Quando senti parlare di green mobility e finanza etica pensi che si tratti di due argomenti separati e non collegati tra loro? In realtà, i temi della sostenibilità ambientale e della finanza responsabile sono sempre più strettamente interconnessi. Si tratta infatti di due facce della stessa medaglia: in entrambi i casi l’obiettivo è un futuro più sostenibile, socialmente equo e inclusivo.

Che cos’è la finanza etica e qual è il suo rapporto con la Green Mobility?

La crescente attenzione verso i temi della sostenibilità, della green mobility, del cambiamento climatico e della giustizia sociale, uniti alle preoccupazioni derivanti dalla crisi finanziaria del 2008 e all’impatto del Covid sull’economia mondiale, hanno portato a un aumento del dibattito e dell’interesse per un settore finanziario più responsabile che operi su basi più trasparenti ed etiche. Per questo motivo sentiamo sempre più spesso parlare di finanza etica, un argomento ancora oggi poco conosciuto ma che sta acquisendo sempre più importanza.

Se vuoi saperne di più e approfondire il tema, la prima cosa da fare è partire dalle differenze con la finanza tradizionale: la finanza etica, infatti, è un modello alternativo alla finanza speculativa che persegue l’obiettivo di generare utili economici, ma massimizzando anche i benefici sociali ed ambientali. Questo significa che, a differenza della finanza tradizionale, la finanza etica non si concentra unicamente sul profitto ma pone maggior enfasi su aspetti come la tutela del clima, la salvaguardia degli ecosistemi, la promozione di una maggiore giustizia sociale.

Nel dettaglio, il termine ‘finanza etica’ è utilizzato per descrivere la finanza che tiene che tiene conto dei fattori ambientali, sociali e di governance (ESG-Environmental, Social and Governance). Ciò riflette il crescente riconoscimento dell’importanza e del valore attribuito alla necessità di affrontare le sfide globali, soprattutto quelle legate alla crescita economica, in modo responsabile. In sostanza, possiamo dire che la finanza etica è un approccio orientato alla sostenibilità che include tutte quelle pratiche finanziarie e di investimento volte a ridurre il rischio ambientale, sociale ed economico, con l’obiettivo di costruire un futuro più equo per tutti.

Un argomento strettamente collegato alla finanza etica è quello della green mobility, ovvero tutte quelle forme di trasporto alternative a quelle tradizionale che hanno un impatto ridotto sull’ambiente. Gli investimenti nel settore della mobilità green sono fondamentali per la lotta ai cambiamenti climatici e possono riguardare, ad esempio, la realizzazione di infrastrutture per la mobilità elettrica, l’efficientamento energetico dei veicoli, la produzione di biocarburanti e il finanziamento di progetti per la riduzione del traffico e dell’inquinamento.

La green mobility e la finanza etica sono quindi fortemente legate. In altre parole, sostenere la crescita della mobilità sostenibile significa contribuire alla costruzione di un futuro migliore per tutti e ridurre le emissioni di CO₂ attraverso la diffusione di veicoli innovativi, come le auto ibride ed elettriche, e la realizzazione di una rete di infrastrutture efficiente e performante.

Non va poi dimenticato che investire in green mobility vuol dire anche puntare su un mercato in forte crescita: basti pensare che, secondo l’analisi dell’azienda Protolabs, gli investimenti in veicoli elettrici sono aumentati del 41% solo tra il 2020 e il 2021 e ammonteranno a 330 miliardi di dollari tra il 2021 e il 2025.

Un esempio concreto che ci aiuta a comprendere meglio il rapporto tra finanza etica e mobilità green è la Banca Etica, una delle principali realtà in Italia che opera nel settore della finanza responsabile. Nata nel 1999 in forma di società cooperativa per azioni e ispirata ai principi della finanza etica, la Banca Etica da sempre investe solo in progetti coerenti con i propri principi, come la tutela dell’ambiente, il rispetto dei diritti umani, e la promozione di una maggiore giustizia sociale.

Anche la mobilità alternativa è uno dei settori in cui la Banca Etica opera, finanziando progetti come la costruzione di stazioni di ricarica per auto elettriche, con l’obiettivo di contribuire alla diffusione della cultura della sostenibilità.

Mobilità e finanza nel sondaggio Coscienza Verde 2022 di Ener2Crowd

A tuo avviso in quale ambito sono più efficaci le scelte dei cittadini per invertire la rotta del cambiamento climatico?

È questa la domanda che gli esperti dell’International Center for Social Research (ICSR) hanno rivolto a un campione di 2 mila uomini e 2 mila donne, residenti in Italia e di età compresa tra i 18 e i 75 anni, che hanno partecipato alla ricerca Coscienza Verde 2022 commissionata a ICSR da Ener2Crowd, la prima piattaforma di Lending crowdfunding (conosciuto anche come Social Lending) che agevola lo sviluppo di progetti di efficienza energetica, energia rinnovabile e sostenibilità ambientale.

Gli ambiti considerati nel sondaggio sono quattro: raccolta differenziata, alimentazione, mobilità, energia e finanza. Dallo studio emerge che, considerando l’intero campione e includendo quindi entrambi i sessi in tutte le fasce d’età, l’ambito nel quale scelte dei cittadini sarebbero più efficaci per invertire la rotta del cambiamento climatico vede al primo posto la raccolta differenziata (27,33%), seguita dall’energia (21,68%) e subito dopo dalla mobilità (19,23%). Chiudono la classifica la finanza (16,63%) e l’alimentazione (15,15%).

Insomma, noi italiani siamo particolarmente attenti alla gestione dei rifiuti, ma quando si parla di climate change dobbiamo fare la nostra parte anche sul fronte della finanza etica e della green mobility. Solo investendo in questi settori, infatti, possiamo davvero fare la differenza e tutelare sia il nostro pianeta che il benessere delle persone, senza compromettere la crescita economica.

Basti pensare che, secondo i dati dello studio di Ener2Crowd, i capitali di risparmio in Italia ammontano ad oltre 4 mila miliardi di euro e se ci accontentassimo di investire nella Green Economy un 2% della parte liquida di tale somma (14 mila euro pro-capite), le emissioni di CO2 scenderebbero a 2,7 tonnellate procapite contro le attuali 5,6 tonnellate, raggiungendo in un solo anno gli obiettivi globali di emissioni procapite al 2050.

Sul fronte della mobilità green, invece, va ricordato che nove città italiane – Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino – sono state recentemente selezionate dalla Commissione Europea per la missione 100 Climate-Neutral and Smart Cities, un grande piano d’azione che prevede la realizzazione di cento città intelligenti e a impatto climatico zero entro il 2030, con l’obiettivo di offrire ai cittadini aria più pulita, trasporti più sicuri e meno congestione e rumore.

Una sfida complessa ma non impossibile in cui sono coinvolti cittadini, autorità locali, regionali e nazionali, imprese e investitori che devono impegnarsi a fare la propria parte per rendere la mobilità urbana più green, integrata e multicanale allo scopo di ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico, migliorare la qualità della vita delle persone in città e creare nuove opportunità di business.  La finanza etica può essere un alleato prezioso in questa battaglia perché investendo in progetti di green mobility è possibile dare un contributo concreto alla realizzazione degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.