L’aurora boreale in Italia ha fatto il bis. Dopo gli avvistamenti di fine settembre, nel tardo pomeriggio di domenica 5 novembre 2023 lo spettacolare fenomeno dell’atmosfera è tornato a manifestarsi sui cieli soprattutto delle regioni settentrionali.

Tra le ore 18 e le 19, l’arco temporale in cui la visibilità è stata massima, il cielo ha assunto intense tonalità tra il rosso e il viola. Una meraviglia che ha scatenato l’entusiasmo dei siti di meteo e degli utenti dei social, pronti a immortalare e diffondere le immagini di quel momento sui propri canali.

Come è possibile che l’aurora boreale, tipica delle latitudini del Nord Europa dove è uno dei fattori di attrazione turistica, si possa osservare anche dalle nostre parti? E perché è già la seconda volta che accade in un breve periodo? Proviamo a spiegarne i motivi.

Che cos’è l’aurora boreale?

L’aurora boreale è una delle due aurore polari che avvengono sulla Terra ed è visibile nell’emisfero settentrionale, che è chiamato appunto boreale. L’altra è l’aurora australe, tipica dell’emisfero meridionale (o australe).

Si tratta di un fenomeno ottico generato dall’interazione tra le particelle del vento solare (protoni ed elettroni) e quelle della ionosfera terrestre (principalmente azoto e ossigeno), la fascia compresa tra 90 e 500 chilometri di altitudine. Siccome sono entrambe cariche (il pianeta è circondato da un campo magnetico che lo protegge dalle radiazioni solari e cosmiche), il contatto innesca una reazione che dà vita a bande di luce fugaci e mutevoli, di diversi colori in base alla lunghezza d’onda.

Questo spettacolo, generalmente imprevedibile, si può ammirare nelle ore di buio, meglio se con cielo sereno e scarso inquinamento luminoso. Le aurore boreali sono di due tipi: “verdi”, con colori freddi tra verde e azzurro, e “rosse”, con colori caldi tra il rosso e il viola. Le prime si formano fino a 300-400 chilometri di quota e sono più visibili in prossimità dei poli, mentre le seconde a oltre 400 chilometri e si osservano anche a latitudini inferiori. Come in effetti è successo in Italia.

Aurora boreale in Italia: dove è successo

L’aurora boreale in Italia del 5 novembre è stata avvistata in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, ma anche nelle Marche e in Puglia. All’estero, è stata segnalata in vari paesi, tra cui Austria, Slovenia, Romania e Regno Unito.

In quest’ultimo, nel Northumberland, si è verificato inoltre un fenomeno simile, lo STEVE (Strong Thermal Emission Velocity Enhancement). Vale a dire un fascio di plasma caldo nella ionosfera causato da un forte aumento della velocità delle emissioni termiche.

Tuttavia ci sono dei precedenti in questo stesso 2023. Il più recente è l’aurora del 25 settembre, vista soprattutto dai monti della Lombardia e dell’Alto Adige. Ancor prima, il 26 febbraio, se ne era manifestata un’altra tra Regno Unito (fino alle zone meridionali dell’Inghilterra), Irlanda, zone settentrionali di Francia e Germania, Polonia, ma anche fino al sud degli Stati Uniti.

Le cause del fenomeno: succederà ancora?

Le cause dell’aurora boreale in Italia sono da ascrivere a un incremento dell’attività del Sole. Questa si sta avvicinando al culmine del suo ciclo undecennale (cioè che si ripete ogni undici anni). Quindi l’astro sprigiona maggior energia, espellendo più massa coronale, cioè il suddetto flusso di vento solare dalla parte più esterna del Sole, detta corona.

Tali fuoriuscite sono continue e quando le particelle arrivano in prossimità della Terra determinano disturbi al campo magnetico del nostro pianeta. Il disturbo geomagnetico si misura con l’indice Kp. Per avere piene aurore polari deve essere compreso tra 8 e 9. In Italia si è fermato a 7, sufficiente comunque per generare il fenomeno.

Così quel formidabile cielo da favola in una serata d’autunno è ricollegabile a una più frequente espulsione di particelle solari. Non è finita qui, però: potrebbe ripetersi altre volte nei prossimi due o tre anni, regalandoci l’opportunità di ammirare ancora una volta la magia dell’aurora boreale in Italia.