È stata approvata dal Parlamento Europeo la Cycling Strategy: un piano programmatico che ha come obiettivo la promozione della ciclabilità. Nel testo si sollecitano i Paesi membri UE a investire sulla mobilità in bicicletta con specifiche politiche di sostegno al settore. Vediamo quali sono e come funziona il piano bici dell’Unione Europea.

Il progetto strategico per il sostegno alla mobilità ciclabile elettrica e tradizionale prevede come passaggio chiave che i paesi dell’Unione taglino i costi per i cittadini che si muovono in bici. I primi tagli dovrebbero riguardare le aliquote IVA sulla vendita, sul noleggio e sulla riparazione delle biciclette.

Ad oggi tale misura è stata recepita soltanto dal Portogallo che, a gennaio 2023, ha tagliato nettamente l’aliquota portandola dal 23% al 6%.

Come è nata la Cycling Strategy?

A lanciare l’idea di una serie di iniziative coordinate a livello europeo è stata Karima Delli, eurodeputata francese presidente della commissione Trasporti e turismo del Parlamento europeo.

Recentemente il piano Cycling Strategy è stato presentato in una conferenza stampa ufficiale. Nell’occasione Karima Delli ha rimarcato la filosofia di fondo del progetto: trasformare la bicicletta in un mezzo di trasporto quotidiano, accessibile a tutti, esattamente come l’automobile o la metropolitana.

In sintesi, l’obiettivo è quello di investire sulla bici come su un mezzo di spostamento efficace e non soltanto come su uno strumento sportivo da usare nel tempo libero.

Qual è l’obiettivo della Cycling Strategy?

Dopo l’approvazione della Cycling Strategy da parte del Parlamento Europeo, la Commissione Europea dovrà programmare le misure necessarie per attuare il piano.

L’obiettivo finale è quello di raddoppiare entro il 2030 il numero di chilometri percorsi in bici dai cittadini europei. Stando ai dati del Parlamento Europeo, il bersaglio potrebbe essere centrato grazie alla normativa europea, ma anche grazie alla incrementale diffusione delle biciclette elettriche private e del bike sharing nella mobilità urbana.

Secondo Eurostat, nel 2022 in area UE sono stati prodotti 13,5 milioni di pezzi (+11% rispetto al 2021) nel settore bike industry, tanto che attualmente la filiera della ciclabilità occupa nell’Eurozona oltre un milione di lavoratori.

Come si attua il piano bici UE?

Queste le principali proposte per trasformare la Cycling Strategy in un piano operativo:

  • Costruire piste ciclabili parallele ai binari ferroviari della Rete transeuropea dei trasporti;
  • Fare in modo che le biciclette siano integrabili con gli altri mezzi di trasporto;
  • Promuovere nuovi investimenti in ogni Stato membro per migliorare le infrastrutture;
  • Sostenere la produzione di biciclette Made in Europe per colmare il divario competitivo rispetto ad altri paesi.

Il 2024 sarà l’anno europeo della bicicletta?

La bicicletta, a trazione muscolare o elettrica, è sempre più un focus primario nella transizione verso la mobilità sostenibile nei 27 stati membri.

Un mezzo di trasporto a tutti gli effetti che potrebbe vedere riconosciuto ufficialmente il suo status nel 2024, dal momento che il Parlamento Europeo ha chiesto che sia proclamato anno europeo del ciclismo e della bicicletta.