Arriva anche in Cina il robotaxi, velivolo elettrico per il trasporto di passeggeri. Può ospitare fino a due persone e ha un’autonomia di 30 km.
Dopo il robotaxi di Londra ServCity e le sperimentazioni di San Francisco, anche la Cina si unisce alle Nazioni che stanno puntando molto su questo tipo di servizio. Il primo robotaxi cinese si chiama EH216S, velivolo elettrico per il trasporto di passeggeri completamente automatizzato. Ecco cos’è nel dettaglio e come funziona questo dispositivo.
Approvato il primo robotaxi in Cina
Ad ottenere la certificazione per il suo eVTOL (velivolo elettrico a decollo e atterraggio verticale) è stata la startup cinese di droni EHang. Si tratta della prima approvazione di questo tipo nel Paese. Inoltre, l’aereo EH216-S (così è stato denominato il dispositivo) ha altresì ottenuto l’autorizzazione da parte della Civil Aviation Administration of China: l’operatività commerciale perciò è dietro l’angolo.
Come funziona l’EH216-S
EH216-S è un velivolo completamente automatizzato, che può ospitare due persone per una durata massima di 30 km. Secondo Bloomberg, la sua velocità massima è di 100 km/h, mentre la capacità di carico di passeggeri/merce si attesta sui 300 kg.
Hu Huazhi, fondatore e CEO di EHang, ha dichiarato che la società «lancerà le operazioni commerciali degli eVTOL senza pilota EH216-S, dando priorità soprattutto alla sicurezza». L’obiettivo dell’azienda è quello di utilizzare i robotaxi per scopi turistici. Tuttavia, al momento, non è ancora stata ufficializzata alcuna data per l’inizio delle operazioni commerciali.
Ci vorrà ancora qualche tempo dunque, mentre per le strade di Pechino si possono già vedere da qualche mese robotaxi terrestri prenotabili tramite app. Si tratta di auto a guida autonoma realizzate da Baidu, gigante cinese dei motori, gestite dall’intelligenza artificiale.
Oltre la fantascienza: l’auto volante è già realtà
In questi anni i progetti avveniristici nel settore automotive continuano ad essere tanti: dalle auto acquatiche ai vertiporti (dopo Fiumicino, anche Bologna sta progettando il suo vertiporto), passando per progetti ancora più complessi come le autostrade elettriche. L’auto volante, con i modelli americani, europei e cinesi, non è più solo un’immagine tipica della letteratura fantascientifica e futuristica. Ormai molte aziende hanno deciso di puntare i propri investimenti nella realizzazione di veicoli in grado di volare.
Alcune imprese hanno già fatto partire i preordini. Una di queste è la ALEF, società automobilistica e aeronautica americana, che dal 2015 ha iniziato a sviluppare un progetto di flying car. Progetto che di recente ha ricevuto l’approvazione dalla Federal Aviation Administration per l’inizio di test di guida. Dal 2025 potrà consegnare i primi modelli, ad un prezzo di circa 300mila dollari, destinati sia a privati che a imprese.