Le auto storiche e le auto d’epoca non sono la stessa. Anche se i termini vengono spesso utilizzati come sinonimi, hanno in realtà un diverso significato.

Per capire con precisione in cosa sono diverse le auto storiche e le auto d’epoca, occorre conoscere le definizioni proposte dal Codice della Strada (CdS) per identificare e distinguere le due categorie di veicoli. Scopriamo di seguito quali sono le caratteristiche delle automobili storiche e d’epoca e perché sono diverse.

Le caratteristiche delle auto d’epoca e delle auto storiche

Le auto d’epoca

Il CdS, all’articolo 60Motoveicoli e autoveicoli d’epoca e di interesse storico e collezionistico, definisce le automobili d’epoca come macchine cancellate dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA), poiché destinate alla conservazione in musei o locali pubblici e privati e prive di requisiti e dispostivi adeguati alla circolazione. Tali autovetture sono iscritte in un apposito elenco ad esse dedicato, istituito presso il Centro storico del Dipartimento per i trasporti terrestri.

Le macchine d’epoca, dunque, hanno come scopo principale la conservazione e l’esposizione, mirata in genere a salvaguardare le originarie caratteristiche tecniche della casa costruttrice, e non possono circolare. Unica eccezione alla possibilità di circolazione è rappresentata dalla partecipazione a manifestazioni o raduni. In questi casi, potranno circolare solo nelle località in cui si svolgono gli eventi e solo se dispongono di targa provvisoria e autorizzazione, rilasciate dall’ufficio del Dipartimento per i trasporti terrestri competente per territorio.

Le auto storiche

Le auto storiche (ed anche i ciclomotori) sono invece definite dal CdS come veicoli di interesse storico e collezionisticodi cui risulti l’iscrizione in uno dei seguenti registri: ASI, Storico Lancia, Italiano FIAT, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI” e da questi dotate di certificazione attestante la data di costruzione e le caratteristiche tecniche. Ulteriori requisiti delle auto storiche sono specificati nell’articolo 215 del Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo CdS e riguardano:

  • La data di costruzione dell’auto, che deve precedere di almeno 20 anni la richiesta di riconoscimento nella categoria “storica”.
  • La conservazione delle caratteristiche originarie di fabbricazione (salvo eventuali modifiche richieste dallo stesso regolamento ai fini della circolazione).

Le differenze tra auto storiche e automobili d’epoca

Sulla base di tali definizioni possiamo dunque individuare le principali differenze tra auto storiche e d’epoca, focalizzando gli aspetti peculiari che contraddistinguono ciascuna delle 2 tipologie di veicoli.

Circolazione

La prima sostanziale differenza tra macchine storiche e d’epoca concerne la possibilità di circolare. Infatti, le vetture storiche possono circolare liberamente su strada, mentre la circolazione delle auto d’epoca è vietata. Sarà consentita esclusivamente in caso di partecipazione a specifici eventi e richiede apposita autorizzazione.

Età delle auto

Altra distinzione riguarda l’età dei veicoli, sulla base della quale le auto vengono così classificate:

  • D’epoca, nel caso in cui siano trascorsi almeno 30 anni prima della costruzione del veicolo e purché questo conservi le sue caratteristiche tecniche originarie;
  • Storiche, nel caso in cui siano trascorsi almeno 20 anni dalla costruzione del veicolo di interesse storico o collezionistico.

Iscrizione al PRA

Mentre le auto d’epoca sono radiate dagli archivi del Pubblico Registro Automobilistico, le automobili storiche conservano l’iscrizione in tale registro.

Auto storiche e d’epoca: differenze negli aspetti economici

Classificare una macchina come d’epoca oppure storica comporta il determinarsi di alcune differenze anche in merito agli aspetti economici relativi alla tenuta e gestione del mezzo.

Bollo auto

Ad esempio, sono previste diverse tipologie di esenzioni e riduzioni riservate ai veicoli storici o d’epoca per il pagamento bollo auto. Nello specifico, il bollo per le auto d’epoca prevede tariffe ridotte, che variano di regione in regione. Invece, il bollo per le macchine storiche, a partire dal 2019, beneficia di una riduzione del 50%.

Assicurazione

Non potendo circolare, le macchine d’epoca non necessitano di assicurazione. Bisognerà stipulare una polizza temporanea esclusivamente in caso di partecipazione a eventi tematici e raduni. Diversamente, le auto storiche devono essere assicurate e possono beneficiare di normali assicurazioni, con polizze personalizzate e spesso proposte dalle agenzie assicurative a prezzi agevolati.

Revisione

Infine, benché la revisione sia obbligatoria per entrambe le categorie di mezzi, cambiano tempistiche e modalità:

  • La revisione delle auto storiche si effettua ogni 2 anni, presso qualsiasi officina autorizzata o presso la Motorizzazione Civile;
  • La revisione delle vetture d’epoca si effettua ogni 5 anni, rivolgendosi esclusivamente alla Motorizzazione Civile.