Perdere ore nel traffico è una delle situazioni meno piacevoli nella vita quotidiana di molte persone. Soprattutto chi vive e lavora in una grande città deve spesso fare i conti con una quantità di tempo da passare negli ingorghi, in particolare nelle ore di punta. La situazione, tuttavia, non è la stessa ovunque: ci sono realtà decisamente più critiche e altre dove la circolazione è meno congestionata.

Ogni anno la statunitense Inrix stila il Global Traffic Scoreboard (GTS): la classifica delle città più caotiche. Il report monitora oltre 1.000 località in 50 paesi, tenendo conto di parametri quali i ritardi dovuti alle ore trascorse in coda, il loro costo economico, l’incidentalità, l’andamento dei pendolari, il volume di traffico e la velocità nelle strade urbane.

Secondo il GTS 2022, la città in cui si perde più tempo in auto è Londra: 156 ore, corrispondenti a sei giorni e mezzo. Seguono Chicago (155), Parigi (138), Boston (134), Bogotà (122). Tra le italiane, una è nella top 10 e dieci tra le prime 100.

Ore perse nel traffico: la classifica in Italia

Palermo è la città italiana più congestionata: 121 ore all’anno perse (poco più di cinque giorni) con un +11% rispetto al 2021. Il capoluogo siciliano è decimo nel ranking generale, ma sesto in quello dei ritardi da traffico, preceduto dalle sole Londra, Chicago, Parigi, Boston e Bogotà.

Roma, invece, è seconda in Italia e tredicesima nel mondo. Nella capitale si perdono in coda 107 ore all’anno, guidando a una velocità media di 20,92 km/h. Dati che confermano l’anno precedente, anche se nel 2022 si registrava un -36% rispetto al periodo pre-pandemia. Va infatti considerato che, in gran parte dei centri urbani, la quantità di traffico non è ancora tornata ai livelli precedenti al 2020, grazie anche a soluzioni quali il lavoro ibrido o da remoto.

Terza città italiana per ingorghi è Torino (al 29° posto a livello globale) con 86 ore perse e velocità media di 16,09 km/h. Seguono Milano (59 ore, 24,14 km/h) e Genova (61 ore, 19 km/h), rispettivamente 61ª e 66ª al mondo. A Milano il maggior decremento rispetto al periodo pandemico: -40%. Completano la top 10 nazionale Verona, Napoli, Firenze, Busto Arsizio (prima tra le piccole) e Bari. Le più virtuose: Agrigento (14 ore), Vercelli (14) e Asti (6).

Città caotiche: soluzioni smart

Il quadro generale non è molto incoraggiante, per chi ogni giorno ha necessità di raggiungere il posto di lavoro o di studio. Tuttavia, in seguito al Covid, la situazione sembra mostrare un miglioramento, dovuto alle nuove forme di organizzazione del lavoro e una maggiore attenzione alla mobilità sostenibile.

Soltanto nel 42% delle aree urbane analizzate dal GTS il traffico automobilistico è tornato in quantità simili o superiori al periodo pre-pandemico. Questi dati possono costituire un valido incentivo per le amministrazioni a puntare in modo sempre più deciso su trasporti pubblici più efficienti (ad esempio introducendo agevolazioni come il biglietto climatico) e smart mobility.

In particolare, aumentare gli investimenti su reti e sistemi di micromobilità, dal bike sharing ai monopattini elettrici, dalle biciclette a pedalata assistita al potenziamento di piste ciclabili e punti di ricarica, rappresenta una soluzione adeguata per ridurre il traffico automobilistico e le emissioni inquinanti.