Nelle loro offerte di polizze RC auto, le compagnie assicurative mettono a disposizione anche la scatola nera. In questa guida vediamo cos’è, come funziona e quanto costa.
Negli ultimi anni, le compagnie assicurative hanno iniziato a offrire la possibilità di inserire nelle proprie polizze la cosiddetta scatola nera. Vediamo in primo luogo che cos’è e come funziona questo dispositivo.
Cos’è e come funziona la scatola nera
Se l’aumento dell’ RC Auto preoccupa, è anche vero che molte compagnie assicurative offrono una soluzione presentando polizze che includono la tecnologia della scatola nera. Questo dispositivo è in grado di acquisire dati relativi alla posizione, alla velocità e all’accelerazione del veicolo in cui è installato, e tali dati sono utilizzati per ricostruire l’esatta dinamica di un eventuale incidente. Dunque, si tratta di un valido aiuto per le compagnie assicurative per prevenire frodi assicurative. Proprio per questo, le compagnie incentivano i clienti a inserirla nella propria polizza, con sconti sul premio pari anche al 20-25%.
Inoltre, la scatola nera, può essere particolarmente utile anche in caso di furto grazie alla sua funzione di localizzazione. Diverse assicurazioni che la propongono offrono un ulteriore bonus sulla garanzia accessoria del furto e incendio, dal momento che sarà più semplice e veloce ritrovare il veicolo rubato.
Detto questo, gli assicurati che scelgono di installare la scatola nera sul proprio veicolo devono essere consapevoli di essere monitorati, anche se l’uso dei loro dati è limitato solo ai casi di incidente, secondo le regole stabilite dal Garante della Privacy.
Dove si monta il dispositivo di controllo?
La black box, che ha le medesime dimensioni di un telefono cellulare, può essere posizionata sull’accumulatore o in una zona nascosta dietro ai pannelli di rivestimento del cruscotto. L’installazione deve essere eseguita entro un certo periodo di tempo dalla data di stipula del contratto, solitamente fissato in 15 giorni. La disinstallazione del dispositivo non comporta alcun costo e l’assicurato deve semplicemente recarsi presso la stessa officina dove è stata eseguita l’installazione.
Secondo il Decreto Monti, spetta alle compagnie assicurative assumersi le spese sia per l’installazione che per la rimozione.
I dati sulla diffusione in Italia
Con riferimento ai dati più recenti forniti dal Bollettino Statistico IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni) nel terzo trimestre del 2022, la percentuale dei contratti RC Auto che prevedono l’uso della scatola nera si attesta al 21,5%. Tale percentuale rappresenta un notevole miglioramento rispetto al passato, poiché alla fine del 2014 era soltanto del 9%.
La distribuzione del dispositivo risulta estremamente disomogenea sul territorio nazionale. Le città con la maggiore diffusione dei contratti che prevedono la scatola nera sono Caserta, Napoli, Crotone, Reggio Calabria e Barletta-Andria-Trani, con percentuali del 65,2%, 54,2%, 41,2%, 37,8% e 36,3% rispettivamente. Al contrario, Bolzano, Belluno, Trento e Gorizia registrano una percentuale di contratti telematici estremamente bassa, pari al 4,3%, 7%, 7,5% e 9,1%.