La passione tra italiani e due ruote è una storia di lungo corso che si è evoluta seguendo i segni dei tempi e i cambiamenti tecnologici e sociali. Lo dimostra il trend di crescita del cicloturismo in Italia: una modalità diversa e sostenibile per vivere la natura e per esplorare le bellezze del territorio.

Nel corso del 2022 le vacanze a pedali in Italia sono state scelte da 33 milioni di persone, ovvero il 4% delle presenze turistiche complessive con un indotto economico diretto di 4 miliardi di euro.

Nel rapporto “Viaggiare con la bici 2023”, realizzato dall’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche (ISNART), si evidenzia come i turisti attivi/sportivi siano aumentati del 12% dal 2019 al 2022: un dato confermato dal record di biciclette ed e-bike vendute nel 2021 in Europa (oltre 22 milioni di unità).

Cicloturismo in Italia: qualche numero

Il report di ISNART fotografa il profilo del ‘cicloturista puro’, ovvero chi sceglie la bicicletta come principale mezzo di spostamento ma anche come fine del viaggio.

In totale sono stati oltre 9 milioni i cicloturisti puri in Italia nel 2022 (+7% rispetto al 2021): una cifra più che doppia rispetto al 2019.

Ma chi sono coloro per i quali viaggiare fa rima con pedalare? Soprattutto giovani, come dimostra la profilazione anagrafica:

  • 38% ha tra i 28 e i 41 anni d’età;
  • 33% ha tra i 42 e i 57 anni;
  • 17% ha tra i 58 e i 72 anni.

Oltre a loro, ci sono poi i turisti stranieri e italiani che usano la bicicletta come mezzo di spostamento in loco e in questo caso il numero aumenta ancora considerevolmente: parliamo di 24 milioni di persone, con una spesa sul territorio di circa 3 miliardi di euro.

Quali sono le regioni più bike friendly d’Italia?

Quali sono le regioni più adatte al cicloturismo in Italia? La classifica vede sul podio quelle del Centro-Nord: Veneto, Trentino-Alto Adige e Toscana.

Ma attenzione a trarre conclusioni affrettate: i cicloturisti prediligono il turismo sostenibile e in tale ottica sono costantemente alla ricerca di mete fuori dai flussi di massa, motivo per cui si spostano volentieri lungo tutta la Penisola alla ricerca magari dei borghi più belli da visitare o delle migliori ciclovie d’Italia.

Così si spiega la crescita del Centro e, soprattutto, del Sud d’Italia: tra il 2019 e il 2022, i cicloturisti che hanno scelto le regioni del Sud sono saliti dal 7 al 17% e quelli che hanno pedalato nelle regioni del Centro sono passati dall’11% al 16% del totale.

Una menzione d’onore va alla Basilicata che, con iniziative come Basilicata free to move (app per tablet e smartphone), ha optato per strategie sostenibili di valorizzazione del territorio promuovendo ben 21 itinerari cicloturistici (pari a 1.729 km complessivi).

Problematiche e prospettive del cicloturismo in Italia

A fronte di dati davvero incoraggianti, resta una realtà dei fatti che spesso stride e contrasta con le tendenze positive del cicloturismo in Italia.

Ci sono infatti carenze infrastrutturali che da un lato comportano rischi per la sicurezza stradale e dall’altro non garantiscono la piena integrazione delle ciclovie nel sistema locale di offerta turistica.

Anche le strutture ricettive fanno fatica a stare al passo con le richieste specifiche legate al turismo in bicicletta e non offrono ad esempio i servizi di officina, o il ricovero coperto per le biciclette.

Un’occasione ghiotta per porre rimedio è quella di sfruttare il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), che ha stanziato 400 milioni di euro per realizzare negli anni 2022-2026 almeno 1.235 di chilometri aggiuntivi di ciclovie ed eseguire opere di manutenzione straordinaria su quelle esistenti.