Il 6 aprile si festeggia uno dei piatti della cucina italiana, e in particolare romana, più amati al mondo: la carbonara, una ricetta semplice e gustosa che porta in tavola simpatia e voglia di convivialità.
Bastano infatti pochi ingredienti per realizzare un ottimo primo piatto, non proprio dietetico ma da celebrare almeno nel suo giorno dedicato.
Il Carbonara Day è nato nel 2017 ed ha registrato fin dal primo anno un grandissimo successo sui social scatenando tutti gli amanti della pasta che si sono scambiati in questa occasione fotografie, ricette e opinioni.
Siamo sicuri che anche quest’anno ci saranno tanti chef e semplici amatori che si metteranno ai fornelli alla ricerca della carbonara perfetta, ma ripercorriamo insieme un po’ di storia per capire meglio le origini di questo piatto nato umile e diventato internazionale.
La storia della carbonara
Come tutti i miti che si rispettino, anche la storia della carbonara, seppur risalente al Secondo Dopoguerra, quindi abbastanza recente, vede diversi intrecci e sovrapposizioni sull’origine della ricetta.
Possiamo contare persino su tre diversi filoni che si contendono le natalità di questo piatto famoso in tutto il mondo e che conta numerose varianti e interpretazioni.
La prima versione vede una fortunata fusione tra la cucina italiana e l’inventiva dei soldati americani in Italia e risale al 1944: i soldati americani avrebbero unito la nostra pasta ai loro ingredienti in dotazione cioè uovo in polvere e bacon. Visto il risultato così saporito, i romani si sarebbero poi appropriati della ricetta aggiungendo prodotti più territoriali come il guanciale e le uova fresche.
Un’altra versione vede invece protagonisti i carbonai abruzzesi, i boscaioli che raccoglieva la legna per farne carbone. I carbonai erano soliti infatti cucinare la famosa pasta “cacio e ova”, tipica degli Appennini abruzzesi, e proprio da loro deriverebbe il nome di “spaghetti alla carbonara”.
La terza storia fa risalire la nascita del piatto alla cucina napoletana, che userebbe unire alla pasta un composto di uova sbattute, formaggio e pepe. Forse solo in seguito si sarebbe aggiunto il guanciale o la pancetta..ma su quest’ultimo punto potremmo aprire una lunga discussione.
La ricetta della tradizione
Il Carbonara Day permette di dare libero sfogo alle creatività, di cimentarsi con la ricetta tradizionale e anche di sperimentare con modifiche e personalizzazioni.
Esistono, infatti, numerosi dibattiti sulla rivisitazione della ricetta tradizionale che conta 5 semplici ingredienti: spaghetti, pecorino, guanciale (o pancetta), uova e pepe.
Tanti chef si sono confrontati sull’utilizzo del guanciale, che sembra essere l’ingrediente originale e che ha un gusto più deciso, o della pancetta, forse presa in prestito -come già detto- dagli americani e con un sapore più delicato.
Altro lungo dibattito riguarda l’utilizzo o meno di panna e latte: necessari per dare cremosità al composto di formaggio e uova secondo alcuni, tassativamente vietati per altri.
E le uova? Intere o solo il tuorlo? La ricetta tradizionale raccomanda di utilizzare, per quattro persone, tre tuorli e un uovo intero.
Per i più rigorosi della ricetta vietati aglio e cipolla e, come formaggio, solo il Pecorino Romano DOP ma, anche qui, c’è chi integra con una piccola quantità di Parmigiano per rendere il sapore più delicato.
Non dimentichiamo infine le ampie riflessioni anche sul tipo di pasta: oltre agli spaghetti, si possono utilizzare le linguine, i fusilli, i rigatoni e le penne.
Ad ognuno la sua carbonara
L’Unione Italiana Food ha realizzato un sondaggio sulla preparazione della carbonara dove risulta che sei italiani su dieci preferiscono la versione tradizionale, gli altri quattro provano qualche variante e, nel resto del mondo, le interpretazioni considerate “sbagliate” appartengono di più a Stati Uniti e Inghilterra.
Molti chef si sono cimentati in questa famosa ricetta, con variazioni più o meno interessanti e lontane da quella originale, per reintenpretare il classico con nuovi sapori e abbinamenti fino ad arrivare alla concezione di una “carbonara d’autore“.
Esistono versioni light, versioni vegetariane, con il pesce, e versioni regionali con ‘nduja, pistacchio e tartufo.
Molti Paesi rivisitano la ricetta tradizionale aggiungendo ingredienti tipici della loro tradizione culinaria o seguendo la loro fantasia: alcune sono piacevoli, altre per noi italiani totalmente dissacranti. Addirittura, qualcuna di queste proposte è così fantasiosa che si fa fatica a definirla “carbonara”.
Una gita a Roma per celebrare il Carbonara Day
Perché allora non festeggiare il Carbonara Day con una gita nella splendida capitale? Così potrai sciogliere ogni dubbio sulla ricetta originale e, oltre a deliziare gli occhi con gli incredibili luoghi storici, potrai soddisfare anche il palato in una delle tante osterie e fraschette, i tipici locali fuoriporta. Un’occasione per visitare anche i luoghi vicini alla capitale e fare una bella escursione tra parchi naturali e aree archeologiche.
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Le 5 migliori carbonare da mangiare a Roma
Per districarti tra le mille proposte, ti proponiamo la classifica redatta da Gambero Rosso che è andato alla ricerca delle migliori carbonare di Roma, valutando la scelta degli ingredienti, l’equilibrio del sapore e le tecniche di preparazione. Anche se la classifica risale al 2020 siamo certi che possa rappresentare una valida indicazione anche oggi:
- Roscioli Salumeria con Cucina: preparazione semplice e sapore potente, se non è la perfezione manca poco. La trovi in Roma Centro, in via dei Giubbonari, 21;
- Trecca – Cucina di Mercato: carbonara setosa e ben bilanciata. Si trova a Roma Sud – Ostiense, in via A. Severo, 222 ;
- Pipero Roma :gusto deciso e molta ricercatezza. Si torna in Roma Centro, in corso Vittorio Emanuele, 250;
- Da Gino al Parlamento: alto livello e lunga tradizione. Sempre in Roma Centro, in vicolo Rosini, 4;
- Taverna Cestia: ingredienti selezionati e sapori genuini. La trovi a Roma Sud – Ostiense, in viale della Piramide Cestia, 71.
Non ti resta che prenotare un tavolo e buon Carbonara day!