Con un territorio caratterizzato in gran parte da dolci colline, ricco di bellezze naturali e artistiche, storia e cultura, e dalla variegata offerta gastronomica – che secondo la classifica “Best in Travel 2023” di Lonely Planet – l’Umbria è la meta perfetta per una vacanza indimenticabile. Sei alla ricerca di una fuga romantica, di un’esperienza culturale o di una gita con gli amici e la famiglia? Qui trovi tutto quello che cerchi da un viaggio, anche alcuni dei borghi più belli d’Italia dove si respira un’atmosfera d’altri tempi.  

Quali sono i borghi più belli d’Italia in Umbria?

È chiamata il “Cuore verde d’Italia” per l’abbondanza e la bellezza dei suoi paesaggi naturali, ma l’Umbria non è solo natura e panorami mozzafiato ricchi di arte e cultura. Questa piccola Regione dell’Italia centrale, cuore della Penisola, è anche un luogo ricco di storia, tradizioni, spiritualità e cultura, che ne fanno un luogo unico e affasciante, assolutamente da scoprire. Non solo: il meglio dell’Umbria si nasconde tra le strade dei suoi piccoli borghi, veri e propri gioielli incastonati tra le colline.

Perfetti per trascorrere qualche giorno lontano dalla frenesia della città o per una fuga romantica, i borghi in Umbria, ciascuno con il proprio carattere e la propria identità, ti riporteranno indietro nel tempo, in un’epoca di piaceri semplici e fascino rustico. Qui il passato rivive e racconta storie di re, mercanti, pellegrini e gente semplice. Tra vicoli medievali, chiese romaniche e cattedrali gotiche, antichi edifici e suggestive piazze, specialità culinarie e prodotti artigianali, si può riscoprire la bellezza della vita nella sua forma più autentica, rallentare e assaporare ogni momento.

Il nostro viaggio alla scoperta dei borghi più belli d’Italia ci porta nell’incantevole regione dell’Umbria, dove ogni angolo è un invito a esplorare la sua cultura, le sue tradizioni e le sue peculiarità: basti pensare al grazioso borgo di Rasiglia, soprannominato Piccola Venezia, per i canali di acqua dolce che nascono dalla sorgente Capovena e attraversano il territorio del piccolo centro.

Prima però ti ricordiamo che i borghi in Umbria sono ben trenta e ognuno di loro merita di essere visitato almeno una volta nella vita. Tuttavia, per raccontare la storia e le peculiarità di ognuno avremmo bisogno di dedicare molto più spazio di quello che abbiamo a disposizione. Pertanto, in questo articolo ci concentreremo solo su dieci borghi che, secondo la nostra personale classifica, sono sicuramente tra quelli da non perdere.

Il borgo di Bevagna

I borghi più belli d'Italia in Umbria: Bevagna
Il tour tra i borghi dell’Umbria non può che partire da Bevagna, in provincia di Perugia, il cui nome deriva dal gentilizio etrusco Mefana, che testimonia una presenza etrusca anteriore a quella degli Umbri. In seguito, Bevagna diventerà Mevania per i Romani.
L’equitazione è una passione a cui non rinunci nemmeno in vacanza? Oppure preferisci praticare altri tipi di sport come pesca, canoa, tiro con l’arco? O ancora, il trekking, le lunghe passeggiate tra la natura e il cicloturismo sono ciò che più si avvicina alla tua idea di felicità? A Bevagna puoi sperimentare un po’ di tutte queste attività, oltre a scoprire il patrimonio storico e culturale del paese.
Tra i principali luoghi d’interesse che ti consigliamo di visitare c’è il Palazzo dei Consoli eretto, col suo elegante prospetto in travertino e arenaria, eretto nel 1270 nella centrale Piazza Silvestri – da non perdere anche lei – e tra gli esempi più belli di architettura medievale della regione, la chiesa in stile romanico di San Michele, al cui interno è conservato un bel crocifisso del XV secolo, e la chiesa di San Silvestro, edificio diviso in tre navate da robuste colonne con capitelli corinzi e impreziosito dal bel portale decorato con tralci di vite e figure zoomorfe in bassorilievo. Bevagna, oltre ad aver conservato quasi intatto il suo assetto urbanistico medievale, mantiene viva la tradizione artigiana delle botteghe che si aprono sulle caratteristiche viuzze. Non perdere quindi l’occasione di passeggiare per le vie del centro storico alla ricerca di un souvenir da portare come ricordo del tuo soggiorno in questo meraviglioso angolo umbro.
Il prodotto del borgo? Senza ombra di dubbio il Sagrantino Docg, coltivato da sempre nel territorio dell’antica Mevania, come documentato anche da Giovenale e Plinio.

Il borgo di Castiglione del Lago

I borghi più belli d'Italia in Umbria: Castiglione del Lago
Restiamo nella provincia di Perugia, a Castiglione del Lago, comune che sorge su un promontorio situato sulla riva occidentale del lago Trasimeno.
Il nome del borgo deriva dalla fortezza medievale eretta verso la metà del Duecento e chiamata “Castello del Leone”, con riferimento alla sua forma pentagonale ispirata alla costellazione del Leone. Ed è proprio dalla Rocca del Leone, edificata per volontà di Federico II a partire dal 1247, che ti consigliamo di cominciare la tua visita. L’edificio, si trova su uno sperone calcareo che domina il Trasimeno, ed è considerato uno dei migliori esempi di architettura militare del Medioevo umbro. Altro luogo di grande rilevanza storico-artistica, che non puoi assolutamente perdere, è l’imponente complesso monumentale di Palazzo della Corgna, di grande rilevanza storico-artistica, non lontano dalla Rocca del Leone, con le bellissime sale del palazzo affrescate da Niccolò Circignani, detto il Pomarancio. Proseguiamo con la Chiesa di Santa Maria Maddalena, al cui interno è conservata la preziosa opera Madonna in trono, di Eusebio da San Giorgio, allievo del Perugino, e la Chiesa di San Domenico, con un pregevole soffitto ligneo a cassettoni, e numerosi dipinti del XVII secolo. Il borgo di Castiglione del Lago è inoltre un perfetto punto di partenza per escursioni nelle vicine città d’arte dell’Umbria e della Toscana e grazie alla sua posizione in altura offre una vista panoramica davvero indimenticabile: da un lato puoi lo sguardo abbraccia tutto il lago Trasimeno e Cortona, dall’altro Panicale, Città della Pieve e le colline intorno a Chiusi fino al Monte Amiata.
La specialità del borgo è la fagiolina, oggi presidio Slow Food, un fagiolo di minuscole dimensioni con una buccia così sottile che quasi non si vede, di sapore delicato e facilmente digeribile. Ma tu suggeriamo di provare anche i piatti a base di pesce d’acqua dolce, grande protagonista della cucina locale, e i pici co’ la nana, una pasta fatta in casa con acqua e farina e condita con sugo di anatra e parmigiano.

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Il borgo di Citerna

I borghi più belli d'Italia in Umbria: Citerna
Considerato la “porta dell’Umbria”, il borgo di Citerna, nonostante il terremoto che lo colpì nel 1917, e a cui si aggiunsero i danni bellici del secondo conflitto mondiale, conserva ancora oggi parte del suo aspetto antico.
Le origini del nome sono piuttosto incerte: potrebbe derivare, secondo alcuni studiosi, da una contaminazione linguistica di cisterna, poiché in molti edifici si trovano cisterne di raccoglimento di acque piovane. Passeggiate, trekking, escursioni su sentieri segnalati, come il percorso francescano, alcune delle attività disponibili a Citerna che ti consentono di immergerti nel paesaggio che la circonda e apprezzare ancora di più la sua bellezza. E a proposito di San Francesco, si racconta che proprio a Citerna compì due miracoli, raccontati da Bartolomeo da Pisa e Giacomo Oddi, biografi francescani, tanto che nel corso dei secoli hanno prosperato diversi ordini monastici: Minori Cappuccini, Minori Osservanti, Minori Conventuali, ma anche Benedettini e Agostiniani. Oggi restano le suore del Terzo Ordine francescano nel monastero di Santa Elisabetta e le Benedettine del SS. Crocifisso, ma il borgo resta uno dei luoghi di riferimento per i pellegrini che ogni anno percorrono l’itinerario La Verna–Assisi. Sono due i luoghi a Citerna che meritano una menzione. Il primo è la Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, che conserva al suo interno la Crocifissione di Niccolò Circignani (1570) e due notevoli opere scultoree, mentre il secondo è la chiesa-museo di San Francesco che ospita un gran numero di opere d’arte, tra cui spicca la Madonna col Bambino in terracotta di Donatello riscoperta nei primi anni 2000.
Dal nutrimento per l’anima al nutrimento del corpo: le specialità gastronomiche di Citerna sono assolutamente da provare. Dalle tagliatelle fatte a mano, con uova e farina, e condite con tartufo, alla bistecca di chianina cotta ai ferri, fino ai golosi torcolo, castagnole o crostini ‘briachi, naturalmente accompagnati da un bicchiere di vinsanto, un passito amabile tipico umbro. 

Il borgo di Montecchio

I borghi più belli d'Italia in Umbria: Montecchio
Montecchio
si trova nella provincia di Terni ed è un borgo di cui si hanno notizie certe già dal 1275. In alcuni documenti risalenti al Medioevo è indicato come Castro Monticulus e il toponimo deriva proprio da monticulus, ossia “piccolo monte”.
Montecchio è un borgo rurale fortificato, edificato attorno al XII secolo, con l’abitato che si sviluppa ad anelli attorno al centro storico, e fino al 1948, anno in cui divenne Comune autonomo, è stato una frazione del comune di Baschi.
Da vedere ci sono la Necropoli del Vallone San Lorenzo, una necropoli umbro-etrusca, tra le più vaste della Regione, che presenta sepolture a camera scavate nella roccia sedimentaria e chiuse con blocchi di travertino, e ciò che resta del Castello di Carnano, costruito dalla signoria dei conti Baschi, situato in una posizione dominante il territorio ed è composto dalla rocca, che ospitava la dimora o residenza del signore, e da un massiccio mastio, da dove si poteva controllare a vista tutto quello che avveniva intorno e su diversi lati, in direzione dei domini limitrofi. Inoltre, presso il Frantoio Bartolomei, si trova il Museo dell’Olio che raccoglie macchinari e utensili sulla coltura dell’olio d’oliva, fonte di lavoro e sostentamento per intere generazioni nel corso dei secoli.
Un evento da non perdere nel borgo e la Fiera della Castagna, un’occasione per gustare i prodotti della montagna e riscoprire profumi e sapori della cucina del passato. Ti ricordiamo che Montecchio è anche Città del Vino: quindi non puoi andare via senza aver assaggiato un buon calice di Sangiovese, Malvasia o Grechetto.

Il borgo di Montefalco

I borghi più belli d'Italia in Umbria: Montefalco
Situato in cima a una collina che domina la pianura dei fiumi Topino e Clitunno, e circondato da vigneti e uliveti, Montefalco in virtù della sua posizione panoramica, dal 1568 è stato battezzato “Ringhiera dell’Umbria”. Da qui, infatti, nelle giornate più limpide, è possibile ammirare da vari punti, un panorama a 360° che abbraccia l’intera vallata tra Perugia e Spoleto, dai versanti del Subappennino a quelli dei Monti Martani. Insomma, uno spettacolo a cui siamo certi non potrai restare indifferente.
Il toponimo del borgo è un omaggio a Federico II, grande appassionato della caccia al falcone, che soggiornò in Montefalco dal 1249 al 1250. Montefalco è ricco di edifici religiosi al cui interno sono conservate opere d’arte di grande valore: dalla chiesa di Sant’Agostino, costruita tra il 1279 e il 1285, dove si trovano importanti testimonianze dell’originaria decorazione pittorica trecentesca e affreschi che ricordano Ambrogio Lorenzetti, alla chiesa di Santa Chiara da Montefalco, decorata con affreschi di scuola umbra del XIV secolo, fino al complesso museale di San Francesco, scrigno di straordinari tesori tra cui, solo per citarne alcuni, l’importante ciclo di affreschi di Benozzo Gozzoli, raffiguranti le Storie della vita di San Francesco, una Natività del Perugino e un lapidario con sculture e reperti archeologici romani e medievali. E ancora, la chiesa di Santa Lucia, immersa in un’area fatta di vicoli e passaggi che hanno mantenuto intatto il loro aspetto medievale e sono così stretti da essere inaccessibili al traffico di mezzi motorizzati, e il Duomo, consacrato a San Bartolomeo, la cui parte più antica risale all’XI secolo, periodo in cui fu edificato in stile romanico.
L’arte del borgo non è solo nelle chiese, ma passa anche per i calici del suo celebre Sagrantino, il pregiato rosso Docg, a cui è dedicato un percorso enogastronomico e culturale chiamato La strada del Sagrantino che, oltre a Montefalco, si snoda lungo le strade di Bevagna, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo, e Castel Ritaldi.

Il borgo di Nocera Umbra

I borghi più belli d'Italia in Umbria: Nocera Umbra
Nocera Umbra
è conosciuta come “città delle acque” per via delle sue acque minerali, soprattutto quella della sorgente Angelica che sgorga presso la ex stazione termale di Bagni di Nocera.
Il nome risale al VIII secolo a.C. e deriva da Nuceria che è un toponimo tosco-umbro e significa “nuova creazione”. Il borgo si sviluppò prevalentemente in età romana, periodo in cui era noto con il nome di Nuceria Camellaria, grazie alla sua posizione privilegiata lungo la via Flaminia, proprio dove si diramava un ramo della Flaminia che portava a Fanum (oggi Fano). La città medioevale vanta monumenti storici, tra i quali il Campanaccio, che domina l’abitato ed è l’unico resto della Rocca dei Castellani, la chiesa romanico-gotica di San Francesco, risalente al 1368 e dal 1957 è oggi adibita a Pinacoteca, dove sono conservate le più importanti opere pittoriche di Nocera Umbra e dintorni, come il Polittico dell’Alunno, la Concattedrale dell’Assunta, chiesa principale del borgo e oggetto di numerosi restauri, la chiesa in stile neogotico di San Filippo, con facciata decorata da un grande rosone, e il Palazzo Vescovile, sede del Museo Archeologico, dove puoi ammirare reperti risalenti all’Età della Pietra, alla media Età del bronzo e al Tardo Medioevo.
Le specialità del borgo? Per cominciare i piatti a base di funghi selvatici e di tartufi bianchi e neri, prodotti che abbandono nei boschi che circondano Nocera Umbra, a cui si aggiungono il biscio, una specie di strudel salato a forma di serpentello, e i dolci tradizionali, come la rocciata, i rocci e le pizze pasquali (sia dolci che al formaggio).

Il borgo di Norcia

I borghi più belli d'Italia in Umbria: Norcia
Il suggestivo borgo di Norcia, si trova all’interno del territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, quindi se attività come trekking – Norcia è il punto di partenza del Cammino di San Benedetto -, tiro con l’arco, orienteering, mountain bike, rafting, birdwatching, escursioni – anche guidate alla ricerca di tartufi e funghi – e soft air sono tra i tuoi interessi, allora questa è la destinazione ideale.
Per capire quali sono le origini del nome bisogna andare indietro nel tempo, al periodo in cui, con la penetrazione della civiltà etrusca nei territori umbri e sabini, si diffuse il culto della dea Nortia, la “Nemesi” dei greci, che indica “buona fortuna”. Va inoltre ricordato che in Etruria esisteva una città chiamata proprio Nortia o Norchia. Duramente colpita dal terremoto che nel 2016 ha sconvolto il Centro Italia, Norcia ha saputo rimettersi in piedi con coraggio e determinazione, salvaguardando il suo ricco e delicato patrimonio artistico. Qui, in un luogo in cui sacro e profano si mescolano per dare vita ad una bellezza unica, dove si viene per entrare in contatto con spiritualità benedettina più profonda e si scoprono saperi e sapori dell’antica arte locale della “norcineria”, entrerai in contatto con la storia e le tradizioni di una terra che mantiene intatto il suo fascino antico, anche di fronte alle avversità.
Il cuore artistico-monumentale della città è la piazza centrale dove si concentrano gli edifici simbolo della identità nursina, ma anche all’esterno della cinta muraria non mancano monumenti di grande valore. Da non perdere ci sono sicuramente la basilica di San Benedetto, la cui costruzione originale, con la splendida facciata gotica, il rosone e i fregi dei 4 evangelisti, risale al XII secolo, i balconi settecenteschi in ferro battuto dei palazzi Cipriani e Accica, i portali bugnati dei palazzi Passerini, Coalizzi e Seneca, il Tempietto di Vanni della Tuccia, l’edificio storico meglio conservato e più originale di Norcia, e il Portico delle Misure, un mercato dei cereali al coperto.
Ma Norcia è anche un paradiso della gastronomia, famosa in tutta Italia per il pregiato tartufo nero, la lenticchia di Castelluccio, i suoi insaccati, i formaggi, il farro e il miele. Ti consigliamo di segnare in agenda questi due indirizzi: l’Antica Norcineria Fratelli Ansuini, Viale della Stazione 46, una tappa imperdibile per chi vuole acquistare salumi e gustare tutti i sapori tipici del territorio, e Cioccolateria Vetusta Nursia, Via della Stazione, 41/43, un laboratorio artigianale che ha fatto dell’eccellenza delle materie prime e della creatività la sua missione. I prodotti sono tutti da assaggiare, nessuno escluso, ma meritano una menzione speciale i cioccolatini al tartufo e la crema spalmabile al fondente. Attenzione: oltre ad essere una vera delizia per il palato creano dipendenza.

Il borgo di Passignano sul Trasimeno

I borghi più belli d'Italia in Umbria: Passignano sul Trasimeno
Il borgo di Passignano sul Trasimeno sorge su un promontorio situato sulla sponda settentrionale del Lago Trasimeno, protetto da colline coltivate a vite e ulivo, e fa parte della Comunità montana dei Monti del Trasimeno. Secondo gli abitanti, le origini del nome del borgo sono legate a Passus Jani, che significa “Passo di Giano”, con riferimento a Giano (Ianus) dio del passaggio (che si compie attraverso una porta, in latino ianua). Ciò si deve al fatto che, in virtù della sua posizione, Passignano sul Trasimeno è un passaggio obbligato tra Umbria e Toscana. Però, secondo un’altra teoria, quella più accreditata, il toponimo non deriva dall’esistenza di un “Passo di Giano”, bensì dal personale latino Passinius o Passenius, il proprietario terriero che qui deteneva una villa in epoca romana.
In ogni caso, questo piccolo gioiello della riviera settentrionale del Trasimeno, con il nucleo più antico della città che mantiene intatto l’aspetto di borgo fortificato, ancora oggi visibile e racchiuso entro la cinta di mura medievali, è un luogo da scoprire. Tra gli edifici da visitare ci sono il santuario di Maria Santissima di Castel Rigone, eretto alla fine del XV secolo, con una facciata in arenaria scandita da fasce orizzontali, abbellita dal portale maggiore e minore, dal rosone e dalle finestre, la chiesa di San Cristoforo, costruita prima del 1000 sulle rovine di un precedente tempio pagano, la quattrocentesca chiesa di San Rocco, la chiesa di San Bernardino e il cinquecentesco santuario della Madonna dell’Uliveto, al cui interno sono conservate opere pittoriche e scultoree di grande pregio, come quella in pietra arenaria Madonna col Bambino di Ascanio da Cortona. La Rocca di Passignano, invece, ospita il museo delle barche delle acque interne italiane e dalla torre, alta 22 metri, si può ammirare tutto il territorio fino alla Toscana.
Passiamo adesso ai piaceri della tavola. I piatti caratteristici di Passignano sono tutti a base di pesce di lago: dagli agoni fritti, alla regina in porchetta fino al tegamaccio.

Il borgo di Trevi

I borghi più belli d'Italia in Umbria: Trevi
Situato tra Foligno e Spoleto, Trevi si era già guadagnato un posto nella nostra classifica dei dieci borghi da vedere in Italia che devi vedere almeno una volta nella vita. Situato sulla cima di un colle ricco di ulivi, da cui puoi godere di una splendida vista sulla valle sottostante, il borgo vanta una storia antichissima: citata da Plinio come Trebiae, il suo nome potrebbe riferirsi alla dea Diana, chiamata Trivia, oppure nascondere un più arcaico significato dalla radice osco-umbra riferito a un luogo particolare.
Oggi Trevi non è incluso solo nella lunga lista dei borghi più belli d’Italia, ma è anche parte dell’associazione nazionale Città dell’Olio, oltre ad essere città Slow Food. Come se non bastasse, è un ottimo punto di partenza per visitare i vicini paesi di Montefalco, Bevagna e Spello, offrendoti la possibilità di fare una bella gita all’insegna di arte, storia, passeggiate nella natura e ottime degustazioni di cibo e vino. Insomma, ci troviamo in un angolo dell’Umbria che si potrebbe definire un museo a cielo aperto.
A Trevi, le principali attrazioni comprendono il Duomo di Sant’Emiliano, edificato su tempio pagano dedicato a Diana e con interni in stile neoclassico risalenti al XVI secolo, il Complesso museale di San Francesco, che comprende l’Antiquarium, la Pinacoteca, la Chiesa di San Francesco e il Museo della Civiltà dell’Ulivo, e gli edifici storici di Villa Fabbri, con il suo parco panoramico, ricco di piante ornamentali ed esotiche, da cui si può godere di una meravigliosa vista sulla valle sottostante fino a Spoleto, e Palazzo Lucarini, sede del Centro per l’Arte Contemporanea.
Il principe della tavola di Trevi è l’olio extravergine di oliva, da assaggiare sempre in abbinamento al pane locale, ma devi assolutamente provare anche gli strangozzi al tartufo e la tagliata di petto d’anatra, il tutto accompagnato da un ottimo calice di Trebbiano. Vuoi scoprire tutti i sapori e profumi della tradizione di Trevi? Magari in un’atmosfera rilassante, famigliare e con un ottimo rapporto qualità-prezzo? Allora una sosta al Ristorante L’ulivo, in via Monte Bianco 23, è d’obbligo. Il menù degustazione preparato da Mauro, che si dedica con amore e passione alla cucina, rispettando la stagionalità e la genuinità dei prodotti, ti farà innamorarsi della tavola umbra. In sala, ad attenderti, troverai Maurizio, l’oste dalla simpatia travolgente che renderà la tua esperienza ancora più speciale.

Il borgo di Spello

I borghi più belli d'Italia in Umbria: Spello
Concludiamo questo nostro viaggio alla scoperta dei borghi in Umbria con l’incantevole Spello, chiamata Hispellum dai romani che la fecero Municipio. Sembra che il nome del borgo derivi dal suo mitico fondatore, Ispeo Pelisio, uno dei compagni di Enea, perdutosi durante il viaggio.
Spello è un gioiello da visitare con calma per godere appieno della sua bellezza, dei meravigliosi scorci fioriti e del suo patrimonio storico-culturale. Tra i monumenti e i luoghi d’interesse spiccano i resti dell’anfiteatro Romano (I secolo d.C.), situato a nord-ovest della città, la Porta Venere, una delle sei porte urbiche, di arte romana, con le maestose torri di Properzio, la chiesa di San Claudio, al cui interno puoi ammirare affreschi del XIV secolo, la bella cappella Tega, con la volta a crociera affrescata e l’intensa opera Crocifissione realizzata da Niccolò Alunno nel 1461, e la Collegiata di Santa Maria Maggiore, che nella cappella Baglioni ospita affreschi del Pinturicchio e uno splendido pavimento di maioliche di Deruta, oltre al prezioso Ciborio dell’altare maggiore, opera di Rocco da Vicenza. E ancora, vanno ricordati anche la Chiesa di Sant’Andrea, che custodisce la Madonna in trono e santi di Pinturicchio, la Chiesa di San Lorenzo Martire, con il tabernacolo del Quattrocento, i meravigliosi affreschi e le belle tele seicentesche, e la settecentesca Villa Fidelia, o Villa Costanzi, con il grande giardino all’italiana.
I prodotti del borgo che, oltre ad assaggiare, devi portare a casa per avere con te una parte di Spello? Sicuramente l’olio extravergine d’oliva, tra i più pregiati del Belpaese grazie alle sue qualità organolettiche, poi l’eccellente tartufo nero, raccolto nei boschi della zona, il miele millefiori, che si distingue per limpidezza e profumo, e gli ottimi vini Grechetto, Merlot e Sangiovese, ricavati da uve selezionate.

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