Pedalare dentro a un lago, attraversare la notte lungo una via luminosa o sfrecciare su una skyway tra le cime degli alberi: dall’Olanda al Belgio e fino in Nuova Zelanda e in Cina, ecco sette vie uniche e suggestive, da visitare a piedi o in sella alla bici in qualunque stagione.

Non è necessario essere un uccello, Harry Potter o un pilota di droni per sfrecciare tra le cime degli alberi nella foresta. A volte, basta salire in sella alla propria bici e lanciarsi all’avventura in un percorso speciale tra le chiome del bosco.

Al nodo 272 della rete della rete di ciaabili della riserva naturale di Pijnven, in Belgio, per esempio è possibile inoltrarsi lungo il “Cycling through the Trees” e immergersi nella natura e nell’ambiente circostante da una prospettiva unica.

Questa pista sospesa nel cuore della Fiandre segue un doppio anello di 700 metri che si innalza  fino a 10 metri di altezza, quasi a sfiorare le fronde delle conifere, che compongono gran parte del Parco Nazionale del Bosland, di cui fa parte l’area verde.

La struttura è sorretta da pilastri in acciaio Corten, che ricordano i tronchi diritti degli alberi di abete. Le conifere abbattute sono state selezionate nell’ambito di un programma di riequilibrio dello spazio e della luce necessari al buon mantenimento della vegetazione, e i fusti sono stati riutilizzati per la costruzione di punti sosta e informazione per i ciclisti.

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Realizzata nel 2019 su iniziativa dell’ente turistico locale, con l’obiettivo di curare e valorizzare il patrimonio forestale della zona, rimasto trascurato dopo la chiusura delle miniere che se ne occupavano, il percorso fa parte di un ristretto numero di ciclopedonali fondate su una progettualità forte, che alla funzionalità unisce l’attenzione alla sostenibilità, all’estetica e alla capacità emozionale.

Si tratta di architetture uniche al mondo, che perseguono una visione in grado di offrire un’esperienza molto oltre la semplice idea di una passeggiata in bici.

Ecco le più affascinanti.

Pedalare in un quadro: lo Starry Night Path

Nella parte est di Eindhoven, nei Paesi Bassi, al calare dell’oscurità la ciclopista nel verde tra l’Università di Tecnologia e il ruscello Kleine Dommel si trasforma nella realtà vibrante e incantata di uno dei più bei dipinti di Vincent Van Gogh, “Notte Stellata” del 1889. Artefice della magia è l’artista olandese Daan Roosegaarde, che si è ispirato al capolavoro, per progettare il Van Gogh-Roosegaarde cycle path come une vera e propria esperienza immersiva.

Tramontato il sole, infatti, l’asfalto della ciclovia, lunga 600 metri, si accende di una miriade di piccole pietre verdi e azzurre, illuminate a led come migliaia di stelle alimentate grazie all’energia solare accumulata durante il giorno.

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La ciclovia Starry Night progettata dall’artista Daan Roosegaarde | Credit photo: Daan Roosegaarde

Il ciclista si trova così a percorrere il tratto forse più suggestivo della rete di tragitti del Brabante settentrionale dedicati ai luoghi del pittore olandese, lungo un percorso ispirato a un’opera d’arte che però è già di per sé opera d’arte, in un gioco di rimandi coinvolgente che intreccia poesia e tecnologia.

Il ciclo-tunnel nel cuore della montagna: Fyllingsdalen

Nel 1300 era il cuore pulsante della Lega Anseatica in Norvegia; oggi, invece, Bergen attira flotte di turisti provenienti da tutto il mondo grazie ai suoi panorami mozzafiato e agli spettacolari fiordi lungo le coste del Mare del Nord.

Circondata dai monti, che le sono valsi il soprannominata di “Byen mellom de syv fjell” (“Città tra le sette montagne”) e un’atmosfera scenica di grande effetto, questa cittadina di 270mila abitanti dalla scorsa primavera offre ai visitatori una novità altrettanto intrigante dei suoi caratteristici negozi in legno: il tunnel Fyllingsdalen.

Con l’obiettivo di incentivare la mobilità sostenibile a emissioni zero, il percorso ciclopedonale attraversa una montagna per 3 km, congiungendo direttamente in pochi minuti di pedalata il vivace centro storico con la zona moderna in espansione all’altro versante della montagna.

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Murales lungo il Fyllingsdalen tunnel di Bergen | Credits photo: Iver Daaland Åse / Bybanen Utbygging

Unico, innovativo e altamente panoramico all’uscita, al suo interno il ciclo-tunnel ospita diverse installazioni artistiche e un sistema di luci colorate che, oltre ad illuminarlo, aiutano i ciclisti a orientarsi. A metà tragitto, poi, sono presenti delle panchine, una meridiana artificiale e una scultura. In futuro è prevista l’organizzazione di eventi e incontri che renderanno il tunnel un vero spazio di socializzazione.

Attualmente il Fyllingsdalen ha conquistato il titolo di tunnel ciclistico appositamente realizzato più lungo del mondo. Sebbene infatti il tunnel Snoqualmie nello Stato di Washington sia più esteso, segue il sedime di una ex ferrovia e non è stato realizzato per i ciclisti e i pedoni come il contendente norvegese.

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La meridiana si trova a metà del percorso del tunnel. Da questo punto ciclisti e pedoni possono proseguire per altri 1500 metri fino all’uscita verso Fyllingsdalen| Iver Daaland Åse / Bybanen Utbygging

Serpenti d’aria: il Cykelslangen e il Bicycle Skyway

Dalla terra al cielo a Copenaghen, in Danimarca, il Bicycle Snake (in danese Cykelslangen, serpente di bici, appunto) è un ponte ciclabile di 230 metri che, via aria, attraversa il canale Gasværkshavnen da Kalvebod Brygge a ovest fino a Havneholmen a est a 7 metri di altezza.

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La Cykelslangen di Copenaghen progettata dallo studio di architettura Dissing+Weitling | Credits: Rasmus Hjortshøj – COAST Studio

Progettato dallo studio di architettura Dissing+Weitling, la sua pista arancio è diventata in breve tempo un’icona molto amata della città, simbolo del suo status di principale città a vocazione ciclistica del pianeta.

Esteticamente leggera, la struttura sopraelevata in acciaio saldato consente ai ciclisti di spostarsi agilmente da una sponda all’altra godendo di panorami suggestivi e, al contempo, di liberare il molo dalle bici, lasciandone la completa fruizione ai soli pedoni. La stampa locale ha definito il ciclo-serpente “Un piacere in bicicletta senza eguali!”.

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Il molo esclusivamente pedonale sotto allo Cykelslangen | Credits: Rasmus Hjortshøj – COAST Studio

All’altra parte del globo, lo studio di architettura danese ha firmato anche un altro ambizioso progetto, il Bicycle Skyway di Xiamen. Si tratta del ponte ciclabile più lungo del mondo e della prima pista ciclabile sospesa su piattaforme rialzate dell’intera Cina. Lungo 8 km, il serpente verde corre appena sotto il passaggio sopraelevato nella parte centrale della città, attraversando le 5 principali aree residenziali e toccando 3 tre centri commerciali.

La pista è dotata di 11 ingressi, diversi ponti pedonali, rampe, rotatorie, parcheggi per le bici, stand di assistenza e servizi biciclette e numerosi punti di interesse, e collega 11 stazioni degli autobus e due stazioni della metropolitana.

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La vista dall’alto di un tratto degli 8 km della Xiamen Bicycle Skyway progettata dallo studio di architettura Dissing+Weitling | Credit: Ma Weiwei

La ciclopista dentro lo stagno: Cycling through Water

A Bokrijk, in Belgio, è possibile pedalare con la bici in uno stagno. Non sorvolarlo, passarci sopra o di lato ma proprio letteralmente attraversarlo da una sponda all’altra con l’acqua a sfioro ad altezza occhi.

La pista che scivola dolcemente nel lago artificiale si chiama “Cycling through Water”  e con i suoi 200 metri offre un’esperienza sensoriale rilassante e suggestiva, in cui toccare, ascoltare, guardare e annusare l’acqua, entrando in simbiosi con la natura circostante.

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Vista dall’alto della water way progettata da Visit Limburg a Bokrijk, in Belgio.

La water way è stata realizzata da Visit Limburg e rappresenta il nodo 91 della rete dei nodi ciclabili dell’area fiamminga di Limburgo. Fa parte di un progetto che intende riprendere l’attenta cura del territorio un tempo affidata ai monaci. L’apertura degli argini, infatti, consente agli stagni di restare puliti più a lungo, favorendo l’habitat degli anfibi e il benessere della flora e della fauna autoctone.

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La pista nello stagno artificiale di Bokrijk consente di entrare in sintonia con l’acqua.

La ciclopedonale vestita in resina TeleMagenta: la Nelson Street Cycleway

A Auckland, in Nuova Zelanda, esiste una pista rosa. Non un rosa qualunque, bensì un punto di rosa violetto preciso, che corrisponde al RAL 4010 ed è detto TeleMagenta. Grazie all’accesa tonalità, la municipalità della città ha trasformato una rampa in disuso di accesso all’autostrada nella Nelson Street Cycleway, una ciclopista sopraelevata carica di personalità, a metà strada tra un’installazione artistica e un’icona della riqualificazione urbana.

Soprannominata con affetto “Pink bike path” (la pista ciclabile rosa) o “The light path” (la pista della luce), congiungendo l’Upper Queen Street bridge con il Quay Street, la ciclabile consente di approdare pedalando sulle spiagge della costa cittadina.

Il progetto è stato sviluppato dallo studio Monk Mackenzie Architects in collaborazione con LandLAB e l’artista kiwi Katz Maihi.

La Nelson è dotata di pareti in vetro e trecento pali luminosi a led, cromaticamente modulabili, che di notte la trasformano in un nastro di luce. Inoltre lungo il percorso sono presenti 15 incisioni maori in acciaio, mentre all’ingresso offramp (Pou) è presente un palo di 6 metri in acciaio scolpito.

Troppo eccentrica? Evidentemente no. Per il suo stile unico al mondo, la ciclopedonale ha vinto diversi premi, tra cui il Chicago Athenaeum Museum of Architecture and Design Award 2016, il World Architecture Festival 2016 nella categoria trasporti e il Bike to the Future Awards 2016.

Invece di chiedersi perché proprio rosa, quindi, forse è meglio domandarsi perché no!

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Uno sguardo dall’alto alla Nelson Street Cycleway, la ciclabile rosa di Auckland percorribile anche di notte grazie al sistema di illuminazione a led