La Commissione europea ha adottato la Dichiarazione europea sulla mobilità ciclistica, riconoscendo alla bicicletta un valore importante come strumento per ridurre l’impatto ambientale e raggiungere gli obiettivi del Green Deal.

L’UE punta sulla mobilità ciclistica

In uno sforzo mirato a promuovere la mobilità sostenibile, la Commissione europea ha adottato, il 4 ottobre scorso, la proposta di Dichiarazione europea sulla mobilità ciclistica, nella quale si delineano i principi chiave per promuovere l’uso della bici in tutta l’Unione.

Questa proposta mette in evidenza l’importanza della bici come forma di trasporto tra le più sostenibili, accessibili e inclusive, in grado di promuovere la salute e il benessere delle persone, nonché di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità europei: la riduzione del gas serra del 55% entro il 2030 e la neutralità climatica entro il 2050. Vediamo più nel dettaglio cosa prevede questa Dichiarazione.

Gli obiettivi della Dichiarazione europea sulla mobilità ciclistica 

Come si legge nel preambolo della Dichiarazione europea sulla mobilità ciclistica, l’obiettivo principale è quello di «liberare il pieno potenziale della bici nell’UE» e la sua funzione è quella di «servire come bussola strategica per le politiche e le iniziative esistenti e future relative alla bicicletta».
La Dichiarazione non ha valore vincolante e potrà essere soggetta a miglioramenti da parte del Parlamento e del Consiglio europeo, ma rappresenta comunque un significativo passo avanti per l’Unione Europea nel promuovere un approccio integrato alla mobilità sostenibile e alla promozione della bicicletta come mezzo di trasporto principale, contribuendo così a creare un futuro più verde, sicuro e accessibile per tutti i cittadini europei.

Sicurezza: il prerequisito essenziale

Come ha dichiarato la Commissaria europea per i Trasporti, Adina Vălean, la sicurezza è un prerequisito imprescindibile per incoraggiare l’uso della bicicletta, poiché sono proprio i ciclisti a essere tra le categorie di utenti della strada più vulnerabili. Si stima, infatti, che rappresentino il 9% delle vittime di incidenti stradali in tutta l’Unione europea.
Anche i ciclisti italiani che optano per l’alternativa della bici elettrica rientrano nella percentuale: secondo i dati Aci-Istat del 2022, gli incidenti che li coinvolgono sono aumentati del 53,8%.

Al centro della Dichiarazione c’è quindi l’impegno di rendere il progetto Vision zero (un progetto di sicurezza stradale che ha l’ambizione di eliminare le morti su strada entro il 2050) una realtà anche per la mobilità dolce, partendo dall’obiettivo intermedio di ridurre gli incidenti mortali e di quelli con feriti gravi del 50% entro il 2030.

Per far sì che le persone possano viaggiare su due ruote con una sicurezza maggiore, secondo la proposta, è importante intervenire, non solo dal punto di vista infrastrutturale e legislativo, ma anche da quello educativo. La Dichiarazione, infatti, spinge sul rafforzamento della formazione dei ciclisti (a partire dai più giovani) e di chi si affaccia alla guida di altri mezzi.

Più lavoro verde

L’industria ciclistica è un settore economico importante, nonché fattore chiave anche per il turismo sostenibile. Partendo da questo fatto, la Dichiarazione pone tra i suoi obiettivi quello di contribuire a stimolare ancora di più la crescita di lavoro di alta qualità, al fine di aumentare in modo significativo i posti di lavoro, sostenere le PMI e potenziare le competenze e la formazione professionale.

Attualmente, sono impiegati nel settore più di un milione di persone e nel 2022 sono state prodotte nell’UE 14,7 milioni di biciclette. La Dichiarazione mira ad aumentare la produzione di bici di ogni tipo – classiche, e-bike, a pedalata assistita e per persone disabili – e dei suoi componenti.

L’attenzione è focalizzata anche sulle industrie dei servizi ciclistici, come il bike sharing, che ha preso piede in tutta l’UE, insieme ad altri servizi di micromobilità, come il monopattino sharing.

Più infrastrutture e più investimenti

Sia per garantire la sicurezza stradale, sia per invogliare le persone a viaggiare su due ruote, è necessario aumentare in modo significativo le infrastrutture ciclabili sicure in tutta Europa.

L’UE, con questa Dichiarazione, si impegna a lavorare per creare una rete ciclabile che possa anche:

  • Migliorare i collegamenti tra le aree suburbane, rurali e i centri urbani;
  • Garantire la disponibilità di parcheggi sicuri in ogni luogo, anche all’interno degli edifici;
  • Sostenere la diffusione di punti di ricarica per le bici elettrice.

Per tutto questo, l’UE è intenzionata a mettere a disposizione degli Stati membri i propri strumenti di finanziamento, tra i quali il Fondo sociale per il clima, il Fondo europee di sviluppo regionale, il Fondo di coesione, il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, lo Strumento di sostegno tecnico e il Dispositivo per la ripresa e la resilienza.