La crisi climatica sta colpendo gravemente gli ambienti naturali e il loro normale andamento meteorologico con conseguenze ecologiche gravi sulla biodiversità, ma i suoi effetti si ripercuotono anche sugli eventi sportivi, occasioni di rilancio e sviluppo per molti Paesi. Serve utilizzare la tecnologia secondo una strategia più sostenibile e vivibile, che permetta da un lato di ridurre l’impatto ambientale dei grandi eventi e dei conseguenti spostamenti e che, dall’altro, permetta di tutelarne lo svolgimento.

L’Onu ha lanciato l’allarme: a Cortina, sede delle Olimpiadi invernali 2026, tra 14 anni non si scierà più. Sempre meno neve, sempre più fradicia: non certo le condizioni migliori per l’attività sciistica, né per attrarre i visitatori con i paesaggi imbiancati. Le conseguenze della crisi climatica sono tangibili: se per diversi mesi l’anno l’aria inquinata sconsiglia lo sport all’aperto e il caldo afoso lo rende proibitivo, negli inverni, sempre più brevi, organizzare gare e attrarre gli appassionati della settimana bianca è sempre più difficile e costoso. Al danno economico si aggiunge il rischio smottamenti, crolli e valanghe, cui contribuiscono gli eventi meteorologici estremi che aumentano a causa del cambiamento climatico.

Anche il mondo dello sport deve ripensarsi in ottica di sostenibilità

Anche il mondo dello sport deve ripensarsi, quindi, andando in direzione opposta a quella dei Mondiali di Calcio in Qatar, marcati dalla costruzione di stadi che appaiono come cattedrali nel deserto e da 60 voli giornalieri che fanno la spola tra le città coinvolte nell’evento e Dubai, più attrezzata ad accogliere i turisti. L’impatto ambientale è imponente. Un’altro esempio saranno poi i Giochi invernali dell’Asia del 2029, in Arabia Saudita. Qui, dove non si scende mai sotto la media dei 20 gradi di gennaio, il mese più freddo, per aggirare l’ostacolo climatico si punta su impianti al chiuso e neve artificiale, con enormi costi energetici e ambientali.

Sarebbe più sensato applicare la tecnologia in un’ottica di sostenibilità e vivibilità dello sport, e non per fare un inutile show off: anche questo è adattamento climatico. La vulnerabilità che anche le gare subiscono  – dall’erosione delle coste che minaccia gli spot preferiti dai surfisti, alla scarsità d’acqua che mette a rischio golf e cricket, passando per le invasioni di funghi e insetti sui campi di calcio e i danni agli impianti sportivi dovuti alle alluvioni – è un motivo in più per agire con urgenza per arginare i problemi ambientali, rendendo più sostenibili anche gli eventi sportivi, magari con l’aiuto di modalità di fruizione innovative.
L’ha fatto ad esempio Telepass rispondendo alle necessità degli utenti degli impianti sciistici lo scorso inverno, quando la tessera Skipass pay per use ha permesso di pagare solo il tempo effettivo sulle piste. Accedere alle piste senza code, poi, ha consentito di trarre il massimo dal tempo a disposizione, promuovendo così il relax ed evitando inutili stress.
D’altronde, Telepass è consapevole che tra i valori dello sport non c’è solo il rispetto degli altri e delle regole, ma anche dell’ambiente, per cui ha scelto di supportare come sponsor i Mondiali di Cortina 2021 – dove si è puntato su trasporto intermodale e integrato per contribuire anche a ridurre l’impatto dell’evento e le Squadre Nazionali di Sci Alpino a partire dalla stagione di Coppa del Mondo fino ai XXIV Giochi Olimpici Invernali di Pechino nel 2022.

Innovare gli eventi sportivi per renderli più sostenibili e sviluppare il territorio

L’auspicio è di imparare al più presto ad applicare le conoscenze, i dati e le tecnologie a disposizione per agire su più fronti: da un lato per ridurre l’impatto delle attività umane – sport compreso – sull’ambiente, dall’altro per trovare soluzioni utili sul breve periodo.
Un esempio arriva dall’intelligenza artificiale, cruciale anche sul piano della sicurezza, con sistemi di sorveglianza degli impianti sciistici con video in diretta per monitorare carico e scarico dei passeggeri, anticipando ingorghi ed evitando incidenti. Altre innovazioni interessanti sono gli algoritmi in grado di suggerire nuovi percorsi di hiking da seguire in base alle necessità degli utenti (ad esempio il livello di preparazione fisica o la presenza di bambini); ma strumenti analoghi potrebbero rivelarsi utili anche per promuovere un turismo più diversificato, che non sovraccarichi sempre le solite località – che ne subiscono l’impatto ambientale – ma che porti ricchezza anche in luoghi meno battuti.
Davanti alla crisi ambientale e climatica nessuna attività può restare indifferente e nessun business è al sicuro, nemmeno quelli che – rispetto ad agricoltura e industria – possono apparire secondari, ma il cui ruolo è in realtà decisivo per il benessere psicofisico non solo degli atleti, ma di chiunque cerchi relax, così come lo sviluppo delle località delle grandi manifestazioni, importanti occasioni di sviluppo sociale ed economico.