Stai cercando una meta per la tua prossima gita fuori porta Roma? Dai un’occhiata alla nostra top 10 e scopri i luoghi più belli e suggestivi da visitare nei dintorni della Capitale. Passeggia tra le vie di antichi borghi, rilassati in mezzo alla natura o assapora le specialità enogastronomiche del posto: ce n’è per tutti i gusti!
Gite fuori porta Roma: le meraviglie che circondano la Città Eterna
Roma è una città ricca di storia e di monumenti, ma non solo: i dintorni della Capitale nascondono infatti tesori paesaggistici e naturalistici mozzafiato, che meritano di essere di essere visitati almeno una volta nella vita.
Una gita fuori porta Roma è il modo migliore per visitare luoghi incantevoli senza spendere una fortuna: bastano infatti pochi chilometri per mettersi alle spalle il caos della città e immergersi in un mondo diverso, fatto di pace e tranquillità. Allontanarsi qualche ora, un giorno o un fine settimana dalla frenesia della Capitale è un ottimo modo per ricaricare le batterie, staccare la spina dalla routine di tutti i giorni e concedersi il piacere di trascorrere del tempo all’aria aperta, in compagnia della famiglia o degli amici.
A due passi dalla Città Eterna scoprirai tesori nascosti che non avresti mai immaginato di poter visitare così vicino a Roma, senza contare che puoi approfittare dell’occasione per assaggiare le delizie enogastronomiche locali che raccontano la storia e l’identità del territorio. Qualsiasi sia la meta che sceglierai, sarà sicuramente un’esperienza indimenticabile che ti lascerà a bocca aperta.
Organizzare una gita fuori porta è divertente, ma può non essere semplice, soprattutto se non si ha molto tempo a disposizione: per questo motivo abbiamo selezionato dieci destinazioni che distano circa un’ora dalla città, perfette per un giorno o un weekend all’insegna del relax, della scoperta di luoghi incredibili e del buon cibo.
Subiaco, ai piedi dei Monti Simbruini
Il piccolo borgo di Subiaco, incastonato tra le montagne dell’Appennino laziale su uno sperone di roccia calcarea che domina la Valle dell’Aniene, si trova a circa 70 km da Roma e puoi raggiungerlo facilmente in auto o in treno. Si tratta di uno dei borghi d’Italia presenti nel Lazio ed è l’ideale per gli amanti della natura e del trekking che possono godere un paesaggio da cartolina: il territorio, infatti, è attraversato dal fiume Aniene e offre una vista mozzafiato e su alcune delle cime dei Monti Simbruini, in particolare il monte Calvo, 1.591 m e il monte Livata, 1.429 m. Inoltre, comprende un ampio bosco di faggi su che si sviluppa su un’area di 3000 ettari compresa nel parco naturale regionale Monti Simbruini. Paesaggi naturali mozzafiato e una ricca storia da scoprire: Subiaco è un gioiello nascosto che vale davvero la pena visitare, con numerosi monumenti e chiese che raccontano la sua tradizione religiosa.
Nella zona, infatti, San Benedetto da Norcia fondò i primi monasteri e istituì la regola benedettina “Ora et Labora“ che ancora oggi guida l’ordine che porta il suo nome. Tra le chiese più importanti non possiamo che segnalare i due splendidi monasteri benedettini di Santa Scolastica, che si articola intorno a tre chiostri chiostro (cosmatesco, gotico e tardo rinascimentale) e di San Benedetto, o Santuario del Sacro Speco, un suggestivo labirinto di ambienti, chiesette, cappelle, alcune delle quali ricavate dalla roccia, è ricoperto da una preziosa decorazione a fresco di varie epoche.
Il borgo è anche il luogo in cui in tempi l’imperatore Nerone fece costruire la sua residenza estiva, ovvero una villa, i cui resti sono visitabili tutt’oggi, attorno alla quale si sviluppò il centro. Un altro luogo che ti suggeriamo di non perdere è la Rocca Abbaziale, conosciuta come rocca dei Borgia, fatta costruire tra il 1073 ed il 1077 per difendere il l’abbazia di Santa Scolastica. Si suppone che qui siano nati i figli di si suppone siano nati Giovanni, Cesare e Lucrezia Borgia, figli del papa rinascimentale Alessandro VI.
Insomma, Subiaco è un borgo dove si incontrano fede, storia e natura, ma c’è spazio anche per la cucina: se vuoi ritrovare i sapori genuini e popolari di una volta, ti consigliamo di prenotare un tavolo presso Colle Tocci Agriturismo, in Contrada Castagnola 8, un agriturismo fuori Roma dove puoi assaggiare i piatti tipici della tradizione contadina e i prodotti a km zero.
Lago di Vico, il gioiello della Tuscia
Il lago di Vico si trova a ovest della cittadina di Caprarola, nella zona di Viterbo, circondato dal complesso montuoso dei monti Cimini, in particolare dal monte Fogliano e dal monte Venere, ed è un lago balneabile di origine vulcanica che vanta il primato di altitudine tra i grandi laghi italiani, con i suoi 507 m s.l.m. Dal 1982 è area protetta appartenente alla Riserva naturale Lago di Vico e le sue origini sono legate alla leggenda: sembra, infatti, che il lago di Vico sia nato dalla verga di ferro che Ercole infisse nel terreno per dimostrare la propria forza, in risposta alla sfida che gli fu lanciata dagli abitanti del luogo. Il mito narra che nessuno riuscì a rimuoverla e quando l’eroe lo fece, sgorgò un enorme getto d’acqua che andò a riempire la valle, formando così il lago.
Se mettiamo da parte i racconti leggendari, scopriamo che il lago ha avuto origine dopo la cessazione di una serie di lunghe e potenti attività vulcaniche, intorno a circa 90.000 anni, fa in seguito al riempimento della caldera vulcanica mediante le piogge e le nevi delle fasi glaciali. Il lago di Vico e la riserva naturale sono molto frequentati da turisti locali, nazionali ed internazionali e oltre ad offrirti la possibilità di trascorrere una giornata di relax in riva al lago, sono anche il luogo ideale per passeggiate nella natura incontaminata o per praticare sport all’aria aperta, come il trekking o il birdwatching. Sulle sponde o sul pelo dell’acqua potrai osservare molti uccelli acquatici, tra cui folaghe, anatidi, germano reale, fischione, canapiglia, alzavola, falco di palude e falco pellegrino, solo per citarne alcuni. Se l’avifauna è così varia e lo si deve a un territorio ricco di ambienti diversi fra loro, come il bosco, la palude, i prati umidi, che ha contribuito anche allo sviluppo di diverse specie vegetali e di molte specie animali.
Inoltre, sul versante nord-occidentale del lago, nelle vicinanze della SP 39 è presente una rampa per il decollo di deltaplani e parapendii. Nei pressi del lago di Vico puoi visitare anche alcuni piccoli centri storici di grande interesse, come il già citato borgo di Caprarola, San Martino al Cimino e Ronciglione. E dopo una full immersion nella natura non c’è niente di meglio che concedersi un po’ di relax in uno degli agriturismi vicino al lago di Vico, come La Gentile dove, oltre ad assaggiare una cucina stagionale che celebra i sapori della tradizione, puoi acquistare i prodotti da portare a casa come souvenir, tra cui la Nellina, una deliziosa crema di nocciole della qualità Tonda Gentile Romana della Tuscia.
Calcata, il paese degli artisti
A soli 40 chilometri da Roma, adagiato su una rupe tufacea che domina la Valle del Treja, si trova il piccolo borgo medievale di Calcata, un luogo fiabesco, dove il tempo sembra essersi fermato. Circondato da una vegetazione rigogliosa e impenetrabile, Calcata è un gioiello incastonato nella natura che a partire dagli anni Trenta del Novecento ha iniziato lentamente a spopolarsi a causa dei frequenti crolli della fragile rupe di tufo. Per evitare i rischi legati alle frane, i calcatesi decisero di trasferirsi a pochi chilometri di distanza, costruendo un piccolo centro moderno battezzato con il nome di Calcata Nuova. Il massiccio abbandono portò così Calcata ad essere considerato il “paese che muore”, un destino condiviso con la più famosa località di Civita di Bagnoregio a cui oggi il borgo viene spesso accostato.
Nonostante la situazione di forte criticità, trent’anni più tardi Calcata è rinata grazie alla presenza di artisti e bohemien che ne hanno fatto la propria dimora, organizzando eventi e iniziative per valorizzare il territorio. Qui, infatti, negli anni Sessanta iniziarono a trasferirsi artisti provenienti da varie parti del mondo, tra cui Belgio, Olanda e Stati Uniti, a cui si aggiunsero anche degli hippies che a Calcata hanno esaudito il desiderio di vivere in un luogo lontano dal caos e dal consumismo tipico delle città. Grazie alla loro presenza e alla creazione di il borgo ha ritrovato nuova vita e l’atmosfera che ancora oggi si respira è davvero unica: sembra di essere catapultati indietro nel tempo, in un paese incantato fuori dal mondo, perfetto se ami uno stile di vita più slow e in armonia con la natura.
Un altro buon motivo per visitare Calcata è la leggenda del Santo Prepuzio: si narra che nel 1527 fu catturato un lanzichenecco che aveva preso parte al sacco di Roma, e depredato il Sancta sanctorum di San Giovanni in Laterano. Imprigionato nel paese, il soldato avrebbe nascosto il reliquiario contenente il Santo prepuzio nella sua cella, dove sarebbe stato scoperto nel 1557. Da allora la chiesa iniziò a venerare la reliquia, concedendo ai pellegrini un’indulgenza di dieci anni.
A Calcata, inoltre, è stata girata la scena della distruzione del paesello nel film Amici miei e il video del brano Una storia sbagliata dal cantautore Fabrizio De André. Ti suggeriamo di non perdere l’Opera Bosco Museo di Arte nella Natura, un museo-laboratorio sperimentale all’aperto di arte contemporanea, e il sito archeologico di Narce, dove si posso vedere i resti della città arcaica. E per concludere in bellezza la gita fuori porta, tappa obbligata alla Latteria del gatto nero, uno dei più vecchi locali di Calcata, dall’atmosfera suggestiva e un po’ magica.
Cascate di Monte Gelato, nel cuore del Parco Regionale Valle del Treja
A meno di un’ora da Roma, nel cuore del Parco Regionale Valle del Treja, si trova Monte Gelato (o Montegelato) un complesso di interesse naturalistico, archeologico e storico, celebre per le sue splendide cascate immerse in un paesaggio verde e incontaminato, composto da foreste, noccioleti e grandi massi ricoperti di muschio, dove fa bella mostra di sé la scenografica Mola, ossia l’antico mulino ad acqua costruito nel 1830 e rimasto in uso fino ai primi anni Sessanta, che oggi ospita una mostra permanente dedicata alla storia del sito e alla natura del territorio.
Se il trekking è la tua passione allora le cascate di Monte Gelato sono la meta che fa per te: il sito di Monte Gelato infatti è collegato con i percorsi della Via Francigena e con i sentieri 001 e 021 del Parco regionale Valle del Treja. Se invece preferisci una gita più tranquilla, puoi concederti una rilassante passeggiata nel bosco del Castellaccio, tra querce di dimensioni gigantesche, olmi, aceri e arbusti profumati, come il corniolo e il biancospino. Tra la fitta vegetazione scorgerai ciò che resta del Castellaccio, che nelle fonti è citato come Castrum Capracorum, che tra XI e il XII secolo era dotato di un fossato largo almeno 4 metri e di un muro difensivo, mentre al XII secolo risale la torre e alcune cavità artificiali.
Le cascate di Monte Gelato sono un luogo davvero suggestivo, una gita ideale sia per gli amanti della natura che per chi cerca un po’ di relax fuori dalla città.
Non è un caso se il territorio è particolarmente amato dagli sceneggiatori di cinema e pubblicità: il primo ad essere conquistato dalle bellezze delle cascate fu Roberto Rossellini che nel 1959 a Monte Gelato girò alcune scene di Francesco giullare di Dio. Nei decenni successivi, il sito e le zone lungo il fiume Treja sono diventati il set di oltre 100 film, tra cui Lo chiamavano Trinità, con Bud Spencer e Terence Hill, Don Chisciotte di Orson Welles, Storia di una Capinera di Franco Zeffirelli, e Per grazia ricevuta con Nino Manfredi. Dalle meraviglie della natura a quelle della tavola: circa 10 chilometri separano le cascate da La Rosa dei Venti, azienda agricola e agriturismo, dove puoi gustare cibi dai sapori genuini, preparati per lo più con i prodotti della fattoria, molti dei quali biologici, e secondo le tradizioni locali viterbesi.
Castello Orsini-Odescalchi, una gita per tutta la famiglia
Il castello Orsini-Odescalchi, noto anche come castello di Bracciano, è la meta ideale per una gita di un giorno alla scoperta della storia e della cultura del Lazio. Situato a circa 50 chilometri da Roma, sulle rive del lago omonimo, il castello è stato costruito nel XIV secolo e fu abitato per secoli dalla famiglia Orsini, una delle più importanti e potenti famiglie nobiliari romane. La costruzione del castello, infatti, probabilmente su progetto dell’architetto Francesco di Giorgio Martini, inizia nel 1470 su commissione di Napoleone Orsini e viene ultimata sotto la guida del figlio di quest’ultimo, Gentile, nel 1485. Nel corso dei secoli l’edificio ha subito profonde trasformazioni, restauri e ampliamenti, inoltre a causa della sua posizione strategica è stato spesso al centro di aspre contese tra le più importanti casate nobiliari di Roma, come i Colonna e i Borgia. Papa Alessandro VI Borgia arriverà persino confiscare il Castello nel 1496.
Oggi il castello è uno dei monumenti storici più importanti e visitati non solo del Lazio, ma di tutta Italia, e la sua bellezza mozzafiato è stata la scenografia di numerosi film e serie televisive. All’interno, infatti, sono stati girati diversi film, tra cui C’era una volta, La cintura di castità, Il cuore altrove e Venere imperiale, serie tv, come Edda e Coco Chanel, e i programmi televisivi Superquark e Ulisse-Il piacere della scoperta. Attraverso un percorso articolato e affascinante, che si snoda nelle 20 sale finemente decorate, tra opere d’arte di grande valore, arredi di grande pregio e una ricca collezione di armi, e prosegue nelle antiche cucine prima di raggiungere la maestosa corte d’onore e i lussureggianti giardini esterni, potrai ripercorrere circa sei secoli di storia.
Il Castello Orsini-Odelaschi è la destinazione ideale per una gita fuori porta in famiglia e ai bambini, a cui sono dedicate visite e attività pensate appositamente per loro, sembrerà di camminare tra i corridoi, le stanze e i giardini di un vero castello delle favole. Inoltre, se vuoi vivere un’esperienza davvero unica e irripetibile, ti consigliamo di prenotare una delle visite speciali per scoprire i segreti e le storie che si celano dietro le mura dell’antica fortezza. Il territorio su cui sorge il castello di Bracciano è molto apprezzata non solo per le sue bellezze storico e paesaggistiche, ma anche per le sue delizie enogastronomiche. A pochi passi dalla fortezza, presso Il Ristorantino del Castello, puoi concederti una sosta gourmet all’insegna dei piatti tradizionali della cucina laziale e assaggiare le ricette a base di pesce di lago e verdure, senza dimenticare le specialità di terra preparate con i migliori prodotti stagionali del territorio.
Ariccia, la città delle fraschette
Basta pronunciare il nome Ariccia per evocare le delizie della gastronomia laziale. Questo piccolo gioiello tra Albano Laziale e Genzano di Roma, a soli 30 chilometri dalla Capitale, è famoso in tutta Italia per la sua tradizione culinaria e per le fraschette, i locali tipici in cui è possibile assaggiare le specialità gastronomiche della zona.
La fraschetta di Ariccia è un luogo accogliente e informale, solitamente a gestione familiare, in cui si mangia bene spendendo poco. Le fraschette infatti sono solitamente caratterizzate da un menù fisso a prezzo fisso, che include i piatti tipici della tradizione culinaria laziale come la porchetta, i rigatoni con la pajata e le fettuccine alla carbonara. Cucina, ma non solo: Ariccia è anche un luogo ricco di storia: ti basti pensare che Ariccia, antica cittadina del Lazio pre-romano, che sorgeva pressappoco sul luogo dell’attuale Ariccia, venne fondata prima di Roma anche se non si conosce con esattezza il periodo.
Tra i luoghi da non perdere ci sono la collegiata di Santa Maria Assunta in Cielo, progettata da Gian Lorenzo Bernini e ispirata al Pantheon di Roma, al cui interno sono conservate opere di numerosi artisti, tra cui Jacques Cortois detto “il Borgognone”, il santuario di Santa Maria di Galloro, la cui facciata è stata disegnata sempre dal Bernini, e lo splendido Palazzo Chigi, costruito tra il XV – XVIII secolo, un esempio unico al mondo di “interno barocco” che ha fatto da sfondo a numerosi film e serie tv diventati veri e propri cult, come Il Gattopardo, L’Avaro, Il racconto dei racconti, Me contro Te, Elisa di Rivombrosa, Orgoglio, I Borgia e I Vicerè, solo per citarne alcuni. All’interno di Palazzo Chigi puoi inoltre visitare il Museo del Barocco Romano, che raccoglie importanti opere del Seicento e del Settecento. Dove mangiare ad Ariccia? Hai solo l’imbarazzo della scelta tra le tante fraschette e ristoranti che offrono piatti tradizionali della cucina laziale. Se non sai da dove iniziare, allora ti suggeriamo di provare la Fraschetta De Mi Zia, in corso Giuseppe Garibaldi 6, nel centro storico, oppure Dar Burino, via dell’Uccelleria 44-50, la fraschetta più grande di Ariccia, o ancora La Selvotta, immersa nel verde con tavoli di legno rustici sotto i castagni, in via Selvotta 43.
Cerveteri, il fascino della civiltà etrusca
La cittadina di Cerveteri, a poco più di 50 chilometri da Roma, si affaccia sul Mar Tirreno e segna l’ingresso alla Necropoli etrusca del Sorbo e alla Necropoli etrusca della Banditaccia, una delle necropoli più monumentali del Mar Mediterraneo, dichiarata nel 2004 dall’Unesco, assieme a quella di Tarquinia, patrimonio mondiale dell’umanità.
La necropoli si estende per circa 400 ettari e ospita molte migliaia di sepolture, dalle più antiche del periodo villanoviano (IX secolo a.C.) alle più “recenti” del periodo ellenistico (III secolo a.C.). La città ha una storia davvero antica tanto che secondo la testimonianza scritta dello storico Erodoto, la città etrusca di Caere, quella che oggi è l’odierna Cerveteri, combattè nel 540 a.C. contro i coloni greci nella battaglia del Mar Sardo. Oltre alle necropoli, a Cerveteri si trova anche la Chiesa di Santa Maria Maggiore, che comprende una chiesa vecchia, costruita intorno all’anno 1000, e una chiesa nuova, risultato dei lavori di restauro del 1959, collegate tra loro. Al suo interno potrai ammirare numerose opere d’arte di grande valore storico e artistico, come l’affresco su tela di Santa Maria del Rosario, attribuito alla scuola di Antoniazzo Romano, e la tavola Madonna col Bambino tra i santi Michele e Pietro, di Lorenzo da Viterbo.
Ti consigliamo di visitare anche la chiesa della Madonna dei Canneti, in stile romano-barocco, e la chiesa della Madonna di Ceri, che secondo la tradizione, quando la comunità etrusco-romana si convertì alla religione cristiana, venne dedicata alla Madonna, come si può osservare dal grande dipinto absidale. Solo intorno al 370 circa venne dedicata al santo martire Felice II poiché, secondo le più antiche fonti, questa frazione di Cerveteri fu riconosciuta come luogo del suo martirio.
Non possiamo non citare anche il Castello Ruspoli, tra le più importanti attrazioni turistiche di questa splendida cittadina, edificato nel corso del Medioevo e un tempo dimora delle famiglie nobili che comandavano Cerveteri come i Venturini, gli Orsini e i Ruspoli. Interamente realizzato in tufo, laterizi e lava, il castello ospita l’interessante Museo nazionale cerite, dedicato all’arte etrusca proveniente principalmente dalle necropoli dell’antica città etrusca di Caere, tra cui quella della Banditaccia. Un luogo imperdibile per tutti gli amanti della storia e dell’archeologia che non vedono l’ora di scoprire ogni giorno qualcosa di nuovo. Ad essere antiche sono anche le tradizioni culinarie di Cerveteri che affondano le radici nella cultura etrusca, ma sono in grado di soddisfare i palati moderni.
Prodotto simbolo del territorio è il Giacchè, un vino rosso molto strutturato, ottenuto da un vitigno a bacca nera conosciuto ed apprezzato al tempo degli Etruschi e cantato anche da Virgilio nell’Eneide. Un vino che ben si sposa con i secondi piatti della tradizione laziale, come un’ottima frittura di carciofi o i gustosi carciofi alla giudìa.
Il Sacro Bosco di Bomarzo, un luogo magico
Il Sacro Bosco di Bomarzo, o Parco dei Mostri o Villa delle Meraviglie, sorge nell’omonima località a a pochi chilometri da Viterbo, in provincia di Roma, ed è uno dei luoghi più suggestivi e misteriosi d’Italia. Il complesso monumentale, realizzato nel 1547 dall’architetto e antiquario Pirro Ligorio, su commissione del principe Pier Francesco Orsini, detto Vicino, è un complesso monumentale unico al mondo, composto da statue e monumenti stravaganti e inquietanti, che si rifanno al genere grotesque, realizzate dallo scultore e architetto Simone Moschino.
All’interno del parco, che si estende su una superficie di circa 3 ettari, in una foresta di conifere e latifoglie, troverai non solo un gran numero di statue di varia grandezza, ritraenti personaggi e animali mitologici, ma anche edifici che riprendono il mondo classico ignorando volutamente le regole prospettiche o estetiche, allo scopo di confondere il visitatore. Le sculture, in particolare, furono realizzate in basalto, una roccia vulcanica molto dura, che garantiva una maggiore resistenza agli agenti atmosferici, e sono contrassegnate da iscrizioni enigmatiche e misteriose, in alcuni casi sopravvissute solo in piccola parte. Nel corso del tempo molti scienziati storici e filologi hanno cercato di capire quali significati si nascondono dietro il labirinto di simboli, e alcuni hanno ricollegato parte dei simboli a temi antichi e motivi della letteratura rinascimentale, come per esempio il Canzoniere di Francesco Petrarca, l’Orlando furioso di Ludovico Ariosto e i poemi Amadigi e Floridante di Bernardo Tasso. Altri, invece, pensano che le architetture impossibili, come la casa inclinata, o alcune statue enigmatiche rappresentano le tappe di un itinerario di matrice alchemica.
Tuttavia, ancora oggi la vera natura del Parco dei Mostri è ancora avvolta nel mistero. Ogni anno, il parco accoglie migliaia di visitatori da tutto il mondo, incuriositi dalla sua storia e dalle sue sculture stravaganti, come Le Sfingi, che incontrerai appena varcata la soglia della Villa delle Meraviglie, il Proteo o Glauco, un grande mascherone antropomorfo con la bocca spalancata, che sembra emergere direttamente dalle viscere della Terra, Ercole e Caco, la più grande statua presente all’interno del parco, il maestoso Elefante e L’Orco, la figura simbolo del Sacro Bosco, un grande faccione di pietra con la bocca spalancata, sulle cui labbra si legge la scritta “Ogni pensiero vola”. La Villa delle Meraviglie è un luogo tra sogno e realtà, un mondo fuori dal tempo e dallo spazio, che ti lascerà senza fiato. In più, è la destinazione perfetta per una gita fuori porta Roma con bambini che, tra le statue e gli edifici stravaganti, non potranno fare a meno di stupirsi.
Dalla magia del Sacro Bosco a quella della tavola: dopo una passeggiata al Parco dei Mostri, tappa da L’Etrusca Bistrot, in via Teverina 36 a Bomarzo, un wine-bar associato a cibi gourmet, con particolare attenzione ai prodotti della Tuscia.
Santa Marinella, il mare a due passi dalla città
Sogni una giornata di relax al mare, ma il traffico e i tempi di percorrenza ti sembrano una barriera insormontabile? In realtà basta spostarsi di qualche chilometro dalla Capitale per trovare dei gioielli nascosti come Santa Marinella, una delle spiagge più belle della provincia di Roma, da cui si può godere di un magnifico panorama che spazia dal promontorio del Circeo all’Isola di Giannutri, fino alle coste della Toscana.
Nelle giornate più limpide si riesce anche a scorgere l’isola d’Elba. Il mare cristallino è un vero invito a tuffarsi e rilassarsi, ma Santa Marinella offre anche altri spunti interessanti. C’è il Castello Odescalchi, che si erge su un promontorio dominante il mare e il porto, costruito nel XV secolo sui resti dell’antica Punicum e tra i più importanti esempi di architettura difensiva militare. L’edificio oggi è uno spazio polifunzionale che ospita matrimoni, eventi e manifestazioni, ed è circondato da un parco, visitabile in occasione delle aperture straordinarie, caratterizzato dalla maestosa presenza di pini marittimi, da una varietà notevole di palme e da piante di cactus dalle dimensioni eccezionali.
Ti suggeriamo di visitare anche lo splendido Castello di Santa Severa, che si trova nell’omonima frazione del comune di Santa Marinella, e il Museo Civico del Mare e della Navigazione Antica, con le sue sette sale che ospitano oltre cento reperti distribuiti lungo un percorso espositivo e didattico che introduce il visitatore al tema dell’archeologia subacquea e della navigazione antica illustrando diversi aspetti interessanti della vita sul mare e per il mare. Anche la riserva naturale di Macchiatonda, l’area naturale protetta situata fra le propaggini dei monti Ceriti e la costa tirrenica, è un gioiello nascosto che vale la pena scoprire, soprattutto se il birdwatching e la fotografia naturalistica sono tra le tue passioni: qui, infatti, è possibile osservare in ogni periodo dell’anno un gran numero di specie di uccelli. Ti ricordiamo inoltre che da Santa Marinella puoi raggiungere facilmente e in poco tempo i Monti della Tolfa, le Terme Taurine e le zone etrusche di Cerveteri e Tarquinia.
Un altro buon motivo per scappare dalla città e raggiungere Santa Marinella è sicuramente il cibo: non puoi andartene da questo piccolo borgo senza aver provato le delizie della cucina locale, a base di pesce fresco e prodotti tipici. Segna quindi in agenda questi due indirizzi: Il Trabucco, lungomare Marconi 123, e L’isola del pescatore, via Cartagine 1.
Tivoli, la città dalla storia millenaria
Chiudiamo la nostra top ten delle dieci gite fuori porta Roma con Tivoli, alle pendici dei monti Tiburtini, tra la Campagna romana a ovest e il territorio dei comuni di Castel Madama e Vicovaro nell’entroterra est della provincia di Roma. La sua fondazione sarebbe addirittura più antica della Città Eterna e il suo nome compare persino nell’Eneide di Virgilio che la chiama Tibur Superbum, nome che ancora oggi campeggia nello stemma cittadina.
Secondo lo storico Dionigi di Alicarnasso, Tivoli sarebbe stata fondata dagli Aborigeni in conseguenza del rito della primavera sacra. La città è uno scrigno di bellezze da scoprire, tanto che dal 2021 condivide con Padova il primato di città italiana con la presenza di ben due siti Unesco, caratteristica comune a poche altre città nel mondo.
A far parte della lista dei patrimoni dell’umanità sono la splendida Villa d’Este, gioiello del Rinascimento italiano, e Villa Adriana, una residenza imperiale costruita su commissione di Adriano per volere dell’imperatore stesso che ne fece la sua dimora preferita. Ma Tivoli è anche ricca di siti archeologici, come l’antico Anfiteatro di Bleso, risalente al II secolo dell’età imperiale, la Grotta Polesini, nei pressi dei fiume Aniene, il santuario di Ercole Vincitore, uno dei maggiori complessi dell’architettura romana in epoca repubblicana, il Tempio della Tosse, una costruzione di epoca romana situata sull’antica via Tiburtina, e il Tempio di Vesta, Costruito sul finire del II secolo a.C., solo per citarne alcuni.
Da non perdere ci sono anche il Parco Villa Gregoriana, un’area naturale di grande valore storico e paesaggistico, al cui interno si trova la spettacolare Grande Cascata di oltre 100 metri, realizzata nel 1832 tramite la deviazione del fiume Aniene, e la chiesa di Santa Maria Maggiore, con il suo meraviglioso portale gotico, dove sono conservate numerose opere d’arte di grande pregio. Insomma, Tivoli è una città che non smette mai di stupire e che offre ai suoi visitatori una grande varietà di attrazioni da scoprire.
Il fascino della città è legato anche alla tradizione enogastronomica locale, con i suoi vini pregiati e i suoi piatti tipici, come la scafata, una ricetta povera ma ricca di gusto a base di verdure, i ghiozzi, una tipologia di pasta asciutta condita con con sugo all’arrabbiata, e il pangiallo, il dolce preparato con miele, frutta secca, uva sultanina, cacao amaro, cioccolata fondente e scorze di arancia. Se vuoi provare queste e altre delizie locali, ti suggeriamo di prenotare un tavolo al Ristorante Sibilla oppure al ristorante Il Ciocco.