Ecco cosa vedere a Bologna, una città a misura d’uomo, ricca di storia, cultura e delizie culinarie, luogo ideale da esplorare in bicicletta, persino quando piove, grazie ai suoi portici che offrono un sicuro riparo.
Cosa vedere a Bologna, in tre giorni, usando la bicicletta
Giorno 1: Piazza Maggiore, Fontana del Nettuno e le Torri
Se ci si chiede cosa vedere a Bologna il primo giorno, non si può non rispondere che bisogna puntare sul suo incantevole centro storico. Se non si possiede la bicicletta, la si può anche noleggiare, grazie al servizio di bike sharing attivo 24 ore su 24 in vari punti della città.
La prima tappa è, sicuramente, Piazza Maggiore, il cuore di Bologna. Qui, c’è la Basilica di San Petronio, la più grande chiesa gotica in mattoni d’Europa, rimasta incompiuta, come si nota dalla facciata per metà in laterizio e per metà in marmo. In piazza, si trova anche la Fontana del Nettuno, risalente al XVI secolo.
Da qui, si pedala poi verso Piazza Ravegnana, dove vi sono le Due Torri simbolo di Bologna: la Torre degli Asinelli e la Torre Garisenda. Dalla Torre degli Asinelli, percorrendo i suoi 498 gradini, si può ammirare una spettacolare vista panoramica sulla città.
Dopodiché, è d’obbligo una pausa ristoratrice presso il “Roxy bar”, quello citato da Vasco Rossi nella sua celebre canzone, e situato proprio sotto le Torri.
Il tour ciclistico continua verso il Mercato di Mezzo, un luogo affascinante nel quale scoprire le prelibatezze gastronomiche locali. Qui, si può fare un’altra pausa per assaggiare prodotti tipici, come il parmigiano, la mortadella e l’aceto balsamico tradizionale di Modena.
Giorno 2: Archiginnasio, San Petronio, Piazza Santo Stefano e via Piella
Alle spalle della Basilica di San Petronio si torva l’Archiginnasio, sede dell’Università di Bologna, fondata nel 1088. Oggi, questo splendido palazzo, che merita assolutamente una visita, è sede della biblioteca comunale. Da qui, si può pedalare fino alla Chiesa di San Domenico, risalente al XIII secolo, che contiene i resti del Santo e anche tante sculture di artisti celebri come, ad esempio, Nicola Pisano e anche un giovanissimo Michelangelo.
Attraversando in bici il centro, ci si può dirigere verso Piazza Santo Stefano, una delle più belle di Bologna, dalla forma triangolare. Qui, sorgono l’omonima chiesa e tanti palazzi gentilizi, tutti da ammirare.
Da Piazza Santo Stefano, in pochi minuti di bici, si arriva a via Piella, dove c’è la mitica finestrella che affaccia sul Canale delle Moline; la veduta da questo posto incantato sembra rimandare l’immagine di uno scorcio veneziano.
Giorno 3: la casa di Lucio Dalla
Il terzo giorno, il tour può terminare con una visita alla casa di Lucio Dalla, decisamente uno dei luoghi più interessanti da vedere a Bologna.
Il celebre cantautore, scomparso nel 2012, viveva in via D’Azeglio, in un palazzo quattrocentesco dal quale poteva sentire le campane di San Petronio. Via D’Azeglio, è considerata il salotto buono della città, quello dove vi sono i negozi, i caffè e dove avviene “lo struscio” cittadino. In via D’Azeglio, ci si arriva agevolmente da Piazza Maggiore, via Indipendenza o via Ugo Bassi, che sono a poca distanza da lì. Oggi, la casa di Lucio Dalla è un museo aperto al pubblico, dove poter ammirare opere di pittura, scultura, cinema, fotografia e teatro.
Da via D’Azeglio, continua la passeggiata in bici nel cosiddetto “quadrilatero del centro storico”, cuore delle botteghe del mercato. Nella pavimentazione su via Caprarie e via Orefici, si possono ammirare le stelle con i nomi di cantanti e musicisti jazz legati a Bologna. Tra queste, vi è anche quella di Lucio Dalla, collocata, dopo la sua morte, nel mezzo della strada. Una visita indimenticabile per chi ama la musica ed è legato, in maniera particolare, alla memoria di questo grande artista.
Come si vede, la bici è un modo sostenibile e autentico per scoprire una delle città più belle d’Italia e del mondo. È con i servizi di bike sharing è certamente più facile raggiungere tutti i principali punti di interesse senza preoccuparsi di traffico, ztl e parcheggi.