L’innovazione tecnologica ha trasformato l’aspetto delle città e ha semplificato la quotidianità delle persone. Tuttavia, gli strumenti digitali, seppur funzionali, producono inquinamento elettromagnetico. Grazie a un’app, è possibile rilevarlo e monitorarlo con lo smartphone.

Lo smog è uno dei grandi problemi della modernità. Dannoso per la salute, sfortunatamente è fortemente legato agli strumenti di produzione e mobilità impiegati dalla società contemporanea.

Nonostante la diminuzione dell’inquinamento atmosferico in Europa e l’allargarsi di aree verdi, compresi i boschi urbani, per rendere più pulita l’aria, vi è una tipologia di alterazione ambientale che continua a essere presente massicciamente nella vita di ogni persona: l‘elettrosmog.

Cos’è l’inquinamento elettromagnetico?

Le onde elettromagnetiche sono sempre esistite e sono elementi naturali legati al Sole, alle stelle, ai temporali e ad altri eventi meteorologici.

Negli ultimi decenni, con l’evoluzione tecnologica di tutti i settori, dalla medicina all’industria alimentare, e la creazione di reti di trasmissione elettrica, sono andati a crearsi campi elettrici ed elettromagnetici artificiali.

Questi campi, presenti capillarmente in tutti i territori abitati dalla popolazione umana, sono il punto di partenza dal quale si propagano onde elettromagnetiche dalla frequenza variabile.

Le onde artificiali creano inquinamento elettromagnetico poiché hanno un impatto sia sull’ambiente che sull’uomo. Proprio per questo gli enti regionali e nazionali monitorano con costanza la presenza di elettrosmog nelle zone abitate, per studiarne le conseguenze e trovare nuove soluzioni a basso impatto ambientale.

Inquinamento elettromagnetico e salute: quali rischi si corrono?

La salute delle persone e della Terra è certamente un tema che sta molto a cuore a tutti. Così come, con un’assicurazione di mobilità protetta, si mettono al sicuro gli interessi personali e dei propri familiari, la società si impegna quotidianamente per offrire strumenti e soluzioni con conseguenze negative sempre più ridotte.

Attualmente l’inquinamento elettromagnetico è ancora oggetto di studio e di dibattito in campo scientifico e medico. Non si conosce bene il suo impatto sulla salute, ma la diffusione massiccia di dispositivi elettronici sia in campo privato che industriale, e la creazione di sempre più campi magnetici artificiali, ha allarmato i grandi enti che monitorano la salute delle popolazioni come l’Oms.

La medicina è concorde nell’affermare che la penetrazione delle onde elettromagnetiche nel corpo umano porta a un riscaldamento di quest’ultimo. Per questo, la legge italiana e le norme internazionali pongono dei limiti di esposizione ai campi di frequenza prodotti dagli strumenti tecnologici, in modo da ridurre qualsiasi rischio.

Sono in corso diversi studi scientifici che stanno cercando di capire quale sia l’effetto di un’esposizione prolungata alle onde, anche a bassa frequenza. Alcuni esponenti della scienza indicano tra gli effetti nocivi il cancro, la riduzione della fertilità, la perdita della memoria. In realtà nulla è stato mai dimostrato ma ciò non ha abbassato il livello di allarme.

Lo smartphone può essere uno strumento utile per rilevare l’inquinamento elettromagnetico?

Pur essendo uno di quegli strumenti produttori di elettrosmog, lo smartphone può rilevarsi un ottimo alleato per rilevare e monitorare le onde elettromagnetiche alle quali le persone sono esposte tutti i giorni.

Infatti, grazie a una collaborazione con l’Institut National de Recherche en Informatique, è stata messa a disposizione per i dispositivi Android un’app, ElectroSmart, capace di controllare l’inquinamento elettromagnetico prodotto dai dispositivi elettronici che circondano l’utilizzatore dell’applicazione.

L’app è molto semplice da usare e riferisce in real time l’esposizione alle frequenze elettromagnetiche. Quando l’utilizzatore si sposta, il dispositivo ha bisogno di circa 10 secondi per aggiornare i propri dati.

La schermata mostra un punteggio di esposizione e le fonti di elettrosmog, ma non solo. Offre anche consigli per migliorare la situazione, come ad esempio spegnere a tarda sera tutti i dispositivi elettronici, senza lasciarli in stand by e tenendoli lontani dalla zona notte.