Se si decide di chiedere un preventivo per la propria RC Auto o cambiare compagnia assicurativa, il primo documento che viene richiesto oltre al libretto del veicolo è l’attestato di rischio. In questo articolo parliamo di come funziona, dove trovarlo online e perché questo documento è molto importante ai fini assicurativi.
Tutte le vetture assicurate con polizza RC Auto hanno una storia in cui possono essere presenti o meno sinistri stradali. Il documento che riporta le informazioni relative agli incidenti stradali dell’automobile è chiamato attestato di rischio e documenta i sinistri in cui è stata coinvolta, a prescindere dal fatto che alla guida ci fosse il proprietario o altro conducente.
In base agli eventuali sinistri provocati, ogni anno alla vettura assicurata viene assegnata una classe di merito, visibile nell’attestato di rischio, che influisce sull’entità del premio dell’assicurazione RC Auto.
Ma vediamo subito nel dettaglio come funziona e come si ottiene questo importante documento.
Attestato di rischio: cos’è e dove trovarlo online
L’attestato di rischio è, come dicevamo, un documento che comprova la sinistrosità dell’assicurato, prendendo in esame gli incidenti stradali subiti o provocati dall’autoveicolo negli ultimi anni. Si tratta, quindi, di una sorta di indicatore di condotta dell’assicurato, che viene vagliata di anno in anno.
Fino al 2019 lo storico presente nell’attestato di rischio considerava i precedenti 5 anni, poi è stato esteso anno per anno. Dal 2023 è scattato, invece, l’obbligo di considerare i sinistri avvenuti fino ai 10 anni precedenti.
Nell’attestato di rischio, oggi disponibile solo in formato digitale, sono riportate le seguenti informazioni:
- I dati del veicolo assicurato (targa, telaio, motore);
- I dati della compagnia assicurativa e della polizza stipulata;
- I dati anagrafici del proprietario;
- La tabella dei sinistri in cui il veicolo è stato coinvolto negli ultimi anni (con o senza responsabilità, con l’aggiunta di una sezione in caso di concorso di colpa);
- La classe di merito di provenienza e quella di assegnazione (sistema bonus-malus).
Se si deve stipulare una nuova RC Auto, l’attestato di rischio è il primo documento, assieme al libretto, che viene richiesto ai fini del calcolo del premio assicurativo. Mentre un tempo era disponibile esclusivamente in modalità cartacea, dal 2015 si trova esclusivamente in formato digitale e può essere verificato online tramite il database dell’Ania(Associazione Nazionale fra le imprese assicuratrici) oppure sul sito web della propria compagnia assicurativa in qualsiasi momento.
La recente scelta di convertirlo totalmente in formato digitale, oltre al fatto della comodità, è stata ponderata anche per una questione di sicurezza: il cartaceo, infatti, poteva essere facilmente contraffatto e riportare una classe di merito inferiore a quella reale in sede di stipula del preventivo.
Il sistema Bonus Malus
Insieme ai dati della vettura, come dicevamo, nell’attestato è presente una classificazione chiamata Bonus Malus che consiste in una serie di classi di rischio identificate da un punteggio che va da 1 a 18. Questo punteggio è stato stabilito dalle assicurazioni al fine di introdurre, in sede di preventivo della RC Auto, dei parametri oggettivi e universali applicabili a tutte le autovetture in base al numero di sinistri di cui sono state responsabili.
Tale sistema, infatti, permette alle compagnie assicurative – qualsiasi esse siano – di individuare facilmente la base di calcolo da cui partire ogni anno per stabilire l’ammontare del premio assicurativo.
Quando si assicura un’auto per la prima volta, se non si può beneficiare della Legge Bersani, il punteggio di partenza del sistema Bonus Malus è 14. Si parla esclusivamente di responsabilità: meno sinistri si provocano, più la classe di rischio si abbassa annualmente e, di conseguenza, si riduce anche il premio assicurativo. Se si provocano incidenti (quindi con attribuzione di colpa), la classe invece aumenta e il premio da pagare l’anno successivo sarà maggiore.
Per corrispondere il minor premio possibile si deve aspettare di arrivare alla categoria 1, quindi ci si arriverà dopo 13 anni dalla prima stipula in assoluto di una RC Auto.
Attestato di rischio e legge Bersani: i vantaggi
Un’informazione utile e importante da sapere è che la classe dell’attestato di rischio si può ereditare da un componente interno al nucleo familiare. Questa è un’agevolazione prevista dalla Legge Bersani che permette di corrispondere un premio assicurativo inferiore a quello che dovrebbe realmente essere, poiché il veicolo – anche se assicurato per la prima volta – acquisisce in automatico la stessa classe del veicolo del familiare.
Il vincolo è, ovviamente, di tipo burocratico: l’autovettura di cui si vuole ereditare la classe di rischio deve appartenere a un componente presente nello stesso stato di famiglia del contraente. Insieme all’attestato di rischio, l’ulteriore documentazione da presentare alla compagnia assicurativa per usufruire della Legge Bersani è, quindi, lo stato di famiglia.
La Legge Bersani ha però delle limitazioni: prevede infatti che l’agevolazione sia estesa solo a veicoli appartenenti alla stessa categoria, quindi da automobile ad automobile oppure da moto a moto. Un’ulteriore implicazione è che il mezzo di cui si vuole ereditare la classe deve essere assicurato (la polizza deve essere in corso di validità), circolante e intestato a una persona in vita.
Esiste anche la possibilità di ereditare la classe tra autoveicoli familiari non appartenenti alla stessa tipologia: si tratta di stipulare una polizza RCA familiare, che è considerata a tutti gli effetti un’estensione della Legge Bersani ma che si differenzia da quest’ultima per alcuni aspetti che abbiamo descritto nell’articolo dedicato.
Le novità in merito all’attestato di rischio
Dal 2018 l’attestato di rischio è diventato dinamico, cioè modificabile nelle parti che riguardano i sinistri tardivi, denunciati con ritardo o non denunciati affatto.
Mentre in passato questa tipologia di sinistri non veniva riportata nell’attestato di rischio – quindi le compagnie assicurative non erano a conoscenza di questo tipo di avvenuti incidenti –, dopo l’introduzione del formato digitale anche queste informazioni sono state integrate.
Inoltre, l’attestato di rischio dinamico odierno riporta anche la gravosità degli incidenti, mettendo nero su bianco il livello di responsabilità del contraente.
Al giorno d’oggi, dunque, il quadro di sinistrosità dell’assicurato riportato nell’attestato di rischio è molto preciso.
Oggi i sinistri tardivi vengono comunicati alla relativa compagnia assicurativa dalla Banca Dati tramite un sistema informatico, che la mette in condizioni di aggiornare in malus l’attestato di rischio dinamico alla scadenza dell’annualità e, di conseguenza, il premio da corrispondere. Questo si verifica sia nel caso in cui si rimanga con la stessa compagnia di assicurazioni, sia che la si voglia cambiare.
Sinistri tardivi e cambio assicurazione: come funziona con l’attestato di rischio dinamico
Quando si parla di “sinistri tardivi” si intendono tutti quei sinistri pagati da una compagnia assicurativa, interamente o parzialmente, negli ultimi 60 giorni di un contratto RC Auto, o anche oltre la scadenza del contratto stesso. In quanto pagati tardivamente, appunto, tali sinistri non vengono riportati nell’attestato di rischio nel caso di sostituzione della compagnia assicurativa.
A questo punto, per evitare frodi, subentra la cosiddetta “procedura di recupero dei sinistri tardivi”: la compagnia assicurativa di provenienza, che non conosce l’identità della compagnia assicurativa entrante, trasmette le informazioni sul sinistro tardivo alla Banca Dati. Quest’ultima individua la compagnia assicurativa entrante del veicolo ascrivibile a sinistro tardivo e le segnala la presenza del sinistro da indicare nell’attestato di rischio dinamico.
Una volta giunta sin qui, la compagnia entrante se previsto dal contratto della compagnia uscente , può procedere al riscatto del sinistro tardivo effettuando un rimborso alla precedente compagnia che lo ha liquidato, eliminando dall’attestato di rischio il sinistro “riscattato” e aggiornando il contratto in bonus al termine dell’annualità.