Il mondo della finanza che incontra l’etica ambientale e sociale non è più mera utopia: oggi sono diversi gli strumenti che permettono di investire nel futuro verde e giusto. A cominciare dai Green Bond, ovvero le obbligazioni verdi, che finanziano progetti di sostenibilità ambientale.
Per gli investitori finanziari attenti alle questioni ESG (Environmental, Social, Governance), ovvero ambientali, sociali e di governance, i Green Bond rappresentano un’opportunità di guadagno, contribuendo agli obiettivi di interesse globale, come la mitigazione dei cambiamenti climatici e il risparmio di risorse.
In altre parole, con il capitale si partecipa a finanziare iniziative a impatto positivo, ricevendo degli interessi in cambio.
Cosa sono i Green Bond?
I Green Bond sono strumenti finanziari dedicati a supportare progetti con ricadute positive per l’ambiente e iniziative economico-finanziarie ‘core-green’, quali:
- Produzione di energia da fonti rinnovabili, come eolico e fotovoltaico;
- Efficientamento energetico;
- Mobilità sostenibile, per esempio supportando il passaggio alla mobilità elettrica con l’implementazione dei servizi essenziali come l’efficientamento della rete di punti ricarica per auto elettriche e ibride;
- Edilizia green ed eco-compatibile;
- Trattamento e riciclo dei rifiuti;
- Tutela dell’ambiente e della biodiversità.
Per non essendo ancora pubblicato uno standard universale che certifichi lo status “green” di uno strumento finanziario, esistono comunque delle linee guida per gli operatori. Per i Green Bond si fa riferimento in particolare ai GBP Green Bond Principles a cura di ICMA (International Capital Market Association).
Queste linee guida, che vengono aggiornate annualmente, si basano su 4 pilastri fondamentali:
- È richiesta una procedura specifica per valutare e ammettere i progetti;
- La finalità dei proventi è identificata con chiarezza da chi emette il titolo;
- Chi emette il Green Bond garantisce massima trasparenza nel comunicare la gestione dei proventi;
- Gli investitori hanno diritto ad essere aggiornati almeno una volta l’anno sullo stato dei progetti finanziati.
Esempi di Green Bond in Italia
Il primo Green Bond è uscito sul mercato il 4 luglio 2007 ed è stato emesso dalla Bei (Banca europea degli investimenti). Il suo ideatore, Aldo Romani, è un economista italiano e proprio in Italia sono presenti vari esempi di obbligazioni verdi:
- BTP Green: sono titoli di Stato destinati a finanziare investimenti per la mobilità sostenibile e le infrastrutture idriche. I BTP green, come gli altri Buoni del Tesoro Poliennali, garantiscono un rendimento fisso stabilito dalla cedola e il rimborso del valore nominale alla scadenza. Il primo BTP Green del Tesoro è stato emesso il 3 marzo 2021 e ha scadenza il 30 aprile 2045;
- Enel: una delle aziende leader nel settore dell’energia, emette Green Bond finalizzati a supportare progetti come la produzione di energia rinnovabile;
- Ferrovie dello Stato: FS ha emesso Green Bond destinati a progetti di mobilità integrata, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza infrastrutturale in Italia;
- Hera: una delle prime aziende italiane ad emettere Green Bond il cui obiettivo è quello di finanziare progetti in ambito di efficienza energetica, ciclo idrico integrato e prevenzione dell’inquinamento.
Come funzionano le obbligazioni verdi?
A differenza delle obbligazioni di tipo tradizionale i Green Bond seguono regole più stringenti sotto diversi aspetti, quali ad esempio:
- Selezione del progetto da finanziare, che deve appartenere a precise tipologie e avere misurabili effetti benefici;
- Gestione dei proventi, del tutto vincolati al progetto scelto;
- Trasparenza e comunicazione, il denaro è depositato su conto vincolato o comunque tracciato dall’emittente ed è necessaria la second opinion da parte di un revisore esterno che certifica documenti e obiettivi.
Ciò premesso ecco un sintetico schema riassuntivo di come funziona un green bond:
- Emissione: un ente riconosciuto e autorizzato, pubblico o privato, emette i Green Bond finalizzati a raccogliere fondi per progetti green;
- Gestione fondi: i proventi della vendita delle obbligazioni sono destinati esclusivamente a progetti con ricadute positive in termini di sostenibilità;
- Reporting: l’emittente è obbligato a monitorare l’andamento del progetto e a rendicontare l’utilizzo dei fondi in conformità agli obiettivi sostenibili. Viene richiesto anche un report di rendimento finanziario per gli investitori che verificano gli interessi periodici e il capitale alla scadenza;
- Scadenza: è la data in cui chi emette l’obbligazione si impegna a restituire il capitale versato agli investitori.
Altri strumenti finanziari green
Prima di concludere, un accenno ad un’altra categoria di strumenti finanziari che hanno finalità di sostenibilità: i Sustainable Bond.
Rispetto ai Green Bond – specificamente focalizzati sul settore ecologia e ambiente – i Sustainable Bond hanno un raggio di azione più ampio, dal momento che comprendono anche progetti con impatti positivi dal punto di vista socioeconomico. Per tale ragione nell’ambito dei Sustainable Bond rientrano iniziative del settore istruzione e sanità e di economia circolare.