Oggi 5 giugno si celebra il WED (World Environment Day), ovvero la Giornata Mondiale dell’Ambiente: un appuntamento di portata globale che ricorda alla società civile e ai governi di tutti i Paesi l’importanza dell’impegno a favore dell’ecosistema naturale.
In questa edizione del 2023 lo slogan è quello di sempre: #OnlyOneEarth. Un hashtag semplice ed efficace, ma al contempo pregnante di significato: la promozione di uno stile di vita sostenibile è vitale ed è urgente trovare azioni efficaci alle situazioni derivanti dal cambiamento climatico.
Giornata Mondiale dell’Ambiente: perché si festeggia il 5 giugno?
La Giornata Mondiale dell’Ambiente si festeggia il 5 giugno, perché la prima Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente Umano si aprì a Stoccolma proprio in questa data, nell’anno 1972, e in quella occasione si definirono i principi sui diritti e sui doveri dell’uomo in relazione all’ambiente circostante, poi raccolti nella Dichiarazione di Stoccolma.
Da allora l’Assemblea Generale dell’ONU ha sancito di celebrare nella data del 5 giugno di ogni anno il World Enviroment Day, dal quale si è sviluppato il cosiddetto UNEP (United Nations Environment Programme): Programma Ambiente delle Nazioni Unite che ha come obiettivo la promozione della tutela ambientale e dell’uso sostenibile delle risorse naturali.
Qual è il tema del World Environment Day 2023
Uno dei focus della prossima Giornata Mondiale dell’Ambiente sono le azioni da intraprendere per realizzare un’economia circolare e sostenibile, con particolare attenzione all’inquinamento da plastica.
Motivo per il quale il Paese ospitante per il WED 2023 è la Costa d’Avorio che ha vietato l’uso dei sacchetti di plastica dal 2014 e la cui città più popolosa, Abidjan, è oggi un hub per le start-up impegnate nella ricerca di soluzioni all’eccesso di plastica nei mari e nei fiumi.
Per tracciare la rotta sui grandi temi come il rimboschimento, il rispetto della biodiversità e l’economia green – con lo sviluppo di professioni legate alla mobilità sostenibile e alle energie alternative – servono da un lato gli esempi di Paesi concretamente virtuosi e dall’altro un cambio di mentalità. A tal fine è opportuno agire sulle nuove generazioni, ad esempio con un programma di educazione ambientale che insegni in età scolare a fare scelte consapevoli, eque e sostenibili.
Giornata Mondiale dell’Ambiente: il punto sulle emergenze del Pianeta
Se è vero che l’Universo ha miliardi di galassie che a loro volta sono formate da miliardi di pianeti, è altrettanto vero che la Terra è unica. Per prendersene cura, occorre agire in fretta su 3 fronti:
- Surriscaldamento dell’atmosfera a un ritmo troppo veloce, perché l’essere umano possa adattarsi;
- Perdita della biodiversità che mette a rischio la sopravvivenza di 1 milioni di specie;
- Inquinamento che avvelena l’acqua e l’aria.
Post COVID i governi di tutto il mondo hanno deciso di impegnarsi in una strategia di ‘ripresa verde’ che mettesse al centro gli interessi dell’ambiente condiviso. Ma a distanza di 24 mesi, l’analisi delle spese delle 50 economie più forti del Pianeta, condotta da UNEP e dall’Economic Recovery Project di Oxford, attesta che appena il 18% del budget è destinato al green.
Non resta che invertire rotta e in fretta, pena conseguenze anche gravi come l’aumento della frequenza di eventi climatici disastrosi. Rispettare gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite è quindi un dovere morale, ma anche un modo di agire a tutela della salute umana e di quella del Pianeta, senza ledere gli interessi economici.
Quindi da un lato gli impegni per raggiungere l’obiettivo della carbon neutrality devono salvaguardare l’ambiente e dall’altro sostenere la crescita economica, creando opportunità di lavoro e contrastando le diseguaglianze.
Possibile? Stando ai dati delle ricerche, sì! Investire nella ‘ripresa verde’ consente di ridurre del 15% le condizioni di povertà estrema rispetto allo scenario pre-COVID, purché si operi con piani strategici su azioni ad alto valore aggiunto come l’accesso diffuso all’elettricità da fonti rinnovabili e l’aumento della superficie forestale.