Oggetto di frequente dibattito, le accise sulla benzina sono uno strumento di politica fiscale, usato in molti paesi come fonte di entrate economiche per lo Stato.

Le accise impattano sul costo della benzina e degli altri carburanti, incidendo quindi sulle tasche dei cittadini. Ecco cosa sono, come funzionano e qualche consiglio pratico per risparmiare sulla benzina.

Cosa sono le accise sulla benzina

Le accise sono una quota del prezzo che paghiamo per l’acquisto della benzina. Costituiscono, nello specifico, una tassa applicata dallo Stato sui carburanti (benzina, gasolio, gpl, gas metano), con il fine di raccogliere proventi da destinare al finanziamento di spese per la collettività.

Quelle che gravano sui carburanti sono le accise più conosciute, ma non sono le uniche. Infatti, la tassa sotto forma di accisa è applicata sulla produzione e vendita di molti prodotti a consumo. Interessa, in particolare, l’energia elettrica, le sigarette, i fiammiferi e le bevande alcoliche.

Utilizzo delle accise: chi le paga e come funzionano

Le accise sono imposte dallo Stato al fabbricante (o all’importatore) di un bene di consumo. Tuttavia, nella pratica, a pagarle è il consumatore che acquista il prodotto. Funzionano dunque secondo il meccanismo dei tributi indiretti: sono pagate al Governo dalle aziende produttrici dei beni ed inserite da queste ultime nel prezzo di vendita dei prodotti. I costi della benzina che acquistiamo comprendono pertanto l’accisa, già pagata dal produttore e al quale la rimborsiamo nel momento in cui facciamo rifornimento all’auto.

Il livello delle accise è mutevole nel tempo e tra i Paesi. Viene determinato a livello governativo in base a diversi aspetti, come le esigenze fiscali di un dato momento, gli obiettivi di politica ambientale o anche le variazioni del prezzo del petrolio. Le aliquote, così stabilite e applicate, incidono sul costo del carburante, contribuendo alle variazioni del suo prezzo finale al pubblico.

La situazione in Italia e le ultime novità

L’origine delle accise in Italia risale al 1864 e quelle specifiche sui carburanti sono state introdotte a metà degli anni ’30. Sono state istituite per far fronte economicamente agli effetti negativi derivanti da guerre e altri eventi di crisi, quali terremoti e simili.

Nel corso degli anni, il tributo è stato mantenuto attivo e, di volta in volta, ritoccato al rialzo o al ribasso. La tassa, nel nostro paese, include sia la parte di accisa specifica, che la quota relativa all’Iva. Il suo impatto è diverso a seconda della tipologia di carburante. Ad esempio, ha un peso maggiore sul costo della benzina, che sul costo del GPL.

Interventi per tagliare le accise e il costo del carburante

Sebbene si sia sentito spesso parlare della possibilità di eliminarle, il taglio delle accise è stato introdotto, in maniera temporanea e per la prima volta, solo nel marzo 2022 . Rinnovata più volte, la misura di riduzione è stata portata avanti fino agli inizi del 2023, quando l’entità dell’imposta è tornata al suo pieno valore.

Al momento non sono in vigore riduzioni per le accise sulla benzina. Tuttavia, tra le ultime novità mirate ad aiutare i cittadini ad affrontare la spesa per il carburante, vi sono diverse agevolazioni di Stato. Tra queste rientrano il bonus benzina per i dipendenti e il rimborso del gasolio per gli autotrasportatori.

Accise e prezzo della benzina, come risparmiare

Soprattutto nei periodi in cui il prezzo del carburante è più alto, è possibile mettere in pratica diversi accorgimenti per risparmiare sulla benzina. Questi spaziano dalla scelta del distributore più conveniente, alle modalità di guida e alla manutenzione dell’auto.

Scelta dei distributori e opportunità di risparmio

Il modo più diretto per ridurre la spesa è quello di rivolgersi ai benzinai che offrono tariffe competitive. Per orientarsi tra i distributori, e individuare dove conviene fare benzina, si possono usare apposite Applicazioni che consentono di monitorare i prezzi dei carburanti.

Un altro aiuto al risparmio deriva dalla scelta di fare rifornimento in modalità self service. Questa, rispetto al servizio effettuato dall’operatore, comporta in genere un costo minore.

Inoltre, ai fini della riduzione della spesa per la benzina, risulta particolarmente vantaggioso aderire a sistemi che prevedono convenzioni o sconti, cashback e rimborsi sul carburante.

Guida e manutenzione della macchina

Come anticipato, anche prestare attenzione sia all’auto che alla modalità di guida può favorire il risparmio. Ad esempio, guidare mantenendo un’andatura costante e non elevata, evitando anche brusche frenate, può ridurre sensibilmente il consumo della benzina nel serbatoio della macchina.

Altre strategie che consentono di evitare inutili sprechi di carburante sono l’esecuzione delle manutenzioni, per tenere in buono stato filtri dell’aria e pneumatici, e del cambio olio al momento opportuno.