I più giovani forse non conoscono il foglio complementare. Questo documento un tempo accompagnava il libretto e certificava la regolare iscrizione di una vettura al Pubblico Registro Automobilistico (PRA).

Non tutte le persone in possesso di un’auto hanno il foglio complementare perché esso è stato sostituito dal certificato di proprietà a partire dal 1994. Solo chi ha immatricolato il proprio veicolo prima di questa data ha ricevuto quindi il documento.

Suddiviso in 3 sezioni (A, B e C), al suo interno è possibile visionare una serie di informazioni che permettono di attestare che il veicolo appartiene a un determinato individuo.

Quali informazioni contiene il foglio complementare?

Il foglio complementare riportava i dati riguardanti l’automobile e il suo proprietario.

Nella parte superiore e sulla facciata frontale erano segnalati:

  • Il numero di targa della vettura;
  • La tipologia di veicolo;
  • L’ufficio di competenza che aveva rilasciato il documento;
  • Il prezzo del veicolo;
  • Nome e cognome del proprietario;
  • Codice fiscale del proprietario;
  • Data, luogo di nascita e residenza del proprietario;
  • Data di prima iscrizione al PRA;
  • Numeri identificativi del foglio;
  • Carta di circolazione di riferimento.

Il retro del documento invece riportava:

  • Trasferimenti di proprietà e altre trascrizioni;
  • Ipoteche e variazioni;
  • Annotazioni varie.

Cosa ha sostituito il foglio complementare?

Come accennato in precedenza, dal 1994 al 2015 il foglio complementare è stato rimpiazzato dal CdP cartaceo, poi rilasciato in formato digitale. Con il recente D. lgs. n. 98/2017, anche il CdP sta venendo progressivamente sostituito da un’altra carta: il Documento Unico di Circolazione e di Proprietà del veicolo (DU).

Vediamo insieme le trasformazioni di questo documento:

  • Foglio complementare (fino al 1994);
  • Certificato di proprietà cartaceo (dal 1994 al 5 ottobre 2015): il proprietario doveva conservarlo con cura e presentarlo, se richiesto, al PRA. Non era comunque un documento necessario alla circolazione;
  • Certificato di Proprietà digitale (dal 5 ottobre 2015 al 1 ottobre 2021): documento identico a quello cartaceo ma dematerializzato. Viene conservato negli archivi informatici del PRA. Al proprietario invece viene consegnata una ricevuta con un codice di accesso che permette di visualizzare il certificato con lo smartphone, usando il QR-code, oppure presso il sito indicato sulla ricevuta;
  • Documento Unico (dal 1 ottobre 2021): questo documento accorpa e andrà progressivamente a sostituire la carta di circolazione e il certificato di proprietà del veicolo. Il DU viene emesso in formato cartaceo ed è necessario per circolare.

Chi è tenuto a presentare il foglio complementare?

Sono due le categorie di persone attualmente tenute a presentare il documento sostituito nel 1994.

La prima è costituita dagli intestatari di auto datate, la seconda dai possessori e collezionisti di auto storiche. Il foglio infatti può attestare l’identità di una vettura storica e ne aumenta addirittura il valore.

Cosa fare in caso di smarrimento o deterioramento?

In caso di smarrimento del documento, l’ACI permette di rimediare attraverso una procedura in 3 passaggi del costo di 61 euro:

  1. Sporgere denuncia presso i Carabinieri o la Polizia;
  2. Portare la denuncia al PRA e compilare il modello NP3C per la richiesta del documento di proprietà;
  3. Presentare anche la domanda per il foglio complementare in caso di possesso di veicolo storico.

In conclusione, il foglio complementare è un documento del passato ma dall’importante valore storico che può risultare utile in molteplici occasioni.