Un ecoquartiere di Parigi è sorto in un’ex area industriale abbandonata. Al posto di strutture in degrado e terreni incolti è nata così una piccola “isola” a zero emissioni, progettata secondo i criteri della mobilità e dell’edilizia sostenibili. Ci sono gli hotel per gli insetti, ma non c’è spazio per le auto. 

Il complesso, inaugurato agli inizi di aprile 2023 dalla sindaca Anne Hidalgo, si chiama Îlot Fertile, che vuol dire “isolotto fertile”, ma “îlot” sta anche per isolato urbano. Un nome che sottolinea appunto il recupero di un’area ormai non più fertile, in quanto lasciata morire dall’industria e ora riqualificata in chiave green.

Dove si trova? Nel popoloso 19° arrondissement, distretto a nord-est della capitale francese in cui vivono circa 190.000 persone, non lontano da Porte d’Aubervilliers. Îlot Fertile è piccolo, solo 1,3 ettari, ma ben collegato: è vicino alla stazione ferroviaria Rosa Parks ed è servito da RER E, metro 7 e tram T3B.

Ecoquartiere di Parigi: i numeri del progetto

Il progetto Îlot Fertile è nato nel 2016, grazie alla vittoria, da parte di Linkcity Île-de-France, del concorso Réinventer Paris. Composto da quattro edifici, la sua caratteristica è l’assenza di spazi per le auto. Quindi non ci sono parcheggi tradizionali, ma solo percorsi di mobilità alternativa per connettere le abitazioni alle stazioni del trasporto locale, secondo la logica della città dei 15 minuti.

Un po’ di numeri. Ci sono 126 unità abitative (di cui 16 di edilizia popolare), 164 alloggi per studenti e 150 per giovani lavoratori. Inoltre, a servizio di turisti e viaggiatori, un hotel da 129 camere e un’ostello della gioventù a carattere sportivo da 228 posti, con strutture per fitness, arrampicata e altre attività e un bar ristorante aperto a tutti. Infine, negozi, uffici, uno spazio coworking, un incubatore di startup e una piattaforma logistica.

Efficienza energetica e spazi verdi

Gli edifici di Îlot Fertile sono progettati per il minor consumo energetico possibile. I pannelli solari raggiungono la superficie complessiva di 1000 metri quadrati e sono raffreddati in modo naturale grazie alle piante sottostanti. Si recupera anche il calore dell’acqua di scarico di docce, lavatrici e lavastoviglie, per fare in modo che tali palazzi producano autonomamente l’energia di cui hanno bisogno.

Per la realizzazione delle facciate e dei rivestimenti sono stati impiegati 10.000 metri quadrati di pietra locale tagliata e calcestruzzo a basso contenuto di carbonio. I materiali sono in gran parte di riuso, compresi gli scarti dei cantieri.

3800 sono invece i metri quadrati di aree verdi, con 90 alberi, tra cui frutteti (30 piante) e orti condivisi (250 metri quadrati). Particolari elementi come hotel per insetti, rifugi per pipistrelli, pietre secche per lucertole e cassette per uccelli agevolano la fauna selvatica. Insomma, questo complesso parigino è mosso da una forte ambizione di sostenibilità.

Îlot Fertile: anche l’ultimo miglio è green

A ulteriore incremento della mobilità alternativa dell’ecoquartiere di Parigi, c’è la presenza della piattaforma logistica SEGRO Centre Paris 19, ampia di oltre 1000 metri quadri. Aperta a novembre 2021, cura la consegna dei pacchi ai recapiti attraverso l’uso esclusivo di biciclette elettriche.

Grazie a tale attività, gestita dall’azienda britannica SEGRO, abitanti e lavoratori potranno ricevere consegne a zero impatto. Al suo interno opera anche Urb-It, startup svedese specializzata nella consegna di ultimo miglio, per una logistica urbana integrata e a servizio dei cittadini.

Insomma, nonostante lo stop ai monopattini in sharing da settembre, in base al risultato del referendum voluto dalla stessa sindaca Hidalgo, a Parigi la mobilità sostenibile sembra tuttavia trovare molte altre possibilità, grazie a importanti interventi di recupero urbano.