I Carbon credits aiutano le aziende molto inquinanti a sostenere progetti per ridurre le emissioni di anidride carbonica.

I Carbon credits sono stati creati per aiutare le aziende, impegnate nel processo di transizione ecologica, a raggiungere l’obiettivo di dimezzare le emissioni di anidride carbonica entro il 2030 e di azzerarle entro il 2050.

Si tratta di uno strumento finanziario che le aziende possono utilizzare per compensare il loro impatto ambientale sostenendo dei progetti ecologici finalizzati alla decarbonizzazione.

Cosa sono i Carbon credits?

I Carbon credits, traducibile in crediti di carbonio, sono dei certificati o crediti finanziabili che un’azienda acquista presso un ente certificatore e che gli consentono di contribuire allo sviluppo di progetti per raggiungere la carbon neutrality o comunque migliorare l’assorbimento dell’anidride carbonica nell’atmosfera, per esempio piantando degli alberi.

Come funzionano? Per prima cosa, ogni credito vale 1 tonnellata di Co2 (o di altro gas serra). Poi, ogni anno il valore massimo di emissioni di CO2 a livello mondiale viene stabilito e suddiviso fra i vari paesi. Le aziende di ogni paese si impegnano a operare nel rispetto di questo limite, ma per quelle più inquinanti può essere davvero difficile. Ecco che, allora, se non riescono a ridurre le proprie emissioni, possono acquistare i carbon credits e compensare la loro impronta ecologica con progetti di sostenibilità.

I principali vantaggi che questi crediti di carbonio possono portare ad un’azienda sono:

  • Migliorare l’immagine aziendale nei confronti di clienti e partner;
  • Migliorare l’immagine agli occhi degli stakeholders;
  • Impegnarsi concretamente in progetti di protezione e sviluppo ambientale;
  • Avere benefici economici con l’eventuale rivendita di crediti in eccedenza;

Come funzionano i Carbon credits?

I Carbon credits esistono già a partire dal protocollo di Kyoto nel 1997 e sono stati successivamente confermati negli accordi di Parigi del 2015.

Ogni credito di carbonio vale circa una tonnellata di CO2 e questa tonnellata ha un costo che può variare nel tempo all’interno del mercato di riferimento: sul mercato europeo prima della pandemia il suo valore era di circa 20 euro, poi è cresciuto a 50 ed oggi è di circa 85-90 Euro.

Il credito viene emesso quando il progetto finanziato, dopo essere stato approvato da un ente certificatore, assicura la rimozione o la mancata emissione di una tonnellata di anidride carbonica. A questo punto l’azienda, in base al suo livello di inquinamento, acquisterà i crediti necessari per ridurre il suo impatto ambientale, oltre a introdurre tutte le azioni possibili per limitare il suo inquinamento.

Chi emette i Carbon credits?

Esistono quattro enti certificatori internazionali che emettono i Carbon credits e che controllano i requisiti dei progetti presentati: si tratta di progetti nazionali ed internazionali per creare energia pulita, riforestare i territori, gestire e smaltire correttamente i  rifiuti, sviluppare l’utilizzo di mezzi di trasporto elettrici.

Gli enti certificatori riconosciuti sono di fatto delle associazioni non governative, ognuna con caratteristiche diverse: Verified Carbon Standards- Verra (VCS), Gold Standard (GS), American Carbon Registry (ACR) e Climate Action Reserve (CAR).

Esistono poi dei soggetti accreditati presso i diversi enti che si occupano di gestire i progetti approvati dagli enti certificatori e di gestire i crediti di carbonio acquistati dalle aziende.

Inoltre, per acquistare i Carbon credits, calcolare l’impronta di carbonio prodotta dalla propria azienda e visionare i principali progetti approvati si può fare riferimento alla piattaforma internazionale realizzata dalle Nazioni Unite, la United Nations Carbon Offset Platform.

La necessità di sviluppare soluzioni efficaci e concrete per fronteggiare i danni causati dall’inquinamento globale rende ormai imprescindibile la cooperazione tra i diversi soggetti economici e sociali: questo permetterà di unire gli sforzi e di massimizzare i risultati.