Il filtro antiparticolato (FAP) è uno strumento importantissimo per ridurre le emissioni inquinanti dei motori diesel. Ogni quanti km va cambiato? Cosa succede se non si provvede? Scopriamolo insieme.

Chi ha un’automobile diesel (o ultimamente anche a benzina a iniezione diretta) saprà che la normativa Euro 4 ha portato all’adozione di un filtro antiparticolato nel motore. Si tratta di un dispositivo che trattiene le polveri sottili create dalla combustione del carburante, impedendone così l’emissione nell’aria tramite il tubo di scappamento.

Cosa succede quando si intasa il filtro antiparticolato

Per capire bene come funziona il FAP, bisogna partire dalla sua composizione. Il filtro infatti, prevede l’utilizzo di una parte meccanica, ossia un catalizzatore che ripulisce lo scarico trattenendo le polveri sottili, e di una parte elettronica. Come puoi facilmente intuire, essendo un dispositivo che trattiene delle polveri, il filtro antiparticolato tende ad intasarsi. L’intasamento può essere segnalato con una spia come quella che vedi in foto, e può portare diverse conseguenze se non si risolve il problema, principalmente legate a:

Per ovviare a questo problema nel breve periodo, entra in gioco la parte elettronica, che in questo caso è un software che gestisce il sistema di rigenerazione (di autoripulitura, per intenderci) che di norma scatta automaticamente in un range che va dai 400 ai 550 km percorsi.

Attenzione però, perché la rigenerazione avviene quando il motore raggiunge un’alta velocità e, con essa, un’alta temperatura (600 gradi). Se utilizzi la macchina a velocità ridotta o per tratti molto brevi e fermandoti spesso (come per esempio può accadere quando ti muovi in un contesto urbano, dove gli spostamenti sono spesso corti e rallentati dal traffico), tutto questo renderà molto più difficile farla scattare.

Se questi spostamenti per te sono la prassi puoi pensare all’utilizzo di particolari additivi per abbassare la temperatura necessaria a far ossidare la fuliggine.

Quando la rigenerazione non basta più: il cambio del filtro

Arriva però un momento in cui il filtro, nonostante la possibilità di rigenerarsi, ha bisogno di essere cambiato. Normalmente arriva tra gli 80 mila e i 120 mila km. Quando si arriva in questo range è necessario provvedere al cambio del filtro, se non vuoi causare danni al motore del veicolo.

Cambiare il FAP è un procedimento abbastanza complicato, quindi il consiglio è sempre quello di rivolgervi a un professionista qualificato. Il costo ha un’oscillazione molto elevata, se è vero che di norma può variare da un minimo di 500 euro a un massimo di 5.000, a seconda del costo del pezzo, del modello di auto e della manodopera.

Rimuovere il filtro antiparticolato? Pessima idea

A questo proposito, va sottolineato un aspetto. Su internet spesso si trovano dei siti che parlano anche di come si possa rimuovere il FAP per ovviare alle problematiche relative alla sua manutenzione. Se hai letto qualcosa del genere e accarezzato l’idea, non ci cascare.

Sappi infatti che rimuovere il filtro antiparticolato dalla tua auto è reato. Può comportare una sanzione amministrativa che va da 422 a 1.697 euro, con sanzione accessoria del ritiro del libretto di circolazione, più l’obbligo di ripristino del filtro, in virtù dell’articolo 78 del Codice della Strada.

Inoltre violeresti anche l’articolo 452 bis del Codice Penale, che prevede la reclusione da 2 a 6 anni, con sanzione amministrativa accessoria che va da 10 mila a 100 mila euro, per chiunque compia azioni abusive che compromettano la qualità dell’aria.

È abbastanza dissuasivo?