Castell’Arquato è un borgo medievale di rara bellezza, in grado di affascinare i visitatori già solo scrutandolo da lontano. Andiamo alla scoperta della sua storia e delle attrazioni principali.

Incastonato tra Emilia Romagna e Lombardia, Castell’Arquato è un antico borgo medievale situato sulle prime alture della Val D’Arda. Dista solo 30 km dal capoluogo Piacenza, ed è considerato uno dei gioielli del centro Italia. Qui si respirano atmosfere d’altri tempi, e non a caso ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti, come la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano e l’inserimento nella lista dei borghi più belli d’Italia. Il suo profilo domina l’intera vallata e si può scorgere già da lontano, ma è avvicinandosi e camminando per i suoi viottoli che si può ammirare il borgo in tutta la sua bellezza. Andiamo alla sua scoperta.

Storia del borgo di Castell’Arquato

In epoca preistorica a Castell’Arquato, come in tutta la Val d’Arda, c’era il mare. Lo testimoniano i fossili di balene e crostacei rivenuti nella zona. I primi insediamenti risalgono all’epoca romana: per alcuni il toponimo stesso della città deriverebbe da Caio Torquato, patrizio romano che qui fondò il primo castrum, mentre per altri il riferimento è il termine castrum quadratum, ovvero la pianta a forma grandangolare del castrum. Ad ogni modo, è certo che i romani scelsero il borgo proprio per la sua posizione strategica. Nel 760, un atto di vendita menziona per la prima volta la città: al suo interno, si legge “in finibus castri Arquatense“.

Dal 789 al 1220 Castell’Arquato è un feudo del vescovado di Piacenza, per poi restare libero comune per una breve fase. Nel 1316, gli Scotti e i Visconti duellano cruentemente tra le sue mura: e proprio queste due famiglie si alternano alla guida del feudo, fino a quando gli Sforza non riescono ad affermarsi a Milano e prendono il controllo del borgo.

Il potere di questa dinastia durerà fino al 1707, quando il territorio arquatese diviene parte del ducato di Parma e Piacenza, fino poi ad arrivare all’unificazione italiana.

Cosa vedere a Castell’Arquato

In tutte le stagioni dell’anno (ma consigliamo in particolare il periodo del foliage autunnale), Castell’Arquato non smette mai di stupire. Chi visita questo borgo viene subito avvolto dalla grandezza del suo patrimonio storico, con la piazza municipale, situata nella zona elevata del paese, come fulcro principale. Su di essa si ergono la Rocca Viscontea, simbolo di forza e protezione, la Collegiata di Santa Maria Assunta, meraviglioso connubio di stili artistici, e l’antico Palazzo del Podestà. Non meno importante è il Museo della Collegiata, una piccola gemma che conserva tesori di arte sacra risalenti tra il XIII e XIV secolo.

Nell’ex Ospedale S. Spirito del XVI secolo, si trova il Museo Geologico Cortesi, che esibisce una collezione permanente di reperti fossili provenienti dalla regione. Tra questi, merita una menzione particolare il fossile di una balena, di cui è presente una fedele riproduzione in legno. La visita si sviluppa in un viaggio didattico attraverso le ere geologiche.

Il Museo Illica, invece, celebra l’illustre drammaturgo e librettista originario di Castell’Arquato, che scrisse per Puccini (La Bohème, Tosca e Madama Butterfly) e Mascagni (Isabeau, Iris, Le Maschere). L’esposizione comprende spartiti musicali, antiche edizioni dei libretti, vestiti di scena, opere d’arte e fotografie che ritraggono Illica in compagnia dei noti compositori con cui ha lavorato.

Infine, nei dintorni vale la pena estendere la visita a Vigolo Marchese, a circa 6 km da Castell’Arquato. Qui si può ammirare la Chiesa e il Battistero romanici di San Giovanni, vestigia di un antico complesso monastico benedettino, restaurato agli albori del XX secolo.

Le prelibatezze enogastronomiche

Tra i premi ottenuti, Castell’Arquato può vantare anche di essere presente nell’elenco delle Città del Vino (insieme ad altre realtà importanti a livello nazionale e internazionale, come Alba). L’Enoteca Comunale, ospitata nelle rinnovate sale del duecentesco Palazzo del Podestà, offre ai suoi avventori i prestigiosi vini piacentini (in particolare, il Monterosso, il Gutturnio, la Bonarda e l’Ortrugo), ottenuti dai vigneti che costeggiano le colline circostanti.

Nella zona, sulla Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini, è possibile inoltre gustare diversi piatti tipici: i pisarei o gli anolini in brodo, i malfatti ripieni, i ghiotti chisolini, i tortelli dolci di San Giuseppe, le sprelle e la buonissima torta di mandorle.

Come raggiungere Castell’Arquato

Castell’Arquato si può raggiungere facilmente in auto:

  • Da Milano o da Bologna, tramite la A1;
  • Da Torino o da Brescia, tramite la A21.

In entrambi i casi, basta uscire a Fiorenzuola d’Arda, imboccare la strada Provinciale di Bardi e seguire le indicazioni per Castell’Arquato.

Chi preferisce il treno, può raggiungere le stazioni di Piacenza o Fiorenzuola d’Arda e poi raggiungere il borgo in autobus.

Visitare Castell’Arquato può essere la buona occasione per visitare il territorio circostante. Tanti sono i borghi emiliani e i borghi lombardi che possono essere raggiunti in breve tempo, così come città più grandi, ad esempio Fidenza, Piacenza e Parma.