Oggi ti accompagniamo in un giro d’Italia gastronomico: scopri con noi la cucina regionale italiana attraverso le prelibatezze e le specialità tipiche che hanno reso il nostro Paese un’eccellenza nel mondo.
Un viaggio attraverso l’Italia è anche un viaggio culinario, un’esperienza di gusto alla scoperta dei piatti più famosi e apprezzati di ogni regione: l’intento di questa piccola guida è quello di indirizzarti nei tuoi viaggi verso i piatti che devi assolutamente assaggiare, quelli che da soli rappresentano il simbolo dell’intera regione di cui sono tipici.
I piatti tipici della cucina regionale italiana
Magari stai facendo un viaggio on the road tra i borghi più belli d’Italia o tra le città medievali del nostro Paese anche per apprezzarne le attrazioni gastronomiche. Il nostro viaggio fa tappa in ogni regione per scoprire il suo piatto più celebre: di sicuro li conosci già tutti, ma li hai mai davvero assaggiati nel luogo in cui sono nati, con le materie prime di queste terre?
Abruzzo: gli arrosticini
I piatti di carne hanno un posto d’onore nella tradizione culinaria abruzzese e gli arrosticini ne sono protagonisti assoluti, da gustare in compagnia o anche come street food, perfetti per una serata estiva all’aperto.
Semplici e succulenti, sono spiedini di carne di pecora o agnello tagliata a cubetti, marinata con timo, maggiorana, aglio e olio e infine cotti alla brace.
Basilicata: il pane e l’acquasale
La cucina lucana è legata ai sapori della terra: il grano duro di questa regione diventa pane, in tutte le sue forme. Perfetto per accompagnare i peperoni cruschi (essiccati) e la Lucanica, salsiccia di maiale assaporata e chiamata con lo stesso nome già in epoca romana.
Le fette di pane lucano, tostate fino a diventare croccanti, sono anche alla base dell’acquasale, un piatto tradizionale. In passato, questo piatto veniva preparato immergendo le fette di pane nell’acqua di mare. Oggi è un brodo gustoso arricchito con uova strapazzate, che si addensano grazie al calore.
Calabria: non solo ‘nduja
I sapori decisi e intensi della Calabria trovano la loro rappresentazione più nota nella ‘nduja, il salume spalmabile a base di carne di maiale e peperoncino piccante. I piatti tipici di questa regione sono legati alla tradizione contadina, come i piddi e i mulingiani chini, cioè i peperoni e le melanzane ripieni, in genere con carne macinata, pane raffermo, uova, pecorino, provola e aromi.
Campania: la pizza Margherita
La Campania è la patria della pizza, e la pizza Margherita è il suo orgoglio. Con una base di pasta lievitata, pomodoro, mozzarella di bufala, olio extravergine di oliva e basilico fresco, la pizza Margherita è un simbolo della cucina italiana nel mondo. Il suo equilibrio di sapori e i bordi spessi e saporiti la rendono un piatto senza tempo.
Emilia-Romagna: i tortellini in brodo
L’Emilia-Romagna è una delle regioni italiane più conosciute per la sua eccellente cucina. Tra i suoi piatti più celebri non possiamo non citare i tortellini in brodo. Questi deliziosi tortellini ripieni di carne vengono serviti in un brodo di carne aromatico. La loro forma caratteristica a ombelico li rende un piatto iconico conosciuto in tutto il mondo.
Friuli Venezia Giulia: il frico e la jota
Terra del buon vino e meta del turismo sostenibile, il Friuli Venezia Giulia ha una cucina che unisce terra e mare, simbolo di una terra di confine e quindi di contaminazione, di origine contadina e per questo molto nutriente. Come il frico, ad esempio, tipico della Carnia, un tortino a base di formaggio dalla crosticina irresistibile, o come la jota, rustica e saporita, preparata con fagioli, crauti, patate, carne di maiale e spezie.
Lazio: gli spaghetti alla carbonara
La cucina del Lazio è famosa per i suoi piatti rustici e saporiti, come gli spaghetti alla carbonara, così rappresentativi da meritare una giornata interamente dedicata a loro. Questa pastasciutta è condita con uova, pecorino romano, guanciale e pepe nero: la semplicità degli ingredienti e l’equilibrio dei sapori lo hanno reso un piatto famosissimo, tanto che basta chiamarla “la carbonara”.
Liguria: le trofie al pesto
Il pesto alla genovese è sicuramente il condimento della cucina ligure più conosciuto, preparato con basilico fresco, pinoli, aglio, olio extravergine di oliva e parmigiano reggiano. Accompagna pasta lunga, come le linguine, e pasta corta, come le trofie, dalla forma caratteristica, ma è squisito anche sul pane abbrustolito.
Lombardia: il risotto alla milanese
Il nostro viaggio gastronomico si sposta in Lombardia, dove troviamo un piatto che ha conquistato il cuore degli amanti del riso di tutto il mondo: il risotto alla milanese. Preparato con riso Carnaroli, zafferano, brodo di carne e burro, questo piatto è una vera e propria delizia, dalla consistenza cremosa e dal sapore ricco.
Marche: le olive ascolane
Un’altra eccellenza imprescindibile la troviamo nelle Marche: le olive ascolane, olive ripiene con una farcia di carne macinata, formaggio, uova e spezie, quindi impanate e fritte. Croccanti e saporite, possono essere gustate in qualsiasi momento: durante l’aperitivo, o come antipasto, come contorno di una pietanza, ma sono anche perfette come street food.
Molise: i cavatelli alla molisana
I cavatelli sono tra i piatti più amati del Molise, perché ne rappresentano l’autenticità e la semplicità. I cavatelli sono una pasta fatta in casa, a forma di gomitolo, che viene servita con un sugo di pomodoro arricchito con salsiccia, peperoni e pecorino fresco.
Piemonte: il vitello tonnato
Il Piemonte è noto per la sua cucina raffinata e il suo gusto sofisticato, ben rappresentati da uno dei piatti iconici di questa regione: il vitello tonnato. Antipasto freddo, perfetto durante l’estate, è formato da fettine sottili di girello di vitello lesso servite con una salsa cremosa a base di tonno, capperi e acciughe.
Puglia: le orecchiette alle cime di rapa
La Puglia è famosa per la sua pasta fresca e le orecchiette alle cime di rapa sono una delle sue specialità più rinomate. Le orecchiette sono un emblema della cucina pugliese, un tipo di pasta casereccia di semola preparata rigorosamente a mano, il cui condimento per antonomasia è rappresentato dalle cime di rapa, saltate in olio, sale e filetti di acciuga. È un piatto semplice ma gustosissimo che rappresenta appieno l’autenticità della cucina pugliese.
Sardegna: il porceddu
Uno dei piatti più noti e rinomati della Sardegna è il porceddu, un maialino da latte intero, arrostito a fuoco lento su una griglia, con una marinatura di erbe aromatiche come il mirto e il rosmarino. La carne diventa così succulenta e aromatica, con una crosta dorata e croccante.
Sicilia: gli arancini (o le arancine)
Uno dei piatti più iconici della Sicilia è rappresentato dagli arancini (come si chiamano nell’area catanese) o arancine (a Palermo e nelle zone della Sicilia occidentale). I primi hanno una forma più appuntita, le seconde sono più tondeggianti. In entrambi i casi sono delle palle di riso solitamente farcite con ragù di carne, mozzarella e piselli, poi impanate e fritte. Un vero must da assaggiare appena metti piede su quest’isola.
Toscana: la bistecca alla fiorentina
La cucina toscana è semplice e genuina, cosa che si rispecchia nella bistecca alla fiorentina: un succulento taglio di carne di manzo cotto alla griglia e servito al sangue. Questa sostanziosa bistecca deve essere di alta qualità e di provenienza locale per garantire una migliore esperienza per le tue papille gustative.
Trentino Alto Adige: i canederli allo speck
Come il Friuli, anche la cucina del Trentino Alto Adige è piena di contaminazioni: i canederli, tipici dell’area alpina, ne sono uno squisito esempio. Realizzati con pane raffermo, latte, uova, speck e formaggio, i canederli sono gnocchi saporiti che vengono serviti in un brodo di carne caldo. Sono un piatto sostanzioso, ideale per affrontare le rigide temperature invernali di queste terre.
Umbria: gli strangozzi al tartufo
Uno dei piatti più amati in Umbria è un primo, gli strangozzi al tartufo. Entrambi questi ingredienti rappresentano due delle eccellenze umbre: gli strangozzi sono spesse fettuccine tipiche della zona di Spoleto, mentre il tartufo nero di Norcia è uno dei tesori più pregiati di questa regione.
Valle d’Aosta: la fonduta
La Valle d’Aosta è terra di ottimi ristoranti di montagna. La cucina valdostana è fatta di zuppe, polente e dolci burrosi, di piatti nutrienti e saporiti che tengono alte le energie durante il freddo invernale. Tra questi uno dei più noti è la fonduta di formaggi locali, come la fontina. Servita con pane croccante diventa un comfort food irresistibile.
Veneto: i bigoli
Anche cucina del Veneto è conosciuta per le sue prelibatezze. Tra questi ci sono i bigoli, tipici spaghettoni freschi a sezione tonda e dalla consistenza rugosa che permette di trattenere bene molti tipi di condimenti, come il ragù cipolle o di anatra o con la tradizionale salsa di acciughe, tipica durante i periodi di magro, come la vigilia di Natale e il Venerdì Santo.
Il giro gastronomico d’Italia si conclude qui, ma questo elenco non rende giustizia al patrimonio della nostra cucina: l’arte culinaria regionale è davvero ricca, basti pensare che solo i presidi Slow Food in Italia sono 368: in tutto il mondo sono ad oggi 647.