In Italia le colonnine per la ricarica delle auto elettriche sono in netta crescita. L’incremento riguarda anche i punti autostradali e privati e continua a far ben sperare verso l’obiettivo di una mobilità sostenibile.

Lo rivela l’ultimo rapporto trimestrale di Motus-E, l’associazione che si pone come obiettivo accelerare la transizione verso una mobilità a zero emissioni. L’indagine mostra un quadro in ascesa, nonostante ci sia ancora molto da fare.

In particolare, c’è l’urgenza di mettere a terra i fondi PNRR, alla luce dei recenti problemi relativi soprattutto a quelli destinati alle strade extraurbane veloci. Quindi, l’avvio dei bandi dei concessionari autostradali per installare colonnine nelle aree di servizio e rendere l’intera rete di ricarica sempre più capillare.

Vediamo nel dettaglio i principali dati.

Colonnine di ricarica: +80,3% rispetto al 2022

Secondo Motus-E, al 30 giugno in Italia sono presenti 45.210 punti di ricarica totali, ubicati in 24.942 infrastrutture (stazioni che possono includere uno o più punti) a loro volta collocate in 16.557 location accessibili al pubblico (aree dove possono trovarsi più infrastrutture). Il totale è stato raggiunto grazie agli 8.438 punti installati da gennaio a giugno di quest’anno, pari a un incremento del +80,3% rispetto allo stesso semestre del 2022.

Rispetto a giugno dello scorso anno i punti in più sono 14.500, pari al +47%. Tenendo conto solo del secondo trimestre 2023, invece, sono stati installati 4.037 nuovi punti di ricarica (in media 300 a settimana), 2.835 infrastrutture e 1.295 location.

In fatto di potenza, l’88% è a corrente alternata (AC) e tra questi la maggioranza (77%) è a ricarica accelerata (superiore a 7 kW a 43 kW). Il rimanente 12% dei punti totali è invece alimentato a corrente continua (DC), con varie potenze.

La distribuzione sul territorio nazionale

Il Nord si conferma l’area più attrezzata in fatto di colonnine di ricarica per auto elettriche. Nelle regioni settentrionali si concentra il 56% dei punti. Lombardia (7.657 punti, il 17% del totale nazionale), Piemonte (4.514) e Veneto (4.420) sono le prime tre in Italia, seguite da Lazio (4.531) ed Emilia-Romagna (3.966).

L’Italia centrale conta il 21% dei punti, un dato adesso inferiore rispetto a Sud e isole (23%). Questo grazie anche al forte tasso di crescita di colonnine in Campania: +54% ad aprile, maggio e giugno rispetto ai primi tre mesi del 2023. Napoli & C. fanno nettamente meglio di Lombardia (+15%), Liguria (+11%), Lazio (+8%) e Sicilia (+7%).

L’aumento di infrastrutture nel meridione è un segnale importante per rendere l’intera rete più omogenea. Inoltre, le città capoluogo di provincia dispongono del 33% delle colonnine totali.

Le colonnine in autostrada e nelle case

Motus-E riporta l’aumento del +80% rispetto a giugno 2022 nelle colonnine di ricarica elettrica in autostrada. Un aspetto fondamentale per incentivare la mobilità BEV sui lunghi spostamenti, uno dei principali freni allo sviluppo del settore. Al 30 giugno i punti autostradali sono 657, ben 422 in più rispetto a un anno fa, collocati in 121 aree di servizio su 476 totali. Oltre il 77% ha una potenza superiore a 43 kW e più della metà 858% supera i 150 kW.

In attesa dei bandi autostradali, ancora non partiti nonostante la legge che li regola sia stata approvata nel 2020, intanto le colonnine sono presenti in media in un’area di servizio su quattro e 8,9 punti ogni 100 km (di cui 6,8 a ricarica veloce o ultra veloce).

Superati, infine, i 400.000 punti domestici (garage e condomini), di cui 304.000 grazie ai bonus edilizi. Rispetto a due anni fa sono cresciuti del +700%, rilevando una maggiore sensibilità per le auto elettriche da parte degli italiani.