Trento, Firenze e Bolzano si aggiudicano il podio. Il sud resta in fondo alla classifica, dimostrando che ancora c’è tanto da fare in tema di auto elettriche, per un Italia che sia tutta ecosostenibile.
Il Trentino Alto Adige si dimostra la regione più “green” in fatto di veicoli elettrici. Ma le poche colonnine e i costi ancora troppo elevati rappresentano un ostacolo alla definitiva svolta “green” del nostro paese.
Ecco quali sono le città italiane dove camminano più veicoli elettrici
Trento è la città che più di tutte adotta le auto elettriche. Un primato “green” che il capoluogo trentino possiede anche grazie ai numerosi incentivi regionali che, in questi anni, si sono aggiunti a quelli statali. In città circola circa il 5,46% delle macchine elettriche.
Segue a ruota Firenze, che si aggiudica il secondo posto in classifica con il 5% dei veicoli elettrici su strada. Questo accade anche perché nel capoluogo toscano vi sono molte zone ZTL e molte colonnine di ricarica, motivi che hanno condotto verso la svolta ecosostenibile del capoluogo toscano.
Al terzo posto si piazza Bolzano, con circa il 3% delle auto elettriche.
Ecco tutta la top ten:
- 1° posto: Trento, 5,46%;
- 2° posto: Firenze, 5,07%;
- 3° posto: Bolzano, 3,26%;
- 4° posto: Reggio Emilia, 1,31%;
- 5° posto: Milano, 1,29%;
- 6° posto: Roma, 1,28%;
- 7° posto: Bologna, 1,09%;
- 8° posto: Brescia, 1,09%;
- 9° posto: Vicenza, 1,07%;
- 10° posto: Padova, 1,02%.
Auto elettriche: il divario tra Nord e Sud
Il Politecnico di Milano, in un recente report dedicato alla smart mobility, afferma che oggi, sulle strade italiane, circolano oltre 200mila auto elettriche. Nonostante il record di Roma, che nell’ultimo anno è stata la città con più acquisti di auto elettriche, il Sud purtroppo detiene ancora gli ultimi posti della suddetta classifica. Qui, le percentuali di veicoli elettrici su strada restano bassissime. Basti pensare allo 0,01% di Napoli e Taranto e allo 0,1% di Siracusa. Accanto a queste, anche alcune città del Nord che, a sorpresa, non decollano, tra le quali Torino, con il suo 0,06%, e Genova che, con Udine, resta allo 0,05%. Per darvi un’idea più chiara, riportiamo la parte finale della classifica:
- 41° posto: Siracusa, 0,11%;
- 42° posto: Campobasso 0,09%;
- 43° posto: Catanzaro 0,08%;
- 44° posto: Reggio Calabria 0,07%;
- 45° posto: Foggia 0,06%;
- 46° posto: Torino 0,06%;
- 47° posto: Genova 0,05%;
- 48° posto: Udine 0,05%;
- 49° posto: Napoli 0,01%;
- 50° posto: Taranto, 0,01%;
Perché queste differenze?
Uno dei motivi dello squilibrio tra Nord e Sud è la mancanza di colonnine di ricarica. Secondo alcuni studi della EAFO (European Alternative Fuel Observatory), in Italia ci sono circa 30.273 punti di ricariche e, di queste, la maggior parte sono ubicate nel Nord. Ad esempio, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto contano su circa 1.500 stazioni di ricarica, Abruzzo, Puglia, Liguria, Sicilia e Sardegna ne hanno meno di 1000, e nelle restanti regioni ce ne sono meno di 500. Una disparità enorme, che non favorisce la diffusione dei mezzi elettrici.