Il sindaco del piccolo villaggio nel Salzkammergut, diventato famoso dopo il film d’animazione Frozen, ha trovato un rimedio drastico per regimare l’eccessivo flusso di turisti: le barriere anti-selfie. Si tratta di grandi palizzate di legno, installate sul belvedere, che dovrebbero prevenire gli ‘ingorghi’ causati dai vacanzieri a caccia del selfie perfetto.

A male estremi, estremi rimedi” deve aver pensato il sindaco di Hallstatt, un paesino dell’Austria con poco più di 700 anime residenti che accoglie ogni anno circa 1 milione di turisti. Numeri sproporzionati che danno la misura di un fenomeno sempre più frequente: l’overtourism, ovvero il sovraffollamento turistico.

Quando i flussi superano la capacità ricettiva e causano impatti negativi sulla mobilità locale, sull’ambiente e sulla qualità della vita, serve un’inversione di tendenza per incentivare un diverso modello di turismo sostenibile. Così hanno fatto anche i sindaci delle Cinque Terre, ugualmente preoccupati dopo gli ingorghi causati dai turisti accorsi in massa durante il weekend di Pasqua 2023.

Tutta colpa di “Frozen”

Perché questo sperduto villaggio dell’Austria attrae così tante persone? Lo scenario incantato è sicuramente una risposta: un lago di montagna sul quale si riflettono i picchi delle Alpi austriache e i tetti delle case appuntiti e colorati. Ragione per cui Hallstatt è Patrimonio UNESCO dal 1997 ed è tanto famosa da avere un clone nella provincia di Guangdong in Cina, dove sono state ricostruite le case in legno e il campanile della chiesetta.

Ma il vero motivo dell’overtourism, che affligge da anni tale località, è un altro ed è collegato proprio al panorama da favola: la città di Arendelle in “Frozensarebbe ispirata al piccolo villaggio alpino.

A dire il vero, essendo un luogo di fantasia, anche la Norvegia rivendica diversi posti che richiamano l’ambientazione del celebre film Disney, ma Hallstatt sembra averla spuntata nell’immaginario collettivo.

Barriere anti-selfie e restrizioni: gli esempi di Hallstatt e Portofino

Le iniziative anti-selfie stanno prendendo campo in diverse località turistiche. Recentemente ha fatto discutere l’ordinanza del sindaco di Portofino relativa al ‘divieto di sosta per selfie’: una misura per disincentivare gli assembramenti. Il provvedimento del sindaco Matteo Viacava stabilisce che nella celeberrima Piazzetta non ci si potrà fermare troppo a lungo alla ricerca della foto perfetta, pena salate sanzioni.

Il sindaco di Hallstatt, Alexander Scheutz, è andato anche oltre e ha posizionato ingombranti barriere anti-selfie in legno che ostruiscono parzialmente la vista: è ancora possibile ammirare il panorama del borgo che si affaccia sul lago, ma le suddette strutture spuntano da diverse angolazioni e rovinano la foto.

Le barriere anti-selfie sono efficaci contro l’overtourism?

Le soluzioni come quelle del sindaco di Portofino e del sindaco di Hallstatt sono senza dubbio misure di emergenza e non risposte programmatiche al fenomeno del sovraffollamento turistico.

Al quotidiano austriaco Kronen Zeitung, il sindaco di Hallstatt ha ridimensionato infatti la portata dell’iniziativa, parlando di un test temporaneo. L’iniziativa continuerà soltanto se la cittadinanza esprimerà un parere positivo, cosa che al momento non pare probabile: una buona fetta della popolazione reputa le barriere anti-selfie una risposta inadeguata e ne ha chiesto lo smantellamento.

Del resto, se tante persone affollano una piazza sul mare o un belvedere sul lago, a caccia di foto da pubblicare sui social, occorre dare risposte diverse a monte e fare focus sui grandi problemi collegati ai flussi turistici incontrollati. Soltanto così si risolveranno anche le conseguenze più o meno gravi, come appunto il congestionamento da selfie.