La Direttiva RED III per le energie rinnovabili, pubblicata il 31 ottobre 2023 in Gazzetta Ufficiale Ue, revisiona le norme europee esistenti per la promozione dell’energia pulita e per la transizione verso un futuro più verde.

Scopriamo cosa prevede la nuova Direttiva per le rinnovabili adottata in Europa, quali settori economici coinvolge, i nuovi obiettivi e i vantaggi che potrà portare a consumatori e Stati Europei.

Cos’è la Direttiva RED III e come nasce

La Renewable Energy Directive 2023/2413 della Commissione Europea – nota anche come Direttiva RED III – segna un passo rilevante nel percorso che l’Europa sta compiendo verso un futuro sostenibile e un mondo più green. Il documento costituisce, infatti, un tassello basilare per raggiungere gli obiettivi fissati dai diversi Piani dell’UE per la decarbonizzazione e la transizione ecologica, tra i quali il pacchetto “Fit for 55”, il piano REPowerEU, nonché il Green Deal europeo e le sue iniziative per raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050.

La Direttiva nasce per revisionare la normativa esistente in materia di energie rinnovabili (stabilita dalla precedente Direttiva 2018/2001, la RED II). Necessità determinata, non solo da finalità di ordine ambientale, ma anche dalle ripercussioni del conflitto russo-ucraino e della pandemia da Covid-19. Eventi che hanno comportato un incremento dei prezzi dell’energia da combustibili fossili nell’intera Unione ed evidenziato l’opportunità di potenziare l’uso delle rinnovabili ed anche di costituire un sistema energetico comune e indipendente dai paesi terzi.

Gli obiettivi della Direttiva RED III: verso il 45% di rinnovabili

In sintesi, la Direttiva RED III è tesa a potenziare l’uso delle energie provenienti da fonti rinnovabili – come l’energia solare, eolica, idroelettrica, geotermica, da biomasse e marina – in tutta Europa.

Entrando più nel dettaglio, la norma mira a raggiungere diversi obiettivi:

  • Concretizzare un sensibile aumento dell’uso di energia da fonti rinnovabili entro il 2030;
  • Aumentare la quota di energia rinnovabile nel mix energetico complessivo dell’UE;
  • Promuovere una migliore integrazione del sistema energetico;
  • Contribuire agli obiettivi climatici e ambientali, contrastando gli effetti della crisi climatica e il riscaldamento globale, anche sfruttando le tecnologie innovative.

Per perseguirli, rivede alcuni degli obiettivi fissati in precedenza dalla RED II. Questa aveva fissato al 32% la quota di energie rinnovabili da impiegare a livello europeo entro il 2030. Con la Direttiva 2023, invece, l’asticella si sposta ancora più in alto.

Con la nuova norma, infatti, si va verso quota 45%. Secondo la Direttiva RED III, l’impiego delle rinnovabili in Europa dovrà raggiungere almeno il 42,5% entro il 2030, con un possibile aumento aggiuntivo del 2,5%. Arrivando, di fatto, quasi al raddoppio dell’attuale quota di energia rinnovabile presente in UE.

Settori strategici per gli obiettivi della nuova Direttiva europea

Per conseguire l’incremento auspicato, la Direttiva RED III sostiene la diffusione delle energie rinnovabili nei settori economici strategici per la sostenibilità, prevedendo misure e obiettivi per ciascuno di essi. Introduce, infatti, nuovi parametri e target per i settori dei trasporti, dell’industria e dell’edilizia, coinvolgendo anche i sistemi di riscaldamento e raffreddamento. Richiama, inoltre, il settore della bioenergetica e delle biomasse, estendendo anche ad esso i criteri per il graduale contenimento delle emissioni di gas serra.

Al contempo, si rivolge al settore pubblico e alle aziende private. Le amministrazioni pubbliche sono chiamate, in particolare, a potenziare il loro ruolo di guida verso il miglioramento delle pratiche per l’efficienza energetica. Invece, per il comparto privato prevede un nuovo sistema di gestione dell’energia, che includa anche “audit energetici” da calibrare in base alle dimensioni dell’impresa.

I vantaggi per i consumatori

La Direttiva appena adottata potrà portare notevoli vantaggi a cittadini e consumatori. L’obiettivo è infatti quello di generare un risparmio energetico e, dunque, una conseguente riduzione delle bollette. Si punta a una maggior tutela per i soggetti a rischio di povertà energetica, come persone che vivono in alloggi sociali e fasce di popolazione bisognose. In proposito, la Direttiva stabilisce che ciascun paese dell’Ue dovrà raggiungere una quota di risparmio energetico, autonomamente definita, per i cittadini vulnerabili e/o colpiti da povertà energetica, in base agli specifici obblighi di riduzione dei consumi fissati a livello nazionale.

Inoltre, l’Europa con la Direttiva RED III auspica la messa in atto, da parte di Governi e Paesi Membri, di azioni di sensibilizzazione e informazione sui temi dell’efficienza energetica, prevedendo anche la creazione di sportelli unici per l’assistenza tecnica, finanziaria e legale ai rapporti tra clienti e fornitori di energia.

Altro intervento, che tornerà utile anche ad aziende e privati, prevede misure per snellire le procedure amministrative di autorizzazione all’installazione di impianti per la produzione di energia pulita.

Entrata in vigore e cosa devono fare gli Stati UE

La Direttiva RED III entrerà in vigore il 20° giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, che cadrà il 20 novembre 2023. Tutti gli Stati Membri dell’UE dovranno impegnarsi per raggiungere i nuovi obiettivi fissati nei settori strategici coinvolti dalla nuova norma. Per adeguarsi a quanto previsto, gli Stati Membri hanno 18 mesi di tempo, dovendo dunque conformarsi alla Direttiva entro la data del 21 maggio 2025.

Come possono contribuire i cittadini agli obiettivi della Direttiva RED III

Nella corsa verso un futuro green, anche il ruolo del singolo cittadino avrà un impatto determinante per raggiungere i target fissati a livello europeo. Tra i molti comportamenti virtuosi che è possibile mettere in campo vi è, ad esempio, il maggiore utilizzo dei trasporti pubblici e delle auto elettriche, per poter contribuire alla riduzione delle emissioni inquinanti.

Per favorire tali comportamenti molte aziende, soprattutto quelle attive nel campo della mobilità, propongono soluzioni sostenibili e pacchetti di servizi per privati, pensati anche per rendere più pratico e conveniente l’uso dei veicoli elettrici e dei mezzi pubblici.

Tra questi servizi possono rientrare funzioni per la ricerca delle colonnine di ricarica delle auto, per il noleggio di veicoli ecologici, come monopattini elettrici o bici in condivisione, per la prenotazione di taxi o biglietti per i treni, e molti altri.