Dal 2 al 4 novembre 2023 a Reykjavík si svolge Iceland Airwaves: un festival musicale che coinvolge diversi luoghi della capitale. Se stai cercando uno spunto su cosa fare in Islanda, perché non prendere in considerazione anche questa opportunità?
L’Iceland Airwaves Festival è l’evento musicale più settentrionale del mondo: per 3 giorni e altrettanti notti, il vivace centro di Reykjavík si anima con concerti non-stop nei luoghi più disparati: discoteche e piccoli negozi, ma anche musei e chiese. L’idea di fondo è quella di offrire un palcoscenico d’eccezione ad artisti emergenti e di spicco, creando contaminazioni e occasioni di scambio.
Con meno di 400.000 abitanti, ovvero con popolazione complessiva pari a quella di città come Bologna e Firenze, l’Islanda ha da anni puntato sulla musica per richiamare visitatori, da sempre attratti dalle eccezionali bellezze naturalistiche che hanno reso l’isola un paradiso del turismo sostenibile e open-air.
Edizione 2023 Airwaves Festival
Tra le tante cose da fare in Islanda, partecipare all’Iceland Airwaves Festival è una di quelle da non mancare per chi è alla ricerca di eventi musicali innovativi. Sono circa 100 gli artisti, tra star islandesi e internazionali e artisti emergenti, che proporranno musica indipendente, rock e pop su palcoscenici insoliti, come ad esempio il Gamla bíó (uno storico edificio nel cuore della capitale), il Museo d’Arte di Reykjavík, la Fríkirkjan í Reykjavík (chiesa luterana), oltre a pub e negozi di vario genere.
Calendario dei concerti
Qui di seguito il programma dei concerti, secondo il calendario ufficiale dell’edizione 2023:
- Giovedì 2 novembre: Ash Olsen; Cyber; Helín Hall; Fókus; Gallus; Gugusar; Hatari; Jelena Ciric; Jonathan Hultén; Kári; Karítas; Kvikindi; Lón; Love’n’joy; Monikaze; Myrkvi; Sunna Margrét; Superserious; Una Torfa; Whispering Sons; Yard Act.
- Venerdì 3 novembre: Ásdís; Axel Flóvent; Balming Tiger; Blondshell; Bombay Bicycle Club; Caleb Kunle; Cassia; Daniil; Donkey Kid; Faux Real; Fetish; Fran Vasilic; Ghostly Kisses; Gkr; Gróa; Hekla; Jj Paulo; Kneecap; Kristín Sesselja; Lime Garden; Markéta Irglova; Nanna; Neonme; Sigrún Stella; Skaar; Slowshift; Superjava; The Haunted Youth; Warmland.
- Sabato 4 novembre: Andy Shauf; Anjimile; Anna Gréta; Arny Margret; Celebs; Clubdub; Daði Freyr; Donkey Kid; Dustin O’halloran; Ex.Girls; Eydís Evensen; Gaidaa; Greyskies; Jfdr; Kónguló; Kusk & Óviti; Madmadmad; Mick Strauss; Mugison; Nanna; Önnu Jónu Son; Sandrayati; Soffía; Sprints; Squid; Superjava; Tilbury; Trentemøller.
Per quanto riguarda i biglietti per i concerti, quello valido per una serata, costa 11.900 ISK a persona (poco più di 80 euro), mentre l’abbonamento valido per le 3 serate costa 22.900 ISK (poco meno di 154 euro). Pagando una cifra extra di 12.000 ISK (circa 82 euro) si ha diritto all’accesso prioritario, allo sconto del 20% per bar e ristoranti e alla possibilità di incontrare gli artisti preferiti.
Cosa fare in Islanda durante l’Iceland Airwaves Festival
Il festival Airwaves è un ottimo pretesto per mettere in agenda un viaggio nella remota Islanda, un’isola dal fascino crescente anche per i novelli sposi che sempre più spesso la scelgono per i viaggi di nozze, e con un appeal intramontabile per gli amanti della natura selvaggia. Ecco qualche spunto su cosa fare in Islanda in base al tempo a disposizione.
Visitare Reykjavík
Se si hanno a disposizione soltanto i giorni di durata del Festival Airwaves, il consiglio è quello di concentrarsi su Reykjavík: una città di respiro europeo, nonostante il naturale isolamento. Il modo migliore per scoprire la capitale islandese è quella di viverla con i ritmi locali che seguono l’andamento delle stagioni, giornate lunghe d’estate e notti quasi perenni in inverno. Tra le attrazioni, eccone 3 da non perdere:
- Hallgrimskirkja: la chiesa luterana di Hallgrimur è una struttura a torre alta di 74 metri, dalla cui sommità si gode del meraviglioso panorama sulla città;
- Mercato delle pulci di Reykjavik: durante il weekend il mercato di Kolaportid, vicino al porto, propone prodotti tradizionali, come i maglioni lavorati a mano (lolapeysa), e alcune prelibatezze tipiche da assaggiare, quali i frutti di mare;
- Museo all’aperto Árbær: facilmente raggiungibile in autobus, questo particolare museo consiste nella ricostruzione di un tipico villaggio islandese, con più di 20 casette con i tetti di torba e una fattoria. Le guide turistiche vestono abiti della tradizione islandese e propongono tour tutto l’anno (info: citymuseum@reykjavik.is).
Il Golden Circle lungo la Ring Road (4/5 giorni)
La Ring Road, strada ad anello che segue il profilo dell’isola, dà modo ai visitatori di ammirare gli scenari che caratterizzano l’Islanda, laddove vulcani e ghiacciai, foreste e lagune si alternano creando panorami da sogno per i fotografi e per chi ama l’avventura. Lunga circa 830 miglia, pari a 1.335 km, la Ring Road può essere percorsa interamente oppure seguendo itinerari ridotti, tra i quali uno dei più gettonati è il Golden Circle, il Circolo d’Oro, che inizia e termina in Reykjavík. Il viaggio si articola su 300 km circa e prevede 4 tappe ‘obbligatorie’:
- Parco Nazionale del Þingvellir (Thingvellir): conserva la faglia di Almannagja, provocata dal movimento delle placche tettoniche terrestri, e ‘la roccia della legge’ (Lögberg) dove sorse il primo parlamento islandese;
- Cascata di Gullfoss: la cosiddetta ‘cascata d’oro’, per i riflessi dorati dell’acqua nei giorni di sole, genera due salti (11 metri e 21 metri di altezza) e ha una portata d’acqua variabile che arriva fino a 140 metri cubi al secondo d’estate;
- Laguna Blu: la piscina termale sulla penisola di Reykjanes, a circa 39 km dalla capitale, è una delle attrazioni più famose in Islanda dal momento che offre un’esperienza di benessere in un contesto unico;
- Area geotermale dei Geysir: è una delle zone con maggior attività geotermica d’Islanda. Il geyser di Strokkur genera getti d’acqua e vapore a 90°C ogni 6/10 minuti circa, fino a 30 metri di altezza.
Cosa fare in Islanda: balene e geyser (7/10 giorni)
Se si hanno più giorni a disposizione le opportunità sulle cose da vedere in Islanda si ampliano. Tra le altre, consigliamo di visitare Húsavík, piccola città nell’estremo nord dell’isola, conosciuta come capitale del whale watching, poiché le uscite in barca offrono ottime probabilità di avvistare grandi cetacei come megattere, balenottere comuni e balene pilota.
Da segnare nell’itinerario di viaggio anche il Parco Nazionale Vatnajökull, tanto grande da ricoprire il 9% della superficie del Paese. Qui una delle attrazioni naturali più fotografate è la Spiaggia dei Diamanti il cui nome deriva dai numerosi frammenti di iceberg disseminati sulla sabbia nera di origine vulcanica: uno spettacolo naturale unico.
Come arrivare a Reykjavik
Il modo più rapido per arrivare a Reykjavik è per via aerea. L’Aeroporto Internazionale di Keflaví, a circa 50 km dalla capitale, è collegato con volo diretto alle principali capitali europee, tra le quali anche Milano, e con uno scalo alle altre grandi città italiane.
Il costo dei voli dipende dalla compagnia scelta (sono attive anche diverse low-cost) e dal periodo selezionato: se ci si muove per tempo e si utilizza un’app di servizio voli è possibile trovare le offerte più convenienti e prenotare online al prezzo più basso.