Nel Regno Unito è in corso un’innovativa sperimentazione che sfrutta l’Intelligenza Artificiale e altre avanzate tecnologie per prevenire e combattere l’inquinamento dei fiumi e dei mari.
Un sofisticato sistema che integra sensori, intelligenza artificiale e telerilevamento è stato messo a punto nel distretto del North Devon, nel Sud-Ovest dell’Inghilterra, con il fine di rilevare gli inquinanti e i contaminanti nei corsi d’acqua.
Il progetto rappresenta un interessante aiuto a supporto della sostenibilità e della protezione del pianeta, e mira ad utilizzare scienza e tecnologia per migliorare l’ambiente e il legame tra uomo e natura.
Un progetto contro l’inquinamento di fiumi e mari nel Regno Unito
A ideare e portare avanti il progetto sono CGI, società inglese di consulenza IT, e l’agenzia Ordnance Survey, specializzata in mapping e rilevazione di dati geospaziali. Obiettivo dell’iniziativa è mettere a punto un nuovo strumento per la prevenzione e il contrasto dell’inquinamento idrico, che possa salvaguardare, in particolare, la Riserva della NorthDevon Biosphere.
La Riserva, che rientra tra i siti Unesco, si sviluppa attorno al grande sistema di dune sabbiose di Braunton Burrows. Si estende per oltre 5.200 mq ed è attraversata da fiumi, ruscelli, foreste e siti faunistici. Ricca anche di spiagge e zone costiere, accoglie al suo interno un prezioso patrimonio culturale e naturale, che può essere facilmente messo a repentaglio da livelli elevati di inquinamento acquatico.
Le due aziende britanniche stanno operando proprio per tutelare l’area, anche se, dopo le iniziali fasi di sperimentazione, vi è l’intenzione di estendere il progetto anche ad altri fiumi e di altre zone idriche del Paese.
Come funziona il progetto inglese per la lotta all’inquinamento idrico
Nel dettaglio, il progetto prevede la messa a punto di un modello altamente tecnologico capace di rilevare i livelli di inquinamento delle acque e di prevenirne e combatterne il peggioramento.
Il modello sfrutta una combinazione tra intelligenza artificiale e un sistema di sensori. Questi ultimi, installati in diversi punti dei corsi d’acqua che attraversano la Riserva della Biosfera di North Devon, hanno il compito di misurare la “salute dell’acqua”, e fornire dati, ad esempio, sui livelli di acidità, di inquinanti e di ammoniaca presenti.
Tramite l’intelligenza artificiale, i dati rilevati sono poi integrati con immagini satellitari per fornire un quadro completo della situazione delle acque, comprendere e misurare il livello di inquinamento e facilitare lo sviluppo di soluzioni in tempo reale.
Le fasi del progetto
Il progetto è stato avviato da qualche mese e la prima fase della sperimentazione ha mostrato alcuni successi, come dichiarato anche da Mattie Yeta, CSO dell’azienda informatica CGI, secondo cui lo strumento messo a punto si è rivelato “in grado di prevedere eventi di inquinamento con una precisione fino al 91,5%”.
Si può dunque proseguire verso la fase 2, basata sulla volontà di affrontare in modo innovativo la gestione delle questioni ambientali e mirata ad estendere il modello digitale di protezione delle acque anche ad altre zone idrografiche.
Il contesto di sviluppo del progetto
L’iniziativa fa parte del programma SEEDS (Sustainability Exploration Environmental Data Science) che CGI ha lanciato lo scorso anno insieme alle Nazione Unite.
Il piano punta a contribuire al raggiungimento degli obiettivi ONU per il cambiamento climatico e la tutela della biodiversità. Contando anche sulla collaborazione con il mondo accademico britannico, il programma intende portare avanti una ricerca finalizzata allo sviluppo di soluzioni trasformative e di nuove tecnologie che possano sostenere il contrasto alla crisi climatica e mitigarne anche gli effetti sull’acqua.
Si affianca dunque ad altri interventi mirati alla riduzione dei prodotti chimici e dei rifiuti nell’ambiente, alla limitazione delle emissioni di carbonio, alla produzione di energia pulita, al potenziamento della mobilità elettrica e allo sviluppo di soluzioni per facilitare la ricarica delle auto elettriche.
Impatti attesi
I ricercatori e gli specialisti di nuove tecnologie impegnati nel progetto mirano a far sì che l’integrazione dei dati provenienti dall’Agenzia per l’ambiente del Regno Unito con quelli rilevati dal nuovo strumento di CGI e di Ordnance Survey, e con altri dati satellitari OpenSource, possa aiutare a mappare gli “incidenti di inquinamento”, a rilevare dove e quando si sono verificati, e anche a prevedere dove accadranno in futuro.
La soluzione dovrebbe quindi fornire uno strumento che aiuti sia a intervenire, che a prevenire l’innalzamento dei livelli di inquinamento. I benefici conseguenti potranno ricadere non solo su agricoltori e aziende idriche che operano nella Riserva della Biosfera inglese, ma anche su governi e cittadini.
Proteggere in maniera fattiva fiumi e mari da inquinanti e contaminazioni significa infatti dare un grande contributo alla sostenibilità ambientale. Inoltre, come ricordato anche durante la recente Giornata Mondiale dell’Acqua, tutelare le risorse idriche significa proteggere uno tra gli elementi più preziosi per la vita dell’uomo e del pianeta.