Ad Alba, in provincia di Cuneo, uno studio di architettura progetta e realizza case di paglia. Ecco l’innovazione che promette di rendere l’edilizia più green.

Due architetti e il sogno di stravolgere il modo stesso di abitare, realizzando edifici sostenibili. Se fosse una favola, inizierebbe con il più classico dei «C’era una volta…». E invece, è una realtà concreta. Perché lo studio Case di paglia di Alba progetta e costruisce abitazioni a impatto (quasi) zero. Recuperando e utilizzando gli scarti della lavorazione del grano.

Case di paglia: la mission di due architetti nel segno della bioedilizia

La mission di Erica Castagno e Alessandro Veglio è progettare abitazioni rispettando i bisogni delle persone e le risorse del Pianeta. I due architetti, fondatori dello studio Case di paglia di Alba, non hanno dubbi: l’architettura ecosostenibile può essere un’alternativa concreta. Efficiente, etica e – soprattutto – green.

Lo studio di architettura ha progettato la prima casa di paglia nel 2015. Che è stata effettivamente realizzata a Bra, nel cuore delle Langhe, nel corso dell’anno successivo. Si tratta di un’abitazione di 75 mq su due piani, costruita utilizzando gli scarti di grano, orzo, avena, riso e segale. Le strutture portanti in legno sorreggono gli intonaci in calce o in terra cruda, trasferendo l’idea che la bioedilizia non è un’utopia, ma un’alternativa economica e sostenibile che tutela le biodiversità.

Legno e balòt: come si costruiscono le case di paglia

Le case di paglia, realizzate tra alcuni dei borghi più belli del Piemonte, hanno già superato la decina. La materia prima è costituita dalle balòt piemontesi: piccole balle lunghe un metro e profonde 45 cm, che vengono confezionate direttamente dagli agricoltori locali. L’obiettivo dei due architetti albesi, infatti, è proprio quello di ridurre al minimo l’impatto ambientale, utilizzando materiali ecocompatibili e, soprattutto, a chilometro zero.

La paglia così ottenuta, composta di steli e scarti della lavorazione del grano e affini, non contiene pesticidi. e privata di ossigeno dopo la compressione non è infiammabile. Per realizzare queste abitazioni la paglia va chiaramente imballata e stoccata lontana da fonti di umidità fino al momento della posa in opera. Successivamente, viene utilizzata per rivestire lo “scheletro” in legno dell’edificio. Una vera e propria rivoluzione, dunque, grazie alla quale effettivamente l’architettura incontra il verde.

Ignifughe e antisismiche: tutti i vantaggi delle case di paglia  

Innanzitutto, le case di paglia rappresentano un’opportunità anche per le aziende agricole che, di solito, considerano questo materiale come uno scarto di lavorazione da smaltire. In secondo luogo, al di là dei pregiudizi, queste abitazioni si incendiano molto meno delle case in ferro e cemento. Sono, infatti, in grado di sopportare una temperatura di 1010° C per più di tre ore e grazie ad un sistema di microventilazione non generano muffe e non sono soggette all’attacco di roditori o parassiti. Inoltre, da un punto di vista sismico, le case di paglia risultano molto più elastiche, dunque più sicure in caso di terremoto.

Lo studio di architettura di Alba propone ai propri clienti anche l’autocostruzione: in sostanza, gli acquirenti di una casa di paglia possono seguire il processo di costruzione della propria abitazione in prima persona, passo dopo passo, contribuendo alla progettazione dell’edificio sulla base delle proprie esigenze.

Certificazione energetica degli edifici: le case di paglia non sono previste nei regolamenti

Tuttavia, le case di paglia non sono previste nei regolamenti edilizi del 2008, che stabiliscono che le strutture portanti delle abitazioni debbano necessariamente essere in muratura, cemento, acciaio o legno. In più, attualmente, le case di paglia non superano le procedure di certificazione energetica degli edifici, in quanto, questi meccanismi di valutazione – previsti dalla Direttiva Europea 2010/31/UE – vengono applicati in maniera tassativa proprio per garantire l’efficientamento energetico delle abitazioni vecchie e nuove, ma non contemplano ancora accertamenti specifici sulle case di paglia.

Bioedilizia: la scelta economica e sostenibile 

La crisi climatica sta progressivamente modificando anche il nostro modo di abitare. Ecco perché è fondamentale sperimentare soluzioni diverse, che tengano conto della penuria di risorse e delle esigenze del Pianeta. I materiali utilizzati per la realizzazione di case di paglia sono ecocompatibili e, allo stesso tempo, economici. I progettisti di Alba hanno, infatti, calcolato che il costo complessivo del cantiere (che non richiede l’intervento di una gru) è inferiore del 30% rispetto a quello tradizionale. In alternativa, scegliendo l’opzione dell’autocostruzione, supera addirittura il 45%.

A parità di classe energetica, infatti, un muro in balòt di paglia compressa costa un terzo in meno rispetto al cemento. La posa degli impianti è semplice e veloce, perché il cantiere è “a secco”. E le piastrelle, incollate con l’argilla, hanno una tenuta eccezionale pari a quella delle comuni colle. In più, l’alto potere isolante dei materiali consente un risparmio energetico pari al 75% nel riscaldamento o raffreddamento dell’edificio NZEB. Un’abitazione, cioè, quasi a emissioni zero che risulta così complessivamente più semplice nella gestione e più economica nei costi.

Le città del futuro saranno progettate secondo le tradizioni del passato?

Il futuro delle città sarà smart e green. Eppure, la transizione ecologica richiede dei ripensamenti – specie nell’utilizzo di certe materie prime – nell’ottica di garantire uno sviluppo davvero sostenibile. Da qui il paradosso, in termini di bioedilizia: le città futuristiche saranno forse realizzate riutilizzando le tecniche del passato? La risposta dello studio Case di paglia va certamente in questa direzione.

Del resto anticamente, in Alta Langa, per isolare i sottotetti delle abitazioni si utilizzavano lana di pecora e foglie di castagno. La paglia veniva comunemente sfruttata per contribuire a isolare i rivestimenti delle pareti interne di molte baite di montagna. La svolta verso un futuro green, dunque, sembra non poter comunque prescindere dal passato. Utilizzato, in termini di conoscenze, come base fondamentale per l’innovazione tecnologica.