La sigla NZEB sta per Nearly Zero Energy Building, ovvero edifici ad elevata efficienza energetica. Vediamo nel dettaglio cosa sono e quanto sono diffusi in Italia.

Anche grazie alle spinte dell’Ue sono stati fatti diversi passi importanti in termini di sostenibilità energetica, anche nel campo dell’edilizia. Una delle novità più interessanti da questo punto di vista è rappresentata dagli edifici NZEB, acronimo di Nearly Zero Energy Building. Vediamo innanzitutto cosa sono e quali caratteristiche possiedono.

Edifici NZEB: cosa sono e caratteristiche

Dieci anni fa, un pacchetto di direttive europee EPBD (Energy Performance Building Directions) rivolgeva agli Stati membri l’invito alla costruzione degli edifici NZEB (o alla riqualificazione di vecchi edifici in tale ottica). In seguito, i Governi nazionali hanno dovuto recepire queste direttive creando normative nazionali ad hoc per incentivare la costruzione di edifici ad alta efficienza energetica. Infatti, gli edifici continuano a rappresentare una fonte di grande consumo energetico e di rilevanti emissioni, per cui il risparmio energetico è diventato un obiettivo primario per uno sviluppo sostenibile del settore edilizio.

Come accennato sopra, il miglioramento della qualità energetica degli edifici può avvenire sia con la costruzione di nuovi edifici ad alta efficienza energetica, sia attraverso la ristrutturazione di quelli già esistenti. Grazie a un intervento di efficientamento energetico, è possibile convertire una casa energivora in una casa di classe A o addirittura NZEB. Un edificio NZEB costruito secondo principi di progettazione sostenibile e bioclimatica deve:

  • Essere ben orientato;
  • Sfruttare al meglio le risorse naturali come il sole e il vento;
  • Avere un ottimo isolamento termico;
  • Avere impianti tecnologicamente avanzati.

Ciò nell’ottica di un unico obiettivo: ridurre il consumo energetico dell’edificio. Per riuscirci è necessario progettare e costruire l’edificio tenendo conto delle stagioni, per cui occorre catturare il calore in inverno e fermarlo in estate, migliorare la ventilazione naturale e il raffrescamento passivo e limitare le dispersioni di energia.

L’Italia registra un trend positivo

Nonostante sia solo agli albori, il progresso degli edifici a energia quasi zero in Italia sembra promettente. Alla fine del 2018, il paese contava oltre 1500 NZEB, principalmente utilizzati come residenze e solitamente certificati in classe A4. Lo scorso anno, inoltre, è stata avviata la ristrutturazione di oltre 100 edifici pubblici con l’obiettivo di raggiungere il livello di edifici a energia quasi zero.

La maggior parte degli NZEB in Italia si trova in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto e tutti utilizzano soluzioni tecnologiche simili, come l’isolamento elevato, le pompe di calore e i pannelli fotovoltaici per la produzione di energia rinnovabile.

Dunque, sebbene la tecnologia NZEB sia ancora relativamente nuova, l’Italia sta dimostrando un impegno significativo nel raggiungere l’obiettivo di edifici a energia quasi zero. Questo è un passo importante per la realizzazione delle smart city e quindi verso un futuro più sostenibile e rispettoso dell’ambiente.

Esempi virtuosi di NZEB

Il progetto del Campus dell’Università Bocconi a Milano, inaugurato nel novembre 2019, è un esempio di edilizia eco-sostenibile, dotata di sistemi di ventilazione e illuminazione che sfruttano al massimo la luce solare, pannelli fotovoltaici e un sistema per la raccolta dell’acqua piovana. Sempre a Milano, lo studio di progettazione LPzR ha progettato l’edificio K19 Milano “Near Zero Energy Building”, che può contare su soluzioni ad alta efficienza energetica.

Non solo gli edifici commerciali, ma anche quelli residenziali stanno diventando sempre più sostenibili. Uno dei casi più interessanti è il condominio “La Fiorita” a Cesena, che nel 2015 ha ottenuto la certificazione Passivhaus. Si tratta di un edificio che ha caratteristiche ben precise, tra cui la presenza di pannelli XLAM, pompe di calore e pannelli fotovoltaici.

Anche gli edifici scolastici stanno diventando sempre più sostenibili, con l’attenzione alla sicurezza e al benessere degli studenti che rappresentano elementi fondamentali del processo di progettazione. La scuola di Viale Puglie a Milano è un esempio di questo approccio, in cui sono stati integrati nella struttura un impianto fotovoltaico, sistemi domotici, sistemi interattivi per le aule e nuovi spazi comuni confortevoli