Il mondo in cui viviamo oggi deve affrontare una serie di sfide, come il cambiamento climatico, l’urbanizzazione e la diminuzione delle risorse, che ci impongono di ripensare il modo in cui progettiamo, gestiamo e viviamo le nostre città. La soluzione innovativa a queste sfide sono le città sostenibili che combinano i progressi tecnologici con il rispetto dell’ambiente per creare spazi urbani più sicuri, sostenibili e inclusivi.

Che cosa si intende per città sostenibile?

Oggi, da una parte all’altra del globo, le città sono alle prese con le molteplici esigenze sociali e i divari digitali, l’invecchiamento della popolazione, la pressione dei cambiamenti climatici e delle pandemie, senza dimenticare le conseguenze economiche e sociali legate alla guerra in Ucraina che, come evidenziato dal World Economic Forum (WEF), aggiungeranno probabilmente ulteriori fattori di stress sotto forma di disoccupazione, inflazione, segregazione e migrazione.

In un simile contesto è fondamentale sviluppare e mettere in atto strategie in grado di bilanciare l’impatto economico, ambientale e sociale delle nostre città per iniziare a costruire la resilienza urbana e far fronte alle sfide presenti e future. Ciò richiede un approccio olistico che tenga conto dei vari aspetti della vita cittadina, dalle infrastrutture ai trasporti, dalla progettazione degli edifici all’efficienza energetica, dalla gestione dei rifiuti all’inclusione sociale.

Le città, secondo il WEF, oltre a valutare la situazione attuale, dovrebbero considerare le priorità future e ciò che aspirano a diventare, trasformarsi in fari della sostenibilità e modelli da seguire, concentrandosi più sulla qualità della vita che sul profitto da inseguire a tutti i costi. La crescente urbanizzazione a cui stiamo assistendo ci impone infatti di pensare alle nostre città in modo nuovo e di vederle come organismi integrati, in grado di connettere persone e risorse in modo efficiente ed equo per creare ambienti più sostenibili, vivibili e resilienti.

La sostenibilità è quindi la chiave per un futuro migliore che deve partire da un presente capace di mettere l’attenzione alle questioni ambientali e la promozione del benessere dei cittadini al centro delle strategie di sviluppo urbano. Se pensiamo che oggi metà dell’umanità, vale a dire 3,5 miliardi di persone, vive in città -responsabili del 60-80% del consumo energetico e del 75% delle emissioni di carbonio- e che entro il 2030, quasi il 60% della popolazione mondiale abiterà in aree urbane, è evidente che città e comunità sostenibili sono essenziali per la prosperità globale.

Ma quali sono le città sostenibili del mondo? La quinta edizione dell’Arcadis Sustainable Cities Index fornisce un’analisi completa e approfondita della sostenibilità urbana e di come questa sia la chiave per sbloccare la prosperità nelle città e migliorare la qualità della vita. Per farlo prende in esame 100 città di 47 Paesi, valutandole sulla base di 51 metriche relative a 26 indicatori tematici, raggruppati sotto i 3 diversi pilastri della sostenibilità: Pianeta (ambiente), Persone (sociale) e Profitto (economia).

Oslo punta su grandi spazi verdi ed energie rinnovabili

Grazie a una serie di iniziative volte a promuovendo la sostenibilità, Oslo è passata dall’ottavo posto nella classifica delle città sostenibili del 2018 al primo nel 2022. Le grandi quantità di verde – la capitale norvegese vanta oltre 1.400 km di strade forestali e 2.100 km di sentieri naturali- unite alle basse emissioni di anidride carbonica, hanno permesso alla città di raggiungere i valori di inquinamento atmosferico fissati dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), compresi tra 10 e 12 µg/m³ dal 2019.
Non è tutto: la città utilizza anche molte energie rinnovabili, come l’energia idroelettrica, che costituisce circa il 60% del suo consumo energetico totale. In più, le emissioni di C02 si sono ridotte in modo significativo dal 2013 e sono sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di emissioni quasi zero entro il 2030.

Stoccolma tra energie rinnovabili, equità economica ed equilibrio lavoro-vita privata

I treni e gli autobus della capitale svedese utilizzano già dal 2017 il 100% di energia rinnovabile, rendendo Stoccolma una delle città più sostenibili al mondo. Il prossimo passo verso un futuro verde sarà ridurre l’impatto del trasporto marittimo e riuscire, entro il 2030, a garantirne il corretto funzionamento senza ricorrere ai combustibili fossili per raggiungere l’obiettivo zero emissioni.
Dal punto di vista economico, ricordiamo che la Svezia fa parte della top ten dei Paesi OCSE più equi, inoltre occupa anche le prime posizioni nella classifica OCED Better Life Index. Stoccolma punta infatti su orari di lavoro flessibili al fine di migliorare la qualità della vita dei cittadini e al contempo aumentare la produttività.

Tokyo scommette sulla micromobilità elettrica e i trasporti sostenibili

Tokyo si piazza al terzo posto ed è l’unica città asiatica nella top 20 dell’Arcadis Sustainable Cities Index. La capitale del Giappone è tra i leader mondiali nel campo dei trasporti sostenibili, come dimostra la Future Tokyo: Tokyo’s Long-Term Strategy, ovvero la strategia a lungo termine di Tokyo, formulata dal Tokyo Metropolitan Government (TMG) con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini attraverso le tecnologie digitali e avanzate e che include anche uno studio sull’uso esteso della mobilità di nuova generazione.
Lo sviluppo di infrastrutture di micromobilità elettrica è in corso nell’area di Toyosu, selezionata per lo Smart City Model Project dal Ministero giapponese del Territorio, delle Infrastrutture, dei Trasporti e del Turismo (MLIT) nel 2019. Inoltre, il TMG sta collaborando con la città di Hachioji per condurre test di prova per la Mobility as a Service (MaaS), come ad esempio per il bike sharing elettrico: l’obiettivo è offrire mezzi di trasporto aggiornati che corrispondano alle caratteristiche, alle problematiche e alle esigenze regionali.

Copenhagen è la smart city che investe in mobilità sostenibile

La capitale danese è uno dei più interessanti esempi di smart city nel mondo nonché una città più efficienti e sostenibili del globo. Ha un piano Carbon Neutral by 2025, dal 2019 ha eliminato più di un terzo di tutti i trasporti alimentati a combustibili fossili, con un conseguente riduzione significativa dei livelli di inquinamento atmosferico, investe in energie rinnovabili e circa un quarto della città è fatto di spazi verdi.
Inoltre, quando si parla di mobilità sostenibile, Copenaghen è un vero e proprio esempio da cui trarre ispirazione: basti pensare che negli ultimi vent’anni il traffico di bici è aumentato del 68%. Inoltre, entro il 2030, punta ad avere su strada solo auto elettriche, ibride e a idrogeno.

A Berlino la sostenibilità passa per i progetti delle start-up

Nella capitale della Germania sono numerose le start-up che che si concentrano sullo sviluppo urbano sostenibile e promuovono la necessità di migliorare la qualità dell’aria per combattere il cambiamento climatico e offrire soluzioni ecologiche.
Tra i progetti più interessanti segnaliamo Green City Trees, realizzato da Green City Solution, un tipo di arredo urbano verde che pulisce l’aria grazie a filtri naturali di muschio e alla tecnologia IoT (Internet of Things), e il purificatore d’aria di Solaga, creato a partire dalle alghe, che ad oggi può essere utilizzato solo negli ambienti interni, ma in futuro sarà possibile installarlo anche sulle facciate esterne degli edifici per migliorare il decoro urbano e la qualità dell’aria.
La città di Berlino ha, inoltre, obiettivi ambiziosi: vuole raggiungere la neutralità climatica entro il 2045, ridurre le emissioni di Co2 di almeno il 70% entro il 2030 e di almeno il 90% entro il 2040, rispetto al 2019.