«Perché il cammino di Santiago è così famoso? È adatto a tutti? Come funziona e quanti km si devono percorrere a piedi? Riuscirò a portarlo a termine?» Queste sono solo alcune delle domande e dei timori che attanagliano coloro che desiderano mettersi in cammino verso Santiago di Compostela ma – per mancanza di tempo o di forte motivazione – non lo hanno ancora fatto, e coloro che invece non hanno mai vissuto l’esperienza di un lungo cammino e vorrebbero provarlo per la prima volta. Domande più che lecite, a cui tenteremo di dare una risposta esaustiva che soddisfi tutte le curiosità e, soprattutto, ridimensioni ogni timore. I cammini che portano a Santiago di Compostela sono diversi, ma noi ne abbiamo scelti tre in particolare, un po’ per la vicinanza con l’Italia, un po’ per la fama e anche per la lunghezza: il Cammino Francese, il Cammino Inglese e il Cammino del Nord, che abbiamo diviso in tappe per facilitare l’esperienza a chi non ha mai intrapreso un cammino e ora vorrebbe iniziare, perché c’è sempre una prima volta. Siete pronti per provare “su due piedi” emozioni davvero uniche e intense, come non vi è mai successo prima d’ora?

La prima domanda che solitamente balza alle orecchie, quando ci si imbatte in una discussione sul Cammino di Santiago, è: «Quanti km bisogna percorrere per completare il Cammino?» Ci sarebbe da dire tanto su questo, ma forse, per ora, vi sarà sufficiente sapere che il Cammino di Santiago prevede diversi percorsi di varie lunghezze, dislocati un po’ per tutta la Spagna. Alcuni partono dalla Francia, altri dal Portogallo, mentre la maggior parte da terra ispanica.

Esistono itinerari più lunghi, mentre altri sono più brevi e più adatti a chi non ha molti giorni a disposizione, oppure vuole intraprendere il cammino per la prima volta. Per venire incontro alle esigenze di ognuno, abbiamo scelto i tre cammini più conosciuti che portano a Santiago e li abbiamo suddivisi per tappe, in modo da facilitare l’organizzazione del viaggio anche a chi di voi desidera percorrerlo per la prima volta e potrebbe avere timore di non farcela.
In ogni caso vogliamo tranquillizzarvi da subito, perché c’è una regola non scritta che si tramanda di pellegrino in pellegrino come un mantra e una sorta di incoraggiamento: chi decide di intraprendere il cammino, verrà sempre aiutato dal cammino stesso. Anche i meno allenati, infatti, si stupiranno nel vedere che, con tenacia e pazienza, saranno in grado di raggiungere la meta, per quanto non lo credano possibile. Da qualunque punto partirete e qualunque itinerario sceglierete, il Cammino di Santiago vi accoglierà con amore, condiscendenza, devozione e anche un po’ di magia.

Per qualche giorno non avrete altro a cui pensare se non alle vostre gambe, al vostro zaino e alla voglia incontrollata di andare avanti, passo dopo passo, vivendo un’atmosfera unica fatta di nuovi incontri, emozioni mai provate e – questo è davvero inusuale al giorno d’oggi – zero programmi per i giorni a venire. E soprattutto imparerete, tra la polvere e sotto il sole, a conoscere voi stessi come non avrete mai fatto prima d’ora. Cosa dire di più, adesso? Ma certo, quasi dimenticavamo: Ultreia et suseia!

Qual è la storia del Cammino di Santiago?

Siamo nel lontano 813 d.C. L’eremita Pelagio viveva solitario nel monte Libredόn, quando una notte vide brillare, sopra una collinetta nelle vicinanze della sua dimora, alcune luci simili a stelle che cadevano dal cielo. Questo insolito fenomeno si ripetè per alcune sere consecutive, quindi Pelayo, incuriosito, decise di recarsi in perlustrazione per verificare l’origine di quella misteriosa pioggia di stelle. Arrivato sul luogo, scoprì tre tombe nascoste dalla folta vegetazione. Pensò che fosse il caso di avvertire il vescovo Teodomiro che, senza farsi pregare, si recò sul posto insieme ad alcuni fedeli per verificare l’effettiva presenza del fenomeno luminoso e delle tombe. Anche questi ultimi furono testimoni del miracoloso evento, quindi decisero di ispezionare i corpi che riposavano nelle tombe. Dopo una serie di studi, giunsero alla conclusione che nelle tombe riposavano i corpi dell’apostolo Giacomo e dei suoi discepoli, Attanasio e Teodoro. La notizia del ritrovamento del corpo del Santo si sparse in breve tempo.

Qualche anno più tardi, nell’825, il Re delle Asturie Alfonso il Casto volle recarsi in pellegrinaggio proprio nel luogo in cui fu scoperta la tomba di San Giacomo, dando di fatto inizio a quella che si sarebbe trasformata, con il passare dei secoli, nella via di pellegrinaggio più famosa e percorsa del mondo. Dopo aver compiuto il suo pellegrinaggio, Alfonso fece costruire la prima chiesa proprio nel punto in cui vennero rinvenute le tombe. Adesso serviva solo un nome che identificasse in maniera rilevante quel luogo. Il punto preciso in cui Pelayo ritrovò il corpo del Santo fu quindi denominato Campo de Estrellas, cioè “campo di stelle”, da cui sembrerebbe derivare, appunto, Compostela; mentre Santiago ha origine, come ci si può immaginare dall’assonanza, da “San Giacomo”. Con il passare del tempo, mentre i pellegrini aumentavano e il culto del Santo si diffondeva a macchia d’olio anche al di fuori dei confini spagnoli, la chiesa venne ampliata e restaurata in più riprese, fino ad arrivare a essere la meravigliosa Cattedrale di Santiago che conosciamo oggi.

La Cattedrale di Santiago de Compostela

Perché fare il Cammino di Santiago oggi?

Nell’antichità, chi si metteva in viaggio per un pellegrinaggio era spinto solo dalla fede e dalla volontà di espiare grandi e intimi peccati: il lungo viaggio a piedi era quindi considerato un percorso purificatore, al termine del quale il cuore era forse un po’ più leggero e la fede ancora più forte. Gli elementi distintivi dei primi pellegrini che si mettevano in cammino per espiare i peccati erano, a quei tempi, il bastone dal manico curvo e la scarsella, una sacca in cuoio che conteneva gli oggetti essenziali da portare con sé.

In seguito, i pellegrinaggi hanno assunto anche un altro significato, che non riguardava più solamente il peccatore che desiderava fare ammenda delle proprie colpe. Sempre più pellegrini iniziarono a mettersi in viaggio sulle proprie gambe spinti da motivazioni che potevano anche deviare da quelle religiose. Oggi, per esempio, sono in tanti che partono per Santiago, anche da soli, mossi dal bisogno di arricchirsi spiritualmente, oppure perché semplicemente amano scoprire nuovi posti camminando. Sempre più persone sentono il bisogno impellente di provare il cammino per fuggire dalla vita routinaria e frenetica di tutti i giorni e ritrovare se stesse. Pellegrini e camminatori da ogni parte del mondo, di ogni credo e di qualsiasi orientamento sessuale percorrono ogni giorno le diverse strade che congiungono i vari punti di partenza del Cammino in Francia, Spagna e Portogallo con Santiago di Compostela. Uomini, donne, famiglie con bambini, solitari o in gruppo, a piedi, a cavallo o in bicicletta; camminatori esperti ma anche chi non ha mai messo un paio di scarpe da trekking ai piedi: ognuno porta nel suo zaino la propria motivazione, il proprio ardore, la voglia di cambiamento o redenzione, in qualsiasi modo la si voglia chiamare, che solo chi è pronto per intraprendere il Cammino può comprendere fino in fondo.

Quanti sono i percorsi del Cammino di Santiago e qual è il migliore?

Se avete sempre sentito parlare del Cammino di Santiago ma non avete mai approfondito la questione percorso, dovete sapere che non esiste un unico itinerario, ma ce ne sono ben dodici. Il più famoso e praticato è il Cammino Francese che inizia a Saint-Jean-Pied-De-Port in Francia ed è anche quello più lungo, ma sono presenti altri percorsi più o meno brevi che partono dalla Spagna o dal Portogallo. Non esiste un cammino migliore o peggiore: la scelta dell’itinerario che porta a Santiago ricade sui motivi strettamente personali che abbiamo elencato poco fa. Inoltre, ogni itinerario è bellissimo e differente da tutti gli altri. Molte persone decidono, per questo motivo, di percorrerne uno diverso ogni anno.

È interessante sapere che ogni pellegrino, prima della partenza, può richiedere la credenziale, cioè un libretto in cui vengono apposti i timbri alla fine di ogni tappa, che testimoniano l’effettivo passaggio e i km percorsi. Oltre ad essere un bellissimo ricordo da incorniciare e appendere a casa, è anche l’unico modo per ottenere, una volta arrivati a Santiago, la Compostela, il certificato che attesta l’avvenuto pellegrinaggio (attenzione, però: per ottenere la Compostela si devono percorrere almeno 100 km).

Riuscirò davvero a finirlo e ottenere la Compostela? È sicuramente il timore più grande di tutti coloro che sono prossimi alla partenza, anche di quelle persone che di cammini ne hanno fatti tanti. Approfondiremo questo aspetto poco più avanti, anche se vogliamo essere sinceri e non vi nasconderemo che non sarà di certo come la passeggiata della domenica. Ma se avrete lo spirito giusto, e anche un po’ di allenamento sulle spalle – che non guasta mai – non dovrete temere alcunché: ai camminatori e ai pellegrini piace dire, non a caso, che “il cammino ti regala sempre ed esattamente tutto quello di cui hai bisogno”.

E se dovessi perdermi? Potrebbe essere un ulteriore timore, soprattutto per chi decide di partire in solitaria. Anche qui, speriamo di confortarvi un po’ mettendovi al corrente del fatto che, da qualsiasi percorso partirete, riuscirete a trovare sempre facilmente la segnaletica ufficiale del Cammino di Santiago, una conchiglia e frecce gialle. I segnali gialli sono ben dislocati e visibili in tutte le tappe di ogni itinerario, solitamente posti su steli di pietra che indicano anche i km che mancano a Santiago. Non a caso sono diventati proprio il simbolo del Cammino. Perdersi è praticamente impossibile!

Quali percorsi può seguire chi lo intraprende per la prima volta e teme di non riuscire a finirlo?

Come dicevamo i percorsi sono diversi, ma noi inizieremo illustrando il Cammino Francese, con particolare focus sulle ultime tappe in modo che possa essere fruibile anche per chi di voi non ha mai vissuto questa esperienza e vorrebbe provarla in prima persona. Passeremo poi al Cammino del Nord, che, come il francese, è il più vicino da raggiungere dall’Italia (anche qui opteremo per le ultime tappe); termineremo con il Cammino Inglese, il più breve tra tutti gli itinerari che portano a Santiago di Compostela. Voi, per ora, iniziate a selezionare solo lo stretto necessario da mettere nello zaino, che dovrà servirvi per più giorni. Ma ricordate: la prima, vera sfida del cammino è fare in modo che il vostro zaino non superi il 10% del vostro peso, altrimenti il fisico potrebbe risentirne. Ci riuscirete?

Il Cammino Francese: da Saint-Jean-Pied-De-Port a Santiago de Compostela

Cammino di Santiago: il Cammino Francese
Source: pilgrim.es/it/cammino-francese/

Il Cammino Francese è l’itinerario più conosciuto e anche il più lungo alla volta di Santiago (circa 800 km), che come lunghezza equipara il Cammino del Nord (800 km) ed è secondo solo alla Via de la Plata (900 km) . Il punto di partenza è in Francia, nella cittadina di Saint-Jean-Pied-De-Port, situata ai piedi dei Pirenei. Qui inizia ufficialmente, per i più coraggiosi e in buona forma fisica, il Cammino Francese che si sviluppa da est verso ovest in 30 tappe ufficiali da 25/35 km ciascuna. Si attraversano ben quattro regioni spagnole: Navarra, La Rioja, Castilla Y León e Galizia ma, a discapito della lunghezza, è forse il cammino meno impegnativo in termini di dislivello, perché è abbastanza pianeggiante, salvo per due o tre tappe.

Lungo il francese attraverserete paesaggi molto diversi, valicando i 1.250 metri dei Pirenei che incontrerete già nella prima tappa (anche se esiste una deviazione meno impegnativa), per passare tra campi coltivati e vigneti e attraversare le mesetas, le torride e aride pianure della Spagna centrale. Come dicevamo è il percorso più famoso, quindi è molto frequentato dai camminatori e, anche per questo motivo, è molto ben segnalato.

Il percorso francese, rispetto agli altri itinerari, è anche quello che conta il maggior numero di albergues (donativi e ostelli, che permettono di pernottare lasciando un’offerta libera) e di strutture ricettive private. Solitamente non è necessario prenotare in anticipo l’albergue, perché è difficile non riuscire a trovare un posto in cui passare la notte. Consigliamo, però, di contattare preventivamente le strutture se pensate di partire a luglio o agosto, i mesi in cui si concentra la massima affluenza dell’anno.

Le tappe più importanti e conosciute di questo percorso, anche per la bellezza e la storia delle cittadine, sono Roncisvalle, Puente de la Reina, Burgos, Léon, e O’Cebreiro, che è forse la tappa più impegnativa dopo quella dei Pirenei.

Una volta arrivati a Santiago, dopo 800 km e circa un mese di cammino, molti decidono di proseguire per altri 100 km, proseguendo fino a Finisterre, una meravigliosa cittadina galiziana sull’Oceano Atlantico, che è ormai considerata la tappa finale del Cammino Francese.

Chi non ha un intero mese a disposizione per percorrere tutto il Cammino Francese (questo è il tempo minimo che si impiega seguendo le tappe ufficiali), oppure chi ha timore di non riuscire a finirlo perché lo fa per la prima volta, può comunque vivere questa meravigliosa esperienza partendo dalla ventunesima tappa, quindi da Astorga, e proseguire alla volta di Santiago per i successivi dieci giorni. Le tappe sarebbero, in ordine: Astorga, Rabanal del Camino, Ponferrada, Vilafranca del Bierzo, O’Cebreiro, Triacastela, Barbadelo, Portomarín, Melide, Pedrouzo, Santiago. Oppure, se si ha a disposizione solo una settimana, si può scegliere di percorrere solamente gli ultimi 100 km partendo da Sarria.

Il Cammino del Nord: da Irún a Santiago

Cammino di Santiago: il Cammino del Nord
Source: pilgrim.es/it/cammino-nord/

Gli 800 km del Cammino del Nord, il nostro secondo itinerario, iniziano da Irún, una ridente cittadina dei Paesi Baschi, e costeggiano tutta la costa occidentale della Spagna (da qui il nome) attraversando Cantabria, Asturia e Galizia. Passando di fianco al mare, il paesaggio è molto diverso e il clima è più ventilato e meno caldo rispetto ai luoghi attraversati dal Cammino Francese, quindi tenetene conto se decidete di partire nei mesi più freddi. Il Cammino del Nord è suddiviso in 33 tappe ufficiali per 814 km totali, anche se esistono delle varianti che possono accorciarlo o allungarlo. Le cittadine più importanti, per aspetti turistici e storici, che attraverserete qui saranno San Sebastián, Bilbao e Avila, ma tutti i luoghi che incontrerete durante questo cammino sono ricchi di fascino, come ormai sappiamo, ognuno a proprio modo.

Chi non vuole percorrere tutto il Cammino del Nord, ma desidera assaggiarne solo una piccola parte per mancanza di tempo o paura di non riuscire, può scegliere di partire da Luarca e completare le ultime 10 tappe, attraversando La Caridad, Ribadeo, Lourenzá, Gontán/Abadín, Vilalba, Xeixón, Sobrado dos Monxes, A Brea per giungere, finalmente, a Santiago. In questo caso i km da percorrere sarebbero 250, quindi una media di 25 al giorno.

Il Cammino Inglese: da Ferrol/La Coruña a Santiago

Cammino di Santiago: il Cammino Inglese
Source: pilgrim.es/it/cammino-inglese/

Il terzo itinerario da noi selezionato è uno tra i più brevi, molto adatto anche a chi si vuole approcciare, senza timore, al mondo dei cammini per la prima volta. Si tratta del Cammino Inglese, che si sviluppa per 112 km partendo da Ferrol, oppure per 73 km totali iniziando da La Coruña, entrambe in Galizia. Il nome di questo cammino deriva dall’antico e frequente passaggio di pellegrini inglesi e irlandesi, che arrivavano sulle coste galiziane via nave e, da lì, proseguivano a piedi alla volta di Santiago.

Partendo da Ferrol, le tappe saranno: Neda, Pontedeume, Betanzos, Bruma, Sigueiro e, ovviamente, Santiago. Partendo da La Coruña, invece, dovrete togliere le prime tre tappe (inizierete con La Coruña – Bruma). Il percorso, da qualunque parte scegliate di iniziare, è vario e incantevole, perché passerete vicino a splendide spiagge e attraverserete folti boschi.

Quali sono le principali difficoltà che si riscontrano nel Cammino di Santiago?

Come abbiamo anticipato poco fa, intraprendere il cammino di Santiago – anche se si percorrono poche tappe – non è certo alla stregua di una semplice passeggiata. Bisogna tenere conto di dover percorrere molti km (dai 13 ai 35 al giorno, a seconda del cammino scelto) per diversi giorni di seguito, affrontare terreni a volte complicati (alcune tappe, come abbiamo visto, si sviluppano su sentieri montani o su strade sterrate e ciottolose), oppure di imbattersi nel maltempo, che può rendere più difficile il percorso a causa del fango. Un’altra difficoltà riscontrata da chi ci è già stato è la mancanza di servizi tra le tappe: alcune tratte sono davvero solitarie e non si incontrano punti di ristoro durante il percorso. Per questo motivo, è sempre consigliato rifornirsi di acqua e provviste ogni giorno prima di mettersi in cammino.

Alcuni consigli pratici per iniziare e finire il Cammino

Quando si sceglie di intraprendere uno dei Cammini che portano a Santiago, è utile e doveroso informarsi in anticipo su tutti gli aspetti pratici che possano agevolare l’esperienza, o quantomeno attutire il più possibile le eventuali difficoltà che potrebbero insorgere nel mentre. Nei social media più famosi esistono delle community specifiche dedicate a ogni cammino, a cui potreste iscrivervi qualche mese prima della vostra partenza per parlare con chi ci è già stato e ottenere informazioni molto utili di vario genere. Noi non entreremo nello specifico, perché ognuno è diverso e ha le proprie necessità, ma desideriamo comunque fornire alcuni consigli generali pre e post partenza, che possono essere sicuramente utili a chi ha intenzione di fare questa bellissima esperienza.

  • Se potete, prediligete il periodo aprile-settembre evitando luglio e agosto. Le piogge sono meno frequenti e il clima sopportabile, inoltre non troverete l’affollamento delle ferie estive;
  • Prima della partenza, studiate bene tutte le tappe e segnatevi numeri utili di ostelli e di primo soccorso locali, perché potrebbero sempre servire;
  • Scegliete un paio di scarpe comode da trail running o hiking di una taglia e mezzo in più rispetto alla vostra, da abbinare a calzini tecnici in modo che il piede non sudi e non si formino vesciche;
  • Selezionate attentamente il contenuto del vostro zaino, prediligendo abbigliamento tecnico perché più leggero, più resistente e più rapido nell’asciugarsi;
  • Per mantenere una buona andatura senza caricare troppo la schiena, il peso dello zaino non dovrebbe superare il 10-15% del vostro peso;
  • Informatevi ogni mattina, dopo la colazione negli albergue, sui punti di ristoro disponibili o sulla possibilità di acquistare un pasto lungo il tragitto. Lungo alcune tappe non incontrerete nemmeno un bar, per cui sarà necessario provvedere all’acquisto di generi alimentari e fare scorta di acqua prima di partire;
  • Alla fine di ogni tappa, fate una doccia fredda per almeno 5 minuti: è un trucco per evitare la formazione di acido lattico e gonfiore alle gambe;
  • Portate con voi qualche medicinale, soprattutto antidolorifici, arnica e Compeed che vi aiuteranno in caso di piccoli malesseri come mal di testa, vesciche o infiammazioni muscolari;
  • Se vi trovate in difficoltà, non abbiate paura a chiedere. I camminatori e i pellegrini si aiutano sempre l’uno con l’altro;
  • Prendete ogni tappa con calma, senza la smania di arrivare, riposandovi ogni volta che il corpo ve lo richiede. Il Cammino non è una gara o una dimostrazione di resistenza, è un percorso introspettivo che regalate solo a voi stessi.

Con questo articolo speriamo di avervi fornito tutte le informazioni necessarie per darvi la forza e la voglia di praticare, almeno una volta nella vita, la magia di uno dei tanti Cammini che portano a Santiago di Compostela, anche se non avete mai camminato per tanti km e per più giorni di seguito. Se siete arrivati a leggere fino qui e avete ancora paura di non farcela, tenete sempre a mente il motto silenzioso che incoraggia ogni pellegrino: “Il cammino ti regala sempre ed esattamente tutto quello di cui hai bisogno”.

Da parte nostra siamo felici di lasciarvi, adesso, con la potente energia che sprigiona questa bella convinzione, nella speranza che anche voi, un giorno, possiate dire lo stesso. Per ogni altra informazione di carattere tecnico e organizzativo, rimandiamo all’esauriente sito web del Cammino di Santiago.