Budapest è una città elegante e romantica, nota per i suoi splendidi bagni termali che la rendono a tutti gli effetti la capitale europea del benessere. Ma non lasciarti ingannare, perché la cosiddetta «Perla del Danubio» non è solo relax, grandiosi monumenti e meraviglie architettoniche, ma anche luoghi insoliti, segreti che aspettano di essere scoperti e una buona dose di mistero. Le cose da vedere a Budapest, fuori dai tradizionali itinerari turistici, ti offrono l’occasione per esplorare il lato alternativo della città e immergerti nella cultura underground fatta di attrazioni particolari, posti bizzarri e strutture uniche che renderanno il tuo viaggio davvero indimenticabile.
Budapest: cosa vedere nella capitale dell’Ungheria
Con il suo indiscusso fascino e l’incantevole bellezza richiama alla mente la Ville Lumière, ma se Budapest è soprannominata la Parigi dell’Est non è solo per la sua eleganza e gli scorci romantici che la rendono una delle mete preferite dalle coppie. La città ungherese, infatti, condivide con Parigi altre caratteristiche: innanzitutto si sviluppa attorno a un fiume, il Danubio, che la divide in due parti, con la collinare Buda – sulla riva ovest – e la pianeggiante Pest – sul lato est -, e dall’alto della collina di Gellert, proprio come da quella di Montmartre, si può godere di una vista mozzafiato sulla città.
Naturalmente Budapest ha anche un fascino tutto suo, legato a una straordinaria storia che non è meno interessante e accattivante di quella di Parigi, il quale si rivela nei numerosi monumenti di grande valore storico e nei tanti luoghi intrisi di storie e leggende, custodi di un passato glorioso, dove tradizione e modernità convivono in perfetta armonia. Ma la capitale ungherese, che per la sua posizione strategica, nella parte est dell’Europa, è da sempre considerata ponte tra Oriente e Occidente, non offre solo quello che si può aspettare da una grande città europea: qui, infatti, non mancano attrazioni meno convenzionali, curiose e uniche che non vedrai da nessun’altra parte.
Se quello che cerchi in una vacanza sono gemme nascoste, posti bizzarri e originali, sentieri poco battuti e alternative stravaganti che aggiungano un tocco di eccentricità al tuo viaggio, allora non ti resta che scoprire insieme a noi cosa vedere a Budapest fuori dalle classiche rotte turistiche per vivere un’esperienza davvero unica.
Cosa vedere a Budapest in 3 giorni
Partiamo da un presupposto: tre giorni non sono sicuramente sufficienti per visitare Budapest, ma se il tempo a tua disposizione è limitato non disperare perché in pochi giorni puoi comunque farti un’idea della città e portare a casa qualche ricordo indimenticabile visitando i luoghi più conosciuti e quelli meno noti che ti suggeriamo nella nostra guida.
Il labirinto del Castello di Buda
Il Castello di Buda è senza dubbio il simbolo della capitale ungherese e domina la città dall’alto, dalla cima della collina Várhegy. L’imponente struttura nel 1987 è stata inserita dall’Unesco nella lista dei Patrimoni dell’Umanità e oggi ospita la sede di alcuni istituti culturali, fra cui due musei: la Galleria Nazionale e il Museo storico di Budapest. Ma ciò che rende davvero speciale il castello è la sua rete sotterranea di tunnel e camere segrete che danno forma a un suggestivo labirinto, nato della continua erosione operata dall’acqua calda, proveniente dalle fonti presenti nella zona, sulla roccia calcarea della collina che ospita la fortezza.
Nel corso della sua storia, il labirinto ha avuto differenti funzioni: le grotte, infatti, sono state il rifugio dell’uomo preistorico più di mezzo milione di anni fa, ma nel corso dei secoli sono state utilizzate anche come cantine, luogo di tortura e di prigionia, stanze del tesoro nel Medioevo, bunker e ospedale da campo. Solo nel 1980 il labirinto assunse la sua attuale destinazione d’uso e fu rimodellato per diventare un punto di riferimento culturale in città, all’interno del quale fu allestita una mostra di sculture in cera.
Ciò che conferisce a ogni angolo di questo luogo un’atmosfera misteriosa e al tempo stesso un po’ inquietante non solo la sua particolare struttura e la totale mancanza di luce naturale, ma anche un curioso aneddoto che contribuisce a rendere la storia del mondo sotterraneo che si nasconde sotto il castello di Buda ancora più affascinante. Qui nel XV secolo, le grotte convertite in prigioni, ospitarono un personaggio illustre, ovvero il principe Vlad III di Valacchia, meglio noto come Vlad Tepes (in italiano: Vlad l’Impalatore) che ispirò a Bram Stoker il più celebre protagonista dei suoi romanzi, quello del Conte Dracula, il vampiro.
Ospedale nella Roccia e Bunker Antiatomico
Ci troviamo sempre sotto il Castello di Buda, nel dedalo di grotte naturali e cunicoli sotterranei che caratterizzano il paesaggio sotto la superficie della collina, in un luogo unico nel suo genere che nei lunghi anni della guerra fredda fu trasformato in un impianto top-secret, nome in codice LOSK 0101/1, per la sua importanza strategica. Siamo nell’Ospedale nella Roccia e Rifugio Antiatomico, un posto la cui esistenza, ancora oggi, è sconosciuta ai più nonostante si tratti di un impianto che ha avuto un ruolo importante nella storia sia come struttura di pronto intervento, nella Seconda Guerra Mondiale e in occasione della rivoluzione del 1956, sia come rifugio antiatomico.
A seguito dell’annullamento del suo stato segreto, nel 2008 l’Ospedale nella Roccia e Bunker Antiatomico è stato aperto al pubblico come museo e ospita la più grande mostra di figure di cera d’Ungheria che racconta la storia dell’ospedale, della medicina militare e degli strumenti di equipaggiamento della protezione civile.
L’obiettivo del museo è duplice: rappresentare il valore della pace mostrando gli orrori della guerra e commemorare medici, le infermiere e i volontari che non rinunciarono alla loro umanità anche in circostanze estreme e si impegnarono a salvare la vita di militari e civili nonostante le condizioni difficili.
Le Scarpe sulla riva del Danubio
È il memoriale dell’Olocausto, opera del regista Can Togay, realizzato insieme allo scultore Gyula Pauer. Le Scarpe sulla riva del Danubio sono un’installazione artistica inaugurata il 16 aprile 2005, in occasione della Giornata ungherese della memoria, per il 60º anniversario della Shoah.
L’opera è un gruppo scultoreo che raffigura sessanta scarpe poste sul ciglio della banchina della sponda del Danubio, sul lato di Pest, in memoria dei cittadini ebrei massacrati dai miliziani del Partito delle Croci Frecciate durante le persecuzioni della Seconda Guerra Mondiale. Ma perché delle scarpe sono state scelte per rappresentano le vittime? I miliziani che collaborarono con i nazisti usavano la crudele pratica di trascinare i prigionieri lungo la riva del fiume, legarli a gruppi di tre e sparare un colpo alla nuca solo a uno di loro in modo che gli altri due fossero trascinati nel Danubio ancora vivi. Spesso gli assassini, prima dell’esecuzione, costringevano le vittime a togliersi le scarpe che in seguito avrebbero rivenduto al mercato nero poiché erano considerata merce preziosa durante il conflitto. Nel 2010, Expedia Group Inc., società statunitense organizzatrice di viaggi, ha inserito il triste memoriale in onore degli ebrei ungheresi nella lista dei luoghi più emozionanti da visitare al mondo.
Il quartiere ebraico
Il vivace, colorato e creativo quartiere Ebraico di Budapest, particolarmente incantevole alle prime luci della sera, si trova a Pest, nel VII distretto, in un’area conosciuta anche come Erzsébetvàros, in italiano “La città di Elisabetta”, in riferimento alla regina Elisabetta di Baviera, universalmente nota come Sissi.
Il cuore del quartiere ebraico di Budapest è la grande sinagoga, costruita tra il 1854 e il 1859, dallo stile architettonico eclettico, dove spiccano gli elementi moreschi e i forti richiami all’architettura neobizantina e all’architettura neoromanica, soprattutto all’esterno. Siamo davanti alla più grande sinagoga d’Europa e alla seconda più grande al mondo che può ospitare fino a 3.000 persone, un vero e proprio capolavoro architettonico che lascia senza fiato. Per evitare code all’ingresso che possono essere piuttosto lunghe in alta stagione, ti consigliamo di acquistare il biglietto online che include anche la visita guidata. Ricorda che l’edificio è sempre chiuso il sabato, per osservare lo Shabbat, e durante le festività ebraiche.
Del complesso della sinagoga fanno parte anche il Museo e Archivio Ebraico Ungherese, il Tempio degli Eroi e il Memoriale nel cui cortile si trova un salice piangente in metallo composto da centinaia di foglie su cui sono scritti i nomi delle vittime della Shoah. L’opera fu donato alla Sinagoga dall’attore americano Tony Curtis, nato da genitori ebrei ungheresi.
Attenzione perché quello ebraico non è solo un quartiere di monumenti, ma anche una zona molto vivace, ricca di graffiti e murales che colorano i muri degli edifici, negozi di dischi, bar e ristoranti dove trascorrere una piacevole serata e assaggiare le buone specialità ungheresi. Insomma, qui entri in contatto contatto con la parte più estrosa ed alternativa della città.
Tappa obbligata da Szimpla Kert, il primo e più famoso ruin pub di Budapest. Se ti stai chiedendo che sono sono i ruin pub e che li rende così diversi dai tradizionali locali, allora devi sapere che si tratta di locali aperti in spazi ed edifici abbandonati, come parcheggi incustoditi o ex fabbriche, e arredati in maniera più che eccentrica, con oggetti stravaganti, kitsch e di ogni genere, dove colori sgargianti, musica e arte regnano sovrani. I cosiddetti “pub in rovina” sono ormai un vero e proprio marchio di fabbrica della città e per darti un’idea di qual é l’aria che si respira in questi posti ecco che cosa puoi leggere su una delle pareti dello Szimpla Kert: «Apprezza ogni giorno l’arte. Disegna, scarabocchia, scrivi, crea».
Non ti basta e vuoi un altro motivo per perderti tra le strade del quartiere ebraico di Budapest? Noi te ne diamo tre. Il primo è Szputnik Vintage, il negozio perfetto se anche tu sei un cacciatore di tesori nascosti tra le pieghe del tempo e ami rovistare tra gli oggetti che non meritano di essere dimenticati. La mission del negozio, il cui nome è ispirato al bestseller Sputnik Sweetheart – La Ragazza dello Sputnik – del celebre scrittore Haruki Murakami, è quello di sensibilizzare le persone sul tema del consumo consapevole e spingerle a ridurre la loro impronta ecologica attraverso lo shopping vintage. Un bel modo per contribuire alla lotta contro il fast fashion e strizzare l’occhio alla sostenibilità ambientale e all’arte del riciclo.
Se, invece, è la musica la tua più grande passione e alla parola “vinile” hai la pelle d’oca e gli occhi a cuore, allora ti conviene fare un salto da Musicland, un tempio interamente dedicato alla musica e ai dischi, dove si possono trovare tesori inestimabili di tutti i generi, e Laci Bácsi Lemezboltja, una vera istituzione, soprattutto se vuoi acquistare dischi rari che difficilmente troverai altrove.
Per completare il puzzle manca solo un pezzo: assaggiare il goloso e profumato flòdni, un dolce di pasta sfoglia a più strati, tipico della tradizione ebraico-ungherese, ripieno di mele, confettura di prugne o fichi , noci e semi di papavero, che ti farà innamorare. Il quartiere è pieno di pasticcerie che lo preparano: non devi fare altro che scegliere quella che ti ispira di più e goderti l’esperienza.
Il mercato delle pulci di Ecseri
Ecseri piac – piac in ungherese vuol dire “mercato delle pulci” – è uno dei più grandi mercati delle pulci dell’Europa centrale e fino agli anni Sessanta circa si trovava nella strada Ecseri di Pest, da cui prese il nome, ma poi venne spostato e ora sorge in una zona abbastanza decentrata della città, nella periferia della capitale ungherese. Ciononostante è molto frequentato e vale davvero la pena visitarlo, soprattutto se l’idea di rovistare tra oggetti d’antiquariato, come mobili, quadri, libri, strumenti musicali, apparecchi fotografici, stampe, cartoline, porcellane, divise militari, e altre mille curiosità ti fa saltare di gioia.
La maggior parte degli stand è al coperto, o all’interno di piccole botteghe o fornita di tettoie e le esposizioni sono curate in modo davvero accattivante, quasi artistico. A Budapest non mancano i mercatini delle pulci, ma Ecseri piac possiamo considerarlo il re di tutti e anche uno dei più antichi.
Il mercato è permanente e puoi visitarlo dal lunedì al venerdì dalle 08:00 alle 16:00, il sabato dalle 05.00 alle 15:00 e la domenica dalle 08:00 alle 13:00.
Thermal Beer Spa
Abbiamo aperto questo articolo ricordandoti che Budapest non è solo la città delle terme, benché sia conosciuta soprattutto per quello, quindi non volevamo limitarci a un elenco di indirizzi tra cui scegliere ma allargare lo sguardo. Inoltre, probabilmente tra le tue conoscenze hai qualche amico o parente pronto a suggerirti uno dei meravigliosi centri benessere della capitale ungherese. O forse hai già spulciato le informazioni sul web per trovare i migliori bagni termali dove concederti un pausa rigenerante.
Detto ciò, la domanda che ti facciamo adesso è: perché limitarsi a una classica giornata alle terme se puoi scegliere un’esperienza altrettanto rilassante ma decisamente più divertente, senza rinunciare ai benefici di queste acque straordinarie dalle proprietà curative? La risposta è Thermal Beer Spa, un luogo dove è possibile unire due dei più grandi piaceri della vita: la birra e il relax. Qui ansia, tensioni e stressi si combattono con dei rilassanti bagni alla birra accompagnati da un buon boccale di nettare degli dei sorseggiato in un’atmosfera piacevole.
Ti stai chiedendo come funziona Thermal Beer Spa? Ecco svelato il mistero: il biglietto comprende una sessione di 45 minuti di Beer Spa e (a scelta) un pass per tutto il giorno per il grande Bagno Széchenyi o il Bagno Lukacs. Entrambi i bagni pubblici hanno più di 100 anni e offrono un’ampia scelta di piscine termali, oltre a una miriade di sale vapore e saune a varie temperature.
Ti verrà mostrato lo spogliatoio, dove puoi cambiarti, e l’armadietto al cui interno riporre i tuoi effetti personali. Se lo desideri puoi portare con te la macchina fotografica o lo smartphone per scattare delle belle foto, ma tienili sempre a portata di mano per evitare di smarrirli. Passiamo al momento clou dell’esperienza, la beer spa. Il Bath Master aggiunge luppolo, malto, lievito e sale di birra vengono alla vasca di legno riempita di acqua calda a 36 gradi. Il luppolo è probabilmente l’ingrediente più noto della birra, quindi non sorprende che sia quello che rilassa.
Il malto, invece, è ricco di vitamina B, che è ottima per la pelle e la rende liscia come quella di un bambino. Anche il lievito è ricco di vitamine, particolarmente benefiche per unghie e capelli. Infine, alla vasca viene aggiunto il sale di birra, un sale speciale prodotto in Repubblica Ceca che ha un profumo delizioso ed eviterà di farti profumare come una birreria, quindi non preoccuparti.
Il Bath Master mescolerà questi ingredienti nella tua vasca da bagno con un grosso cucchiaio e ti spiegherà come usare il rubinetto della birra che si trova proprio accanto alla vasca, quindi dovrai a malapena spostarti per gustate una birra fresca mentre sei immerso nel bagno caldo. Le vasche sono inoltre dotate di sedili alle due estremità, per fare in modo che anche chi ha le gambe lunghe possa distendersi e rilassarsi senza difficoltà.
A questo punto non ti resta che goderti gli effetti terapeutici dell’acqua calda, del luppolo e del malto che faranno la loro magia e ti aiuteranno a distendere i nervi e ritrovare il benessere. Il Bath Master interromperà questo lungo momento di pace solo per portarti qualche snack tradizionale ungherese e controllare che la temperatura dell’acqua.
Cosa vedere a Budapest in 5 giorni
Se il tuo viaggio prevede più giorni a Budapest, puoi goderti le attrazioni principali senza privarti della possibilità di scoprire il lato alternativo di questa città e visitare i luoghi meno conosciuti ma non per questo meno interessanti, come quelli di cui ti abbiamo parlato nei paragrafi precedenti e a cui puoi aggiungere ulteriori esperienze che scoprirai continuando a leggere il nostro articolo.
The Floating Bus
Le crociere sul Danubio sono un grande classico di Budapest, ma osservare la città da un autobus galleggiante è tutta un’altra storia. The Floating Bus ti permette di esplorare la capitale ungherese via terra e via acqua per un tour di circa un’ora e mezza che di certo non dimenticherai. A bordo del bus, seduti su un comodo sedile, si possono ammirare le migliori attrazioni della città, prima lungo le sue strade trafficate e poi dall’acqua del Danubio.
Si parte da Piazza Széchenyi István (ex Piazza Roosevelt), vicino all’Accademia delle Scienze, e si prosegue lungo Via Akadémia, Via Garibaldi, Via Nádor e Via József Attila per raggiungere il “Piccolo Boulevard“. Il percorso continua in direzione Sinagoga in via Dohány e poi verso viale Andrássy. Prima di raggiungere Piazza degli Eroi ci si ferma davanti al Teatro dell’Opera, per ascoltare le storie sull’Oktogon, sul Circo Kodály e sul passato e il presente di Viale Andrássy.
Dopodiché l’autobus si immerge nelle acque sotto il Parlamento ungherese e viaggia verso l’Isola Margherita, il Ponte Margherita, il Palazzo Reale e il Ponte delle Catene prima di tornare al punto di partenza, cioè il Parlamento. Sulla via del ritorno, chi ha imparato qualcosa sull’autobus anfibio può anche vincere dei regali, quindi fai molta attenzione agli aneddoti che ascolterai a bordo. Dopo aver raggiunto la riva, il bus si dirige verso Piazza Széchenyi István attraverso la banchina inferiore di Pest. Tieni presente che in caso di blocchi stradali sulla terraferma e di alto livello dell’acqua, il percorso del tour può cambiare.
3 musei di Budapest che devi assolutamente vedere
Se ti piace andare in giro per i musei ma vorresti vedere qualcosa di diverso dai classici edifici ricchi di stanze e opere d’arte, Budapest offre alcune interessanti opzioni che renderanno il vostro soggiorno decisamente più interessante.
3D Gallery Budapest
3D Gallery Budapest è la galleria dove chiunque può imparare divertendosi, sperimentando le meraviglie dell’arte e diventandone parte. Qui puoi diventare un fotografo professionista, un pittore, un artista, un editore oppure un coreografo, e osservare le proprie opere d’arte attraverso il vetro delle illusioni ottiche e degli effetti tridimensionali. I quadri interattivi, inoltre, consentono di toccare liberamente le immagini in modo da poter partecipare attivamente all’elaborazione di foto davvero affascinanti. Puoi anche portare con te i tuoi dispositivi mobili o la tua macchina fotografica per raccogliere ricordi che ti riporteranno al tempo trascorso all’interno di questa magica galleria ogni volta che li guarderai.
The House of Houdini
Lo sapevi che il celebre illusionista Harry Houdin è nato a Budapest? Aspiranti maghi o semplici amanti dell’arte magica non possono quindi perdere la Casa di Houdini che si trova nel tratto di strada che dalla chiesa di San Mattia porta al Castello, a solo cento metri dal Palazzo Reale. Dedicato al più grande mago e artista della fuga di tutti i tempi, il museo si pone l’obiettivo di salvaguardare la più grande esposizione permanente di manufatti di Harry Houdini in Europa e di contribuire alla conservazione della sua arte per le generazioni future.
Con spettacoli di magia dal vivo e meraviglie interattive all’avanguardia, The House of Houdini raccoglie il meglio dei segreti della magia in un unico luogo. La collezione, inoltre, comprende alcuni degli oggetti più rari e insoliti mai esposti, a partire dalle manette di Houdini, le lettere personali e altri preziosi manufatti. In più, potrai ammirare da vicino gli originali oggetti di scena utilizzati nella miniserie televisiva “Houdini”, trasmessa nel 2014 da History, con il premio Oscar Adrien Brody.
Flipper Múzeum
«Nessun flipper è in grado di farmi impazzire, io faccio impazzire i flipper». Chi lo ha detto? Niente meno che una leggenda, ovvero Arthur Herbert Fonzarelli, o più semplicemente Fonzie, il celebre personaggio della sit-com statunitense Happy Days, che di sicuro avrebbe visitato con piacere il Flipper Múzeum di Budapest, un museo dedicato al gioco che ha fatto divertire intere generazioni. Qui si trovano predecessori dei flipper della fine del XIX secolo fino ai tavoli più all’avanguardia del XXI secolo per un totale di 130 macchine su quasi 400 metri quadrati.
Oggi i flipper sono una vera e propria macchina del tempo che ci riporta all’epoca delle sale giochi, quando si aspettava il proprio turno per immergersi in quel mondo fatto di suoni, luci e colori a cui nemmeno il mitico Fonzie ha mai saputo resistere.
Se per alcuni visitatori il Flipper Múzeum è l’occasione per riassaporare il passato e rivivere quei momenti di gioia e spensieratezza, che riportano all’infanzia e all’adolescenza, per i più giovani è invece un’opportunità per scoprire il fascino di queste macchine tintinnanti che hanno lasciato il segno nella storia.
3 sinagoghe della capitale ungherese da visitare
Abbiamo già parlato dell’imponente sinagoga di via Dohány, inaugurata nel 1859, tuttavia non si tratta l’unica sinagoga di Budapest. In città, infatti, ci sono circa 30 sinagoghe e case di preghiera funzionanti. Tra queste ne abbiamo selezionate cinque che secondo noi vale la pena visitare.
Sinagoga di via Kazinczy
È l’unica in Ungheria costruita in stile liberty e per questo motivo è considerata un monumento architettonico di grande prestigio. Il tempio fu inaugurato nel 1914, appartiene alla comunità ebraica ortodossa ungherese e ha 1000 posti a sedere.
Sinagoga di via Rumbach
Costruita nel 1874, la sinagoga presenta elementi architettonici dal gusto orientaleggiante e ospita un caffè kosher. L’edificio è inoltre uno spazio comunitario per concerti, conferenze, eventi e serve anche come spazio espositivo esterno per il Museo e l’Archivio ebraico. A questa sinagoga è legato uno dei momenti più bui della storia europea: nel 1941 le autorità ungheresi trasformarono l’edificio in un campo d’internamento dove venivano radunati gli ebrei senza cittadinanza ungherese prima di essere deportati.
Sinagoga di via Frankel Leó
In uso ancora oggi, la sinagoga fu consacrata nel 1888 e può ospitare 400 fedeli. L’edificio fu originariamente costruito in uno spazio aperto, ma nel 1928 intorno ad esso venne edificata una casa condominiale di sei piani.
Arte urbana a Budapest: 10 murales da non perdere
Chiudiamo questa guida alternativa dedicata a Budapest con uno sguardo ad alcuni dei murales più interessanti e spettacolari della città, espressione di un’arte straordinaria, quella urbana, in grado di trasformare palazzi anonimi e pareti grigie in enormi tele piene di colori, forme e simboli. Ecco dieci murales che non puoi perdere se visiti Budapest:
Murales in via Rumbach Sebestyén
- Ritratto dell’imperatrice Elisabetta;
- Murales dedicato alla vittoria della nazionale di calcio ungherese sull’Inghilterra nel 1953;
- Cubo di Rubik;
- Omaggio all’ Angelo di Budapest, il diplomatico spagnolo Ángel Sanz Briz, che salvò molti ebrei ungheresi dalla deportazione durante la guerra;
- Love Thy Neighbour.
Murales in via Kertész
- Murales ispirato ad Alice nel Paese delle Meraviglie che ritrae una bambina che esce dalla casa in cui è imprigionata.
Murales in via Wesselényi
- Murales che raffigura una copertina del Time 1956 su cui compare l’immagine di un combattente per la libertà ungherese definito “Uomo dell’anno”.
Murales in Kazinczy Street
- Budapest non è poi così piccola;
- Il Grande Toro.
Murales nella Galleria Gozsdu
- Murales, commissionato dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), che ritrae una ragazza pakistana in memoria di tutte quelle famiglie distrutte dalla guerra