Il Molise è la seconda regione più piccola d’Italia, incastonata tra Abruzzo, Lazio, Campania e Puglia che sono più estese e, finora, anche maggiormente frequentate a livello turistico. Quest’area di nemmeno 5.000 chilometri quadrati concentra al suo interno affascinanti montagne, verdi boschi, spiagge cristalline, vallate che nascondono laghi azzurri e ridenti borghi che svelano architetture e tradizioni inedite. Noi abbiamo scelto per voi 10 tra quelli che consideriamo i borghi più belli del Molise da visitare almeno una volta nella vita: adesso sta a voi dirci se abbiamo avuto ragione o meno. Ma pensiamo proprio di sì.
Quali sono i borghi più belli del Molise?
Come dite, non ci siete mai stati? Un po’ ce lo immaginavamo, ma alla fine ogni occasione è buona per rimediare. Se avete già visitato i borghi più belli della Campania, i borghi più belli dell’Abruzzo e quelli della Puglia, adesso è proprio il turno dei borghi più belli del Molise. Il motivo è semplice: a livello storico-artistico questa regione propone interessanti aree archeologiche che testimoniano il prezioso lascito delle antiche popolazioni romane e sannite, piccoli paesi arroccati su colline, feste tradizionali, meravigliosi monumenti e diverse riserve naturali che vale la pena di scoprire senza fretta, rimanendo a contatto con la natura e con la gente del luogo.
Ecco, quindi, la nostra lista dei borghi più belli del Molise da visitare assolutamente almeno una volta nella vita. Che, statene certi, vi sorprenderanno piacevolmente.
Il borgo di Bojano
Bojano è un delizioso borgo ai piedi della catena montuosa del Matese, circondato da pace e natura rigogliosa. È la principale città matesina e offre molteplici varietà di attrazioni, come una grande piazza, strade lineari, negozi, chiese e monumenti: il mix perfetto per passare una giornata tra arte, natura e, perché no, anche un po’ di shopping. Il borgo ha importanti origini storiche, perché grazie alla sua posizione strategica (è circondata dal massiccio del Matese e posizionata vicino al fiume Biferno) fu scelta per essere la capitale dei Sanniti-Pentri.
Di notevole interesse è la Cattedrale, commissionata dal Conte Ugo di Molise, di cui si può ammirare la facciata moderna su cui sono presenti un rosone decorato e uno splendido portale gotico, oltre al campanile cui sono raffigurati un cinghiale e un leone che lotta con un serpente. Da visitare è sicuramente anche la Chiesa di Sant’Erasmo, per il suo portale e per la struttura interna a tre navate sulla quale è custodito un affresco del XVI secolo. Durante la visita al Museo Civico, ubicato all’interno di Palazzo Colagrossi, potrete osservare reperti di grande importanza che vanno dal VIII secolo al Medioevo, oltre a tanti fossili. Spostandovi un po’ fino al colle che sovrasta Bojano, in località Civita, potrete trovare i ruderi dell’affascinante Castello Pandone, costruito in epoca longobarda e man mano ampliato dalle dominazioni che si susseguirono, che fu teatro di importanti battaglie. Risalendo la dorsale del Matese, invece, vi imbatterete nell’Eremo di Sant’Egidio, un luogo tranquillo probabilmente edificato dai cavalieri Templari nel IX secolo che ospita una chiesa e oggi è anche un ricovero per viandanti.
Bojano è anche ricca di sagre e rievocazioni storiche, tra le quali citiamo il Ver Sacrum, la festa della “primavera sacra” sannita che si tiene ogni anno ad agosto. In questa occasione si festeggia la fondazione della città e il borgo si riempie di allegre sfilate in costumi d’epoca impossibili da perdere. Un’altra sentita manifestazione dedicata al Patrono di Bojano in agosto è l’Agnosto Bojanese, che richiama nel borgo visitatori da tutta la regione e li allieta con mostre, manifestazioni di vario genere, spettacoli e gare sportive.
E cosa si mangia di buono a Bojano? Il borgo è noto per la fruffola, una gustosa zuppa a base di bietola, patate, fagioli e pane duro.
Il borgo di Bagnoli del Trigno
Bagnoli del Trigno è un piccolo borgo che si trova al centro del Molise. È costruito a ridosso di un massiccio roccioso a 660 metri di altezza e spicca per la sua bellezza, tanto da essere definito “la perla del Molise”. Il paese è diviso in due zone, chiamate “Terra di sopra” e “Terra di sotto”, che presentano arditi viottoli in salita tra le rocce.
Da visitare per primi sono sicuramente il Campanile di San Silvestro con la cupola in maiolica e l’imponente Castello longobardo, appartenuto alla famiglia Sanfelice. Se avrete la possibilità di conoscere un abitante del posto, forse riuscirete a farvi scortare lungo il Crinale della Preta, alle spalle del castello, da cui potrete ammirare un meraviglioso panorama sull’intera Valle del Trigno. Ai piedi della scalinata che porta alla “Terra di sopra” troverete la Chiesa dell’Assunta, che custodisce una splendida e antica campana, pezzo storico realizzato dalla Pontificia Fonderia Marinelli. Un’altra chiesa meritevole di essere visitata a Bagnoli è la Chiesa di San Silvestro, che ha entrambi i fronti bloccati dalla roccia e da cui, per forza di cose, si può entrare solo lateralmente. Un’altra particolarità di questa chiesa è che il suo campanile è stato costruito direttamente sulla roccia ed è sicuramente meritevole di essere fotografato.
Tra gli eventi paesani, il principale e più sentito è “Frammenti d’Antico”, una magnifica rievocazione in abiti d’epoca che si tiene ogni agosto con sfilate, nomina del Sindaco, allegri spettacoli di vario genere, fuochi d’artificio e piatti tipici.
Il borgo di Fornelli
Uno dei centri turistici molisani inseriti tra i borghi più belli d’Italia è Fornelli, un piccolo paese che sorge su un colle a 530 metri di altezza vicino al confine con il Lazio, a circa 12 km da Isernia. È conosciuto anche come “la città dell’Olio” per l’eccellente qualità di olio fruttato e leggero che si ricava dagli uliveti delle sue campagne.
Le peculiarità di Fornelli sono senza dubbio le sue sette torri risalenti all’epoca normanna e angioina, che sono parte integrante dell’ancora intatta cinta muraria costruita in antichità a protezione del paese.
Il piccolo borgo è una ragnatela di stradine e piccoli viali, casette in pietra e chiese antiche in cui immergersi per fare un salto nelle atmosfere del passato e rivivere la quotidianità della vita campestre di un tempo.
La chiesa Madre di San Michele Arcangelo è di notevole importanza per la presenza di tre tele del Settecento e una statua di San Michele. Merita una visita anche la Chiesa di San Pietro Martire, in cui si può ammirare il portale rinascimentale e le ricche decorazioni dell’altare barocco. Non ci si può poi perdere il Palazzo baronale, costruito sopra i ruderi di quello che era una volta il castello longobardo, e le tre antiche porte di accesso alla città ancora visibili: quella principale, la Porta Castello e la Porta Nova.
Nel paese non mancano vivaci sagre e rievocazioni storiche, tra cui le Giornate al Borgo, una rievocazione medievale nei vicoli del paese che si tiene ogni anno ad agosto, che allieta cittadini e turisti con figuranti in costumi d’epoca, sfide cavalleresche, musica e artisti di strada che vi faranno fare un salto indietro nella storia. Alla fine della festa, viene rievocata la distruzione del borgo da parte dei Saraceni con uno scenografico incendio del castello, che lascia ogni anno a bocca aperta centinaia e centinaia di spettatori.
Il borgo di Frosolone
Anche questo borgo è presente nella lista dei borghi più belli d’Italia, e anche lui è arroccato in un promontorio. Si tratta di Frosolone, un piccolo paese a 900 metri di altezza nel cuore appenninico del Molise, immerso tra pascoli, boschi e piccoli laghi e famoso per la storica lavorazione artigianale delle forbici e dei coltelli.
Da alcuni ritrovamenti di grande valore, sembra che Frosolone sia proprio quella che una volta era conosciuta come Fresilia, la città sannitica conquistata dal dittatore romano Marco Valerio Massimo. Questo fatto sarebbe confermato dalle Mura pelasgiche che si trovano vicino a Frosolone, precisamente a Castellone e Civitella. Comunque, lasciando la storia antica alle spalle per un po’, parliamo adesso del momento migliore per visitare il borgo. È perfetto recarsi a Frosolone tra maggio e ottobre, perché ci si può addentrare, con la complicità del clima caldo o ancora mite, nella ricca vegetazione che si trova ai 1000 metri di altezza.
Da non perdere, infatti, la splendida Faggeta di Monte Marchetta e di Colle dell’Orso, i prati della Valle della Contessa e il Bosco di Grisciata, dove potrete anche imbattervi nello splendido ed enorme faggio del Pedalone, alto più di 40 metri e con più di 100 anni di vita. Non è nemmeno raro sentire qualche ululato di lupo appenninico nei dintorni del borgo, ma anche di incontrare volpi, cinghiali e cavalli allo stato brado.
Passeggiando per il borgo si incontreranno tanti monumenti religiosi degni di nota, come la Chiesa di Sant’Angelo dove sono esposte tele del Seicento e del Settecento; la Chiesa di San Rocco in cui si possono ammirare due importanti tele di Francesco Fracanzano; la Chiesa di San Pietro, che custodisce una magnifica statua lignea di Paolo Di Zinno raffigurante l’Immacolata; e la Chiesa di San Nicola, che espone un pregiato coro ligneo. Appena fuori del borgo si può poi visitare la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, che presenta un affascinante altare intarsiato.
Tra gli edifici più belli del centro di Frosolone è sicuramente da menzionare il Palazzo baronale Zampini, risalente all’epoca medievale. Anche i musei non mancano: sarà interessante passare un pomeriggio nel Museo dei ferri taglienti che raccoglie forbici e coltelli dei secoli passati, oppure nel Museo del costume e del corredo antico, che espone il datato corredo di matrimonio di una giovane sposa locale, completo di abiti, costumi popolari, tovaglie e lenzuola ricamate.
Dopo questa full immersion nella tradizione più antica di Frosolone, è tempo di aria aperta! Il paese offre un’ampia scelta di attività adatte a ogni età, che accontentano tutti: parapendio, deltaplano, arrampicate, equitazione, e percorsi di trekking e bicicletta in mezzo alla natura.
Chi preferisce il gusto, a Frosolone potrà invece provare il gusto imperdibile e prelibato dei tartufi bianchi e neri che regalano le vicine montagne.
Il borgo di Oratino
Nella vallata del Biferno sorge un altro piccolo borgo, Oratino, conosciuto per le sue antiche creazioni artistiche e artigianali grazie alla ricca presenza di scalpellini, vetrai, pittori e fabbri di scuola napoletana e beneventana. Sorge a poco meno di 800 metri su un colle immerso nelle campagne, ed è noto per essere uno dei borghi più belli del Molise a soli 9 km da Campobasso.
Il piccolo centro storico offre alcuni dei più interessanti edifici medievali e rinascimentali, tra cui spicca il Palazzo Giordano, risalente al XV secolo. Anche gli edifici religiosi non mancano: particolare importanza rivestono la Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, recentemente restaurata, dove si può ammirare un affresco raffigurante l’Assunzione risalente al 1791, dipinto da Ciriaco Brunetti; e la Chiesa di Santa Maria di Loreto, costruita nel XVIII secolo, che si trova all’entrata del paese e ospita diversi cicli di affreschi ad opera dei fratelli Ciriaco e Stanislao Brunetti. Se vi piacciono le rievocazioni, non potete proprio perdervi “Le Lessate”! In occasione di questa sentita festa popolare di metà gennaio si accende un grande fuoco intorno al quale vengono distribuiti deliziosi piatti a base di legumi e cereali, chiamati appunto lessate. A metà maggio, invece, partono i festeggiamenti in onore del patrono San Bonifacio e il borgo si popola di bancarelle, musica e stand gastronomici.
Il 24 dicembre, invece, si tiene una particolare cerimonia nota come La Faglia, in cui cinquanta abitanti del borgo trasportano un enorme fascio di canne dall’entrata del paese fino alla chiesa di Santa Maria Assunta, dove viene incendiato.
Il borgo di Termoli
Termoli è un magnifico borgo con l’anima di una città che si affaccia sul Mar Adriatico in un promontorio a strapiombo sul mare. Risulta essere la seconda città più popolosa del Molise dopo Campobasso, ma anche una delle più affascinanti grazie alle antiche mura difensive e alle torrette di avvistamento che la circondano. Una curiosità: Termoli viene anche chiamata “la Greenwich italiana” perché al suo interno si incrociano il 42º parallelo Nord e il 15º meridiano Est, che è il meridiano centrale (denominato “Termoli-Etna”) del fuso orario di Berlino, Parigi e Roma.
Il colorato borgo regala tanti graziosi vicoli e affascinanti scorci di casette affacciate sul mare, in cui fermarsi per scattare fotografie o passare cinque minuti in contemplazione. Uno dei monumenti più conosciuti di Termoli è il Castello Svevo, affascinante costruzione in calcare e arenaria costruita nel XI secolo all’ingresso del Borgo Antico. Percorrendo la ragnatela di viottoli del Borgo Antico si arriva nella splendida Piazza del Duomo, dove sorge la bianca Cattedrale di Santa Maria della Purificazione eretta in stile romanico-pugliese, al cui interno sono conservate le reliquie di San Basso e San Timoteo. Passeggiando per le vie vi capiterà sicuramente di imbattervi in uno dei vicoletti più stretti d’Italia, che misura circa 40 cm in larghezza: oserete addentrarvi nella rejecélle?
Il litorale marittimo, invece, offre una gradevole passeggiata che passa davanti i trabucchi, antiche macchine da pesca realizzate in legno e collegate a delle palafitte costruite sugli scogli. Continuando, si arriverà alla Torre del Sinarca, chiamata anche Torre Saracena, di forma piramidale a base quadrata con interessanti merlature risalenti al periodo carolingio.
Se avete qualche altra ora a disposizione e desiderate una full immersion nella natura, consigliamo di passare per Petacciato Marina, a 15 km da Termoli, dove troverete una piccola oasi di pace: la spiaggia e una meravigliosa pineta vi aspettano per una passeggiata, un picnic o semplicemente per un riposino lontano dal caos.
Per quanto riguarda le gioie del palato, una volta a Termoli è assolutamente consigliato assaggiare le scescille, tipiche di questo borgo ma diffuse poi in tutto il Molise: si tratta di polpette fatte con pane raffermo, formaggio e uova cotte in un delizioso sugo di pomodoro.
Il borgo di Sepino
Uno dei borghi più belli, del Molise ma anche dell’Italia intera, è Sepino, un piccolo paese adagiato sui monti del Matese a 700 metri di altitudine che domina la valle del Fiume Tauro. La sua storia è millenaria e viene raccontata dalle antiche strade romane che la circondano e le rovine dell’antica città romana di Saepinum, tutt’oggi visibili.
Appena entrati nel borgo, varcata la cinta muraria, vi sembrerà di fare un tuffo nel passato: Sepino è ricca di affascinanti rovine romane ottimamente conservate e tutte da visitare, come il foro, la basilica, il teatro, le terme e le imponenti mura. Proprio per queste antiche attrazioni, il borgo presenta ancora un affascinante aspetto medievale, contornato da strette viuzze e case antiche. Alcune parti della cinta muraria che circondava il borgo sono ancora visibili, in particolare quelle vicino alle porte di accesso a Sepino: la Porta Meridionale, la Porta Orientale e la Porta di Corte.
Una passeggiata in centro storico sarà anche l’occasione per conoscere alcune architetture religiose davvero interessanti: alla Chiesa di Santa Cristina, risalente al IX secolo e chiesa principale del paese, potrete ammirare il caratteristico campanile con una guglia a forma di “bottiglione”, opera degli artigiani dell’epoca. Entrando, visiterete anche la cripta del 1570 e ammirerete gli affreschi che raffigurano scene di vita della Santa, oltre alla Cappella del Tesoro, dove sono custodite le sante reliquie. Un altro edificio religioso che si trova nel centro del borgo degno di essere visitato è la Chiesa di San Lorenzo, risalente al medioevo. Da vedere, inoltre, è sicuramente il Convento della Santissima Trinità, uno dei più importanti monasteri della regione costruito per volere di Bartolomeo Di Capua nel 1519. Vicino a Sepino è possibile visitare l’area archeologica di Altilia, una delle più importanti del Molise, che ospitava l’antica città romana di Saepinum: quello che si può ammirare qui sono le antiche vestigia dell’abitato romano, come il foro, la basilica, le terme, il teatro, Porta Bojano, il Cardo e il Decumano e le porte d’accesso.
Il borgo di Venafro
Chi conosce la Porta del Molise? È in questo modo che viene denominata Venafro, la quarta città della regione per abitanti e anche uno dei borghi più belli e caratteristici. Sorge sotto il monte Santa Croce e si trova a un’altezza di 222 metri sul livello del mare, circondato da montagne. È anche conosciuto come “la città delle 33 chiese” per la notevole quantità di edifici religiosi presenti nel suo centro urbano.
Il punto più alto di Venafro ospita il magnifico Castello Pandone, risalente all’epoca longobarda, al cui interno si trova il Museo Nazionale del Molise, dove si possono ammirare opere regionali di grande valore storico.
Proseguendo la visita al borgo, da non perdere è la Concattedrale di Santa Maria Assunta, che risale al V secolo e fu costruita sotto il vescovo Costantino sui resti di un tempio pagano.
Tra le altre chiese meritevoli di una visita, citiamo la bellissima Chiesa dell’Annunziata di stile barocco, la cui costruzione originale risale al Trecento, dove potrete ammirare da vicino la cupola affrescata che è anche visibile da ogni angolo della città. Il centro moderno di Venafro ospita invece l’affascinante anfiteatro romano, il teatro romano e numerosi resti storici, tra cui un acquedotto romano.
Chi ha voglia di fare una passeggiata in mezzo alla natura, poi, non può perdersi il Parco Oraziano, il parco regionale agricolo storico dell’olivo di Venafro, i cui oliveti sono stati decantati da Orazio come i più pregiati del mondo antico.
E poi, ovviamente, si mangia! Riguardo alla gastronomia, il prodotto più noto è senz’altro l’olio: gustarlo con i taralli locali è sicuramente un must. Inoltre, assolutamente da assaggiare se si capita nei periodi di festa sono le chiacchiere tipiche di Pasqua e Carnevale, la pastiera, il baccalà e la p’zzell, delle ottime frittelle fritte ripiene di cavolfiori, di baccalà o alici.
Il borgo di Pietrabbondante
Pietrabbondante è un grazioso borgo medievale arroccato sulle morge, grandi ammassi rocciosi a 1027 metri di altezza, nel cuore del Sannio, in provincia di Isernia. Le origini di Pietrabbondante sono antiche, testimoniate dai resti di strutture fortificate sannitiche e antichi insediamenti urbani posti sul Monte Saraceno, ancora oggi visibili.
Visitare Pietrabbondante non richiede molto tempo: durante la visita al grazioso centro storico potrete ammirare la Chiesa di Santa Maria Assunta eretta in onore della patrona della città, dove sono visibili alcuni frammenti di lapidi osche. Di grande interesse storico è anche il vicino sito archeologico di Bovianum Vetus, risalente all’epoca ellenistico-italica, situato nella frazione di Calcatello. Qui potrete ammirare due templi e un teatro con sedie in pietra, un tempo utilizzato come luogo di riunioni. Nel corso del tempo, il sito archeologico è diventato un importante centro culturale che nel periodo estivo ospita rilevanti manifestazioni teatrali.
Il borgo di Pesche
Il piccolo borgo di Pesche sorge in provincia di Isernia, non troppo lontano dalla città, sul versante roccioso di Monte San Marco. È un delizioso borgo che merita di essere visitato per la sua posizione immersa nella natura incontaminata, il silenzio che lo circonda e le splendide architetture che regala ai pochi abitanti rimasti e ai visitatori.
Il centro storico pullula di casette bianche scavate nella montagna, che contrastano con il rigoglioso verde della vegetazione e il grigio delle rocce: vi sembrerà davvero di trovarvi in un presepe! Il primo nucleo abitato del paese risale verso l’anno 1000, sviluppandosi attorno all’antico castello medievale che dominava la valle circostante, di cui oggi purtroppo rimane ben poco.
Pesche è divisa in due parti: una parte abitata a valle, e l’altra sullo sperone roccioso che vede concentrarsi qualche abitazione nel centro storico, dove si trovano il municipio e la Chiesa di San Michele Arcangelo, patrono del borgo, risalente al 1593. Entrando, si possono ammirare cinque grandi altari e una tela raffigurante la Madonna delle Grazie. Il centro abitato si percorre in pochi passi ed è quindi facile imbattersi anche nel quattrocentesco Santuario di Santa Maria del Bagno, un piccolo tempio dedicato alla Vergine che deve il suo nome alla presenza di alcune vasche di acqua sulfurea che, un tempo, costituivano un importante bagno romano della zona.
Sicuramente da visitare è anche la Chiesa della Madonna Del Rosario, dove ammirare lo splendido altare maggiore e l’armadio ligneo della sagrestia.
C’è anche la possibilità di raggiungere la parte più alta di Pesche, quella dove si trovano l’antica cinta muraria e il castello: è senza dubbio una tappa da mettere in agenda, perché una volta sopra, sembrerà come se il tempo si fosse fermato. Lo scenario è quasi da film, con case in pietra completamente vuote e pericolanti, senza porte né finestre. Tutto è stato lasciato in balìa del tempo della natura, che ha attecchito là dove prima esistevano camini, finestre e scalinate.
Una volta terminato il percorso attraverso l’abitato fantasma, si giunge al rudere dell’antico Castello longobardo di Pesche, dove si possono ancora vedere i resti delle Torri e le due porte d’ingresso alla cinta muraria. Ma non è ancora finita, perché da questo punto si gode di uno dei panorami più spettacolari del Molise, tutto da vivere e fotografare.