Lo sviluppo sostenibile è un concetto sempre più importante alla luce dello stato di stress in cui versa il nostro Pianeta. Spesso però quando si affronta questo tema,  si tende a limitare il discorso esclusivamente alla parte ambientale, mentre invece i piani su cui si poggia la “sostenibilità” sono molteplici, e prevedono un’attenzione anche all’impatto economico, sociale ed etico.

Sono proprio quest’ultimi criteri che incentrano la rendicontazione del Bilancio di sostenibilità delle aziende di oggi.  Lo scopo rimane quello di soddisfare i bisogni attuali, senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri. Dilemma che ci porta ad una delle più urgenti sfide del momento: la necessità di rispondere in modo nuovo e innovativo, fondato su diverso modo di pensare alle criticità del mondo.

Bilancio di sostenibilità e le aziende a basso impatto ambientale

Ma come si raggiunge il traguardo sopra prefisso? Un aiuto lo dà la cleantech, ma non basta. E poi, attraverso il Bilancio di sostenibilità, insieme al contributo delle aziende che possono e devono compiere nuove scelte, tenendo conto di come i loro prodotti, servizi, operazioni e attività, impattino sull’ambiente, le persone e le economie.

E con l’aiuto di un Bilancio di sostenibilità, strumento di rendicontazione che un’impresa appronta a seguito di un processo di analisi interna e di coinvolgimento dei portatori di interesse, come i dipendenti, fornitori, clienti, comunità locali, media, investitori, finanziatori,  per comunicare con metodo e trasparenza, obiettivi, performance e attività, relativi alla sostenibilità di tipo economico, ambientale e sociale ed etico.

Per chi è obbligatorio?

Sulla base della  Direttiva europea 2014/95/UE la comunicazione di informazioni (Bilancio di sostenibilità), di carattere non finanziario, diventa obbligatoria per le imprese di interesse pubblico di grandi dimensioni, mentre è volontaria per le piccole/medie imprese. Ad oggi infatti, nonostante l’attenzione sempre crescente delle aziende italiane verso l’ambiente e il sociale, sono decisamente poche le realtà produttive, che non sono obbligate, che elaborano bilanci e rendicontazioni di sostenibilità. Eppure i benefici di questa “trasparenza” sono davvero molti.

I benefici di una Green Reputation

Le aziende che beneficiano di una Green Reputation riconosciuta, non solo si collocano infatti al primo posto per quanto riguarda la sostenibilità, ma sono più efficienti nei processi decisionali e questo consente loro di ridurre i rischi e gli sprechi lungo tutta la catena di fornitura, con enormi risparmi sui costi.

Dotarsi di un Bilancio di sostenibilità produce vantaggi interni che si riflettono in una migliore organizzazione e gestione di processi, e vantaggi esterni che si traducono in una migliore visibilità e maggiore affidabilità per gli interlocutori esterni.

La Green Reputation si trasforma quindi in una good reputation nel mercato internazionale. Ciò apre nuove strade per nuove metodologie e tecnologie nei diversi processi produttivi e dà la possibilità alle imprese di avvicinarsi a nuove forme di finanziamento e di investimento, nonché di scoprire nuovi business, sempre legati alla sostenibilità.

Il GRI e la misurazione di sostenibilità

Ma fregiarsi di essere un’azienda con una Green Reputation, con tutti gli obblighi e i benefici che ne conseguono, vuol dire sottoporsi ad una procedura di valutazione rapida, con uno standard unificato per i report di sostenibilità, creata attraverso  il Global Reporting Initiative (GRI), ente internazionale senza scopo di lucro, che definisce gli standard di rendicontazione della performance sostenibile di organizzazioni di qualunque dimensione, appartenenti a qualsiasi settore e Paese del mondo.