Se c’è un posto in Italia che rappresenta la perfetta combinazione di bellezze naturali, vini pregiati, cucina deliziosa e opportunità culturali quello è senza dubbio la Franciacorta, meta turistica ideale per chi cerca una vacanza rilassante e all’insegna del buongusto. Incastonato tra colline ondulate e vigneti pittoreschi, questo luogo unico al mondo non è solo la patria del celebre vino spumante, che gode del riconoscimento DOCG, ma è anche ricco di posti incantevoli da visitare. I borghi della Franciacorta, in particolare, ognuno con la sua storia e il suo fascino particolare, rappresentano il modo migliore per scoprire la vera essenza di questa terra, fatta di arte, cultura, tradizioni e sapori autentici che ti faranno innamorare al primo assaggio.
Quali sono i borghi più belli da vedere in Franciacorta?
Che tu stia cercando la meta perfetta per una fuga romantica o per una vacanza tra amici, o magari per una solitaria pausa rigenerante, che ti permetta di staccare la spina dal caos cittadino, allora la Franciacorta, zona collinare situata tra Brescia e l’estremità meridionale del meraviglioso lago d’Iseo, è il posto ideale dove trovare tutto ciò che serve per una vacanza o un weekend indimenticabile.
E se oltre alle bellezze paesaggistiche, alla storia, all’arte e alla buona cucina, la cultura enologica ti fa battere forte il cuore e vuoi scoprire tutto quello che c’è da sapere sulla produzione e sui segreti del vino, allora non puoi perderti una visita ai paesi più caratteristici del territorio, dove l’accoglienza è di casa, la viticoltura, oltre ad essere una passione condivisa, è una vera e propria arte, tramandata da generazioni.
I borghi della Fanciacorta offrono la possibilità di vivere un’esperienza autentica, dove i ritmi della campagna si fondono con quelli della vita moderna, in un equilibrio perfetto tra passato, presente e futuro. Tra le strade acciottolate, gli stretti vicoli, le chiese antiche, gli edifici storici e le migliori cantine, scoprirai tradizioni che sono sopravvissute al tempo e potrai apprezzare l’ospitalità e la cordialità di chi vive in questi luoghi incantati, mentre i panorami mozzafiato e i campi coltivati a vite ti faranno sognare ad occhi aperti. Non c’è nulla che ti resterà più impresso del calore delle persone e della genuinità dei sapori tipici della Franciacorta, e non c’è modo migliore di scoprire tutto questo che immergerti completamente nella realtà dei suoi borghi.
Non possiamo certo dimenticare che visitare la zona della Franciacorta vuol dire trovarsi anche a due passi da alcuni dei borghi più belli della Lombardia, quindi se vuoi approfittare della tua vacanza per scoprire altre destinazioni di interesse turistico, avrai solo l’imbarazzo della scelta.
Inoltre, se vuoi goderti il paesaggio da una prospettiva diversa, ti ricordiamo che il territorio della Franciacorta fa parte dell’itinerario del Sebino Express, uno dei meravigliosi treni storici d’Italia, che ti regala l’opportunità di ammirare i colori e i panorami della zona da un punto di vista privilegiato, a bordo di una locomotiva d’epoca.
Borgo di Ome

Prima di scoprire cosa vedere in Franciacorta e quali tesori nascondono i paesi del territorio, è bene ricordare che la regione attuale comprende un territorio che si estende sulla superficie di 19 comuni, tutti situati in provincia di Brescia, tra i quali abbiamo selezionato i borghi che devi assolutamente visitare (secondo noi), tutti appartenenti alla Terra della Franciacorta.
Partiamo da Ome, comune situato nel nord-est della Franciacorta, a circa 15 chilometri da Brescia, circondato da boschi e colli con vigneti ed uliveti e attraversato dai torrenti Gandovere e Martignago. Il breve nome deriva dal latino Hometum, che a sua volta deriva da un arcaico termine germanico che significa casa di pietra, in riferimento all’architettura delle abitazioni del luogo. Ome è un paese di antica origine, popolato sin dall’epoca preistorica, come testimoniano numerosi reperti archeologici rinvenuti in zona.
Tra le cose da vedere, non perdere il bellissimo Orto Botanico delle Conifere, con oltre ottanta specie provenienti da ogni parte del mondo, da visitare in qualsiasi stagione, ma in particolare in autunno e primavera, quando i colori degli alberi sono più intensi e suggestivi. Nel centro di Ome, si trova invece il Borgo del Maglio, composto da un nucleo di edifici rurali, è inserito nel Sistema Museale di Valle Trompia. Qui si trovano due importanti sedi museali: il Museo Il Maglio Averoldi, fucina del XV secolo, caratterizzato da una ruota idraulica funzionante che ancora oggi muove il maglio e permette di assistere a dimostrazioni di lavorazione del ferro, e la Casa Museo Pietro Malossi, che presenta un’ampia e variegata collezione privata di beni culturali, dalle armi alla mobilia, dalle stampe ai quadri. Ti segnaliamo anche la bella chiesa di Santo Stefano, di antiche origini e con affreschi del 1400, situata nella piazza principale del paese, e il Santuario della Madonna del Lavello, che sorge sul colle di Cerezzata, frazione di Ome, edificato nel XVI secolo e la cui costruzione si deve, secondo una leggenda locale tramandata oralmente, a un miracolo avvenuto per mano della Vergine Maria.
Un indirizzo che devi segnare in agenda se passi da Ome è sicuramente quello dell’azienda agricola La Costa di Ome, in Via Pianello 16, che sorge sul crinale che separa la vallata di Ome da Valzina. Qui, oltre alle visite guidate in cantina, si organizzano pic-nic in vigna.
Borgo di Cellatica

In Franciacorta tra i paesi da visitare c’è anche Cellatica, zona di produzione dell’omonimo vino rosso DOC e del Cellatica superiore, il borgo situato ai piedi delle Prealpi Bresciane, a circa 7 chilometri a ovest del capoluogo Brescia.
Il nome deriva probabilmente dal latino cella, forse vinaria, riferendosi proprio alla produzione del vino, attività per la quale il paese è da sempre famoso. Insieme ai comuni di Collebeato, Brescia, Botticino, Bovezzo, Rezzato e Rodengo-Saiano, Cellatica fa parte del Parco delle colline, istituito con l’obiettivo di preservare il Monte Maddalena e i Ronchi, le colline che si trovano immediatamente a nord-est del centro storico di Brescia.
Da vedere a Cellatica, ci sono la Parrocchiale di San Giorgio – che risale al Cinquecento e al cui interno si trova la grande tela di San Giorgio a cavallo e il drago, capolavoro di Francesco Paglia– e il Santuario della Stella che sorge in un luogo dove, secondo la tradizione, nel 1536 la Madonna col Bambino apparve al pastore sordomuto Antonio de Antoni di Gardone Valtrompia che riacquistò la parola. L’edificio custodisce inoltre una pala del Romanino, opere di Pietro Marone e dipinti del Cossali e del Gandino. Meritano una menzione anche gli edifici storici Palazzo Sala, con il suo splendido salone del ‘500, e Palazzo Covi, Villa Martinengo, Villa Comini, Palazzo Pulusella e Casa Boroni.
Se vuoi concederti un buon calice dei vini locali, fai un salto alla Cooperativa Vitivinicola Cellatica Gussago Soc. Coop. Agricola, fondata nel 1952 e composta solo da piccoli proprietari terrieri. Ricorda che per le visite alla cantina e per partecipare ai percorsi di degustazione è richiesta la prenotazione.
Borgo di Monticelli Brusati

Ci troviamo a circa 19 chilometri da Brescia e a 8 da Iseo, sulle prime propaggini delle Prealpi, in un territorio che rientra nel Consorzio Franciacorta e nella Comunità montana del Sebino Bresciano. Il comune di Monticelli Brusati è formato da ben 14 frazioni di origini medievali – Villa, Bozze, Calchera, Costa, San Zenone, Fontana, Parmezzana, Calzana, Dosso, Colombaia, Baiana, Foina, Gaina e Torre – e le origini del nome, diviso in due parti, fanno riferimento ai rilievi collinari che caratterizzano la zona prepalpina, nel primo caso, e all’antica famiglia nobiliare dei Brusati.
Tra le cose che non devi perdere del patrimonio storico-artistico di Monticelli Brusati ci sono la chiesa Parrocchiale dei Santi Tirso ed Emiliano, o chiesa nuova, edificata nel XVIII secolo secondo i canoni dell’architettura settecentesca, il Santuario della Madonna della Rosa, che si trova nel punto più panoramico del Monte della Madonna e che custodisce affreschi risalenti al XV secolo, e la chiesa di San Zenone, detta anche “dei morti” e con affreschi risalenti al XV secolo, che sorge in posizione isolata e panoramica sull’estrema propaggine della collina in località Costa. Un luogo di grande interesse storico è anche il Castelveder, conosciuto anche come Castellotto, situato sull’estremità orientale del monte della Madonna della Rosa.
Anche in questo caso non possiamo non suggerirti di fare tappa presso un’azienda vinicola locale, come La Montina, costruita nel 1620 da Benedetto Montini, avo di Papa Paolo VI, dove puoi partecipare a visite guidate che permettono di ammirare anche il particolare Torchio Verticale Marmonier. Non mancano anche sale per degustazioni per assaporare i prodotti della cantina che produce 380.000 bottiglie l’anno seguendo un modello agronomico di viticoltura integrata. Inoltre, La Montina è anche la sede del Museo d’Arte Contemporanea, con esposizione di circa 280 opere.
Borgo di Paderno Franciacorta

Con Paderno Franciacorta, il più piccolo comune della Franciacorta, ci spostiamo nell’alta Pianura Padana, in un territorio delimitato a nord dalle Prealpi Bresciane e pianeggiante a sud ed in collina, nella zona centro storico.
Il borgo esiste sin dall’epoca romana, lo dimostra anche l’origine del nome Paternus, che indica l’eredità passata di padre in figlio, come testimoniato dai vari reperti, tra cui un pavimento musivo e un’ara funeraria. Nella piazza principale del paese si erge il maestoso e antico Castello Oldofredi, citato in un documento del 1009 anche se la sua costruzione potrebbe essere antecedente a questo periodo, con una storia movimentata che attraversa un lungo arco temporale di circa mezzo millennio. La fortezza, infatti, è stata spesso oggetto di contese durante la guerra tra Guelfi e Ghibellini e oggi, dopo un importante intervento di restauro, effettuato nel corso del XIX secolo, il castello è stato completamento modificato perdendo il suo aspetto originario. Tra gli edifici religiosi merita una visita la Parrocchiale di San Pancrazio e la chiesa della Madonna del Castello, dalla semplice struttura a navata unica, con copertura voltata a botte e interamente affrescata.
Borgo di Paratico
Paratico si trova all’estremità meridionale del lago d’Iseo e nel suo territorio, precisamente alle coordinate 45°39’27″N 9°57’46″E, cade il centro esatto della Lombardia.
Il nome del borgo compare già nell’anno 975, anno in cui il longobardo Erberto dona al nipote Rotepaldo molti beni, tra cui i possedimenti «super fluvio Oleo in loco et fundo Paratico».
Le attività outdoor sono una delle ragioni principali per visitare questo luogo, dove wake-board, sci nautico, canoa, naècc (imbarcazioni tipiche del Sebino) e il noleggio di barche, grazie alla vicinanza con il lago, sono un must. Qui, inoltre, se le due ruote sono la tua passione, puoi percorrere diversi itinerari ciclo-turistici che attraversano la Franciacorta e arrivano fino alle porte della città di Brescia, lungo il Lago d’Iseo o il Parco dell’Oglio.
Ami il trekking e la natura? Per gli amanti delle passeggiate tra la natura non mancano percorsi che si snodano sulle colline del paese, nei dintorni e in riva al lago. L’importanza strategica che Paratico ha avuto attraverso i secoli è testimoniato dai ruderi del maestoso castello Lantieri che sorgono sulla collina dominando il paesaggio circostante. In località San Pietro si trova invece l’omonima chiesa, con l’immagine della Madonna dipinta sul muro, opera artistica del 1400, dove si svolge ogni anno, l’8 dicembre, la tradizionale festa della Madonna dei Pom a cui è legata anche una leggenda di origini pagane, ossia il rito dei pom: si narra che, in tempi antichi, i paraticesi portassero in dono alle future mogli una mela, siglando con questo gesto l’inizio del fidanzamento. Infine, merita una visita anche la Parrocchiale di Santa Maria Assunta, che risale al XV secolo, al cui interno sono conservate opere pittoriche di notevole interesse, oltre a un altare maggiore ad intarsi policromi e a uno splendido altare del Rosario a tarsie marmoree.
A Paratico si trova anche la storica cantina di Bredasole, dove puoi acquistare alcuni dei migliori vini del territorio per portare a casa un delizioso souvenir della tua visita in Franciacorta.
Borgo di Passirano
C’è stato un tempo in cui Passirano, che probabilmente deve il suo nome ai de’Passirani, famiglia nobile che qui abitò dal Medioevo fino al Seicento circa, era divisa in due diversi villaggi, Passirano Sera e Passirano Mattina, conosciuti anche come di Sopra e di Sotto, ognuno con il suo castello e la sua parrocchiale.
Oggi di questi due paesi resta solo il ricordo poiché Passirano, nell’ultimo secolo, si è sviluppato attorno alla Parrocchiale di San Zenone, costruita sul preesistente Santuario di San Rocco, risalente alla seconda metà del Quattrocento, periodo in cui il borgo vide finalmente la fine dell’epidemia di peste causata da un’invasione di locuste. La costruzione di un Santuario, come ex voto per la grazia ricevuta della fine del morbo, a mezza strada tra i due centri abitati, rappresentò simbolicamente l’unione delle due parti del comune che, da quel momento in poi, iniziarono a unirsi sempre di più fino a diventare una sola realtà. Tornando alla chiesa di San Zenone, devi sapere che, al suo interno conserva pitture interne realizzate nel XIX secolo dal pittore Antonio Guadagnini, una pala raffigurante la Madonna col Bambino e San Zeno, dipinta da Sante Cattaneo alla fine del XVIII secolo, e una statua lignea con la Madonna ed il Bambino di Stefano Lamberti. Inoltre, nella chiesa adiacente della Maternità sono custoditi ben 60 ex voto dedicati alla Madonna dell’Abito e una incisione di Antonio Paglia.
Fiore all’occhiello della comunità passiranese è senza dubbio il Castello di Passirano Sera, imponente fortezza che nei manuali viene indicato come il meglio conservato di tutta la Lombardia, caratterizzato da due torri a pianta semicircolare che si innalzano a sorvegliare il paese, una più alta verso Levante e l’altra più bassa a Ponente, detta anche Torre della Specola che nel XVIII secolo ospitava un osservatorio astronomico.
Nei dintorni del castello sorgono inoltre due ville signorili: Villa Fassati Barba, edificata nel XVIII secolo e Villa la Tesea del XVI secolo. A completare il borgo ci sono le due frazioni di Camignone e Monterotondo.
Se vuoi provare i vini di Passirano, ti consigliamo di visitare Romantica Franciacorta, la cantina immersa in dieci ettari di vigneto coltivati a Chardonnay e Pinot Nero, dove puoi vedere da vicino come nasce il più grande metodo classico italiano: il Franciacorta DOCG. Una wine experience davvero suggestiva che ti permetterà di scoprire i segreti della tradizione vinicola locale e degustare alcuni dei migliori vini della Franciacorta.
Borgo di Adro
Situato ai piedi del Monte Alto, a circa sei chilometri dal bel lago d’Iseo, nella parte sud-occidentale della provincia di Brescia, il borgo di Adro è stato abitato sin dal Neolitico come dimostrano i reperti ritrovati nella frazione di Torbiato.
La notizia più antica riguardante il paese di Adro, invece, si trova nel documento in cui viene citato come Atro, datato 10 aprile 822. Sulle origini del toponimo, ancora oggi, non c’è una chiara spiegazione: alcuni sostengono che derivi dal latino ater, cioè atro oppure nero, fosco, oscuro, mentre altri suggeriscono che la derivazione sia, invece, legata al termine acer, con riferimento ai boschi di acero.
Tra i monumenti e luoghi d’interesse del borgo spicca la chiesa di San Giovanni Battista, al cui interno sono custodite opere di grande pregio, tra cui un trittico della scuola del Romanino, arricchito da decorazioni e stucchi risalenti al XVIII secolo e l’altare maggiore, realizzato da Andrea Fantoni e da altri artisti suoi contemporanei. Molto interessanti sono anche la chiesa di Santa Maria in Favento, di epoca quattrocentesca e con affreschi del XV e XVI secolo, la chiesa di Santa Maria Assunta, costruita nel XVI secolo e con ampie campate in stile gotico, e il Santuario della Madonna della Neve, del Settecento, edificato in seguito a un miracolo compiuto dalla Madonna che avrebbe restituito la parola a Battista Comino Bajoni, pastorello sordomuto dalla nascita.
Anche ad Adro non puoi perdere l’occasione di visitare una delle cantine della zona, come quella di Cola Battista, dove le visite sono esclusivamente su prenotazione e per gruppi di massimo 8-10 persone. L’ideale se quello che cerchi è un’esperienza più intima e personalizzata, in cui potrai approfondire la conoscenza dei vini della Franciacorta.
Borgo di Corte Franca

Chiudiamo questo breve viaggio alla scoperta dei borghi della Franciacorta con Corte Franca, che sorge poco lontano dalla sponda meridionale del lago d’Iseo e comprende una parte della Riserva Naturale Torbiere del Sebino.
Nato nel 1928 dalla fusione delle frazioni di Borgonato, Colombaro, Nigoline e Timoline, il toponimo Corte Franca fa riferimento alle corti monastiche affrancate da imposizioni tributarie: Cortifranche. Un significato che trova particolare riscontro nelle frazioni di Borgonato e Timoline esplicitamente nominate in documenti antichissimi come corti monastiche.
Il luogo più rappresentativo della zona è senza dubbio il Complesso di San Vitale, composto da quattro chiese costruite dal XVI all’XIII secolo, a cui si aggiungono la chiesa di Santa Giulia, annessa a Palazzo Pizzini, risalente al XII secolo e in stile romanico, e la chiesa di Santa Maria in Zenighe, costruita nel XIXII secolo, anche questa in stile romanico. Nelle frazioni di Corte Franca si trovano anche palazzi storici di grande rilievo come Palazzo Monti della Corte, la cui struttura risale al 1600 e che oggi ospita eventi esclusivi come matrimoni, cene di gala e concerti, Palazzo Torri, una villa nobiliare fortificata, anche questa risalente al Seicento, dove ebbero luogo cenacoli culturali che videro la partecipazione di figure illustri come Giosuè Carducci e Giovanni Pascoli, e Palazzo Lana, il cui aspetto attuale risale al 1500 e che al primo piano della dimora conserva affreschi risalenti al Settecento.
Quest’ultimo è anche uno dei luoghi in cui l’arte del vino raggiunge le sue più alte espressioni, grazie alla presenza dalla cantina storica, risalente al 1698 e scavata a una profondità di dieci metri, che puoi visitare prenotando una visita guidata con annessa degustazione degli ottimi ed esclusivi vini Berlucchi.