Il biglietto climatico può imprimere un’importante spinta alla mobilità sostenibile in Italia e in Europa. La sua introduzione, infatti, porta vantaggi sia dal punto di vista economico che ambientale. Questo sistema, infatti, incentiva l’utilizzo del trasporto pubblico locale dando alle persone la comodità di un biglietto unico per mezzi diversi.
Tra chi sostiene il climate ticket c’è l’organizzazione ambientalista Greenpeace, che invita i governi a finanziare sempre di più la sua adozione. Il biglietto climatico si sta già diffondendo in vari paesi del continente, quale ulteriore strumento di contrasto all’innalzamento dei costi dell’energia e alla crisi climatica. Qualcosa, infine, si sta muovendo anche in Italia.
Biglietto climatico: come funziona e quali vantaggi
In cosa consiste il biglietto climatico? Si tratta di un particolare biglietto o abbonamento che rende estremamente convenienti, se non gratuiti, il TPL (autobus, tram, metropolitana) e i trasporti ferroviari di carattere suburbano o regionale. Possono istituirlo singole amministrazioni cittadine o regionali, ma anche i governi centrali, estendendo così la misura su tutto il territorio nazionale di riferimento.
Grazie a un prezzo nettamente più accessibile rispetto alle tariffe tradizionali, tale biglietto spinge sempre più persone a spostarsi con i mezzi pubblici. Ciò porta beneficio alla qualità dell’aria, decongestionando le aree urbane, soprattutto nelle grandi città e nelle aree a forte densità industriale. Inoltre, in una fase di notevole aumento dei prezzi di energia e carburante, il biglietto climatico va incontro alle esigenze delle persone, soprattutto di quelle con ridotte possibilità economiche.
Questa, ovviamente, non può rimanere una misura isolata per risolvere i problemi di dipendenza dalle fonti non rinnovabili, ma va integrata in più ampi piani per la mobilità sostenibile che includano misure quali incremento di mezzi pubblici elettrici, sharing mobility, limitazioni al traffico automobilistico.
Climate ticket in Italia e in Europa
Diversi paesi dell’Unione Europea hanno avviato una sperimentazione di biglietto climatico. Nel 2020 il Lussemburgo ha introdotto i mezzi pubblici gratuiti. Nel 2021 l’Austria ha varato un ticket con cui è possibile viaggiare in tutta la nazione a un costo massimo di 3 euro al giorno, oppure di soltanto 1 euro limitatamente alla propria regione. Ma biglietti climatici o forti sconti nel TPL sono comparsi in Spagna, a Malta e in oltre 50 città europee.
Il caso della Germania
Nel 2019, la Germania ha proposto un biglietto da 9 euro mensili per i trasporti urbani e regionali per tutto il periodo estivo, e l’iniziativa ha avuto un enorme successo: 52 milioni di biglietti venduti dalla fine di maggio, contro i 10 milioni di abbonamenti precedenti.
Secondo i dati di VDV, l’associazione delle aziende dei trasporti tedesche, nel solo mese di agosto:
- Il 17% dei cittadini che hanno acquistato il biglietto climatico ha preferito metro, tram e treno all’auto privata;
- 1 utente su 10 ha sostituito almeno un tragitto quotidiano in auto con il TPL (+ 8% rispetto a giugno).
Oltre ad aver introdotto nuove abitudini e ad aver spinto la mobilità sostenibile, il biglietto unico ha portato anche effetti in termini di lotta al cambiamento climatico. Infatti, nel periodo considerato si è registrata una riduzione delle tonnellate di CO2 emesse di a 1,8 milioni (600 mila tonnellate in meno al mese). Un valore, questo, pari all’inquinamento generato dall’energia consumata da 350mila case in un intero anno.
Tutto ciò ha spinto il governo tedesco a confermare il provvedimento, seppur con un adeguamento del prezzo a 49 euro al mese.
E in Italia?
Anche in Italia è già arrivato il primo esempio di biglietto climatico. In contrasto con la tendenza all’aumento dei prezzi nelle principali città, a Bari il Comune ha invece introdotto l’abbonamento a soli 20 euro annui. Una misura rivolta a residenti, domiciliati e studenti con l’obiettivo strategico di decongestionare il traffico nel capoluogo pugliese e di rendere la città più vivibile.