Scegliere un’auto elettrica è una soluzione conveniente non solo dal punto di vista ambientale, ma anche economico. Lo sostiene Altroconsumo, attraverso un’indagine in cui l’organizzazione dei consumatori ha confrontato i prezzi di ricarica di 265 colonnine elettriche in tutta Italia.

Lo sviluppo della mobilità green gioca un ruolo di primo piano nella riduzione delle emissioni e nel contrasto ai cambiamenti climatici, tanto che l’Unione Europea ha approvato lo stop alla vendita di auto a combustione termica dal 2035.

In fatto di auto elettriche, però, l’Italia è ancora indietro: a gennaio 2023 i veicoli full electric erano solo il 2,5% di quelli immatricolati. Molti hanno ancora remore sugli elevati costi di acquisto, che comunque stanno scendendo, e sulla disponibilità di un’adeguata rete di punti di ricarica.

Colonnine di ricarica: quante e quali sono

In Italia esistono 36.772 colonnine di ricarica a uso pubblico. Nel 2022 sono aumentate del 41% e nel 2021 a loro volta erano salite del 36%, secondo il rapporto Motus E. Se l’Italia è messa peggio nelle immatricolazioni BEV, sui punti di rifornimento è invece più avanti rispetto ai maggiori mercati europei.

Altroconsumo ha comparato i prezzi che esprimono la media dei principali fornitori, aggiornati a febbraio 2023, prendendo in esame 265 colonnine di differente tipologia di ricarica, dislocate sul territorio nazionale:

  • Casalinga: fino a 6 kilowatt di potenza;
  • Lenta: fino a 22 kW;
  • Fast: fino a 10 kW;
  • Ultrafast: oltre 100 kW.

Indagine Altroconsumo: i prezzi in base al tipo di ricarica

La spesa media rilevata varia dai 36 centesimi di euro per kilowattora (kWh) della ricarica nel garage di casa tramite wallbox (dispositivo di ricarica a parete), in corrente alternata, ai 93 centesimi per kWh delle colonnine ultrafast in corrente continua. Nelle colonnine lente il costo è 58 centesimi per kWh in corrente alternata, mentre nelle fast 87 centesimi per kWh in corrente continua.

Integrando questi dati con i costi di percorrenza (cioè i costi di ricarica al chilometro), in base alle diverse tipologie di alimentazione dell’auto, Altroconsumo sostiene che in determinati casi puntare sull’elettrico sia più conveniente per il proprio portafogli. Il risparmio annuo può arrivare fino al 50% rispetto a un veicolo diesel o a benzina.

Auto elettrica più economica, anche se non sempre

L’organizzazione dei consumatori ipotizza una famiglia di 4 persone con 2 auto, una medio-grande a uso intensivo (20.000 km all’anno, anche in autostrada) e una piccola a uso ridotto (8.000 km all’anno, in città).

Con ricarica casalinga o lenta, rifornire l’utilitaria elettrica costa rispettivamente 527 e 789 euro annui, mentre un’analoga vettura a benzina 1041 e una diesel 890. Le endotermiche rimangono però vantaggiose se si ricarica l’elettrica in colonnine fast o ultrafast (1190 e 1269 euro). Stesso discorso per l’elettrica grande: 1515 euro annui per ricarica a casa e 2436 per la lenta contro 2976 (benzina) e 2594 (diesel), ma 3675 e 3920 con ricarica fast e ultrafast.
In sintesi, con un’auto elettrica in ricarica casalinga o lenta si dimezza o si riduce nettamente la spesa rispetto a una vettura a benzina o diesel. Poco conveniente, invece, ricaricare l’elettrica in colonnine fast e ultrafast.

In base a quanto detto, può essere opportuno usufruire del bonus colonnine per l’acquisto di una stazione privata. Oppure, per chi fa un utilizzo regolare dell’auto elettrica, acquistare un pacchetto di ricarica in abbonamento.