Numerose ricerche e gli ultimi due anni hanno confermato il nostro bisogno di un maggiore contatto con la natura: la mancanza di spazi verdi all’interno delle città diventa così un duplice danno, non solo all’ambiente ma anche al nostro benessere psicologico. Una nuova pianificazione urbana e maggiori investimenti permetterebbero di sviluppare una nuova connessione con il territorio a beneficio non solo dell’individuo, ma della collettività tutta.

Gli ultimi anni hanno esacerbato un bisogno generalizzato di contatto con il verde necessario per il nostro benessere fisico e mentale, ma che i ritmi frenetici che aveva preso la nostra vita avevano sopito. Molte persone, così, hanno deciso di lasciare la città, che però continuerà a essere un ambiente centrale nella vita dell’umanità, dato che si stima che nel 2050 il 68% della popolazione mondiale vivrà nei centri urbani. Questa condizione, però, sarà effettivamente vivibile solo se aumenteranno gli spazi verdi, essenziali per stemperare le temperature estive raggiunte all’interno delle città, che si alzano anche a causa del calore che si accumula nel cemento, producendo vere e proprie “isole di calore”, con temperature fino a 3-4°C in più rispetto alle zone in cui il terreno può respirare.

Come più spazi verdi ci aiutano a rendere le città meno calde

Per contenere questo problema, infatti, ci vengono in soccorso gli spazi verdi: gli alberi migliorano la qualità dell’aria e producono ombra – tanto che secondo il neurobiologo botanico Stefano Mancuso bisognerebbe piantarne mille miliardi entro il 2030 – mentre l’erba favorisce la traspirazione dei suoli e ne mantiene l’umidità. Innanzitutto bisognerebbe fermare la deforestazione dei grandi “polmoni verdi” del Pianeta, ma anche il contributo delle città può essere molto importante: non solo per difendere l’ambiente, ma anche per garantire il benessere mentale della popolazione. Gli studi psicologici dimostrano infatti che trascorrere regolarmente tempo nella natura contribuisce al buonumore, all’espressione creativa, alle relazioni sociali e alla riduzione dell’ansia e questi benefici sembrano essere direttamente proporzionali all’intensità e alla durata del contatto col verde. Parchi, boschi, aiuole, viali alberati e ogni appezzamento d’erba contribuiscono nel loro piccolo al benessere dell’intera comunità. Studi condotti nel 2021 dimostrano poi che più le persone sono a contatto con la natura, più tendono a essere sensibili ai problemi ecologici e quindi a mettere in atto comportamenti in favore dell’ambiente. Cittadini invogliati dalla presenza di parchi e aree pedonali e ciclabili a scegliere mezzi di micromobilità come monopattini e bici – che attraverso il movimento favoriscono, tra l’altro, il buonumore – starebbero di più all’aria aperta, a patto che siano lasciate più concessioni a veicoli ibridi ed elettrici.

Il valore sociale di città più verdi

Invece, purtroppo, il tempo trascorso nel verde è sempre più ridotto a causa dell’attuale stile di vita e dei ritmi del nostro quotidiano, che lasciano poco spazio al tempo libero, troppo spesso imbottigliato nel traffico e – per più di 4 ore al giorno in media – occupato dallo smartphone. La crescita urbanistica incontrollata ha poi decimato l’accesso delle comunità al verde e il dominio dell’auto ha fatto il resto. Il risultato è che il distacco dei cittadini dalla natura mina la probabilità che questi siano sensibili ai problemi ambientali e agiscano di conseguenza attraverso le azioni quotidiane, la partecipazione alle iniziative di promozione dell’economia circolare e le scelte di consumo. Alcune città, come Parigi e Berlino, stanno investendo in questo senso per aumentare gli spazi pedonali e ciclabili ed estendere le aree verdi, moltiplicando e ampliando i giardini e creando orti urbani, che hanno il beneficio anche di fare da incubatori sociali con un impatto positivo sulla comunità.

La lontananza prolungata dal verde oggi minaccia la salute fisica e mentale di milioni di persone. Il bisogno di contatto con la natura richiede una nuova pianificazione urbana e nuovi investimenti che si inseriscano in una strategia di mitigazione climatica e che tengano conto del benessere dei cittadini. Per farlo, devono garantire a tutti l’accesso ad aree verdi, anche per permettere lo sviluppo di quella connessione con l’ambiente naturale che è una componente essenziale della transizione ecologica stessa, centrale per realizzare una vera giustizia ambientale.

Per rispondere a questa necessità urgente, per il benessere delle persone e per contribuire alla difesa dell’ambiente, le iniziative possono essere molte e varie. Tra queste, i principi che caratterizzano le smart city potrebbero essere un ottimo punto di partenza: il modo per avviare la transizione delle nostre città da grigie, inquinate e decisamente troppo calde a sostenibili, efficienti, innovative.