Settembre è il mese dell’uva e della vendemmia, un momento impregnato del profumo e dei colori della natura ma anche delle tradizioni e della cultura del vino. In Europa ci sono molte città che possono vantare una lunga storia legata alla produzione di questo nettare divino, tanto da essere conosciute come “città del vino”. Sono luoghi incantevoli dove si possono scoprire i segreti della viticoltura, assaporare deliziosi vini locali e immergersi nella cultura enogastronomica della regione in cui si trovano. Il modo migliore per scoprire quali e quanti segreti si nascondono dietro un calice di vino, dal singolo chicco d’uva e fino al processo di imbottigliamento, è concedersi un viaggio in questi posti magici, dove storia e tradizione si mescolano con la modernità e l’innovazione.
Quante sono le città del vino in Europa?
Se nella storia dell’uomo c’è una bevanda che ha ispirato molte forme d’arte nel corso della storia, e che è stato spesso associato alla celebrazione, alla creatività e al piacere, quello è senza dubbio il vino. Non è un caso che molti dei più illustri scrittori, poeti e artisti abbiano dedicato parti importanti delle loro opere a questo simbolo di convivialità e buon gusto, che con i suoi inebrianti profumi e sapori è capace di rappresentare un vero e proprio viaggio sensoriale.
Per lo scrittore italiano Mario Soldati «Il vino è la poesia della terra», mentre per il suo collega americano Ernest Hemingway «Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà nel mondo». Queste due citazioni racchiudono perfettamente il valore simbolico e culturale che il vino ha sempre avuto nella storia dell’umanità: basti pensare che le prime testimonianze archeologiche sulla presenza della Vitis vinifera, ossia la vite comune, sono state ritrovati in alcuni siti che fanno parte dei territori cinesi (7.000 anni a.C. circa), georgiani (6.000 a.C.), iraniani (5.000 a.C.), greci (4.500 a.C.) e siciliani (6.000 a.C. circa). La prova più antica sulla vinificazione è stata invece ritrovata in Armenia (4.100 a.C. circa), con la scoperta della più antica cantina ad oggi esistente.
In Europa, il “nettare degli dei” è sempre stato parte integrante della cultura e dell’economia di molte regioni ed è per difendere gli interessi di questi territori, le denominazioni di origine e la ricchezza della varietà vitivinicola del continente europeo che nel 2009 è nata Recevin – Rete europea delle città del vino, che gode del sostegno delle Associazioni nazionali del vino presenti nella maggior parte degli undici Paesi membri della rete (Germania, Austria, Bulgaria, Slovenia, Spagna, Francia, Grecia, Ungheria, Italia, Portogallo e Serbia) per un totale di oltre 600 città in tutta Europa.
Per scoprire i tesori nascosti di queste incredibili località e le tante curiosità sulla cultura vitivinicola di ogni regione, un viaggio tra le città del vino è sicuramente un’esperienza da non perdere. In questa guida te ne proponiamo alcune tra le più famose e affascinanti, per aiutarti a scegliere la prossima destinazione di un’avventura all’insegna del gusto.
Bordeaux
Parlare del vino e non citare Bordeaux è come parlare di Italia senza menzionare Roma. Città del vino, Bordeaux con le sue 60 denominazioni e i 7000 viticoltori, rappresenta una delle più importanti regioni vinicole al mondo.
Qui il vino è davvero ovunque: in un dettaglio architettonico, lungo i vicoli e le banchine, tra le strade dei quartieri e persino nei musei. Non si può, infatti, non menzionare la Cité du Vin, un museo unico nel suo genere che il National Geographic ha inserito al settimo posto nella classifica dei migliori luoghi d’arte del mondo. Dal giorno della sua apertura, nel 2016, questo sito culturale è stato visitato da più un milione di persone che hanno potuto scoprire l’arte, la storia e la cultura del vino in modo interattivo ed emozionante. La visita dura in media tra le 2 e le 3 ore e attraverso sei universi suddivisi in 18 moduli, ti invita a scoprire il mondo del vino e della vite, dall’antichità ai giorni nostri e nei cinque continenti.
Il culmine della visita all’Esposizione Permanente è il Belvedere sito all’ottavo piano, a circa 35 metri di altezza, da cui puoi godere di una meravigliosa vista panoramica su Bordeaux e i suoi dintorni, degustando un ottimo calice di vino delle migliori regioni vinicole del mondo.
Ti segnaliamo anche Le Parcours sensoriel de dégustation Via Sensoria, un’esperienza sensoriale unica: un tour all’interno del museo, della durata di un’ora, incentrato sulle 4 stagioni, che combina proposte artistiche e abbinamenti stagionali di bevande. I visitatori, accompagnati da un sommelier, possono degustare 4 vini provenienti da tutto il mondo (o originali bevande analcoliche) appositamente associati al mondo dell’arte e alle 4 stagioni.
In tutta la Gironda, attraverso un mosaico di paesaggi e siti eccezionali, secoli di tradizioni, storia, arte e architettura, incontrando gli uomini e le famiglie che al vino hanno dedicato la loro vita, potrai immergerti nel fascino di una regione che ha fatto della vinificazione un’arte. Ma il vino a Bordeaux è soprattutto un piacere da condividere, ascoltando con attenzione i viticoltori, i maestri di cantina o gli enologi che ti guideranno alla scoperta di un universo di sapori.
Ti ricordiamo, inoltre, che all’interno di Bordeaux si possono distinguere almeno cinque aree vinicole differenti: Médoc, dove si trovano i principali châteaux, Graves e Sauternes, dove sono state piantate le prime viti di Bordeaux, Blaye e Bourg, con le loro meravigliose colline, Saint-Émilion, Pomerol e Fronsac, aree dove il Merlot è il vitigno più rappresentativo, e il bel territorio di Entre-deux-mers.
Gli itinerari a tema sono il modo ideale per scoprire il vino di Bordeaux e le sue varietà e non mancano certo i percorsi di vista adatti a ogni tipo di viaggiatore: da quelli storici e artistici, a quelli architettonici e gastronomici, c’è davvero l’imbarazzo della scelta!
Per facilitare la tua ricerca, puoi consultare le proposte di Bordeaux wine trip, un progetto sviluppato dal Bordeaux Metropolitan Convention and Visitors Bureau in collaborazione con Gironde Tourisme e il Conseil Interprofessionnel du Vin de Bordeaux, per centralizzare le informazioni sul turismo del vino e permette a chiunque desideri scoprire la bella regione vinicola di Bordeaux, di prenotare visite, tour e degustazioni senza problemi.
Per un soggiorno che ti permetta di respirare appieno l’atmosfera bohémien e al tempo stesso raffinata di Bordeaux, ti consigliamo il quartiere di Chartrons, situato a nord del centro storico della capitale della Nuova Aquitania, dove si trova il Musée du vin et du négoce bordelais (Museo del vino e del commercio) che tra le sue mura conserva ben tre secoli di storia e segreti sui grandi vini di Bordeaux.
Infine, non dimenticare che dall’aeroporto di Bordeaux puoi raggiungere facilmente le Grotte di Lascaux, considerate la “Cappella Sistina del Paleolitico”, che a settembre 2023 celebrano il 40° anno dall’apertura al pubblico e ben 83 anni dalla loro scoperta.
Champagne
Più che un vino, lo champagne è un’istituzione, un simbolo di eleganza, lusso e celebrazione. Il Re dei vini, che con la sua lunga storia e indiscussa classe ha fatto innamorare negli anni i palati dei più raffinati intenditori, prende il nome dall’antica provincia francese Champagne, situata nella regione francese del Grande Est, a circa 150 km a est di Parigi, teatro di alcune delle più importanti battaglie della storia di Francia.
Qui e in nessun altro luogo al mondo viene prodotto il vino la cui invenzione, secondo alcuni studiosi, si deve all’abate benedettino Dom Pierre Pérignon, anche se sulla storia della sua origine esistono versioni differenti.
La regione vinicola della Champagne è costituita da diverse grandi regioni, delle quali le più distanti si trovano a oltre 200 km l’una dall’altra, e si estende in un territorio attraversato da fiumi e corsi d’acqua, costellato da numerose coteaux, ossia colline. Tutto ciò si traduce in un’ampia varietà di paesaggi composti da terreni e sottosuoli molto diversi che condizionano la composizione del vino. Per questo motivo oggi, all’interno della Denominazione di Origine Controllata (Appellation d’Origine Contrôlée), delimitata da una legge del 1927, troviamo una grande diversità di vini dalle molteplici caratteristiche.
La regione vinicola è suddivisa in 4 grandi sottoregioni, la Montagne de Reims, la Vallée de la Marne, la Côte des Blancs e la Côte des Bar, e viaggiando per questi luoghi ricchi di storia e paesaggi mozzafiato, non potrai restare indifferente al fascino e alla bellezza che offrono a chi è capace di cogliere la loro essenza. Non è certo un caso se l’Unesco ha reso omaggio a questo prezioso angolo della Francia con il riconoscimento di Coteaux, Maisons & Caves de Champagne come patrimonio mondiale.
I tre principali vitigni utilizzati per la produzione di questo vino sontuoso, dorato, cristallino e dal perlage inconfondibile, sono il famoso Pinot Noir, che rappresenta il 38% dei vigneti della regione, lo Chardonnay, con una percentuale del 31% dei vigneti, e il Meunier, anche questo utilizzato con una percentuale significativa del 31%.
La maggior parte delle persone crede che vini di Champagne siano prodotti esclusivamente con questi tre vitigni, ma in realtà ci sono altre quattro varietà di uve che sono autorizzate nell’ambito dell’Appellation d’Origine Contrôlée e possono essere utilizzate per la produzione: Arbane, Petit Meslier, Pinot Blanc e Pinot Gris.
Una volta chiarito il quadro dei vitigni è il momento di scoprire cosa rende così unico questo vino e quale modo migliore per farlo se non assaggiando alcune delle migliori etichette della regione? Per degustare champagne di qualità, ti consigliamo di non perdere alcuni dei più importanti eventi organizzati in giro per la regione, come ad esempio Route du Champagne en Fête nell’Aube, dove puoi incontrare i vigneron della regione e assaggiare i loro vini, o il celebre festival Champagne et Vous, nell’Aisne, che ti permette di scoprire il dietro le quinte della produzione dello Champagne.
E ancora, ogni anno, il quarto venerdì di ottobre, si celebra lo Champagne Day, una giornata dedicata a questo vino straordinario, da accompagnare a qualche deliziosa ostrica, mentre a dicembre da non perdere Les Habits de Lumière a Épernay, tre giorni di festa all’insegna di spettacoli, musica, degustazioni e, naturalmente, champagne, a cui si aggiungono laboratori di abbinamento vino-cibo e visite alle cantine.
E a proposito di cantine, ti consigliamo di partecipare al suggestivo tour proposto della prestigiosa Maison Mercier, una visita davvero originale che ti porterà a conoscere la storia di queste cantine percorrendo parte del tragitto a bordo di un trenino. E se vuoi dormire in un luogo che rispecchi l’essenza di questo meraviglioso vino, allora ti consigliamo la Suite Du 33 della Maison de Venoge oppure una delle 47 lussuose camere e suite, ognuna delle quali offre una magica vista sui vigneti, del Royal Champagne di Champillon.
Porto
Lasciamo la Francia per spostarci in Portogallo, nella bella città di Porto, situata sulla riva settentrionale del fiume Duero, poco lontano dall’oceano Atlantico, meta perfetta in ogni momento dell’anno, in particolare per le vacanze di settembre.
A capital do norte (La capitale del nord), chiamata anche la Cidade invicta (Città invitta) in virtù della sua storia di resistenza alle numerose invasioni, come l’attacco dei Mori e dell’esercito di Napoleone, è famosa in tutto il mondo soprattutto per due motivi: la bellezza architettonica e il celebre Vinho do Porto.
Conosciuto anche con il nome di porto o vino di porto, questo vino liquoroso viene prodotto esclusivamente da uve provenienti dalla regione del Douro, nel nord del Portogallo, che si trova a circa 100 chilometri a est della città di Porto. La principale caratteristica del vino di porto è la sua fermentazione incompleta, sospesa con l’aggiunta di alcol vinico, ottenuto da distillazione del vino contenente circa il 77% di alcol. Questa operazione fa diventare il vino naturalmente dolce a causa del residuo zuccherino derivante dall’uva che i lieviti non hanno potuto trasformare interamente in alcol poiché bloccati dall’alta concentrazione di etanolo che può raggiungere livelli compresi tra il 19 e 22%.
Il vino di porto nasce dall’incontro tra uve provenienti da diversi vigneti e di diverse annate, vinificate con tecniche differenti, e ne esistono sette principali tipologie:
- Bianco: può essere secco, demi-sec e dolce. Viene prodotto con uve bianche e messo a invecchiare in grandi botti di legno di quercia per circa 2-3 anni;
- Ruby: prodotto con uve a bacca rossa e invecchiato per circa 3 anni;
- Tawny: è prodotto con uve a bacca rossa e viene fatto invecchiare in enormi botti per 2-3 anni prima di essere spostato in botti più piccole;
- Tawny invecchiato: viene venduto una volta trascorsi 10 anni di invecchiamento e può maturare fino a 40 anni;
- Colheita: simile al Tawny, il suo processo di invecchiamento dura minimo 8 anni ma può arrivare anche ai 50;
- Late bottled vintage: è un portoruby imbottigliato dopo un periodo di invecchiamento in botte per circa 4-6 anni;
- Vintage: è il tipo più pregiato, prodotto con le uve di altissima qualità e invecchiato in botte per 2 anni circa. In seguito l’invecchiamento prosegue in bottiglia e può durare anche 40 anni.
Anche in questo caso, il modo migliore per conoscere e apprezzare la seducente dolcezza di questo vino così particolare è quello di degustarlo in diverse cantine della città, come la nota Taylor’s, riconosciuta dalla maggior parte delle autorità vinicole come il più grande di tutti gli spedizionieri di porto, dove potrai assaggiare il Chip Dry Extra Dry White e il Late Bottled Vintage, inventati da Taylor’s rispettivamente negli anni ’30 e ’70, e una lattina di Chip Dry & Tonic – il nuovo e delizioso Porto e Tonic pronto da bere – oppure Ramos Pinto, tappa obbligata per gli amanti della storia e dei grandi vini. Altri due indirizzi da segnare in agenda sono Graham’s, con una selezione di degustazioni di porto e abbinamenti gastronomici, e Sandeman, dove oltre alla wine experience puoi anche soggiornare nel suggestivo House of Sandeman Hostel & Suites che vanta una vista panoramica su Porto e sul fiume Douro.
Jerez de la Frontera
Dal Portogallo alla Spagna. Andiamo in Andalusia, a Jerez de la Frontera, conosciuta più semplicemente come Jerez, nella provincia di Cadice, a 12 km dall’Oceano Atlantico e 85 km dallo Stretto di Gibilterra.
Jerez è conosciuta in tutto il mondo per i suoi bellissimi cavalli e per essere la culla dell’arte del flamenco, ma anche per i suoi vini e le cantine che sono considerati un vero e proprio tesoro nazionale.
Qui si producono i celebri Sherry, un vino liquoroso, che può essere di tipo secco, dolce o secco liquoroso, prodotto a partire da uve di tipo palomino, Pedro Ximénez (PX) e moscatel. Ma ci sono anche il Fino, l’Amontillado e l’Oloroso, tutti prodotti con la varietà palomino fino, un’uva autoctona spagnola tipica dell’Andalusia, e il leggendario Palo cortado.
La storia e lo sviluppo della città di Jerez sono legate a doppio filo alla produzione del vino che continua ad essere un elemento chiave dell’economia e della cultura locale. Basti pensare che le prime viti furono portate dai fenici nella zona intorno al 1100 a.C. e che la denominazione originale Jerez-Xérès-Sherry venne creata nel 1935. Insomma, la città è stata da sempre una delle più importanti capitali vinicole del mondo, quindi visitarla significa immergersi in una cultura e una tradizione che risalgono a secoli fa.
Tra le cantine più rappresentative del territorio, che ti permetteranno di fare un viaggio tra storia e modernità, ti consigliamo di visitare Albariza De la Torre, conosciuta per i suoi vini pluripremiati, sia biologici che convenzionali, Blanca Reyes, cantina a conduzione familiare con una grande storia, dove puoi assaggiare e godere della qualità dei vini di sherry, e infine Fundador, una maestosa cantina, tra le più grandi al mondo, le cui origini risalgono al 1730. La cantina Fundador si trova nel centro storico della città, vicino alla Catedral de Jerez, alla Puerta del Arroyo, al Alcázar de Jerez e a Cabildo Viejo.
Jerez offre anche la possibilità di soggiornare in strutture in cui la cultura del vino è parte integrante dell’esperienza di viaggio, come la Casa rural Santa Petronila, immersa in un mare di vigneti, dove puoi godere di albe e tramonti inimmaginabili, la Casa rural Viña de Alcántara, costruita più di 100 anni fa e nascosta tra un bel boschetto di palme, cipressi, mirti, allori e lentischi, e l’Hotel Bodega Tío Pepe, situato nel centro storico di Jerez, il primo Sherry Hotel dove puoi entrare in contatto la cultura del vino e vivere momenti unici.
Santorini
Questo nostro breve viaggio tra le città del vino in Europa si chiude sull’isola più meridionale dell’arcipelago delle Cicladi, nel mare Egeo, vale a dire Santorini, meta perfetta per vacanze all’insegna del mare, della cultura e dei bei tramonti.
Sull’isola di origine vulcanica si produce un ottimo vino dal sapore dolce e molto corposo, il Vinsanto, da non confondere con l’omonimo vino toscano, prodotto con uve tardive, bianche o rosse, appassite e classificato come OPAP (Denominazione d’origine di qualità superiore).
A questo si aggiungono le tre varietà di vino bianco Assyrtiko, dal retrogusto minerale e dagli aromi delicati di frutta, specialmente di agrumi, l’Aïdani, aromatico, non troppo alcolico e a bassa acidità e l’Athiri, un vino aromatico a bassa acidità. Tra i rossi spiccano il Mandilaria, dal bel colore rubino, e il Mavrotragano, con penetranti aromi di frutta nera, in particolare more, e liquirizia.
Quelli di Santorini sono considerati tra i migliori vini di tutta la Grecia e ciò si deve a diversi fattori: il clima mediterraneo, la terra vulcanica ricca di minerali, le varietà indigene di uve che vengono coltivate in modo tradizionale e la cura dei viticoltori locali. Non possiamo certo dimenticare che nella terra considerata la culla della civiltà occidentale, il vino occupava una posizione centrale nella cultura, nell’arte e nella religione, ed era associato al dio greco del vino, dell’estasi, dell’ebbrezza e della liberazione dei sensi, Dioniso a cui i greci dedicavano una grande festa ogni anno.
Tra le cantine più interessanti dell’isola, dove puoi scoprire il meraviglioso mondo del vino di Santorini, ti segnaliamo Galavas, con la visita alla cantina che comprende la degustazione dell’intera gamma di vini e la visita alle aree di vinificazione, Winery Hatzidakis Santorini, fondata da Haridimos Hatzidakis che era soprannominato “il mago del vino”, e Santo Wines, che oltre ad essere il miglior posto a Santorini per degustare il vino guardando il tramonto, è anche quello dove puoi acquistare prodotti dell’isola come i capperi, la fava e i pomodori secchi.
E per un’esperienza completa, che ti farà sentire un vero e proprio enoturista, scegli una delle soluzioni di soggiorno offerte da Pleiades Eco House, il complesso turistico composto da quattro case singole e due monolocali, situato molto vicino al centro dell’isola, ma lontano dalle zone turistiche più frequentate e a poca distanza dal Wine Museum, il luogo dove puoi scoprire tutto quello che c’è da sapere sulla produzione del vino in uno dei luoghi più unici al mondo. Qui, inoltre, puoi combinare la visita al museo con la degustazione di vini, scegliendo tra cinque diversi pacchetti.