La chiusura di palestre, piscine e centri sportivi durante la pandemia di Covid-19 ha aumentato la voglia degli italiani di praticare sport all’aria aperta. Il trekking è la risposta a questo desiderio, un ottimo modo per fare esercizio fisico, mantenersi in forma e respirare aria fresca. Non solo: l’escursionismo fa bene anche alla salute mentale. Nella nostra guida trovi tutto quello che ti serve sapere per iniziare a praticarlo in sicurezza e i consigli sui percorsi più belli in Italia da esplorare.

Che cosa significa trekking e qual è la differenza con l’hiking?

Riscoprire il piacere di camminare in montagna dopo le restrizioni della pandemia da Covid-19 è una delle migliori cose che puoi fare per la tua salute. Innanzitutto, camminare all’aria aperta vuol dire respirare aria più pura e sana rispetto all’ambiente chiuso di una città, ma significa anche mantenersi in forma, stare a contatto con la natura e staccare la spina dalla routine quotidiana, con conseguenti effetti positivi sull’umore.

Non è certo un caso se proprio il trekking è stata l’attività sportiva più praticata dopo il lockdown: secondo i dati un’indagine dell’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche, dei 27 milioni di italiani che sono andati in vacanza nel 2020, i camminatori hanno rappresentato il 39%. Segno che le restrizioni alla mobilità e il lungo stop dell’attività fisica hanno spinto le persone a cercare un modo per stare all’aria aperta e coltivare uno stie di più sano.

Fare trekking però non vuol dire semplicemente camminare e per meglio comprendere l’essenza di questo salutare sport di montagna che unisce amore per la natura e attività fisica, e si può praticare soli o in compagnia, partiamo dalla definizione. Trekking deriva dal verbo inglese to treak, che significa “camminare lentamente” o anche “fare un lungo viaggio”, e indica una forma di escursionismo a piedi che consiste nel camminare in montagna, o comunque in ambienti naturali, su percorsi spesso poco agevoli ma sicuri, pernottando a volte in tende o rifugi. Gli itinerari di trekking, quindi, si articolano su più giornate.

Potremmo fermarci qui, ma è necessario fare una piccola precisazione. Hai mai sentito parlare anche di hiking? Anche questa parola appartiene al vocabolario inglese e viene spesso utilizzata al posto di trekking, ma in realtà i due termini non sono sinonimi. Hiking, infatti, deriva dal verbo to hike, cioè “camminare”, e si riferisce a una camminata en plain air tra le bellezze della natura della durata massima di una giornata. Ciò che accomuna le due attività è la possibilità di associare altre attività alla camminata in ambiente naturale, come il birdwatching o l’osservazione delle specie botaniche che si incontrano lungo il percorso.

Come praticare trekking in sicurezza: tutto quello che devi sapere

Se non hai mai fatto trekking, non temere: camminare su un sentiero è un’attività alla portata di tutti, ma per farlo in sicurezza ci sono alcuni aspetti a cui devi prestare attenzione.

Innanzitutto, è necessaria una buona preparazione fisica per affrontare al meglio quest’attività. Camminare in montagna, soprattutto sui terreni più accidentati, richiede forza, energia, resistenza, equilibrio e sensibilità propriocettiva.
In secondo luogo, è importante scegliere un percorso adatto alle proprie capacità e verificare il profilo altimetrico, il tipo di suolo, il dislivello complessivo e i punti di orientamento. Per evitare ogni tipo di problema, come ad esempio un temporale improvviso, ti suggeriamo di pianificare in anticipo la durata della tua escursione, le tappe e i rifugi nei quali potresti pernottare.

Prenditi poi tutto il tempo necessario per preparare lo zaino, riduci all’essenziale il materiale con cui riempirlo e distribuisci gli oggetti al suo interno in modo razionale al fine di ottimizzarne stabilità e peso per non sovraccaricare spalle e schiena, ridurre gli sforzi e avere tutto ciò che ti serve a portata di mano. Ricorda che oltre al sacco a pelo, alla biancheria di ricambio e ai vestiti, nello zaino devono trovare spazio anche le scorte di alimenti e acqua, gli utensili da cucina e il kit di pronto soccorso.
Un’altra cosa da fare prima di mettersi in marcia è controllare le condizioni meteo, inoltre se sei un trekker alle prime armi parti sempre in compagnia di una persona esperta ed evita di avventurarti in percorsi troppo impegnativi.

Che tu sia una persona che sta cominciando ad avvicinarsi al trekking o un esperto di camminate in montagna, il consiglio è di non lesinare mai sull’abbigliamento. Assicurati di avere sempre l’equipaggiamento giusto per far fronte a ogni evenienza e necessità:

  • Scarpe comode e impermeabili;
  • Calzini specifici per l’escursionismo (in genere privi di cuciture);
  • Abbigliamento tecnico adeguato alla stagione e alle condizioni meteo (tieni presente che in montagna il clima può cambiare repentinamente);
  • Giacca a vento;
  • Cappello e occhiali per ripararti dal sole;
  • Crema solare con un buon fattore di protezione;
  • Un repellente per insetti.

L’equipaggiamento per il trekking deve includere anche:

  • Cartina geografica dettagliata del luogo scelto o, ancora meglio, una mappa CAI (Club Alpino Italia);
  • Bussola e/o ricevitore GPS;
  • Fischietto (utile per i segnali di soccorso);
  • Coltello multiuso;
  • Borraccia termica;
  • walkie-talkie per permettere al gruppo di escursionisti in testa di comunicare con il gruppo di escursionisti in coda;
  • Caschetto e imbragatura se si prevede un’attività di escursionismo in alta montagna o nei pressi di pareti rocciose;
  • Bastoncini da trekking per aiutarti nella camminata;
  • Ramponi e picozza per affrontare i tratti su ghiacciaio;
  • Cordino di 5 metri;
  • Telo; tenda e fornello da campo.

Infine, prima di partire informati sulle regole vigenti nel luogo in cui intendi camminare: alcune zone sono infatti soggette a limitazioni o divieti, come ad esempio la chiusura dei sentieri in periodi di maggiore rischio idrogeologico. Seguendo queste semplici indicazioni camminare in montagna sarà un’esperienza piacevole e sicura quindi non esitare a metterti in cammino alla scoperta dei magnifici paesaggi montani che la nostra penisola offre.

Dove praticare trekking in Italia: 5 percorsi da non perdere

Fare una lista dei posti più belli in Italia dove fare trekking in montagna non è certo un’impresa semplice: ce ne sono così tanti e tutti suggestivi che è davvero difficile scegliere.

Per darti un’idea, abbiamo selezionato cinque tra le camminate in alta quota più belle da fare nel nostro Paese e segnalate dal Sentiero Italia CAI che collegata, attraverso i suoi oltre 7000 km, tutte le regioni italiane:

  1. Caoria, Passo Rolle (SI C142)

    Questo sentiero attraversa una delle zone più belle del Trentino Alto Adige. Poiché si tratta di un percorso piuttosto lungo nella prima parte è possibile usufruire di un servizio bus navetta, attivo solo d’estate, che collega il paese di Caoria con Ponte Stel (circa 4 km). Da Caoria si percorre la strada di Valsorda fino a Ponte Stel e poi la sterrata forestale diretta a Malga Valsorda alta. Una volta raggiunto il bivio della Casina Forestale Valsorda si volta a sinistra lungo il sentiero 352 che si snoda dentro meravigliosi boschi di conifere e raggiunge il valico con la Malga Tognola di Siror da cui è possibile godere di una meravigliosa vista sulle Pale di San Martino e su San Martino di Castrozza. In seguito, fino al Passo del Colbricon, si cammina in coincidenza col Sentiero della Pace che prosegue lungamente in quota passando da Malga Valcigolera e dal costone di Punta Ces. Poco oltre il Passo Colbricon troverai i Laghi di Colbricon col rifugio omonimo: da qui si percorre l’ultimo tratto della tappa attraverso un bosco di pino cimbro sul largo sentiero che porta a Malga Rolle, a 1km dal Passo Rolle.

    Informazioni tecniche sul percorso:
    Distanza: 20 km
    Partenza: Caoria (859 m)
    Arrivo: Passo Rolle (1970 m)
    Dislivello + : 1345 m
    Dislivello – : 253 m
    Altitudine massima: 1994 m
    Altitudine minima: 859 m

  2. Passo del Vivione (SI D24S)

    Ci spostiamo in Lombardia sul valico alpino che collega la valle di Scalve alla valle Paisco, mettendo in comunicazione la provincia di Bergamo con quella di Brescia. L’itinerario che dalle Orobie porta in Val Camonica, aggirando la Concarena, il massiccio montuoso della Prealpi Bresciane, nella prima parte attraversa l’erbosa costiera dei Colli, tra la Val Vivione e la Val di Scalve, per arrivare poi al Passo di Campelli che segna il confine tra Bergamo e Brescia. Da qui si prosegue in discesa per imboccare il sentiero 162 che taglia in quota i pendii della Concarena. Il percorso prosegue, dapprima su ghiaioni e poi nel bosco, si digrada verso est per scendere al rifugio Baita Iseo.

    Informazioni tecniche sul percorso:
    Distanza: 10,5 km
    Partenza: Passo del Vivione (1356 m)
    Arrivo: Rifugio Baita Iseo (1836 m)
    Dislivello + : 734 m
    Dislivello – : 268 m
    Altitudine massima: 2023 m
    Altitudine minima: 1344 m

  3. Passo Cento Croci-Colla Craiolo (SI G03):

    Il passo di Centocroci è un valico alpino della Liguria che separa la Val di Vara dall’Emilia. Questo percorso, di lunghezza e dislivello medi, è caratterizzato da numerosi saliscendi, ma con andamento prevalentemente in discesa e domina dall’alto il bacino di raccolta delle acque che scorrono verso valle, alimentando il fiume Vara. Dopo aver attraversato il passaggio Passo del Sericiotto, si transita nei pressi della cima del Monte la Crocetta per poi scendere a Colla Craiolo, dove si trova l’agriturismo Colle del Faggio.

    Informazioni tecniche sul percorso:
    Distanza: 14,1 km
    Partenza: Passo Cento Croci (1057 m)
    Arrivo: Colla Craiolo (900 m)
    Dislivello + : 320 m
    Dislivello – : 491 m
    Altitudine massima: 1212 m
    Altitudine minima: 826 m

  4. Alpe Baranca-Rimella (SI E50)

    Il termine piemontese “Baranca” deriverebbe dalla radice bar, ovvero “prato di pascolo”, o dalla radice bhar, cioè difesa, e descrive molto bene il passo di Baranca, una zona caratterizzata dalla presenza di molti pascoli, ma conosciuta anche per la sua posizione strategica negli anni della seconda guerra mondiale. Questo percorso di trekking, breve e di dislivello limitato, scende in Val Mastallone passando vicino all’abitato di Fobello (che ha dato i natali al fondatore della casa automobilistica Lancia) prima di proseguire verso Rimella. Dall’Alpe Baranca si scende transitando nei pressi delle splendide cascate di Baranca fino alla borgata La Gazza, dove si imbocca la strada carrozzabile da seguire fino a frazione La Piana. Si prosegue poi lungo il sentiero in salita che attraversa alcune frazioni di raggiungere l’Alpe Rese una sella da cui inizia la discesa su Rimella.

    Informazioni tecniche sul percorso:
    Distanza: 10,6 km
    Partenza: Alpe Baranca (1600 m)
    Arrivo: Rimella (1147 m)
    Dislivello + : 450 m
    Dislivello – : 903 m
    Altitudine massima: 1622 m
    Altitudine minima: 1021 m

  5. Arabba-Passo di Campolongo-Pralongià (Si B02)

    Chiudiamo la nostra classifica dei cinque percorsi di trekking più belli in Italia con una breve tappa veneta. Il percorso Arabba-Passo di Campolongo-Pralongià è caratterizzato da un dislivello medio che dall’abitato di Arabba conduce a Pralongià su una delle principali punte raggiunte dagli impianti sciistici della Serralonda. Si parte da Arabba per poi proseguire lungo il fondovalle che porta al Passo Campolongo, camminando per alcuni tratti sulla carrozzabile.
    Una volta raggiunto il colle, si prosegue per un breve tratto lungo la strada fino a incontrare un sentiero che risale sulla destra per il versante solcato dalle pisce sciistiche. Dopo aver raggiunto l’arrivo della prima tratta di impianti, si segue lo spartiacque fino al Passo Incisa a 1938 metri di quota. Infine, l’ultima parte del percorso conduce in vetta al Pralongià.

    Informazioni tecniche sul percorso:
    Distanza: 8.3 km
    Partenza: Arabba (1610 m)
    Arrivo: Pralongià (2121 m)
    Dislivello + : 576 m
    Dislivello – : 91 m
    Altitudine massima: 2121 m
    Altitudine minima: 1607 m