Cosa dice esattamente il Codice della Strada rispetto alle auto in doppia fila? È un tipo di parcheggio consentito? In quali casi scatta la multa e in quali il reato? Capiamolo insieme in questa guida.

Vediamo spesso auto lasciate in doppia fila, soprattutto nelle grandi città, magari con le quattro frecce a indicare che la sosta sarà molto breve. Sono poche le eccezioni consentite dalla legge: è un illecito amministrativo, oltre che una grave scorrettezza nei confronti degli altri utenti della strada, che in alcuni casi può anche costituire un reato.

Auto in doppia fila: la normativa e le sanzioni previste

Lasciare l’auto in doppia fila è un’abitudine molto diffusa fatta spesso con leggerezza, senza pensare che potrebbe avere conseguenze anche gravi.

È per questa ragione che il Codice della Strada è molto chiaro in merito: l’articolo di riferimento è il 158, comma 2, lettera c, che senza mezzi termini vieta la sosta in doppia fila di qualsiasi veicolo a quattro ruote.

Stiamo dunque parlando di divieto di sosta, ovvero di quando il conducente si allontana dal veicolo, e non di divieto di fermata, che avviene nel momento in cui chi guida rimante a bordo del mezzo, fermo per breve tempo, senza spegnere il motore.

Il tempo di permanenza dell’auto in sosta in doppia fila è ininfluente e la polizia municipale per verificare l’illecito si avvale anche di strumentazioni come lo street control, un apparecchio elettronico che identifica la targa di un veicolo anche a distanza.

Sempre l’articolo 158, commi 6 e 7, specifica le sanzioni amministrative: da 42 a 173 euro per ciascun giorno in cui la violazione viene protratta.

Inoltre, secondo l’articolo 159 del Codice della Strada, gli agenti possono provvedere alla rimozione forzata dell’automobile, nel caso in cui questa rappresenti un grave intralcio alla circolazione.

In ogni caso, questo tipo di divieto non sottrae punti dalla patente.

Quando lasciare l’auto in doppia fila diventa reato

Una sosta in doppia fila può avere delle implicazioni e delle conseguenze anche gravi che trasformano il reato da amministrativo a penale.

Gli illeciti di questo tipo integrano il reato di violenza privata, secondo l’articolo 610 del Codice Penale, che punisce chi, «con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa».

I casi in cui una sosta in doppia fila diventa un reato sono ad esempio:

  • Interruzione di un servizio pubblico: quando il veicolo ostacola il percorso di un tram o di un autobus o, caso ancora più grave, di un’ambulanza;
  • Violenza privata nei confronti di un’altra persona: questo avviene nei casi in cui la macchina in doppia fila impedisce al conducente dell’auto posizionata correttamente di entrare o uscire dal proprio veicolo;
  • Lesioni colpose e omicidio colposo: quando l’ostruzione della strada provoca un incidente, in particolare a causa dello sportello aperto.

Sosta dell’auto in doppia fila: eccezioni e contestazioni delle sanzioni

Sono molto rari i casi in cui possiamo chiedere l’annullamento di una multa e ogni caso è valutato volta per volta.

L’articolo 54 del Codice Penale (Stato di Necessità) prevede delle eccezioni al divieto di sosta in seconda fila nel caso in cui chi lo fa sia stato costretto «dalla necessità di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo».

Quindi lasciare l’auto in doppia fila è consentito esclusivamente nei casi in cui una situazione di pericolo o una circostanza grave, imminente e urgente non diano alternative: solo in questi casi dunque il conducente ha diritto a fare ricorso per evitare di pagare la sanzione.

Per quanto una sosta sia breve, è sempre meglio cercare un parcheggio vero e proprio: se abbiamo fretta, possiamo approfittare di un servizio che faciliti la ricerca e il pagamento di un posteggio consentito.