Dici Lazio e pensi inevitabilmente a Roma, la Città Eterna che con il suo fascino e la sua storia attira turisti da tutto il mondo. Ma oltre alle numerose bellezze della Capitale, la seconda regione più popolata d’Italia dopo la Lombardia, è uno scrigno di gemme nascoste che testimoniano le sue antiche radici e raccontano di un ricco patrimonio artistico, storico e culturale. Di che cosa stiamo parlando? Naturalmente dei meravigliosi borghi del Lazio, un viaggio infinito tra opere d’arte senza tempo, tradizioni tramandata di generazione in generazione, e paesaggi mozzafiato a cui non si può certo restare indifferenti. 

Quali sono i borghi più belli d’Italia nel Lazio?

Probabilmente vi sarà già capitato di visitare Roma, magari anche più di una volta, e forse conoscete i suoi luoghi più caratteristici, quelli lontani dai classici itinerari turistici. Ma vi siete avventurati fuori dalla città per esplorare il Lazio?

La Regione dell’Italia Centrale, che si estende dagli Appennini al Mar Tirreno, è infatti ricca di alcuni dei borghi d’Italia più interessanti e suggestivi del Belpaese, una tappa obbligata per chi vuole scoprire tutti i segreti di questa terra. Qui la storia e la cultura si fondono con la natura e si può avere un assaggio dello stile di vita italiano, immutato nel tempo. Tra testimonianze di grande valore artistico e archeologico, paesaggi naturali che non smettono mai di stupire e una cucina dove i sapori genuini la fanno ancora da padroni, come non lasciarsi catturare dal fascino di questi luoghi?

Abbiamo iniziato questo viaggio alla scoperta di luoghi straordinari partendo dai borghi più belli d’Italia nelle Marche per proseguire con i borghi più belli d’Italia in Lombardia e continuare con i borghi più belli d’Italia in Piemonte e i borghi più belli dell’Emilia Romagna. Con questo articolo, facciamo tappa nella regione che ospita la piccola enclave della Città del Vaticano per conoscere meglio la storia del territorio e le sue risorse.

Prima però ti ricordiamo che i borghi d’Italia nel Lazio sono ben ventiquattro e ognuno di essi nasconde qualcosa di speciale e unico che merita di essere esplorato. Citarli tutti però, dando a ognuno l’importanza che merita, sarebbe davvero impossibile. Ecco perché ne abbiamo scelti solo dieci che, secondo la nostra personale top ten, sono davvero imperdibili.

Il borgo di Amatrice

I borghi più belli d'Italia nel Lazio: Amatrice
Non potevamo non iniziare il nostro viaggio tra i borghi più belli d’Italia nel Lazio con Amatrice, il paese che negli ultimi anni per essere stato uno dei territori maggiormente colpiti dal terremoto che nel 2016 ha sconvolto il Centro Italia.
Il comune nella provincia di Rieti fa parte della Comunità Montana del Velino e, secondo l’ipotesi più accreditata, il nome deriva dell’area sinistra del fiume Tronto, detta appunto “matrice” in alcuni documenti medievali. Compreso nel Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, il territorio colpisce per l’ambiente incontaminato, le testimonianze storiche, artistiche e naturalmente la tradizione degli Spaghetti all’Amatriciana.
Amatrice, detta anche la Città delle 100 chiese, in virtù dei luoghi di culto presenti sul suo territorio, è la meta ideale per chi ama le escursioni in montagna, la pesca sportiva, le passeggiate a cavallo oppure quelle lungo sentieri naturalistici, i giri in mountain bike ed e-bike. Ti consigliamo di visitare l’oasi di Orie Terme, un parco naturalistico nato come “omaggio alla Terra e alla natura per promuovere l’educazione e la cultura del rispetto dell’ambiente“, il Parco in miniatura, al cui interno si trovano riproduzioni in scala monumenti e animali presenti sul territorio, e naturalmente il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Nelle frazioni che compongono Amatrice, inoltre, si trovano alcuni importanti edifici religiosi, tra cui il Santuario dell’Icona Passatora, o Santa Maria delle Grazie, con interni risalenti al XV secolo, e il Santuario della Madonna delle Grazie, al cui interno è custodita una statua in terracotta dipinta della Madonna delle Grazie col Bambino in grembo, del 1490.
Dalle bellezze paesaggistiche e storiche ai piaceri della tavola: oltre ai già citati spaghetti all’amatriciana, simbolo della tradizione gastronomica di Amatrice, da provare ci sono gli gnocchi ricci, a base di uova, farina e acqua, il pecorino, il guanciale, la patata Turchesa, le Ciambelle del Bambino, e la frittata tradizionale di Pasqua La Frittatòna.

Il borgo di Castel Gandolfo

I borghi più belli d'Italia nel Lazio: Castel Gandolfo
Ci spostiamo a Castel Gandolfo, comune della città metropolitana di Roma Capitale, nella zona dei Castelli Romani, dove si trovano vari luoghi di interesse archeologico – tra cui l’emissario del lago Albano e i resti della villa albana di Domiziano -, naturalistico – la zona inclusa nel perimetro del parco regionale dei Castelli Romani -, e artistico, ad esempio la collegiata pontificia di San Tommaso da Villanova edificata da Gian Lorenzo Bernini.
Il nome di Castel Gandolfo, località nota per la presenza della residenza estiva dei papi, deriva da un castello fatto erigere dalla famiglia romana Gandolfi nel sec. XII. Qui da non perdere ci sono la Pontificia collegiata di San Tommaso da Villanova, progettata da Gian Lorenzo Bernini su commissione di papa Alessandro VII, la chiesa di Maria Santissima del lago Albano, meglio nota come Madonna del Lago, edificio situato sulle rive del lago Albano, le Ville Pontificie, con gli splendidi Giardini Pontifici o “del Moro”, il museo Palazzo Pontificio, il ninfeo del Bergantino, ricavato in una grotta naturale, databile all’epoca domizianea (fine I secolo), e il villaggio delle Macine, un insediamento risalente all’età del bronzo, considerato il più grande sito archeologico palafitticolo d’Italia. E per gli amanti dello sport la zona del lago di Albano regala una vasta gamma di attività all’aperto, come escursioni, canoa, mountain bike ed equitazione.
Le specialità del borgo? Gli spaghetti o bucatini all’amatriciana e la frittura di “lattarini”, ossia pesci di lago, naturalmente accompagnati da vino Doc dei Colli Albani.

Il borgo di Castel San Pietro

I borghi più belli d'Italia nel Lazio: Castel San Pietro
Anche Castel San Pietro è un comune della città metropolitana di Roma Capitale e il suo nome compare a partire dalla fine del XV secolo nei documenti registrano il toponimo Castellum Sancti Petri, Castel San Pietro, con la variante Castrum Sancti Petri dovuta alla presenza della fortezza militare costruita dalla famiglia Colonna.
Nel piccolo borgo che conta poco meno di 900 abitanti è stato girato, nel 1953, il celebre film Pane, amore e fantasia di Luigi Comencini, con l’attrice Gina Lollobrigida – cittadina onoraria di Castel San Pietro -, Vittorio De Sica e Marisa Merlini. Nella pellicola il paese è chiamato Sagliena. In paese furono girati anche altri film diventati dei veri e propri monumenti del cinema italiano: Pane, amore e gelosia, la scena iniziale di Pane, amore e…, La nonna Sabella, La nipote Sabella, Il federale, Liolà, È permesso Maresciallo? (Tuppe-tuppe marescià) e I due marescialli. Ti suggeriamo di fare una passeggiata nel centro storico, con le sue suggestive stradine e le caratteristiche piazze, dove ci sono diversi punti panoramici da cui è possibile osservare begli scorci della sottostante Valle del Sacco nonché le prime propaggini della città di Roma. Da non perdere ci sono la Rocca dei Colonna, edificata dalla famiglia Colonna a scopo difensivo nel punto più elevato del Monte Ginestro, e la chiesa di San Pietro Apostolo, che sorge nell’area di un convento benedettino esistente dal VI secolo d.C., con la statua di San Pietro opera del napoletano Paolo Benaglia e la pala d’altare dipinta da Giacinto Gimignani nel 1633. Degne di nota sono anche le antichissime mura ciclopiche, di origine pre-romana e presenti in una parte del centro antico.
Il prodotto tipico del borgo da non perdere? Il famoso e dolcissimo Giglietto, biscotto presidio Slow Food, fatto con ingredienti semplici e preparato a mano secondo l’antica tradizione.

Il borgo di Castelnuovo di Porto

I borghi più belli d'Italia nel Lazio: Castelnuovo di Porto
Castelnuovo di Porto
è un grazioso borgo adagiato su un crinale, uno sperone di tufo stretto tra le valli del fosso di Chiarano e della Mola, a breve distanza dalla via Flaminia.
Il nome è collegato alla costruzione di un Castello nuovo sul luogo di uno precedente ricostruito, con tutta probabilità, dai monaci Benedettini di San Paolo. La definizione “di Porto” viene aggiunta in seguito all’inclusione del territorio nella diocesi di Porto e Santa Rufina. Tra i monumenti e luoghi d’interesse che ti consigliamo di visitare ci sono la Rocca Colonna, al cui interno si trovano la cappella dell’antica chiesa di San Silvestro in Castello, impreziosita da affreschi del XIV secolo, e la Loggia Pinta del 1568, attribuita alla mano di Federico Zuccari, la collegiata medievale di Santa Maria Assunta, che conserva il Trittico del Salvatore del 1501, attribuito alla scuola di Antoniazzo Romano, la piccola chiesa della Madonna delle Virtù, che collega il borgo alla via Flaminia, e la Chiesa di Sant’Antonio Abate, sulla via Flaminia, dov’è conservato l’affresco cinquecentesco della Vergine con Bambino. E se il trekking è la tua passione, il paese è un ottimo punto di partenza per le escursioni all’interno del Parco Naturale Regionale di Veio, che offre numerosi percorsi di durata e difficoltà variabile. Se poi vuoi scoprire il territorio in modo modo diverso diverso dal solito, allora ti suggeriamo di partecipare a una delle numerose escursioni di archeo-trekking organizzate da associazioni culturali, guide ed accompagnatori del settore che operano nel territorio di Castelnuovo di Porto.
Passiamo adesso ai piaceri della tavola. Non puoi salutare Castelnuovo di Porto senza aver prima assaggiato la Crostata con le nocchie, un dolce a base di pasta frolla e nocciole, che in dialetto sono chiamate appunto “nocchie”, i tozzetti e le gustose cimbelle al vino. Senza dimenticare la pizza con i fiori di zucca, realizzata cuocendo in forno i fiori precedentemente immersi nella pastella di acqua, farina e birra, e successivamente adagiati su una teglia coperta di pan grattato, e le Stroppe, fettuccine spesse, realizzate con acqua e farina, condite con salsa di pomodoro.

Il borgo di Civita di Bagnoregio

I borghi più belli d'Italia nel Lazio: Civita di Bagnoregio
Situata al confine tra le regioni di Lazio e Umbria, Civita è una frazione del comune di Bagnoregio in provincia di Viterbo e si trova nella valle dei calanchi, circondata a ovest dal lago di Bolsena, tra le tappe della celebre Via Francigena, e a est dalla valle del Tevere.
Il nome deriva Balneum regis, che significa “bagno del re”, di origine goto-longobarda, e compare per la prima volta nel 599-600 in una lettera di Papa Gregorio Magno al Vescovo di Chiusi Ecclesio. La leggenda racconta che ci sia anche un legame con un complesso termale lì esistente, le cui acque avrebbero guarito le ferite del re longobardo Desiderio. Civita di Bagnoregio è soprannominata “la città che muore” e il motivo è da cercare nella morfologia del terreno su cui sorge. Il territorio su cui si è sviluppato il borgo è formato da due valli principali, cioè Fossato del Rio Torbido e Fossato del Rio Chiaro, due zone un tempo attraversate da una strada che univa il lago di Bolsena all’Alta Valtiberina. La rapida erosione del suolo, causata dai torrenti, dall’azione degli agenti atmosferici e dal disboscamento, hanno provocato il progressivo sgretolamento delle pareti rocciose che sostengono la città. Nonostante sia caratterizzato da un fragile equilibrio, Civita di Bagnoregio è un luogo magico, ricco di fascino e storia, visitato ogni anno da migliaia di persone che arrivano da ogni parte del mondo. Il paese, abitato da poco più di dieci persone, è raggiungibile solo percorrendo a piedi il lungo ponte in cemento armato, costruito nel 1965 dopo l’abbattimento del vecchio ponte in muratura distrutto dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale. A Civita di Bagnoregio meritano sicuramente una visita Porta Santa Maria, porta d’ingresso al paese, sopravvissuta a frane e terremoti, conosciuta anche con il nome di Porta Cava, la rinascimentale Porta Albana, il cui disegno è attribuito all’architetto Ippolito Scalza, il tempietto di San Bonaventura, a croce greca e a cupola, la cattedrale di San Nicola e la Chiesa romanico-gotica dell’Annunziata, ricca di opere pittoriche.
Il prodotto del borgo sono senza dubbio insaccati e affettati in genere, tra cui prosciutto, salsiccia, capocolli e lombetti, porchetta e pancetta arrotolata con spezie e aromi. 

Il borgo di Gaeta Medievale

I borghi più belli d'Italia nel Lazio: Gaeta Medievale
L’affascinante borgo, che si sviluppa sul versante di un promontorio che chiude l’omonimo Golfo, è caratterizzato da patrimonio culturale di grande valore che ancora oggi conserva testimonianze delle diverse epoche storiche: dal periodo repubblicano ed imperiale dell’antica Roma, al dominio bizantino e normanno.
Le origini del toponimo, secondo la tradizione, si riferiscono alla figura mitica di Caieta, nutrice di Enea e considerata una delle donne più belle del Lazio. La leggenda narra che proprio qui, in quello che sarebbe diventato un luogo di villeggiatura apprezzato da imperatori e patrizi romani, Enea avrebbe sepolto la sua nutrice. Altri studiosi, invece, collegano il toponimo al termine greco caièta, che gli abitanti della Laconia usavano per indicare una cosa concava, come l’insenatura del Golfo di Gaeta. La città è divisa in tre aree: l’antico Borgo, cioè l’area di Porto Salvo, il quartiere medievale di Sant’Erasmo e il monte Orlando. Ti consigliamo di non perdere il complesso della Cattedrale, con la cripta dei santi patroni Erasmo e Marciano, e il complesso della Santissima Annunziata con il Santuario, l’Antico Ospedale, la mostra permanente I tesori dell’Annunziata e la cappella dell’Immacolata detta anche Grotta d’Oro. Meritano una visita anche il Museo del Fronte e della Memoria e il Museo Diocesano, ospitato nel palazzo De Vio, al cui interno si trovano importanti opere di scuola napoletana dal tardo Medioevo al Settecento, dal Criscuolo al Conca a Luca Giordano, e il famoso Stendardo della battaglia di Lepanto.
La tavola di Gaeta medievale è il trionfo della cucina mediterranea con i suoi piatti a base di pesce come la frittura di paranza e il pescato fresco del Golfo di Gaeta. le gustose olive, i golosi biscotti artigianali e la mitica tiella di Gaeta, una deliziosa torta salta con un ripieno di prodotti di terra e di mare racchiuso tra due “pizze”, apprezzata anche da Ferdinando IV di Borbone.

Il borgo di Pico

I borghi più belli d'Italia nel Lazio: Pico
Con Pico ci spostiamo nella provincia di Frosinone, in un territorio attraversato da diversi torrenti, che scorrono che si sono creati tra un colle ed un altro, come il fosso Forma di Sant’Oliva, che scorre proprio sotto il paese.
L’origine del nome è al centro di controverse discussioni, ma l’ipotesi più accreditata è che derivi dalla radice celtica pic, che significa “punta aguzza”, probabilmente in riferimento allo sperone su cui sorge il castello. Il paese è ricco di zone verdi, parchi e percorsi naturalistici ache ne fanno la meta ideale per una fuga rilassante e lo rendono una delle destinazioni preferite dagli appassionati di escursioni a piedi, a cavallo e in mountain bike. Il paesaggio naturale è davvero unico e di grande valore ambientale, con la visione sullo sfondo dell’Abbazia di Montecassino e i monti innevati dell’Abruzzo. Pico, inoltre, è inserito nel Parco Naturale dei Monti Aurunci ed è membro della XVI Comunità Montana Monti Ausoni Pico della quale ospita la sede. Qui da vedere ci sono il Castello Farnese, la fortezza fatta costruire da Giovanni Scinto, signore di Aquino, la Chiesa di Santa Marina del 1000, la Chiesa di Sant’Antonino, la bellissima Chiesa di Santa Maria del Campo, e tutto il centro storico, caratterizzato da scalinate a tipica realizzazione medioevale. Ti suggeriamo di visitare anche il Parco Letterario® Tommaso Landolfi e il “paese del P.”, afferente alla rete dei Parchi Letterari della Società Dante Alighieri, con un percorso cittadino che si sviluppa per i vicoli del borgo e un percorso montano.
E per concludere bene la visita che cosa c’è di meglio di una degustazione di prodotti tipici? Da non perdere, la salsiccia alla pitart(e)la, e la marzolina, formaggio di capra o bovino, di particolare forma allungata o tronco-conica. 

Il borgo di Ronciglione

I borghi più belli d'Italia nel Lazio: Ronciglione
Fresco vincitore del Borgo dei Borghi 2023, c’è poi Ronciglione, in provincia di Viterbo, sulle alture meridionali dei Monti Cimini, la cui particolare conformazione gli ha fatto guadagnare il soprannome di “borgo a due piani”: su una rupe c’è il medievale ‘borgo di sopra”, mentre su un secondo sperone tufaceo si sviluppa la moderna cittadina.
Le origini del nome del nome sono incerte e se alcuni studiosi sostengono che provenga dalla radice rum o rom, di origine etrusca, altri asseriscono che derivi da Runcola o Roncilio, appoggiandosi al fatto che già da molti anni vi si fabbricavano ronci ed attrezzi agricoli di ferro. Tuttavia, l’ipotesi più accreditata sembra essere quella che derivi dalla rupe fatta a forma di Roncola, su cui sorge l’antico abitato. In questo suggestivo borgo della Tuscia, che segna l’unione perfetta tra medioevo e rinascimento, con edifici delle due epoche che si affiancano nei vicoli stretti, ti consigliamo di non perdere La Rocca, eretta nel medioevo dai Prefetti di Vico a guardia dell’unico accesso naturale alla città, la Fontana Grande o degli Unicorni, realizzata all’architetto Antonio Gentili da Faenza in pietra arenaria, la Porta Romana, costruita nel 1618, che attualmente divide il centro storico della cittadina dalla zona sud, e la Casa museo della Venerabile Mariangela Virgili, Terziaria Carmelitana dell’Antica Osservanza, sulla cui persona è in corso un processo di beatificazione. A Nord di Ronciglione si trova inoltre il Lago di Vico, probabilmente il meglio conservato tra i laghi italiani di origine vulcanica, oltre ad essere il più alto d’Italia sul livello del mare. Tra le specialità del borgo che devi assolutamente provare ci sono i Tortorelli, una pasta realizzata semplicemente con acqua e farina, impastata e formata a mano, e il Panpapato, un delizioso dolce a base di nocciole locali e cioccolata. 

Il borgo di Sperlonga

I borghi più belli d'Italia nel Lazio: Sperlonga
A metà strada tra Napoli e Roma, arroccato in cima a uno sperone roccioso, il borgo marinaro di Sperlonga si trova nella provincia di Latina, nel Lazio meridionale, ed è la destinazione perfetta se ami gli sport nautici, la vela, le immersioni, il seawatching, il free climbing e il cicloturismo, senza tralasciare gli itinerari naturalistici sull’antica via Flacca.
Il nome Sperlonga deriva dalle grotte naturali (speluncae) che si aprono sul mare, la più famosa delle quali è la spelonca di Tiberio. Qui la spiaggia di fine e dorata sabbia bianca si alterna a vari speroni di roccia che si gettano in mare, formando calette meravigliose, spesso raggiungibili solo in barca. Tra i tra i luoghi imperdibili del borgo ci sono la Chiesa di Santa Maria di Sperlonga, la cui prima menzione risale al 1135, al cui interno sono conservati  una tela con la Madonna Assunta sull’altare maggiore e una statua lignea di san Leone Magno nella cappella del presepe, la chiesa di San Rocco, del XV secolo, e Palazzo Sabella, l’edificio più antico e importante del paese, che si dice abbia ospitato l’antipapa Clemente VII in fuga da Fondi dopo la sconfitta di Marino nel 1379. Da non perdere anche l’antro di Tiberio, una grotta ricavata in una villa romana che si dice appartenesse all’imperatore, che internamente era decorato con marmi e mosaici in tessere di vetro e arredato con i gruppi marmorei delle imprese di Ulisse oggi conservati al Museo Archeologico. La residenza si sviluppava per oltre 300 m di lunghezza lungo la spiaggia di levante e comprendeva un impianto termale e una piscina circolare collegata a vasche destinate all’itticoltura. Meritano una menzione anche le tre torri di avvistamento che un tempo avevano lo scopo di segnalare l’arrivo dei pirati saraceni: torre Truglia, edificata su uno scoglio all’estrema punta del promontorio di Sperlonga, torre Capovento, che sorge su uno sperone del monte Bazzano, e torre del Nibbio, che risale al 1500.
Regine della tavola di Sperlonga sono le zuppe: di pesce o di sarde alla sperlongana, di fagioli o marinata. Altri piatti da provare sono i bombolotti al ragù di seppia, gli spaghetti alle cicale di mare e più in generale tutta la cucina marinara.

Il borgo di Subiaco

I borghi più belli d'Italia nel Lazio: Subiaco
Il nostro tour tra i dieci borghi del Lazio che devi assolutamente visitare almeno una volta nella vita si conclude a Subiaco, incastonato tra le montagne dell’Appennino laziale, che domina la Valle dell’Aniene dallo sperone di roccia calcarea su cui sorge.
Il toponimo deriva dal latino sub laqueum, che significa “sotto i laghi”, poiché l’abitato sorge sotto i Simbruina stagna, i tre laghi artificiali creati dallo sbarramento del corso del fiume Aniene, sulla cui riva destra l’imperatore Nerone aveva una villa. Subiaco dista circa 70 km dalla Città Eterna e puoi raggiungerlo facilmente in auto o in treno, quindi è la meta perfetta se vuoi organizzare una gita fuori porta a Roma. Inoltre, nei dintorni del borgo puoi fare escursionismo, orienteering e nordic walking, a cui si aggiungono rafting, canoa, kayak e pesca della trota sul fiume Aniene. Ci troviamo nel territorio dove San Benedetto da Norcia fondò i primi monasteri e istituì la regola benedettina “Ora et Labora“ che ancora oggi guida l’ordine isitituito dal monaco cristiano. Ti consigliamo di iniziare la tua visita proprio dagli edifici religiosi, in particolare i due monasteri benedettini di Santa Scolastica, che si articola intorno a tre chiostri (cosmatesco, gotico e tardo rinascimentale) e di San Benedetto, o Santuario del Sacro Speco, un suggestivo labirinto di ambienti, chiesette, cappelle, alcune delle quali ricavate dalla roccia, è ricoperto da una preziosa decorazione a fresco di varie epoche. Ci sono anche Chiesa di San Francesco, del 1327, con altari lignei e importanti pitture risalenti ai secoli XV e XVI, e la neoclassica Chiesa di Sant’Andrea Apostolo. Da non perdere anche la Rocca Abbaziale o Rocca dei Borgia, costruita intorno alla fine dell’XI secolo su una ripida collina per scopi difensivi, con fortificazioni, carceri, una torre di avvistamento ed una chiesa.
Dopo la visita, è d’obbligo una meritata pausa a base di prodotti tipici del territorio, tra cui ju pappaciuccu, una pietanza con cavoli neri lessati e impastati con pizza di granturco e pane raffermo, i frascaregli, gnocchetti di farina bianca, con salsa di pomodoro, aglio, olio, prezzemolo, peperoncino, alici, e subiachino, un biscotto a base di mandorla e a forma di rombo, ricoperto di glassa bianca, che si trova in ogni pasticceria, insieme con le ciambelle al vino, i tozzetti e le tisichelle. Ti segnaliamo, inoltre, che nei monasteri di San Benedetto e di Santa Scolastica si vendono prodotti di erboristeria e artigianato.

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