Situata a cavallo tra la “punta” ed il “tacco” dello stivale italiano, l’antica Lucania – dal latino lucus, ovvero “terra di boschi” – è una regione estremamente affascinante, anche se ancora sconosciuta ai più, caratterizzata da paesaggi costieri mozzafiato, vette imponenti, una storia millenaria e una ricca tradizione culinaria. In poche parole, si tratta di una destinazione in grado di ammaliare sia gli amanti delle escursioni in natura che quelli del buon cibo e dell’autenticità che caratterizza quei territori ancora relativamente incontaminati dal turismo di massa. In questa guida, andremo alla scoperta dei borghi più belli della Basilicata, piccoli tesori in cui la vita sembra scorrere più lentamente che altrove, in cui la natura sembra fondersi in maniera armoniosa con il ricco patrimonio artistico ed architettonico locale, ed in cui il piacere di ritrovarsi attorno ad una tavola imbandita è ancora un’abitudine da proteggere.

Quali sono i borghi più belli della Basilicata?

Sospesa a metà tra due mari cristallini, il Tirreno e lo Ionio, il primo dall’animo tumultuoso ed il secondo pacato, e protetta da austere cime montuose, che rivelano tutta la loro bellezza quando baciate dai raggi del sole che tramonta, la Basilicata è un piccolo gioiello in cui la natura è l’elemento trainante di una storia millenaria (basti pensare che i primi insediamenti umani nell’area risalgono al Paleolitico) e di una ricca tradizione enogastronomica, che trova la sua massima espressione in piatti semplici e poveri, ma non per questo meno autentici e gustosi.
Tra questi, da provare assolutamente sono piatti quali la crapiata, una zuppa di verdure e legumi, i peperoni cruschi, peperoni friggitelli essiccati, e la lagane e ceci, una pasta fresca con ceci e peperoncino, le cui ricette sono tramandate di generazione in generazione, ed in cui i sapori dell’orto la fanno da padrone. Per non parlare della calda ospitalità del popolo lucano, la miglior guida per qualsiasi viaggiatore intenzionato a capire e ad immergersi a 360 gradi nella cultura e nelle tradizioni del luogo.

In poche parole, si tratta di una regione che ha davvero molto da offrire ai suoi visitatori, che va scoperta lentamente, avventurandosi senza fretta anche nei piccoli paesini che ne costituiscono la sua anima più pura ed autentica, spesso dimenticati nei tradizionali itinerari di viaggio a favore di Matera, la Città dei Sassi, il cui innegabile fascino, unico e senza tempo, è ormai diventato celebre in tutto il mondo.

Dopo essere andati alla scoperta dei borghi più belli delle regioni confinanti, Calabria, Campania e Puglia, ecco una guida dei 10 borghi da visitare in Basilicata, da Maratea, la Perla del Tirreno, a Castelmezzano, anche noto come l’anfiteatro delle Dolomiti lucane. Con la sua genuinità e bellezza, la Basilicata riuscirà ad occupare un (piccolo) posto nel nostro cuore!

Il borgo di Acerenza

I borghi più belli d'Italia della Basilicata: Acerenza

Cominciamo il nostro viaggio alla scoperta dei borghi più belli della Basilicata ad Acerenza, anche nota come la Città della Cattedrale per via della famosa Cattedrale di Santa Maria Assunta, un capolavoro di architettura romanico-cluniacense risalente all’XI secolo, che domina il borgo con la sua imponenza e maestosità e che ancora oggi testimonia la ricchezza passata del borgo, un tempo feudo longobardo, poi bizantino, normanno, svevo, angioino e, infine, aragonese.
A sua volta, questa cittadina medievale collocata nel cuore del potentino domina le valli circostanti dalla sua posizione sopraelevata (il borgo è stato costruito su una collina a circa 800 m sul livello del mare) regalando panorami spettacolari ai suoi visitatori. Inoltre, grazie alla compattezza del suo disegno urbanistico – evidenziata dalla cinta muraria difensiva che la contiene – Acerenza è ben visibile a diversi chilometri di distanza a chiunque la raggiunga dal confine con la Puglia.
Da non perdere durante la visita al borgo anche la chiesetta gentilizia di San Vincenzo, con la sua deliziosa volta a crociera decorata a stucco, il Palazzo della Curia vecchia, dalle evidenti influenze longobarde, normanne e sveve, ed il Palazzo Gala, risalente al tardo diciottesimo secolo.
Infine, per concludere la visita al borgo, non c’è nulla di meglio che una degustazione dei piatti della cucina tradizionale, realizzati con ingredienti poveri e genuini, tra cui i maccaroun a desct (pasta fresca fatta a mano e condita con un sugo a base di legumi o carne), i z’zridd (simili ai precedenti, ma di formato più piccolo), e la lagana chiappout (una sorta di pasta dolce realizzata con farina di grano duro e uova, condita con una riduzione a base di vino cotto e cannella, impreziosita con noci e mandorle).

Il borgo di Castelmezzano

I borghi più belli d'Italia della Basilicata: Castelmezzano

Incorniciato da maestose guglie di roccia arenaria, che sembrano quasi avvolgere il paesino in un stretto abbraccio – non per nulla il borgo è noto anche come l’”anfiteatro delle Dolomiti lucane” – Castelmezzano è un piccolo gioiello di architettura medievale, le cui tracce sono evidente sia nei tetti in lastre di arenaria degli edifici più antichi che – e forse soprattutto – nella pianta urbanistica a forma di terrazzamento, con le abitazioni in pietra ormai diroccate ammassate l’una sull’altra e collegate da ripide scalinate, suggestivi sottoportici, e stradine scoscese.
L’arenaria diventa così il fil rouge che unisce il borgo con il paesaggio naturale circostante, in un continuum suggestivo che non smette mai di emozionare i visitatori del borgo, i quali da qui possono godere di un punto di vista privilegiato su alcune delle cime più imponenti del Meridione. Altrettanto scenografica è una visita a quel che rimane dell’antico forte normanno-svevo costruito per sorvegliare la sottostante Valle del Basento, e raggiungibile attraverso una stretta gradinata scavata, anch’essa, nella roccia.
Per completare la gita a Castelmezzano, d’obbligo è una visita ai diversi palazzi gentilizi risalenti all’epoca tardo-medievale che ne impreziosiscono il centro storico, tra cui Palazzo Merlino, Palazzo Parrella, Palazzo Campagna ed il palazzo ducale dei De Lerma, gli ultimi signori di Castelmezzano.

Il borgo di Guardia Perticara

I borghi più belli d'Italia della Basilicata: Guardia Perticara

Il tempo sembra essersi fermato ad un’epoca in cui lentezza e semplicità la facevano da padrone a Guardia Perticara, un piccolo borgo situato nel cuore del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano che, grazie alla sua posizione sopraelevata (circa 700 m sopra al livello del mare), domina la natura selvaggia e lussureggiante del vicino Bosco Amendola.
La vitalità della natura rigogliosa viene esaltata, anziché ostacolata, dalla particolare conformazione urbanistica del borgo. Sebbene il nucleo abitativo più antico sia stato costruito in pietra grezza, il verde – sottoforma di rampicanti ed arbusti spontanei – non esita ad impossessarsi delle facciate di abitazioni ormai diroccate e degli angoli delle strette viuzze del borgo, in cui ancora si respira la pace e la tranquillità che da sempre costituiscono la cifra stilistica di Guardia Perticara, se non altro perché il borgo si trova in una posizione remota rispetto ai maggiori centri della regione.
L’unicità di Guardia Perticara si esprime poi anche nei suoi edifici più caratteristici, quali la Chiesa di San Nicola, risalente al XII secolo, e la maestosa Torre dell’Orologio, da cui si può ammirare un panorama mozzafiato sulla vallata sottostante, nonché nella sua ricca cultura gastronomica, che comprende piatti semplici e sostanziosi come la pignata lucana, un guazzetto di carne cotto a fuoco lento, ed i ferricelli, una pasta fresca simile per forma e consistenza ai comuni fusilli, comunemente condita con un ricco sugo a base di carne di maiale e cotica.

Il borgo di Irsina

I borghi più belli d'Italia della Basilicata: Irsina

Un tempo roccaforte normanna, ed oggi custode di opere artistiche di rara bellezza, Irsina rientra a pieno titolo tra i borghi della Basilicata più belli e suggestivi, e merita certamente di una visita, anche se fosse soltanto per ammirare il magico paesaggio collinare che avvolge questa ridente località del materano.
Ma la bellezza del borgo va ben oltre a quanto visibile “dall’esterno”: le viscere di Irsina custodiscono fedelmente antichi segreti, come i cosiddetti bottini, cunicoli sotterranei a statura umana, ancora oggi utilizzati per depurare e trasportare l’acqua verso un’imponente fontana settecentesca a tredici bocche, un tempo usata come abbeveratoio per il bestiame e come lavatoio comune.
Ma forse il tesoro più prezioso di Irsina è la meravigliosa statua policroma di Santa Eufemia, realizzata in pietra vicentina di Nanto, ed attribuita al maestro della pittura veneta Andrea Mantegna, conservata all’interno della concattedrale di Santa Maria Assunta, la cui cripta è abbellita da fini affreschi Trecenteschi commissionati dalla famiglia Del Balzo, in cui forti sono le influenze delle scuole umbre, fiorentine, senesi ed internazionali del tempo.
Tra i prodotti locali più prelibati spiccano u callaridd di agnello, in cui forti sono i profumi delle Murge, i mastaccere, biscotti tondi e schiacciati, e l’intramontabile pane realizzato con i grani locali, dalla crosta spessa e fragrante, immancabile sulle tavole degli irsini.

Il borgo di Maratea

I borghi più belli d'Italia della Basilicata: Maratea

Perla della costa tirrenica della Basilicata, a metà strada tra Calabria e Campania, Maratea vanta non solo alcune delle spiagge più belle e selvagge della regione, bagnate da acque limpide e turchesi, ma anche suggestive scogliere a picco sul mare, cale e calette rocciose adornate da vivace ginestre, e caverne accessibili solo via mare, come la magnifica Grotta di Maratea, una delle attrazioni più suggestive del borgo.
Non meno suggestivo è il centro storico di Maratea, le cui viuzze pittoresche si snodano tra antiche botteghe artigiane e maestosi edifici di culto – non per niente Maratea è nota anche come la “città delle 44 chiese” -, tra cui la Basilica Pontificia di San Biagio e la Chiesa madre di Santa Maria Maggiore spiccano per dimensioni e ricchezza architettonica.
A vegliare sul borgo è la Statua del Redentore: posta sulla cime del monte San Biagio, con i suoi 22 metri di altezza offre una vista panoramica mozzafiato su Maratea, sulle numerosi torri costiere cinquecentesche che punteggiano il litorale, e sulla vicina località balneare di Marina di Maratea. Il mare è anche il protagonista della cultura gastronomica locale, incentrata su piatti a base di pesce fresco e frutti di mare, tra cui spiccano capitone allo spiedo e orecchiette alla maritata, condite con le cime di rapa, peperoncino ed acciughe fresche.

Il borgo di Metaponto

I borghi più belli d'Italia della Basilicata: Metaponto

Ci spostiamo ora sulla costa ionica della Basilicata, e più precisamente nella frazione di Metaponto (Comune di Bernalda, in provincia di Matera), una destinazione balneare unica nel suo genere, in cui una natura indomita e rigogliosa fa da sfondo alle testimonianze del glorioso passato di Metaponto nel contesto del sistema amministrativo-politico della Magna Grecia.
Le origini di Metaponto sono infatti da ricercare attorno al lontano VII secolo a.C., quando un gruppo di coloni greci dell’Acaia si insediò nell’area per proteggere i territori della madre patria dall’espansione della città rivale di Taranto. Di lì a poco, Metaponto divenne una delle città più importanti della Magna Grecia, in primo luogo grazie alla sua ricchezza economica, strettamente legata al commercio del grano, facilmente coltivabile sul fertile terreno che circondava la città, fintanto che il celebre filosofo Pitagora fondò qui una delle sue rinomate scuole.
Ancora oggi, l’antico splendore di Metaponto è testimoniato da numerosi templi, santuari e abitazioni, tutti risalenti all’epoca della sua fondazione, tra cui spiccano i tempi di Apollo Licio, Demetra, Afrodite ed Era, quest’ultimo uno dei templi dorici meglio conservati in Italia, situato su una collina panoramica con una vista mozzafiato sulle lunghe spiagge dorate che costituiscono una delle maggiori attrattive del borgo.

Il borgo di Miglionico

I borghi più belli d'Italia della Basilicata: Miglionico

A sorvegliare la graziosa Riserva regionale del Lago di Santa Giuliana, in provincia di Matera, è il borgo di Miglionico, poco più di 2.000 anime ed un ricco passato indelebilmente intrecciato con la celebre “Congiura dei Baroni” contro Re Ferdinando I di Aragona del 1485, un evento storico che ha segnato non solo le sorti del territorio, ma che ancora oggi rivive attraverso fedeli riproduzioni multimediali e rievocazioni storiche che hanno luogo ogni anno durante il mese di agosto all’interno dell’imponente Castello del Malconsiglio, teatro di questa stessa disputa.
Meritevoli di una visita sono anche il Convento Francescano e la Chiesa di San Francesco, che sorgono su quello che rimane dell’antico Castello di Santa Sofia, così come la Chiesa Matrice di Santa Maria Maggiore, al cui interno possiamo ammirare sia il delizioso Polittico del Cima da Conegliano che il Crocifisso ligneo di Frà Umile da Petralia Soprana, il quale sembra aver ispirato Mel Gibson per la sua famosa pellicola The Passion, e la Torre di Fino, anticamente una postazione di avvistamento lungo il percorso delle vecchie mura poste a difesa del borgo.
A conclusione della visita al borgo, perché non fare rifornimento di alcune delle più prelibate eccellenze locali, quali il delicato olio extra-vergine dell’oleificio “Smacchia”, il suino nero lucano dell’azienda “Casa Rago”, ed i fragranti panificati dei forni “Lu furn vecchj” e “Il panfornaio”.

Il borgo di Pietrapertosa

I borghi più belli d'Italia della Basilicata: Pietrapertosa

Tra i borghi da visitare in Basilicata vi è anche l’incantevole Pietrapertosa, che con i suoi 1.088 metri sul livello del mare si aggiudica il titolo di comune più alto della Basilicata. La particolarità che rende questo borgo unico è, infatti, la sua posizione, a ridosso delle maestose guglie in arenaria delle Dolomite Lucane (più nello specifico, ci troviamo all’interno del Parco di Gallipoli Cognato e delle Dolomiti Lucane), aguzze e frastagliate, in passato rifugio degli arabi guidati dal principe Bomar, che qui hanno trovato dimora in abitazioni di pietra collegate le une alle altre tramite tortuose stradine e viuzze lastricate.
Il vecchio quartiere arabo è ancora oggi cuore pulsante ed attrattiva principale di Pietrapertosa, accanto alle testimonianze delle successive dominazioni normanna e angioina, tra cui spiccano la Cappella di San Cataldo, la Chiesa Madre di San Giacomo Maggiore e la Chiesa di San Francesco, al cui interno sono contenenti numerose opere risalenti a diversi periodi storici, che attestano il via vai di persone e culture sperimentato dal borgo.
Per chi, invece, è alla ricerca di un’attività adrenalica, che permetta di spezzare dalla monotonia della vita quotidiana e di vivere emozioni forti, Pietrapertosa non deluderà: qui è infatti possibile sperimentare il cosiddetto Volo dell’Angelo, una carrucola lunga oltre un km sospesa a 400 metri d’altezza tra le rocce di Castelmezzano e Pietrapertosa, che permetterà di volare -letteralmente- tra due dei borghi più belli della Basilicata.

Il borgo di Venosa

I borghi più belli d'Italia della Basilicata: Venosa

Approdiamo ora a Venosa, antica città sannita, caduta nelle mani dei romani nel terzo secolo avanti Cristo che, secondo alcuni storici, le diedero il nome che ancora oggi conosciamo in onore della dea dell’amore, Venere. Che questo sia vero oppure no, poco importa: oggi, il borgo di Venosa è un vero e proprio museo a cielo aperto, che ospita numerose vestigia del suo ricco passato, che ha visto l’alternarsi di alcune delle civiltà più influenti del passato, dai normanni, agli svevi, agli angioini.
Tra i monumenti meglio conservati troviamo infatti il Parco Archeologico con le terme romane, diversi resti di domus private e l’anfiteatro, le catacombe ebraiche risalenti al primo secolo dopo Cristo, il Complesso della Santissima Trinità, originariamente costruito in epoca paleocristiana e poi ampliato sotto i longobardi e i normanni, la severa Fontana Angioina, il Castello Aragonese costruito nella seconda metà del Cinquecento, e la Concattedrale Barocca di Sant’Andrea.
Infine, non si può parlare di Venosa senza menzionare uno dei suoi più illustri cittadini, il grande poeta Orazio, che qui nacque sessantacinque anni prima della nascita di Cristo. Tuttavia, a dispetto di quanto si potrebbe credere, la cosiddetta Casa di Orazio, una domus patrizia che si erge al centro del borgo, risalirebbe ad oltre un secolo dopo la nascita dell’autore delle Odi. Ciò non toglie però nulla alla bellezza del monumento, da poco ricostruito utilizzando le ultime tecniche di archeologia sperimentale.

Il borgo di Viggianello

I borghi più belli d'Italia della Basilicata: Viggianello

Per concludere questa carrellata dei borghi della Basilicata più suggestivi e meritevoli di una visita non possiamo non citare Viggianello, un borgo in cui ancore forti sono non solo le influenze della passata dominazione bizantina e normanna, ma anche la vitalità ed il senso di pace che si possono respirare tra le sue pittoresche viuzze. Viggianello è infatti immerso nelle verdi foreste del Parco Nazionale del Pollino, un polmone verde caratterizzato da infinite distese di pini loricati che, con le loro tinte forti e brillanti, accolgono i viaggiatori in visita al borgo.
Tra le principali attrazioni di questa oasi del potentino troviamo in primo luogo l’imponente Castello che domina la borgata, costruito dai Normanni e poi ingrandito dagli Svevi ed Aragonesi che si sono succeduti nella dominazione del territorio, nonché l’antico quartiere arabo di Ravita, inglobato all’interno della cinta muraria del castello, i rinascimentali convento di Sant’Antonio e cappella dell’Assunta, e le molteplici chiese risalenti all’epoca bizantina, come quella di San Sebastiano, rimaneggiata però nel XV secolo. Da non perdere anche i numerosi palazzi nobiliari che si affacciano sulle vie del borgo.
Tra i prelibati prodotti della tradizione enogastronomica locale troviamo invece la rappasciona, a base di cereali e fagioli, la minestra mbastata, realizzata con ortaggi locali e di stagione, la frascàtula, una sorta di riproduzione locale della polenta e la frittata con peperoni e salsiccia, tutti piatti poveri ma ricchi di gusto e sostanza.

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