Il rapporto tra cibo e salute è innegabile, e oggi ancora di più è importante parlarne: festeggiamo la giornata mondiale della sicurezza alimentare acquisendo più consapevolezza rispetto a quello che mettiamo nel piatto.

L’ONU ha istituito il 7 giugno quale Giornata Mondiale della Sicurezza Alimentare allo scopo di aumentare la nostra consapevolezza sul rapporto strettissimo che esiste tra la nostra salute e il cibo. Cosa significa? Vediamolo insieme.

Cosa rappresenta la Giornata Mondiale della Sicurezza Alimentare

Gli alimenti nocivi hanno un impatto negativo enorme sulla nostra salute. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ogni giorno circa 1.600.000 persone si ammalano a causa di malattie a trasmissione alimentare: queste sono ben 200, dalla diarrea al cancro, causate dall’ingestione di cibo contaminato da batteri, virus, parassiti o sostanze chimiche.
Non solo: sempre secondo il rapporto OMS, ogni giorno muoiono 340 bambini al di sotto dei cinque anni a causa di alimenti non sicuri.

Il World Food Safety Day è stato voluto da OMS, FAO e CODEX Alimentarius con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza che la sicurezza sanitaria degli alimenti è fondamentale per la tutela della salute di tutta la popolazione.

Lo slogan per l’edizione del 2023 è: «Food standards save lives», a sottolineare quanto sia fondamentale seguire degli standard qualitativi lungo tutta la filiera alimentare fino al modo in cui conserviamo e consumiamo il cibo nelle nostre case. Questa è dunque una responsabilità condivisa, che non si riflette solo sulla nostra salute ma anche sull’economia globale e sulla sostenibilità, tanto è vero che rientra tra i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU.

La sicurezza alimentare riguarda tutti

Ognuno deve fare la propria parte proprio perché la sicurezza alimentare riguarda tutti:

  • Gli operatori della filiera alimentare, dalla produzione alla vendita al dettaglio, hanno la responsabilità di garantire gli standard di sicurezza e qualità di ciò che producono e vendono;
  • Le pubbliche amministrazioni sono responsabili di eseguire controlli scrupolosi e del rispetto delle normative vigenti;
  • I consumatori hanno la responsabilità di ciò che acquistano, di come lo conservano e di come lo consumano.

L’approccio deve essere culturale, non solo economico: ad esempio, mettere le persone in condizioni di leggere correttamente le etichette, ma anche aumentare la consapevolezza nelle persone sull’importanza di saper interpretare i dati produttivi degli alimenti che acquistano.

Inoltre, una produzione sicura degli alimenti migliora le opportunità economiche, dal momento che consente l’ingresso in nuovi mercati, e migliora la sostenibilità, poiché le buone pratiche produttive riducono gli scarti, i rifiuti e gli sprechi, diminuendo così l’impatto sull’ambiente. Difatti, la Giornata Internazionale della Biodiversità di quest’anno ha avuto come tema proprio il cibo e le sue conseguenze su ambiente e società.

Cosa possiamo fare per migliorare la sicurezza alimentare

Proprio perché questo approccio deve essere anche culturale, la Giornata Mondiale della Sicurezza Alimentare ha lo scopo di diffondere la consapevolezza che rispettare gli standard dà vita a un circolo virtuoso che si riflette sul benessere delle persone e sullo sviluppo economico di ogni Paese.

I 5 passaggi per rendere gli alimenti più sicuri

FAO e OMS hanno elaborato una guida per coinvolgere in questa Giornata Mondiale tutti i soggetti coinvolti che hanno la facoltà di prevenire, individuare e gestire efficacemente i rischi alimentari.

  1. I governi hanno l’obbligo di garantire che il cibo sia sicuro e nutriente per tutti;
  2. I produttori hanno l’obbligo di adottare buone pratiche di produzione senza rischi;
  3. Gli operatori del settore alimentare devono garantire il trasporto e lo stoccaggio corretti degli alimenti;
  4. I consumatori devono imparare a fare scelte sane, devono conservare e cuocere gli alimenti nel modo corretto e devono avere la facoltà di accedere a informazioni chiare e affidabili;
  5. In tutti i settori e a tutti i livelli la collaborazione proattiva è la chiave per migliorare la sicurezza sanitaria.

L’approccio “One Health”

Sempre l’OMS richiama per la Giornata Mondiale della Sicurezza Alimentare l’approccio olistico “One Health”, un modello sanitario multidisciplinare che si basa sul legame indissolubile tra salute umana, salute animale e salute dell’intero ecosistema.

Quest’approccio è riconosciuto ufficialmente dal Ministero della Salute, dalla Commissione Europea e da tutte le organizzazioni internazionali perché riguarda molteplici settori interconnessi, quali la medicina, la veterinaria, l’ambientalismo, l’economia e la sociologia.

I concetti che fondano questo criterio sono volti a formare una catena positiva di conseguenze:

  • Per produrre alimenti di qualità e sufficienti per tutti è fondamentale curare la salute degli animali e delle vegetazioni;
  • Mantenere gli animali in condizioni di igiene e di salute ideali comporta la riduzione del rischio di malattie trasmissibili dagli animali all’uomo;
  • Rispettare tutti gli standard di qualità infine previene il rischio del moltiplicarsi di batteri resistenti agli antibiotici.

Il 7 giugno dunque è un’occasione affinché persone e istituzioni acquisiscano consapevolezza sulle conseguenze benefiche che la sicurezza alimentare può portare a molteplici livelli, dalla salute, all’economia, alla sostenibilità.