Auto elettriche più redditizie per i produttori rispetto ai tradizionali veicoli con motore a combustione interna? Lo scenario, nel giro di qualche anno, potrebbe diventare realtà, grazie a una serie di fattori in grado di rivoluzionare l’intero mercato dell’automotive.
A prevedere questa tendenza, che in parte è già in atto, è il report Electric Vehicle Sales Review Q3 2023, realizzato dalla rete multinazionale di imprese e servizi PricewaterhouseCoopers (PwC). L’analisi, uscita in ottobre, è relativa al terzo trimestre dell’anno in corso (luglio, agosto e settembre).
In generale, il comparto BEV è in crescita. Non solo: il contesto globale presenta situazioni favorevoli a uno sviluppo progressivamente più consistente dell’auto elettrica, che diventerà davvero remunerativa per le case automobilistiche. Il tutto nel quadro di una mobilità sempre più sostenibile.
Auto elettriche: situazione del mercato
Secondo il report di PwC, nel 2024 il mercato europeo delle auto elettriche potrebbe registrare una crescita del +43%. Questo grazie soprattutto alla spinta, in termini di vendite, dei marchi tedeschi. Nei primi nove mesi del 2023, infatti, sono cresciuti a una velocità doppia rispetto al mercato mondiale.
Tenendo presente i cinque maggiori mercati d’Europa (Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito), a luglio, agosto e settembre 2023 il mercato BEV è salito del +49% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con un +59% della Germania seguito dal +42% del Regno Unito e dal 40% della Francia.
Percentuali elevate anche in Svezia e Paesi Bassi, rispettivamente del +56% e +68%. Leggero calo (-5%) della Norvegia, che però detiene la più elevata quota mercato di auto elettriche del mondo (83%).
Auto elettriche redditizie: i motivi
Tornando allo scenario futuro che vedrà le auto elettriche più redditizie e vantaggiose, ci sono diverse motivazioni alla base di questa previsione. In primis il rallentamento della domanda di petrolio.
Secondo il più recente rapporto della IEA (International Energy Agency), entro il 2030 la domanda di carbone e petrolio toccherà il picco per poi iniziare a scendere (si parla del 2026 come punto di inversione). Al loro posto fonti rinnovabili di energia, destinate a stabilizzarsi tra il 30% e il 50% della produzione totale di elettricità. L’aumento di veicoli elettrici è al tempo stesso causa e conseguenza di questa situazione.
L’agenzia energetica internazionale delinea un quadro in cui entro fine decennio un’auto su cinque sarà elettrica e la circolazione sarà decuplicata. Diverse case produttrici concordano. General Motors ritiene che entro il 2025 avrà auto elettriche redditizie, grazie al sistema Ultium. BMW punta su un’evoluzione complessiva a livello digitale e stilistico e un motore di sesta generazione. Più prudente Mercedes-Benz, che investirà molto sull’elettrico, ma non fa previsioni sottolineando i costi variabili più pesanti, soprattutto legati a energia e materie prime.
I possibili ostacoli e il fattore Cina
Tra gli ostacoli allo sviluppo del mercato BEV globale c’è il fattore cinese. In relazione ai 20 principali mercati del pianeta analizzati da PwC, il gigante asiatico domina nel settore (due terzi delle vendite), ma sta rallentando da mesi a causa di un quadro economico generalmente indebolito. Altre difficoltà vengono dai contrasti tra governi e organismi sovranazionali, che potrebbero frenare gli incentivi per contenere la concorrenza di Pechino ed escludere le vetture prodotte in Cina, dove si impiegano largamente fonti fossili.
Nel terzo trimestre dell’anno, la crescita dei 20 mercati è salita mediamente del +26% rispetto al 2022, ma senza il declino cinese il dato sarebbe più alto. Nel solo settembre 2023, l’incremento è del +32% rispetto a settembre 2022. In Cina, più che altro, sono in ripresa le auto plug-in hybrid, che invece in Germania hanno frenato (-42%), caso piuttosto unico in quanto nel resto del mondo sono stabili e in Regno Unito e Francia crescono rispettivamente del +62% e +49%.
In ogni caso, le vendite di veicoli BEV continuano a registrare una forte crescita: nel 2024 si prevede un aumento del +35% e la transizione verso la mobilità elettrica e la riduzione delle emissioni inquinanti appare ormai inarrestabile.